Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Nuova Serie(PCI)-Nazionale del 1981»--Id 44437926.

Questa tassa si sarebbe [...] un premio, secondo il mio sogno, per [...] decisi, più chiarì, più stringati. Devo dire che ieri, [...] segretario generale Berlinguer, avrei dato il primo [...] ma non lo do a voi se [...] cattivo vezzo degli applausi. [...] se vi sembro intollerante. Nessuno più del nostro gruppo [...] essere interessato per la [...] stessa formazione [...] alle decisioni, [...] del vostro congresso. Con questo spirito di [...] e i compagni abbiamo sentito ieri il [...] segretario generale Berlinguer, del quale ho ammirato [...] la coerenza veramente notevoli (,. Berlinguer ha detto che [...] Partito comunista, dovete fare delle revisioni, delle modificazioni [...] dei congressi. Se mi permette Berlinguer, [...] voi, [...] che sarebbe opportuno; [...] dire da uno che, [...] altro, guarda le cose, come [...] con un certo distacco, [...] a nessuna firma, e con una maggiore [...] di vedere [...]. Io sono figlio di [...] che maledico tutti i giorni, per gli [...] dà, però alla fine è la mamma [...] applaudite) cosa cerca uno che vuol bene [...] tutto? Cerca di vedere quali sono le [...] di miglioramento, di salvezza, ai progresso. Cerca, come ho cercato [...] forza [...] viva, organizzata, [...] nel sentimento [...] che sia capace, [...] del nostro paesè, del mio [...] di [...] di una indicazione, di una [...] una spinta che sia prima di tutto morale e [...] economica, [...]. E questa, devo dire, [...] ho ricavato io da questa breve conversazione [...] positiva. VOI rappresentante effettivamente, ne a-vete [...] la dimostrazione, una forza viva, una forza capace di [...] spinte nel paese. Ora ho capito, ancora [...] erano le conclusioni alle quali erano venuti [...] dirigenti. Voi siete un partito che [...] raggiunto una forza così importante nella vita del paese, [...] un certo punto della [...] storia è obbligato a -fare [...] conti. E obbligato a vedere [...] più, che non deve più fermarsi a [...] sciupare, le forze che ha accumulato e [...] accumulate con tante lotte» con tanti sacrifici. Si direbbe, facendo un [...] che esse devono essere messe a frutto; [...] frutto? Devono essere impiegate perché si trasformino [...] avete promesso, divenendo spinta decisiva, di progresso. Voi avete capito una verità [...] in un paese così complesso come [...] complesso, vario, diverso e di [...] politica estremamente diversa [...] dove gli interessi diversi sono [...] potenti, è illusorio [...] pensare di conquistare il potere. Quindi la necessità delle [...] necessità porta con sé evidenti pericoli. Sarò io ad [...] Sono troppo presenti ai [...] essi che me li possono insegnare. E evidente che le [...] fare quando c'è una vicinanza che permette [...]. Una vicinanza di i-dee, [...] obiettivi, una consonanza che non significa che [...] possano adottare le idee vostre e le [...] le loro. I [...] non sono più uno [...] collettività che ha bisogno [...] forze possibili siano disponibili, forze valide! Io mi sono, dopo [...] anche. Se il Partito comunista italiano [...] forza la utilizza con delle alleanze, evidentemente, queste alleanze [...] essere sullo [...] devono essere liberate dalla [...] che vi sia una volontaria [...] del vostro partito sulle idee, sulle soluzioni degli altri. Immaginate una tale collettività [...] con un patto di libertà reciproca, di [...] soluzioni che sono così gravi e così [...]. Molta gente aspetta questo, [...] di quanto forse possiate immaginare. Questo regime dei partiti, [...] del vostro, è un regime purtroppo, a [...]. Presenta dei difetti e [...] quello della presa quasi monopolistica del potere, [...] e il potere, in [...] quanto fa difficoltà degli [...] evidente e grave. Io mi sono domandato [...] questo non avrebbe impedito, non avrebbe bloccato [...]. Non trovando alleati accettabili, [...] Il [...] marzo del 1975 Ferruccio [...] parlò al X IV [...] PCI. Il suo era qualcosa [...] un saluto: eccone alcuni [...] con le vostre posizioni, [...] nel tempo, mi sto persuadendo che [...] è probabilmente eccessivo. Ma [...] voi, mi lascino i [...] e [...] mare che questo perìcolo [...] pesa sopra il «compromesso storico» (. [...] consiglio, ma non è [...] riflessione che facevo, è quella di perseverare, [...] politica, questo strumento di lavoro politico, di [...] attirare le collaborazioni che vi siano vicine, [...] consentano, che coincidano con degli obiettivi definiti [...] dei quali [...] presenti un passo [...] un passo [...] in seno [...]. Questo sottopongo al giudizio [...] dei vostri dirìgenti, i quali dovranno fare [...]. Devo dire, però, col [...] Longo, che ci vollero quattro mesi, sei mesi [...] Longo, il bravo e sempre compianto Secchia (Longo [...] Secchia dirìgevano le forze di provenienza comunista) e Maurizio [...] un accordo; ci vollero sei mesi che, [...] Longo ricorda, sono stati mesi non tanto facili, [...] sei mesi di seri litigi. Al termine di questi [...] Pajet-ta, che venne come la colomba della [...] della pace, che aveva ragione, mi persuase [...] un accordo, che è fondamentale nella storia [...] forze di Longo e di Secchia; un [...] la condotta unitaria della Resistenza. Certo, sono cose facili [...] ma difficili, molto difficili da realizzare allora: [...] del [...] dopo [...] contro i tedeschi, contro [...] trovare un consenso da parte di tante [...] nessuno fu più valido, più esperto, in [...] unificazione, di avvicinamento in tal senso, di Longo. Il risultato fu questo [...] unitario, cosa importante per [...] del paese, unitario sul [...] sul piano nazionale il 25 aprile le [...] Resistenza si sono presentite, non solo agli alleati [...] intero, con qualche cosa di salvo: [...] e [...] del paese. Anche [...] di un paese, compagni, è [...] realtà per uno che ama la [...] patria. Non fu tolto il [...] e pesante sulla storia del nostro paese, [...] pagato con la vita dal più bel [...] italiana, ma vi fu almeno questo sul [...] cui merito grande, data la situazione difficile, [...] Longo (. Noi non vogliamo, per [...] verrà, per i giovani, una società che [...] avere degli Onassis, ricchi di 500 miliardi, [...] nostro istinto, il nostro spirito socialista, vogliamo [...] una profonda revisione morale nel [...] e [...]. Questo, dei giovani , [...] problema più difficile in Italia. Non sappiamo che cosa. ///
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Pensate che problema grave [...] non più per me che ormai sono [...] problema dei giovani! Cosa ne faremo! [...] mi avete dato [...] di una collettività, di [...] un partito che non vuole invecchiare; [...] data a me, estraneo, [...] la dovete conservare come : un premio [...] conservare soprattutto sapendo come attirare e attirando [...] forze giovani. Esse alla lunga vi [...] anche se pongono un problema non solo [...] assai difficile e tra [...] del vostro avvenire. Io, quando sarò morto, [...] detto a mia moglie che venga vicina [...] e faccia [...] io le domanderò se [...] Partito [...] è ancora quello che ho visto io; [...] fedele a quella [...] parola, se ancora è [...] storia d'Italia e -se mia moglie mi [...] mi rivolterò soddisfatto [...] parte: e questo è [...] mio augurio migliore e più sentito. Per riassumere in poche [...] è stato pubblicato sul numero di ottobre [...] della [...] degli USA, si può [...] è possibile trasformare un. Come forse non tutti [...] mammiferi, come il topo e come [...] cioè, si riproducono per [...] uovo, che anziché venire ricoperto da un [...] caso degli uccelli e venire dunque deposto [...] si svilupperà) viene fecondato dentro il corpo [...] sviluppo completato. [...] di mammifero è piccolo una [...] di millimetro, tuttavia da alcuni anni la dottore» [...] Vi compie esperimenti di microchirurgia. Quando ad e-sempio [...] fecondato si divide in [...] cellule più piccole, forma [...] me una pallina cava, [...] quale la [...] ha iniettato, con una [...] tumorali coltivate in provetta. Queste Cosi dal tumore [...] forse [...] derivano da un tumore [...] luogo a " embrionali abnormi vesce come [...] il [...]. Si era già però [...] la blastocisti del topo, [...] si mescolano a quelle del P animale [...] sviluppo dei suoi organi che alla fine [...] un mosaico dì cellule normali di topo [...] tumorali (originate cioè da quelle cellule tumorali [...] blastocisti). Le cellule normali e [...] sempre distinguibili tra loro perchè [...] trici di caratteri ereditari [...]. Nel caso dette cellule [...] ad esempio le tumorali [...] di colore diverso e alcune proteine Avene [...] del sangue, quando esse formano un topo [...]. Quello che ha accertato [...] nel suo esperimento odierno [...] cellule tumorali si sono mescolate anche alle [...] di topo, cioè alle sue uova o [...] Alcuni dei topi che [...] nati dalle blastocisti trattate, [...] uova, se si tratta va di [...] fatte da una cellula [...] è fatto da una sola cellula) e [...] fatte da una cellula tumorale. Se una di queste ultime [...] viene fecondata dunque, darà origine ad un topo [...] è nato da una cellula [...] e di quella cellula dunque porta tutu ì caratteri [...]. Si è compiuta pertanto [...] un tumore in un intero mammifero, cosa [...] stata realizzato nel mammifero topo può teoricamente [...]. Fin [...] la quali sono le [...] eventualmente umane [...] di questo tipo di [...] nella dimostrazione che cellule tumorali passano andare [...] normale e andai» [...] costituire organi normali, addirittura [...] ninno normale. [...] è [...] di grande interesse per la [...] del meccanismo di crescita del tumore in rapporto [...] cellulare che lo circonda. Ma [...] specifico [...] esperimento è quello di avere [...] nuovo organismo da una cellula uovo interamente derivata da [...] cellula tumorale coltivata in provetta. Da una cellula cioè [...] delle nuove tecniche di ingegneria genetica può [...] inserendo in essa i [...]. È questo un nuovo [...] di creare dei mammiferi diversi, con [...] a piacimento e [...] nelle cellule tumorali coltivate [...]. È un passo in [...] tecnica di manipolazione ereditaria degli organismi. Irrinunciabile per gli studi [...] dello sviluppo e di genetica. Preziosa per lo studio [...] delle malattie genetiche. Da tenere sotto attento [...] eventuali tentazioni dì manipolazione umana che possano [...] ha un distorto concetto del ruolo della [...]. Giovanni Giudice In Francia [...] un dibàttito: [...] piace agli [...] letterati sembrano scontenti II [...] il «solito» Lévy: ma contestai «padri» o [...] PARIGI [...] A sollevare il coperchio [...] non è stato Bernard Henri Le-vy. Ma è stato luì, [...] detto [...] sterminatore» (del marxismo, dei [...] tutti i loro padri spirituali, da Platone [...] Rousseau) [...] gridare che la marmitta era vuota di [...] «socialismo moderno» e che dentro vi bolliva [...] brodo [...] vecchie ossa del vecchio [...] dei suoi miti populisti, nazionalisti, perbenisti, cattedratici, [...] «mediocre repubblica dei professori» (la maggioranza sociologica [...] alla camera è formata da insegnanti) rimasta [...] Jean Jaures. Che Bernard Henri Levy [...] o ragione di [...] col «socialismo di papà», [...] suo avviso, dalla rotonda figura e dal [...] primo ministro Pierre [...] è del tutto secondario. In fondo, di lui [...] quello che diceva Polonio a proposito delle [...] Amleto: «Questa è pura follia, ma in [...] metodo». Ciò che conta è [...] a un amico socialista» [...] a metà novembre, Bernard Henri Levy, [...] una fumisteria e [...] ha lanciato uno di [...] accendono le luci rosse di «pericolo» o [...] campanelli [...] mentre la Francia, da [...] vivendo [...] che dovrebbe appassionare gli [...] stranamente assenti, chiusi nelle loro [...] come se avessero davanti [...] in esaltante mutazione ma un anestetizzante deserto [...]. ///
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[...] direttore del [...] è intervenuto anche lui nel [...] per [...] insolente silenzio [...] oppone alla sinistra trionfante e [...] rivoluzione tranquilla, per questo torpore, [...] o stupore [...] siamo un po' tutti immersi, [...] diverso dai fervori del 1936. E non hai torto. In sei mesi di [...] non c'è un solo grande intellettuale che [...] realmente, durevolmente toccato dalla grazia dello stato [...]. Intendiamoci subito, per evitare [...] Bernard Henri Levy non parla [...] moderno, di quelle centinaia, [...] ricercatori, tecnocrati usciti dalle grandi scuole elitiste [...] Politecnico, la Normale Superiore che oggi al [...] nei ministeri, [...] nei grandi corpi dello [...] la continuità e la forza delle istituzioni [...] strutture. Bernard Henri Levy parìa [...] di quelli che scrivono, pensano, commentano, scrittori [...] e creatori, dei [...] insomma, come li chiamava Ju-lien Benda [...] anni 20. Sono costoro che [...] attraverso i loro libri, [...] pubblici sui grandi organi [...] animano la vita e [...] contribuiscono certamente più dei «tecnici» a formare [...] e ad [...] in un senso o [...] e sono proprio costoro [...] salvo rare eccezioni, oggi [...] cambiamento e col loro silenzio creano un [...] frettolosamente, identificano già come la sindrome di [...] intellettuali e nuovo potere socialista. Se in realtà la [...] preoccupate di quanto si legge su certi [...] vero che, privo di un [...] strumento proprio di propaganda [...] dello profondo trasformazioni che comporta il cambiamento, [...] al fuoco de-molitore dei grandi organi di [...] pur con la [...] maggioranza parlamentare assoluta, si [...] di «comunicare» direttamente col paese. È questo silenzio che [...] coerente anche se modesto pensatore liberale come Raymond Aron, [...] sorta di «maitre a [...] alla moda e di [...] come «La grazia dello Stato» di Jean Francois Revel [...] cui la Francia socialista va inevitabilmente verso [...] radi-calizzazione e [...] una specie di [...] di dolore [...] difesa delle libertà democratiche [...]. Gli intellettuali, dice Bernard Henri Levy, [...] non perché «sono in ritardo [...] ma perchè [...] è in titanio sul [...] questo socialismo non ha nulla a che [...] la «sinistra moderna» né con la «sinistra [...] è altro che un «arcaismo ideologico». Curiosamente Bernard Henri Levy [...] la critica che [...] tre anni fa, aveva [...] aprendo nel Partito socialista [...] «due socialismi» con la quale sperava di [...] del partito per farne uno strumento appunto [...]. Ma cosa vuole questa Ministra. Non è vero, afferma Jean Daniel, [...] gli intellettuali tacciano. Ci nella sinistra, ad [...] grande dibattito non pubblico, sotterraneo, che riguarda [...] socialismo poiché [...] popolare che ha spazzato [...] «era uno ondata di [...] non di progetto», [...] 5 [...] «no» contro qualcuno e [...] «si» per il progetto soda-. Se oggi [...] no è perché [...] di noi [...] no a identificarsi con il [...] al potere. Ciò che è sul [...] è [...] concezione del 4 socialismo. Noi soffriamo di . Questo è un discorso [...] almeno il pregio della chiarezza. Dietro al silenzio di tanti [...] ri sarebbe una sola . Sinistra moderna, [...] moderno, intellettuali silenziosi solo ìn [...] sembrano raccogliersi sotto un [...] unico denominatore comune: la -moderazione. E allora [...] tano fuori [...] profilò tagliente e [...] acuto di [...] «il [...] derato», il solo che si [...] ca-. ///
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[...] congresso di» -» [...] màgio O an Editori [...]. ///
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