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Il segmento testuale Semiotica è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 135Analitici , di cui in selezione 6 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Alfonso Paolella, Varietà e documenti. Semiologia, narratologia e retorica. Una rassegna bibliografica 1975-1979 in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - maggio - 31 - numero 3

Brano: VARIETÀ E DOCUMENTI
SEMIOTICA, NARRATOLOGIA E RETORICA
UNA RASSEGNA BIBLIOGRAFICA 19751979
La vasta eco suscitata dai piú recenti sviluppi della semiotica, la sua istituzionalizzazione in associazioni nazionali ed internazionali e in congressi periodici e, in ultimo, il suo affacciarsi in alcune strutture accademiche hanno sanzionato una collocazione precisa di questa disciplina nel panorama culturale di questi anni.
È noto come il fascismo da un lato ed il crocianesimo dall'altro abbiano tenuto la cultura italiana, per circa trent'anni, lontana dalle ricerche linguistiche e letterarie di punta del nostro secolo. Solo negli anni Sessanta viene intrapresa dall'editoria italiana una sistematica opera di traduzione dei classici della linguistica [...]

[...]a alcuni pezzi classici del formalismo (e con la raccolta di Faccani e Eco, 1969, dei loro continuatori). Unica eccezione a questa ritardata apertura verso macroscopici fenomeni della cultura internazionale è la precoce traduzione, nel 1956, di Theory of Literature di Wellek e Warren (prima ed. 1949), solo di recente scoperta in Francia.
Gli anni Settanta hanno assistito ad una vera esplosione e quasi ad una inflazione di studi di linguistica e semiotica, che tuttavia trovano sensibile solo una piccola fetta del mondo accademico. Nel 1974 si tiene il primo Congresso internazionale dell'IAss (International Association for Semiotics Studies) a Milano; gli editori cominciano a trovare un mercato piú sensibile a questo tipo di ricerche, e cosí la Bompiani affida ad Eco la direzione di una collana, « Il campo semiotico », inaugurata proprio nel 1974 e nello stesso anno anche il Mulino inaugura « Studi linguistici e semiologici »; nel 1975 nasce presso FeltrinelliBocca la collana « Semiotica e pratica sociale » diretta da T. Maldonado, L. Prieto, F[...]

[...]974 si tiene il primo Congresso internazionale dell'IAss (International Association for Semiotics Studies) a Milano; gli editori cominciano a trovare un mercato piú sensibile a questo tipo di ricerche, e cosí la Bompiani affida ad Eco la direzione di una collana, « Il campo semiotico », inaugurata proprio nel 1974 e nello stesso anno anche il Mulino inaugura « Studi linguistici e semiologici »; nel 1975 nasce presso FeltrinelliBocca la collana « Semiotica e pratica sociale » diretta da T. Maldonado, L. Prieto, F. RossiLandi e A. Schaff, la cui ultima creatura è stato un volume di Sebeok (1979). In questi anni prosperano anche due grosse riviste, fondate nel decennio precedente, « Lingua e stile » e « Strumenti critici », che si impongono a livello internazionale nella pubblicazione di studi di linguistica, critica e semiotica letteraria. Nel 1970 viene fondata, affiliata all'IAs s, l'Associazione italiana di Studi semiotici (Ars s), che tiene annualmente i suoi Congressi e ne pubblica gli Atti.
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Nel 1971 a Urbino, annesso all'Università, nasce un Centro Internazionale di Linguistica e Semiotica che organizza da allora convegni annuali, in luglio, su temi prefissati. Nello stesso anno Eco fonda « VS: Quaderni di studi semiotici »: il n. 8/9 (1974) della rivista è dedicato interamente alla bibliografia semiotica italiana e straniera, cui naturalmente rinviamo chiunque voglia informarsi sui contributi scientifici fino a quell'anno.
È oltremodo difficile « fare il punto » sulla situazione attuale degli studi di semiotica e per la varietà di interessi e per le numerose aree di ricerca: per rendersene conto sarà sufficiente sapere che l'ultimo Congresso internazionale di Vienna (26 luglio 1979) si è dovuto organizzare in ben 23 gruppi di lavoro con interessi diversi. Nel compilare la presente rassegna mi sono assunto l'ingrato compito di dover trascurare, per motivi di spazio e per l'ampiezza del materiale, alcuni settori e/o alcuni lavori magari importanti. Non è perciò mia intenzione essere esauriente (esistono ottime bibliografie e riviste che annoterò in seguito); ma vorrei solo offrire una veloce panoramic[...]

[...]via notevoli lacune bibliografiche per la non motivata decisione degli autori di operare un appiattimento cronologico del materiale esaminato; infine è da ricordare quello di Marchese (1978), piuttosto insoddisfacente e lacunoso in molti lemmi.
Da quando Peirce e Saussure, ciascuno per conto proprio, scoprivano il valore « segnico » degli oggetti, questa disciplina, chiamata ormai indifferentemente, dopo varie polemiche e proposte, semiologia o semiotica, si è sviluppata
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ed allargata fino al punto che gli stessi semiologi non sono concordi all'unanimità sulla sua definizione. Essa è straripata dagli originari margini strettamente filosofici
o linguistici per andare ad indagare, prima con strumenti strutturali e poi più specificamente semiotici, altri oggetti come l'antropologia (LeviStrauss), le pratiche culinarie e la moda (Barthes), l'araldica (Mounin), il fumetto (FresnaultDeruelle), la musica (Pagnini, Stefani), l'architettura (De Fusco, Scalvini), la comunicazione animale (Sebeok), il cinema (Metz, Bettetini), [...]

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o linguistici per andare ad indagare, prima con strumenti strutturali e poi più specificamente semiotici, altri oggetti come l'antropologia (LeviStrauss), le pratiche culinarie e la moda (Barthes), l'araldica (Mounin), il fumetto (FresnaultDeruelle), la musica (Pagnini, Stefani), l'architettura (De Fusco, Scalvini), la comunicazione animale (Sebeok), il cinema (Metz, Bettetini), il teatro (Ruffini), la psicanalisi (Lacan, Verdiglione) ecc.
La semiotica, come è considerata da qualche decennio, riconosce come propri ascendenti sia Peirce, che sul versante logicofilosofico scopriva, alla fine del secolo scorso, l'esistenza di « una dottrina quasi necessaria o formale dei segni », sia Saussure, che sul versante linguistico, agli inizi di questo secolo, postulava una scienza generale, comprensiva della stessa linguistica, che studiasse la « vita dei segni nel quadro della vita sociale » (p. 26). Le idee di Peirce sono state successivamente sviluppate da Morris (1939, tr. it. 1954 e 1946, tr. it. 1949); eredi della tradizione saussuriana sono il [...]

[...]ris (1939, tr. it. 1954 e 1946, tr. it. 1949); eredi della tradizione saussuriana sono il ben noto Circolo fonologico praghese, il Circolo danese (Hjelmslev), Buyssens, Prieto. In Italia, di stretta osservanza saussuriana possono considerarsi Segre, Avalle e Corti; Eco (1975) invece opera, spesso con esiti convincenti, lucidi tentativi di conciliazione e di amalgama delle due tendenze, miranti ad una dottrina unificante del segno.
Oggetto della semiotica è qualsiasi segno di qualsiasi natura che abbia funzione significativa e/o comunicativa. Questa affermazione non sembri priva di problemi poiché ad una tendenza che analizza solo i segni con valore intenzionalmente comunicativo, si oppone un'altra, di ascendenza peirciana, che esamina qualsiasi tipo di segni, indipendentemente dall'intenzionalità dell'emittente. Sono di pertinenza della semiotica, in questa accezione più lata, sia gli oggetti linguistici (letteratura, strutture narrative di qualsiasi tipo, atti linguistici ecc.) che qualsiasi altro oggetto che possa ritenersi in qualche modo significante (moda, cucina, architettura). Quest'ultima tendenza, che mira ad investigare con strumenti linguistici oggetti di altra natura, fa capo soprattutto a Barthes (1964, tr. it. 1966; 1967, tr. it. 1970) secondo il quale la semiotica deve prendere dalla linguistica i concetti generali per poter costruire se stessa invertendo in tal modo i termini della questione saussuriana: la semiotica è parte della linguistica
e non viceversa (1966, pp. 1415). Questa posizione è stata duramente attaccata da Mounin (1970, tr. it. 1972).
Innegabili e notevoli sono i contributi della grammatica trasformazionale (Chomsky), della « Textlinguistik » (Dressler, Petöfi ecc.), della teoria degli atti linguistici (Austin, Searle), della logica (Quine, Linsky) alla semiotica, ma basti qui solo una menzione.
Linguista di ascendenza saussuriana è Prieto, il cui ultimo volume apparso in Italia è Pertinenza e pratica (1975, tr. it. 1976). La semiologia di Prieto può essere considerata uno sviluppo ed estensione della scuola fonologica di Praga e, in particolare di Trubeckoj. Prieto, in dura polemica con il neopositivismo e con ogni concezione che ammetta l'esistenza di una lingua naturale, oggettiva
e che goda di vita autonoma, sostiene che la lingua, avendo come fine principale,
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secondo l'insegnamento di Saussure, la comunicazione, è un p[...]

[...] tal modo tutto lo spazio del biologico, del sociale e del culturale dell'artista. Quello della Kristeva si può perciò considerare come un tentativo di sintesi di linguistica, marxismo e psicanalisi: sintesi che arriva a volte a risultati apprezzabili, anche se non priva di contraddizioni e di qualche superficialità, che si aggiungono al difetto di un'esposizione spesso oscura.
Il discorso sulla Kristeva ci conduce cosí in un altro ambito della semiotica che si occupa della letterarietà e dei testi poetici. Uno dei punti di riferimento piú costanti è stato il concetto di « funzione poetica » di Jakobson (1963, tr. it. 1966, cap. 11), che costituirebbe la « messa a punto rispetto al messaggio in quanto tale, cioè l'accento posto sul messaggio stesso » (p. 191). Il linguaggio letterario sarebbe quindi il linguaggio in cui la funzione poetica è predominante sulle altre funzioni, ma su questo argomento si rimanda al volume di Di Girolamo (1978). Questo settore di interessi è giustificato dal motivo che compito della semiotica, come abbiamo già de[...]

[...]« funzione poetica » di Jakobson (1963, tr. it. 1966, cap. 11), che costituirebbe la « messa a punto rispetto al messaggio in quanto tale, cioè l'accento posto sul messaggio stesso » (p. 191). Il linguaggio letterario sarebbe quindi il linguaggio in cui la funzione poetica è predominante sulle altre funzioni, ma su questo argomento si rimanda al volume di Di Girolamo (1978). Questo settore di interessi è giustificato dal motivo che compito della semiotica, come abbiamo già detto, è anche lo studio della significazione, del linguaggio come capacità espressiva e, quindi, del codice, dei modelli culturali e sociali che lo determinano. Numerosi sono i lavori teorici ed applicativi in questo ambito di studi: basterà sfogliare qualche numero di « Strumenti critici » per rendersene conto.
Lo studio del testo letterario come oggetto semiotico, ossia come sistema di segni polivalenti, è stato il tema dell'ultimo volume miscellaneo di Segre (1979) che prende a prestito, elaborandoli, alcuni concetti di linguistica testuale, i « modelli culturali second[...]

[...]i polivalenti, è stato il tema dell'ultimo volume miscellaneo di Segre (1979) che prende a prestito, elaborandoli, alcuni concetti di linguistica testuale, i « modelli culturali secondari » della scuola di Tartu (uxss), sistematizzandoli nel discorso filologico che è l'unico punto di ancoraggio per qualsiasi analisi testuale: « la filologia aiuta a superare il soggettivismo e il solipsismo di certe posizioni moderne della critica e, ahimé, della semiotica » (p. 20). La partita quindi si gioca sul testo, il solo punto di incontro e terreno valido per verificare qualsiasi modello teorico. Nella tesi proposta da Segre il formalismo si innesta
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su una base storica piú robusta, per la quale i modelli semiologici, che sono anche storici e culturali, subiscono una verifica rigorosa su un supporto piú concreto: il testo filologicamente corretto. La presenza di tali modelli non deve spingere il semiologo a prestare fede cieca alla loro validità assoluta ed oggettiva nonostante la loro articolazione e complessità perché « occorr[...]

[...]ettura è esente dall'intervento dei codici, linguistici e culturali, del lettore » (p. 37). Coerente al principio della verifica sul testo delle posizioni teoriche, Segre inserisce in tutti i suoi volumi, da I segni e la critica (1969) a Le strutture e il tempo (1974), una elaborazione teorica ed una parte applicativa. Sulla stessa linea di fusione dei modelli culturali con l'opera letteraria, ma a carattere esclusivamente teorico, si pone anche Semiotica, storia e cultura (1977)
Altri lavori di applicazione alla letteratura dei metodi semiologici sono quelli di Avalle datati fin dagli anni Sessanta: critico acuto, Avalle applica con rigore sistematico le tecniche semiotiche soprattutto a testi medievali (1975 e 1977); mentre la Corti nei Principi della comunicazione letteraria (1976) presenta un accurato discorso di sintesi sul fenomeno del funzionamento del linguaggio letterario inserito nel sistema socioculturale ed ideologico della società in cui vive l'autore (si vedano soprattutto i capitoli riguardanti i generi letterari). L'autrice, a[...]

[...]a anche il buon manualetto di Coletti (1978); a parte si colloca Di Girolamo (1978), che nel criticare il punto di vista formalistico e neoformalistico del letterario, arriva a un allargamento teorico del concetto di letterarietà e a una ridefinizione del fatto letterario, in termini marxisti, come divisione del lavoro linguistico e delega da parte dei destinatari dell'uso estetico del linguaggio.
Un tentativo di fondazione epistemologica della semiotica di ascendenza neokantiana, ma con riferimenti anche a Hjelmslev, Peirce e Chomsky, è costituito dai due ultimi volumi di Garroni (1972 e 1977). In Ricognizione della semiotica. Tre lezioni (1977), l'autore, continuando le ricerche iniziate in Progetto di semiotica (1972), sostiene che la semantica non sarebbe una parte della semiotica, come vuole la classica ripartizione di Morris (semantica, sintassi e pragmatica), ma « è ben piú che una parte della semiotica, essa ne costituisce piuttosto la fondazione teorica » (p. 19): ed è sul problema del significato che Garroni sviluppa il suo discorso fino a postulare una semantica trascendentale che dia conto di tutte le possibili forme di significazione.
Un altro grosso filone della semiotica fa capo al formalismo russo degli anni Venti e si è sviluppato per conto proprio. Il discorso sulla tradizione sovietica, scoperta in Italia solo negli anni Sessanta, si fa piú complesso, poiché queste
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ricerche abbracciano ambiti e settori di indagine tra i piú disparati, come la filosofia del linguaggio, la tipologia della cultura, la metrica, la narratologia, l'analisi letteraria, il folklore ecc. Si possono, in ogni caso, distinguere almeno due fasi: il formalismo degli anni 19151930, in cui studiosi di diversa estrazione, ma con prevalenti interessi letterari, si[...]

[...]i occupa principalmente dell'elaborazione di modelli culturali. Per una informazione completa, si rinvia all'ottimo lavoro della FerrariBravo (1978) che informa il lettore su tutto ciò che è stato tradotto in Italia, dagli anni Sessanta, dei lavori dei formalisti russi e degli strutturalisti e semiotici sovietici del dopoguerra. Aggiungerò solo due volumi apparsi recentemente: Prevignano (a cura di) (1979) e Bachtin (1979).
La riflessione della semiotica letteraria sul testo comporta anche la considerazione di un tipo particolare di testo, che è il racconto. Per l'analisi del racconto,
o narratologia, bisogna risalire alle « lezioni » dei formalisti russi (contributi vengono dagli americani Forster, 1927, tr. it. 1963, Frye, 1957, tr. it. 1969): Veselovskij (1977), Propp (1928, tr. it. 1966), Sklovskij (1925, tr. it. 1966 e 1976; 1959, tr. it. 1969), Tomasevskij (1928, tr. it. 1978) e Todorov (1965, tr. it. 1968) e alle piú recenti ricerche francesi: il n. 8 di « Communications » tradotto in volume (AA.VV., L'analisi del racconto, 1969), Bar[...]

[...] punto di partenza per chi voglia interessarsi a questa problematica.
Il contributo italiano in questa area di ricerca e nel periodo qui esaminato, e quantitativamente molto scarso: ai due volumi di Ruffinatto sul Lazzarillo de Tormes (1975 e 1977) si aggiunga il volume di Avalle (1977a) che analizza il tema della « fanciulla perseguitata » attraverso la vita di Santa Uliva, la novella n, 7 del Decameron fino alla Justine di Sade. Nel 1975 esce Semiotica, storia e cultura di Segre che mette a punto delle intuizioni già accennate nel 1974. Segre propone di ridurre le complesse analisi dei formalisti russi e della scuola francese e suggerisce una lettura del testo almeno secondo quattro tagli descrittivi: il discorso, l'intrigo, la fabula, il modello narrativo cui corrispondono rispettiva
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mente: la lingua (retorica, metrica ecc.), tecniche dell'esposizione, materiali antropologici, concettichiave e logica dell'azione.
Per Segre questi tagli « hanno un grado di mobilità e di complessità decrescenti. Uno stesso sistema,[...]

[...]ormai è sviluppata in Francia, si può leggere in un recentissimo lavoro di Finzi (1979). Una raccolta di saggi di diversa provenienza metodologica, sempre su problemi di narrativa, è apparsa nell'ultimo Quaderno della rivista « Lingua e Stile » redatto a cura di E. Raimondi & B. Basile: Dal « Novellino » a Moravia (1979).
La riflessione sul linguaggio e sui meccanismi che lo regolano hanno risvegliato un interesse per la retorica da parte della semiotica che ha tentato un recupero straordinario di questa antica scienza. Già il Florescu (1960, tr. it. 1971) notava che il recupero del « retorico », nella storia della cultura, si verifica ogni volta che si medita sugli oggetti linguistici o letterari. Spesso essa è stata confusa con la poetica o è stata ritenuta « ancilla » della poetica. Di fatto si è verificato che durante i secoli da Quintiliano (Inst. orat. ni, 34) in poi, fino a Ramus, Du Marsais, Fontanier, Kant, Hegel e Croce è stata progressivamente sfrondata delle 5 parti in cui si costituiva (inventio, dispositio, elocutio, memoria e a[...]

[...]AA.VV. 1966: Analyse du récit, «Communications» 8 (1966). Tr. it. AA.VV. L'analisi del discorso, Milano, Bompiani, 1969; AA.vv. 1975: Intorno al «Codice ». Atti del III Convegno dell'Associazione Italiana di Studi Semiotici, Pavia, 1975. Firenze, La Nuova Italia, 1976; AA.VV. 1976: Aspetti dell'iconismo. Atti del iv Convegno dell'Associazione Italiana di Studi Semiotici. Pavia, Litografato, 1977; AA.VV. 1978: Il modello della cultura e i codici. Semiotica e scuola. Atti del VI Congresso di Studi Semiotici. Firenze, 1978; AA.VV. 1973: Attualità della retorica. Atti del I Convegno italotedesco, Bressanone, 1973. Padova, Liviana, 1975; AA.VV. 1974: Retorica e politica. Atti del II Convegno italotedesco, Bressanone, 1974. Padova, Liviana, 1977; AA.VV. 1975: Retorica e poetica. Atti del in Convegno italotedesco, Bressanone, 1975. Padova, Liviana, 1979; AA.VV. 1976: Retorica e scienze del linguaggio. Atti del x Congresso internazionale della Società Linguistica Italiana, Pisa, 1976. Roma, Bulzoni, 1979; AVALLE, d'Arco Silvio 1975: Modelli semiologic[...]

[...]tica, trad. di P. Fabbri, Milano, Bompiani, 1972 (19792); BREMOND, Claude 1966: La logique des possibles narrati f s. « Communications » 8 (1966), 6071. Tr. it. La logica dei possibili narrativi, in AA.vv. L'analisi del racconto, 97122,
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[...] Payot (19312), tr. it. Corso di Linguistica generale, a cura di T. De Mauro, Bari, Laterza, 1967 (19702); SEBEOK, Thomas 1976: Contributions to the doctrine of signs, Indiana University, Bloomington, tr. it. Contributi alla dottrina dei segni, Milano, FeltrinelliBocca, 1979; SEGRE, Cesare 1969: I segni e la critica. Fra strutturalismo e semiologia, Torino, Einaudi; 1974: Le strutture e il tempo. Narrazione poesia modelli. Torino, Einaudi; 1977: Semiotica storia e cultura, Padova, Liviana; 1978: Discorso, « Enciclopedia Einaudi », Vol. Iv: CostituzioneDivinazione, Torino, Einaudi; 1979: Semiotica filologica. Testo e modelli culturali, Torino, Einaudi; SKLOVSKIJ, Viktor 1925: 0 teorii proxy, Moskva, tr. it. Una teoria della prosa, di M. Olsoufieva, Bari, De Donato, 1966; Teoria della prosa, trad. di C. De Michelis e R. Oliva, Torino, Einaudi, 1976; 1959: Chudozestvennaja proza, Moskva, tr. it. Lettura del «Decameron ». Dal romanzo d'avventura al romanzo di carattere, trad. di A. Ivanov, Bologna, Il Mulino, 1969; TOMAïEVSKIJ, Boris 1928: Teorija Literatury. Poetica. Leningrad, 1928, tr. it. Teoria della letteratura, trad. di M. Di Salvo, Milano, Feltrinelli, 1978; TonoRov, Tzvetan (a cu[...]



da Libri ricevuti in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - luglio - 31 - numero 4

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MICHEL LEIRIS, Biffures, prefazione di Guido Neri, traduzione di Eugenio Rizzi, Torino, Einaudi, 1979, pp. 280.
ANTONIO LENARDA, L'esperienza della diversità, 15801780. I selvaggi e il Nuovo Mondo, Torino, Loescher, 1979, pp. 262.
PRIMO LEVI, La chiave a stella, Torino, Einaudi, 1979, pp. 184.
JURIJ LOTMAN, Semiotica del cinema, Catania, Edizioni del Prisma, 1979, pp. 162.
La lotta del popolo romeno per l'indipendenza, voll. n e III, Roma, Editori Riuniti, 1979, pp. 414390.
CLARA M. LOVETT, Giuseppe Ferrari and the Italian Revolution, Chapel Hill, University of North Carolina Press, 1979, pp. xiv278.
MACHIAVELLI, Il principe, con uno scritto di G. W. F. Hegel, a cura di Ugo Dotti, Milano, Feltrinelli, 1979, pp. 140.
LUIGI MAGGI, Cuore di piombo. Un elfo in cattedra nella classe degli orchetti, Milano, L'erba voglio, 1980, pp. 126.
BERNARD MALAMUD, L'uomo di Kiev, traduzione di Ida Omboni, Torino, Ein[...]



da m.m.[M. Marchi], scheda sintetica di «Vs (versus)» in KBD-Periodici: Rinascita 1975 - 8 - 29 - numero 34

Brano: [...] pubblicazioni ricevute. Fra i collaboratori della rivista R. Jacobson, T. Sebrok, C. Metz, A. A. Moles, E. Cresti, R. Faccani e M. Marradini. Gli articoli degli stranieri sono scritti in lingua italiana e, viceversa, gli italiani redigono i loro scritti in inglese o in francese, con intenti di maggior divulgazione e conoscenza reciproca a livello internazionale. L'ultimo numero uscito (fascicolo speciale 8/9) presenta un'amplissima Bibliografia semiotica, suddivisa per nazioni e coordinata da U. Volli, P. Magli e O. Calabrese. (m. m.)



da m.m.[M. Marchi], scheda sintetica di «Sigma» in KBD-Periodici: Rinascita 1975 - 8 - 29 - numero 34

Brano: [...] italiana, storia della lingua italiana, letteratura inglese e americana, letterature germaniche e letteratura cristiana antica della facoltà di lettere e filosofia di Torino, ha subito un forte ridimensionamento di prospettiva, sopprimendo la sezione antologica di partenza, diradando i suoi interessi extraletterari e sacrificando notevolmente la trattazione di problematiche, teoriche e no, di più ampio respiro (si veda tuttavia « Il ruolo della semiotica nello studio cibernetico dell'uomo e del collettivo » dello strutturalista russo V. V. Ivanov). La rivista si è quasi esclusivamente concentrata in indagini tecnicopuntuali (linguistiche, stilistiche, di analisi semantica e strutturale) non sempre capaci di trascendere dati, pur ineludibili, del testo, per conglobarli e funzionalizzarli nell'ambito di valutazioni critiche. Fra i migliori contributi apparsi su Sigma si ricordino i « Primi appunti su Satura » di P. V. Mengaldo e l'articolo « Stile nominale come tecnica della Macchia » di B. Garavelli Mortara. Partecipano alla rivista G. Cambon,[...]



da Libri ricevuti in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - novembre - 30 - numero 6

Brano: [...]crazia lombarda, Torino, Guanda, 1980, pp. 390.
GILL0 DORFLES, L'intervallo perduto, Torino, Einaudi, 1980, pp. XVI1.84.
ANDRÉ HELBO (a cura di), Le champ sémiologique: perspectives internationales, Bruxelles, Complexe, 1979, pp. 424. I saggi raccolti in questo volume da Helbo e affidati a studiosi anche di prestigio internazionale (Sebeok, Segre, Arrivé ecc.) vogliono garantire un bilancio delle aree di ricerca e delle tendenze attuali della semiotica in tutti i paesi in cui questa scienza si è sviluppata. I paesi rappresentati sono: Belgio, Brasile, Canada, Cecoslovacchia, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Olanda, Polonia, Romania, Spagna, Stati Uniti, Svizzera, Turchia, Unione Sovietica.
Il saggio introduttivo di Sebeok traccia una cronistoria generale della semiotica considerata nelle sue varie componenti, ma sembra peccare di capanilismo statunitense per lo spazio riservato a questo paese e la maniera piuttosto frettolosa di affontare la rassegna degli studi europei. Abbastanza approfondito e chiaro l'intervento di Helbo a proposito del Belgio, mentre piuttosto deboli sembrano i resoconti della situazione in Brasile, Danimarca, Polonia, Cecoslovacchia e Turchia: forse si sarebbe potuto dire qualcosa in più almeno per la Danimarca e il Brasile. Brodeur e Pavel curano la presentazione del Canada che si trova al centro di spinte diverse: la semiotica di asc[...]

[...]iera piuttosto frettolosa di affontare la rassegna degli studi europei. Abbastanza approfondito e chiaro l'intervento di Helbo a proposito del Belgio, mentre piuttosto deboli sembrano i resoconti della situazione in Brasile, Danimarca, Polonia, Cecoslovacchia e Turchia: forse si sarebbe potuto dire qualcosa in più almeno per la Danimarca e il Brasile. Brodeur e Pavel curano la presentazione del Canada che si trova al centro di spinte diverse: la semiotica di ascendenza filosofica (Peirce e Morris) da un lato e di ascendenza linguistica (Saussure) dall'altro. Lo scarso sviluppo di questa scienza in Spagna è giustamente attribuito da A. Yllera all'isolamento politico e culturale di questo paese durante il franchismo. Non è chiaro poi perché i lavori francesi sono presentati da due autori (Coquet e Arrivé) in due intterventi distinti che non presentano alcuna interdipendenza cronologica né omogeneità. Segre cura il panorama italiano: l'autore è estremamente puntuale nel delineare la situazione prestrutturalista, ma diventa inspiegabilmente fretto[...]

[...]i questo paese durante il franchismo. Non è chiaro poi perché i lavori francesi sono presentati da due autori (Coquet e Arrivé) in due intterventi distinti che non presentano alcuna interdipendenza cronologica né omogeneità. Segre cura il panorama italiano: l'autore è estremamente puntuale nel delineare la situazione prestrutturalista, ma diventa inspiegabilmente frettoloso nell'ultima sezione pro prio quando entra nello specifico degli studi di semiotica. Molto lucido il bilancio tracciato dalla Lhoest, per l'Unione Sovietica, dei diversi indirizzi e « scuole » che si sono sviluppate dal formalismo russo degli anni '20 o autonomamente da esso (ma perché la rassegna non è stata curata, coerentemente, da un russo?). Infine l'enorme sviluppo della semiotica negli Stati Uniti anche in settori diversi da quelli testuali (indirizzo prevalentemente europeo) come la comunicazione animale, la prossemica, la cinesica, la pragmatica ecc. mostra una pluralità e una vivacità di interessi che potrebbe apparire anche come un fenomeno dispersivo e di confusione epistemologica.
Malgrado l'impegno e le intenzioni del curatore l'opera presenta qualche sfasatura (materiali non sempre omogenei: Francia; scarso aggiornamento bibliografico) dovuta, forse, anche a difficoltà tecniche; essa è tuttavia uno strumento prezioso perché mette a disposizione di specialisti[...]



da Recensione di Remo Ceserani su Francesco Orlando, freudiano del «misanthrope» e due scritti teorici, Torino, Einaudi, 1979, pp. 248 in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - maggio - 31 - numero 3

Brano: [...]rpretazione della realtà. Questo compito ci porta, inevitabilmente, a « sporcarci le mani », a utilizzare cioè, nel nostro lavoro, concetti e conoscenze elaborati in altri campi di ricerca, nei quali siamo costretti, bene o male, e perigliosamente, a penetrare. È quanto molti di noi hanno fatto, con risultati che mi sembrano tutto sommato fruttuosi, spingendosi nei campi della storia e teoria economicosociale, in quelli della linguistica e della semiotica, in quelli dell'antropologia culturale e della psicanalisi.
Ma devo anche dire che quella compiuta nel campo della psicanalisi si è pre
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sentata, a mio parere, come l'operazione piú rischiosa e difficile. Rischiosa perché gli esempi di applicazione alla letteratura di concetti psicanalitici sono sin troppi e sin troppo facili (e lo sono già quelli dello stesso Freud e della sua prima cerchia di discepoli); difficile perché la confusione concettuale e metodologica, di proposte e di scuole, all'interno dell'ampia sfera culturale che è riconducibile alla psicanalisi e che va dai[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Semiotica, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---Filosofia <---Storia <---italiana <---Aspetti <---Bibliografia <---Estetica <---Filologia <---Linguistica <---Pratica <---Storiografia <---fascismo <---filologia <---filologico <---ideologia <---italiane <---italiani <---italiano <---marxismo <---marxista <---Appendice <---Bachtin <---Bulzoni <---Complexe <---Dante Della Terza <---De Donato <---Discipline <---Etica <---Faccani <---Firenze N <---Helbo <---Kegan Paul <---La Nuova Italia <---Lepschy <---Logica <---Nistri-Lischi <---Nuova Italia <---Poetica <---Problemi <---Psicanalisi <---Psicologia <---Retorica <---Sebeok <---Semantica <---Semiologia <---Strada Janovic <---antropologia <---d'Italia <---epistemologica <---formalismo <---ideologica <---ideologico <---ideologie <---imperialismo <---marxisti <---metodologica <---psicologia <---romanticismo <---semiologia <---semiologico <---siano <---stalinismo <---strutturalista <---strutturalisti <---ADELIA NOFERI <---Abano Terme <---Academiei <---Academiei R S <---Achille Mauri <---Acta <---Afanasjev <---Aggiungerò <---Akademisk <---Albert Einstein <---Alberto Asor Rosa <---Albino Pierro <---Algirdas <---Algirdas Jules <---Alphonse Allais <---Amadeus Mozart <---Ampio <---An Essay <---Analfabeto <---Analyse <---Anatomia <---Andrea Giardina <---Angiola Ferraris <---Annuario <---Antibourgeoise <---Antonio Banfi <---Antonio D'Andrea <---Ardengo Soffici <---Argalia <---Aristotelismo <---Arnold Hauser <---Arrivé <---Arturo Carbonetto <---Aspects <---Atti del Convegno <---Atti del I Convegno <---Atti del in Convegno <---Aula Magna <---Avalle <---Bally <---Barberi Squarotti <---Baroni Palli <---Barthes <---Basta <---Bayerischer <---Bcna <---Benedetto Croce <---Beniamino Proto <---Benveniste <---Bern-Frankfurt <---Bernardini Marzolla <---Bertinetto <---Bettetini <---Bi-Logic <---Bibliopolis <---Biffures <---Bilder I <---Bloomington <---Bologna-Roma-Milano <---Bompiani <---Bompiani Editore <---Bonacci <---Bonino Savarino <---Bonvesin <---Bortolo Tommaso <---Bottoni <---Brace <---Bremond <---Bressanone <---Bretschneider <---Brodeur <---Bruna Bianchi <---Brunella Schisa <---Bruno Dente <---Bruxelles <---Bucuresti <---Buyssens <---Bàrberi Squarotti <---CIO <---CNRS <---CRISTINA DONNINI <---Calabrese <---Calabria <---Calmo <---Cambon <---Canada <---Cappelletti Truci <---Caprettini <---Carecas <---Carlo Basso <---Carlo Ferretti <---Carlo Santaniel <---Ceccato <---Cecoslovacchia <---Cedric Whitman <---Centre <---Centro Internazionale di Linguistica <---Cesare Vasoli <---Chapel Hill <---Charles Morris <---Charles Sanders <---Charles W <---Chomsky <---Chudo <---Chudozestvennaja <---Cibernetica <---Circolo <---Circolo di Mosca <---Circolo di Praga <---Cirenaica <---Clara Strada <---Clefs <---Clotilde Pontecorvo <---Colecchia <---Collected Papers <---Colloques <---Colloquio Internazionale del Lessico <---Colonialismo <---Comenio <---Communications <---Congresso di Studi Semiotici <---Contributions <---Cooperativa Libraria <---Copenhagen <---Corrado Vivanti <---Corti nei Principi <---Courtés <---Cratilo <---Cresti <---Cristiano Violani <---Criticism <---Célimène <---D'Andrea <---D'Anna <---D'Annunzio <---Da Graf a Gobetti <---Dai Puritani <---Dal Medioevo <---Danimarca <---Dario Gibelli <---Daumier <---Davico Bonino <---De Angelis <---De Michelis <---De Paz <---De Sanctis <---Dedekind <---Del Bona <---Delio Cantimori <---Dell'Aquila <---Denise Mariani <---Der Sandmann <---Di Girolamo <---Di Salvo <---Dialettica <---Dictionnaire <---Diritto <---Discipline umanistiche <---Discorso dell'Enciclopedia Einaudi <---Divino-Fame <---Dollard <---Don Giovanni <---Du Marsais <---Duckworth <---Ducrot <---Décameron <---Economia FRANCESCO <---Edda Melon <---Editori Riuniti <---Editrice La <---Edizioni del Prisma <---Edizioni di Comunità <---Edt <---Edward Morgan <---Ejnar Munksgraard <---Elio Benevelli <---Eléments <---Emanuela Scribano <---Emile Benveniste <---Enciclopedia Einaudi <---Enrico De Angelis <---Erlich <---Erluatwuxii <---Ernesto Ragionieri 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letteratura italiana <---Giovanni Falaschi <---Giovanni Spadolini <---Giuseppe Borsa <---Giuseppe Porta <---Giuseppe Rizzuto <---Giuseppe Ungaretti <---Già <---Gorlier <---Grammaire <---Graziano Pampaloni <---Greek Experience <---Greimas <---Guglielminetti <---Guichardin <---Guida a La <---Guido Neri <---Guido Verucci <---Gulliver <---Hachette <---Herméneutique <---Hjelmslev <---Hoffmann <---I Senussi di Cirenaica <---Ida Omboni <---Ignacio Matte Blanco <---Il Melograno <---Il Mulino <---Il Mulitto <---Il Platonismo <---Il Rinascimento <---Il Saggiatore <---Imitazione-Istituzioni <---Infinite Sets <---Inghilterra <---Intellettuale Europeo <---Introduzione di Fu <---Istituto Ernesto <---Italian Revolution <---Italian Studies <---Italiana di Studi Semiotici <---Italo Ali <---Izdatel <---Jacobson <---Jacomuzzi <---Jakobson <---Jetterarietà <---Jovehe <---Juri <---Juri B <---Kant <---Kiev <---Klincksieck <---Kobenhavn <---Krasis <---Kristeva <---La Germania di Tacito da Engels <---La Kri 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Carpitella <---Mario Fubini <---Mario Strano <---Mario Themelly <---Marradini <---Marta Fattori <---Marx <---Marzorati <---Massachussets <---Matematica <---Mauri di Milano <---Maurizio Papini <---Melazzo <---Memory <---Messina-Firenze <---Metaphor <---Mi pare <---Micalella <---Michel Foucault <---Michele Dell'Aquila <---Michele Sampaolo <---Milano-Napoli <---Mili Romano <---Misanthrope <---Misopogon <---Mixis <---Monique Streiff <---Montreal <---Morfologija <---Morier <---Moskva <---Motti <---Motto <---Mounin <---Mouton <---Mucci <---Mulino <---Mursia <---Museum Publications <---Mythologies <---Métonymie <---NORA FEDERICI <---Nada Cappelletti <---Newton Compton <---Niccolò Machiavelli <---Nietzsche <---Nilo Bianco <---Norberto Bobbio <---North Carolina Press <---Novellino <---Nuovo Mondo <--- <---Officina Ed <---Officine Ediz <---Olbrechts <---Olbrechts-Tyteca <---Olsoufieva <---Omkring <---Ordo <---Ormeaux <---Oxford University Press <---P.M. <---PUF <---Pacini Fazzi <---Paideia 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