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Suggerimento: provare anche C.I.A.Il segmento testuale CIA è stato estratto automaticamente da un complesso algoritmo di KosmosDOC di tipo "autogeno", ossia sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 198Analitici, di cui in selezione 5 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da senza firma, Un "golpe" per Cipro in KBD-Periodici: Rinascita 1967 - 6 - 30 - numero 26

Brano: Un " golpe "
per Cipro
Sono tre anni che gli americani (Dipartimento di Stato e centrale di spionaggio CIA) pensano al modo di attuare un piano che assicuri loro, in forma permanente, la piena disponibilità dell'isola di Cipro di fronte a qualsiasi evenienza; e soprattutto in vista dei ogni eventuale nuova manifestazione di crisi nell'area del Medio Oriente. Con una spregiudicatezza che ha da far meditare gli alleati atlantici degli Stati Uniti, il Dipartimento di Stato e la CIA sono passati negli ultimi tre anni dai ben noti, per quanto sotterranei, tentativi di arrivare a una spartizione dell'isola (per «venire incontro » all'alleato turco: che fino a qualche tempo addietro era, com'è noto, « più vicino » della Grecia al cuore di Washington) alla serie attuale di prese di posizione in favore dell'annessione di Cipro alla Grecia. (Ed è altrettanto noto che ara l'alleato atlantico « più caro all'America » è il governo di Atene, non soltanto perché con il colpo di Stato del 21 aprile la Grecia e diventata uno Stato fascista; ma anche perché la Turchia ha, a1 contrario, cercato di distinguersi dagli Stati Uniti nella valutazione della crisi del Medio Oriente e ha recentemente impegnato con Washington un'aspra polemica per la revisione degli status che regolano la vita amministrativa e giuridica delle numerose basi statunitensi in territorio turco. La polemica antiUSA della Turehia e addirittura esplosa questo mercoledì, quando it presidente Sunay, ospite di De Gaulle, ha convenuto con il generale che nel Vietnam come altrove ogni popolo dovrebbe disporre di se stesso).
Così ara, di[...]

[...]ton un'aspra polemica per la revisione degli status che regolano la vita amministrativa e giuridica delle numerose basi statunitensi in territorio turco. La polemica antiUSA della Turehia e addirittura esplosa questo mercoledì, quando it presidente Sunay, ospite di De Gaulle, ha convenuto con il generale che nel Vietnam come altrove ogni popolo dovrebbe disporre di se stesso).
Così ara, dicevamo, i piani contro Cipro sono « in favore » della Grecia e vengono elaborati in Grecia. Questi piani sono stati rivelati, appena qualche giorno fa, da fonti dell'opposizione clandestina greca. Ovviamente le rivelazioni non mostrano Washington in primo piano, ma — come sempre — dietro le quinte. E' pero provato che, come furono gli americani all'origine del colpo di Stato in Grecia due mesi e mezzo fa, così essi tirano ora i fili dei preparativi del golpe, che — secondo i loro piani — dovrebbe rovesciare Makarios, portare all'annessione pura e semplice dell'isola alla Grecia e quindi alla totale integrazione della « portaerei naturale » del Medio Oriente nell'Alleanza atlantica.
Si conosce anche id nome del piano: esso si chiama « Astrapi » (cioè fulmine). E' stato messo a punto dal generale Grivas e dal colonnello Papadopulos. Una serie di disordini dovrebbero essere fomentati nell'isola ad opera delle truppe greche che stazionano in diversi villaggi e città; il pretesto sarebbe che do schieramento democratico e di sinistra dell'isola minaccia le istituzioni cipriote. Per questo, il piano e Fulmine » prevede l'arresto non solo di quasi tutti i membri del govern[...]

[...]razione della « portaerei naturale » del Medio Oriente nell'Alleanza atlantica.
Si conosce anche id nome del piano: esso si chiama « Astrapi » (cioè fulmine). E' stato messo a punto dal generale Grivas e dal colonnello Papadopulos. Una serie di disordini dovrebbero essere fomentati nell'isola ad opera delle truppe greche che stazionano in diversi villaggi e città; il pretesto sarebbe che do schieramento democratico e di sinistra dell'isola minaccia le istituzioni cipriote. Per questo, il piano e Fulmine » prevede l'arresto non solo di quasi tutti i membri del governo cipriota ma anche dei dirigenti dei movimenti sindacali, del Partito comunista e delle associazioni popolari. Grivas, noto esponente di destra greco e già capo delle forze elleniche nell'isola, dovrebbe diventare, a colpo di Stato avvenuto, ministro del governo di Atene incaricato di dirigere la vita politica di Cipro, diventata ormai — con l'annessione — la punta più avanzata dell'atlantismo e dell'imperialismo USA ,nel Medio Oriente.
CIPRO
¡op,



da g. p. t., «Tanti saluti autonomi» da Parigi all'americano Stark [sopratitolo: Con cartoline firmate da Bignami, Bifo e Guattari] in KBD-Periodici: l'Unità - Nuova serie - Edizione nazionale 1979 - - maggio - 27

Brano: [...]impone in base a diversi elementi precisi: i collegamenti organizzati tra Padova, Bologna e Roma, tra Padova e Genova per non parlare dei collegamenti internazionali. A quest'ultimo proposito, un episodio passato un po' sotto silenzio torna di attualità. Si tratta di due cartoline, datate Parigi, che legano direttamente, a doppio filo, l'organizzazione di Autonomia con un ormai noto personaggio che il giudice istruttore bolognese Floridia ha ufficialmente individuato (e per questo scarcerato) come agente della CIA. Il personaggio è l'americano Ronald Stark, fuggito due settimane fa da Firenze.
Le due cartoline sono agli atti dell'inchiesta fiorentina su Stark: la prima porta la data del 6 dicembre 1977 ed è firmata da tre notissimi «autonomi», i bolognesi Maurice Bignami e Francesco Berardi, detto «Bifo», e da Felix Guattari, il «nuovo filosofo» francese, che si batte per una medicina alternativa ma lavora in una clinica dove i malati vengono sottoposti a elettroshoc. La seconda è datata 16 gennaio 1978 ed è firmata ancora da Maurice (Bignami). Il destinatario è sempre lo stesso: Ronald Stark, allora [...]

[...] come pare provato, legati a Ronald Stark, che, per conto suo, era in contatto con Curcio, ma anche con la mafia siciliana. E, ricordiamolo, con numerosi diplomatici americani, stando a quanto ha scritto l'11 aprile il giudice Floridia nell'ordinanza di scarcerazione: «Molte circostanze consentono di ipotizzare che lo Stark, addetto dal 1960 in avanti ai servizi segreti americani, si sia introdotto...».
Lo Stark, d'altra parte, oltre che agente CIA (anche se ora pare che appartenga, più precisamente, alla DIA: Defense Intelligence Agency, cioè il servizio segreto militare USA) era anche in contatto con i servizi segreti italiani, attraverso il capitano Gustavo Pignero (quello dell'operazione padre Girotto, alias «frate mitra»), uno dei principali collaboratori del generale Dalla Chiesa. E, a questo punto, sarà utile riportare un brano di una lettera dello stesso Stark alla vice console USA di Firenze, Wendy Hansen: «Il solo passo importante che occorre (passaggio a un regime militare, n.d.r.) è ancora lontano».
Andiamo avanti. Pare ch[...]



da Saverio Tutino, Dopo dieci giorni di dibattito. Fidel Castro chiude i lavori dell'OLAS. Gli statuti definitivi approvati rappresentano un passo avanti verso una visione complessiva dei problemi della lotta antimperialista. in KBD-Periodici: l'Unità - Nuova serie - Edizione nazionale 1967 - - agosto - 11

Brano: [...]o che questa sera stessa Fidel Castro pronuncerà. A questo punto però, si può dare già per acquisita l'affermazione secondo la quale è destinata a prendere forma concreta una ridestata combattività su basi continentali, delle forze anti imperialiste, articolata su una molteplicità di forme ma prevalentemente orientata verso forme di lotta armata. Gli statuti definitivi dell'OLAS, votati ieri, provvedono l'elaborazione di una strategia comune «specialmente per i paesi che trovano in lotta armata». Questa formula consentirà probabilmente lo sviluppo di una duplice strategia parallela dei partiti e dei movimenti che concentreranno tutti i loro sforzi sulla guerriglia e di quelli che invece svilupperanno verso la guerriglia soltanto forme di solidarietà e di appoggio, seguitando a perseguire obiettivi democratici attraverso lotte di massa e attendendo la prova dei fatti prima di inserirsi senza riserve nella strategia globale della guerra di liberazione.
In questo senso il partito comunista cileno ha depositato, nell'ultimo giorno della Conf[...]

[...]ordo nel ritenere che il principale risultato di questa conferenza è stato quello di avere evitato peggiori asprezze nel confronto delle opinioni, che avrebbero anche potuto portare a qualche frattura. Il senso di responsabilità dimostrato soprattutto dai principali protagonisti: cubani, cileni e uruguaiani, ha consentito di compiere tutti insieme un passo avanti verso una visione complessiva dei problemi che comporta più realismo e maggiore fiducia nelle prospettive della lotta antiimperialista.
Tutti hanno dato qualcosa per questo. I cubani si sono sforzati di spiegare meglio la loro concezione strategica sottolineando che la linea generale della lotta armata non può significare una impossibile uniformità delle lotte, precisando che l'importanza della partecipazione delle masse contadine non vuol dire che si voglia condurre una guerra contadina, bensì una lotta orientata dall'ideologia del proletariato, e concordando infine con altri sul fatto che non è esclusa la partecipazione di strati borghesi all'azione anti imperialista e antiol[...]

[...]ella lotta capace di provocare acuti problemi internazionali in maniera intempestiva e illogica. A l'Avana l'atteggiamento comune è stato chiaro: la nuova strategia corrisponde ad una aggressione dell'imperialismo, non è di per sè stessa aggressiva.
Ancora una volta, alla vigilia della chiusura, la presidenza della Conferenza ha ritenuto opportuno presentare due agenti cubani, già catturati domenica scorsa sulla costa settentrionale della provincia Pinar del Rio. I giornalisti hanno potuto convincersi della costanza e dell'incredibile frequenza di tali tentativi di infiltrazione, diretti dai servizi statunitensi, è della inaudita perfezione dei meccanismi di cui si servono i commandos attaccanti.
Qualche dubbio è stato sollevato da giornalisti statunitensi, che si trovavano in evidente stato di disagio dinanzi alle prove schiaccianti della intromissione violenta dei servizi USA. Venivano esibite carte topografiche, una delle quali per dimenticanza, non era stata ritoccata e recava a chiare lettere l'intestazione dell'esercito statunitense. Venivano esposti strumenti elettronici per la composizione di “chiari” di codici segreti e per la loro decifrazione, che nessuna impresa privata può fabbricare. Veniva illustrato il funzionamento di minuscoli apparecchi trasmittenti della parlata da due a cinquemila chilometri. Ma i giornalisti di Look e dell'Associated Press manifestavano ancora dubbi. Allora è entrato improvvisamen[...]

[...]afiche, una delle quali per dimenticanza, non era stata ritoccata e recava a chiare lettere l'intestazione dell'esercito statunitense. Venivano esposti strumenti elettronici per la composizione di “chiari” di codici segreti e per la loro decifrazione, che nessuna impresa privata può fabbricare. Veniva illustrato il funzionamento di minuscoli apparecchi trasmittenti della parlata da due a cinquemila chilometri. Ma i giornalisti di Look e dell'Associated Press manifestavano ancora dubbi. Allora è entrato improvvisamente nella sala il Presidente Osvaldo Dorticos, che ha preso petto i giornalisti statunitensi pregandoli, una volta tanto di rispondere invece che di interrogare. L'atteggiamento appassionatamente sincero e insieme cavalleresco del Presidente, che si poneva a tu per tu con i giornalisti ha creato una atmosfera insolitamente vivace. Esponenti della stampa americana di sinistra hanno solidarizzato con Dorticos, altri hanno dissentito sull'insolita forma polemica.
Non vi è stata alcun incidente. Travolta la forma diplomatica, uomin[...]

[...]sco del Presidente, che si poneva a tu per tu con i giornalisti ha creato una atmosfera insolitamente vivace. Esponenti della stampa americana di sinistra hanno solidarizzato con Dorticos, altri hanno dissentito sull'insolita forma polemica.
Non vi è stata alcun incidente. Travolta la forma diplomatica, uomini si incontravano da pari a pari a considerare la drammatica realtà di un piccolo paese che un altro, ben più grande, non si rassegna di lasciare libero di disporre di sé stesso. Molti applausi, molti commenti, e alla fine una sfida a Johnson alla quale i giornalisti americani non hanno più potuto obiettare: risponda lui se la CIA interviene o meno negli affari cubani e se il suo principale obiettivo, attualmente non è quello di uccidere Fidel Castro.
Saverio Tutino




da m. s., Un «organigramma» internazionale dell'autonomia [sopratitolo: Si delineano nell'inchiesta a Padova] [sottotitolo: I legami con «capistazione» stranieri documentati in un carteggio — A Roma da domani il via alle perizie foniche] in KBD-Periodici: l'Unità - Nuova serie - Edizione nazionale 1979 - - maggio - 18

Brano: [...]rimasta a Padova, un filone internazionale, dai contorni già sufficientemente approfonditi. Della sua esistenza gli inquirenti si sono accorti quando, fra i documenti sequestrati al professor Negri e ad altri imputati, sono emersi alcuni schemi ed alcune lettere che, ad accurati raffronti, hanno dimostrato l'esistenza di una sorta di «organigramma internazionale».
Toni Negri, in sostanza, appare collegato a una serie di corrispondenti stranieri, ciascuno dei quali «rappresenta una sorta di «capostazione» (sembra questo il linguaggio che emerge dalle carte processuali, e che somiglia stranamente alla terminologia della CIA) nelle singole, maggiori città europee. Alcuni di questi personaggi sono già stati individuati con nome e cognome: sarebbero i responsabili autonomi di Amburgo, Amsterdam, Bruxelles, Londra e Ginevra. Per altre città, invece, i nomi ancora non sono stati definiti con sicurezza.
Naturalmente, quello di Autonomia non è un fenomeno esclusivamente italiano, pur essendo prevalentemente italiano: non ci sarebbe dunque nulla di strano in eventuali contatti di Negri con dei confratelli all'estero. Quel che invece ha insospettito sin dall'inizio il PM Calogero è la natura di questi contatti: l'estrem[...]

[...]
Naturalmente, quello di Autonomia non è un fenomeno esclusivamente italiano, pur essendo prevalentemente italiano: non ci sarebbe dunque nulla di strano in eventuali contatti di Negri con dei confratelli all'estero. Quel che invece ha insospettito sin dall'inizio il PM Calogero è la natura di questi contatti: l'estrema cautela nell'indicarli nei documenti (mentre di altri esponenti autonomi si parla apertamente ed esplicitamente), il fatto che ciascuno di essi, e solo quello, abbia non precisate «responsabilità» per ciascuna grossa città europea: le modalità e i contenuti, infine, di incontri che periodicamente avvenivano.
Risulta infatti dagli atti processuali che Negri si riuniva spesso con i «capistazione» esteri durante convegni organizzati da insospettabili enti culturali o istituti universitari, spesso su argomenti che non avrebbero dovuto interessare direttamente il docente padovano.
A quanto si sa, sono state trovate anche delle lettere autografe di Negri e dei suoi corrispondenti, nelle quali si indicava la necessità di partecipare a questi convegni, e si fissavano per l'occasione «riunioni ristre[...]



da Luciana Castellina, Scacco al re e ai colonnelli [sopratitolo: La crisi di Cipro] [sottotitolo: La diplomazia americana deve registrare il fallimento del piano di trasformare Cipro in una base NATO ma l'influenza di Washington sul governo greco lascia aperte le prospettive più negative per la sicurezza nel Mediterraneo] in KBD-Periodici: Rinascita 1967 - 12 - 8 - numero 48

Brano: L'anfora greca (da Neues Deutschland)
La crisi di Cipro
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La diplomazia americana deve registrare il fallimento del piano di trasformare Cipro in una base NATO ma l'influenza di. Washington sul governo greco lascia aperte le prospettive più negative per la sicurezza nel Mediterraneo
di Luciana Castellina
Mentre tutto il mondo seguiva gli sviluppi della crisi cipriota i greci sono rimasti praticamente all'oscuro di quanto stava avvenendo. I giornali ateniesi hanno infatti taciuto tutte le notizie relative alle concessioni che i colonnelli venivano via via compiendo sotto l'incalzare della pressione turca: la destituzione del gen. Grivas, l'accettazione del ritiro dei 12.000 soldati greci che in questi anni erano arbitrariamente andati a rafforzare il contingente greco di stanza nell'isola, la rinun
cia — di fatto all'Enosis.
La censura governativa ha così cercato di ritardare i[...]

[...] cipriota i greci sono rimasti praticamente all'oscuro di quanto stava avvenendo. I giornali ateniesi hanno infatti taciuto tutte le notizie relative alle concessioni che i colonnelli venivano via via compiendo sotto l'incalzare della pressione turca: la destituzione del gen. Grivas, l'accettazione del ritiro dei 12.000 soldati greci che in questi anni erano arbitrariamente andati a rafforzare il contingente greco di stanza nell'isola, la rinun
cia — di fatto all'Enosis.
La censura governativa ha così cercato di ritardare il momento in cui il paese verrà a conoscenza del clamoroso scacco subito dal nuovo regime alle prese con il suo primo impegno diplomatico. Uno scacco tanto più significativo, se si tiene conto che si verifica proprio sullo scivoloso terreno dei nazionalismo, quello su cui i putchisti avevano contato di ottenere un qualche appoggio popolare.
Tutta la vicenda di questa breve crisi testimonia la debolezza estrema del regime: incapacità e timore di promuovere una qualsiasi mobilitazione popolare in appoggio alle proprie[...]

[...] situazione in cui il governo sa di non poter contare sul proprio fronte interno.
La Turchia ha tratto profitto della debolezza del suo antagonista ed è riuscita a strappare quanto non avrebbe ottenuto in altre circostanze e cioè la riaffermazione, sia pure ancora precaria, degli accordi di Zurigo che nel 1960 avevano conferito alla minoranza turcocipriota una serie di diritti. Il successo della Turchia corrisponde non solo allo scacco della Grecia ma, in una certa misura almeno anche allo scacco degli Stati Uniti i quali, fin dal 1964, avevano sostenuto una soluzione della crisi cipriota nei quadro della NATO. Si tratta del famoso Piano Acheson che prevedeva la riunificazione di Cipro alla Grecia in cambio della cessione alla Turchia da parte di questo paese dell'isola di Castellorizo e dei diritti di sovranità su una vasta base militare a Cipro. In sostanza si trattava di una soluzione che avrebbe consentito agli Stati Uniti di superare la ferma opposizione dell'arcivescovo Makarios nei confronti dell'installazione di basi NATO nella piccola repubblica: una volta spartita fra Grecia e Turchia, ambedue fedeli pedine atlantiche, Cipro sarebbe stata infatti facilmente trasformata in una portaerei a disposizione del Pentagono.
Il Piano Acheson non potè allora essere attuato perchè il governo di Nicosia, forte dell'appoggio dell'Unione Sovietica protestò la propria indipendenza ribadendo la sua volontà di mantenersi su posizioni neutraliste. Ma il piano non fallì solo per questo: il governo Papandreu rifiutò infatti di piegarsi alla volontà della NATO e fu anzi proprio da questo rifiuto che prese le mosse l'operazione che doveva portare, un anno più tardi, alla destituzione [...]

[...]to fra Papandreu e il suo ministro della Difesa Garuf alias, che (come del resto tutti i suoi predecessori alla testa del delicato dicastero della Difesa) era stato scelto dal mo narca in persona fra i fedelissimi al Pentagono e alla Corona. Il contra
sto era nato proprio in merito alla questione cipriota poiché Garuf alias voleva accettare il piano Acheson e vedeva nell'opinione dei primo ministro i sintomi di una pericolosa autonomia della Grecia rispetto alla volontà americana. Anche lo « scandalo Andreas Papandreu » e l'affare Aspida, denunciati dalla destra in quell'occasione, avevano la medesima origine: il figlio del primo ministro era stato infatti accusato di un complotto che puntava ad ottenere l' indipendenza del KYP (i servizi segreti greci) dalla CIA che fino ad allora aveva rigidamente controllato non solo ogni mossa del governo di Atene ma che aveva anche cercato di sabotare le iniziative (( indipendenti » del governo di Nicosia.
Con il governo Stefanopulos, imposto da re Costantino in seguito alla destituzione di Papandreu, gli USA riprendono in mano la situazione. E' questo — infatti il periodo in cui la Grecia accetta di partecipare nuovamente alle esercitazioni militari NATO accanto alla Turchia. E « il carattere delle spettacolari manovre atlantiche che si svolgono nel Mediterraneo sud orientale nel settembre del '65 scrive Jan Maynaud, professore di scienze politiche all'Università di Montreal e autore di un documentato rapporto " Sull'abolizione della democrazia in Grecia " — è tale da far facilmente comprendere lo accanimento degli americani nel perseguire l'integrazione di Cipro nell'Alleanza atlantica ». Impegno per il quale gli Stati Uniti si servono anche del governo italiano che — scrive sempre Maynaud — invia ad Atene il proprio ministro della Difesa, Tremelloni, con il compito di rafforzare la collaborazione militare fra Italia, Turchia e Grecia. « Ci si orientava così — riferisce ancora Maynaud — verso una situazione in cui, nel quadro di un globale vassallaggio atlantico, la Grecia sarebbe stata posta in una sorta di sottovassallaggio militare rispetto all'Italia e alla Turchia.
E tuttavia la piena reintegrazione della Grecia fra i satelliti degli Stati Uniti non è sufficiente a portare in porto il piano Acheson tenuto conto della resistenza che continua ad opporre l'arcivescovo Makarios ad ogni soluzione che veda Cipro inserita nella strategia NATO. Di qui la minaccia che sempre più apertamente il comandante delle truppe greche nell'isola, Grivas, fa pendere sull'indipendenza della piccola repubblica e, infine il colpo di Stato militare del 21 aprile che fra i suoi obiettivi non secondari avrebbe dovuto avere anche quello di consentire una rapida soluzione del problema cipriota, e se possibile, estendendo il regime putchista a Cipro.
Se questi erano veramente i piani concertati fra Atene e il Pentagono americano, le cose, come si è visto, sono andate diversamente. Da un lato il governo turco, investito l'indomani degli incidenti di Cipro, da un vasto moto[...]

[...]la crisi senza più sul capo la spada di Damocle che i 12.000 uomini di Grivas rappresentavano per la sua autonomia; ma è anche vero che la riduzione della milizia grecocipriota, il protettorato stabilito dall'ONU sull'isola e infine il ruolo determinante avuto dagli Stati Uniti tramite Vance, nella conclusione dell'accordo, non sono fatti da rassicurare sulle prospettive di una reale indipendenza di Cipro. Gli americani hanno dovuto per ora rinunciare al loro piano perchè incapaci di sanare le contraddizioni che suscitava fra i suoi stessi alleati, di cui uno, la Turchia, ha mostrato di non esser più disposto ad accettare pienamente il diktat di Washington. Ma — scriveva giustamente l'ultimo numero del Sunday Times — non bisogna dimenticare che in questi vent'anni la Grecia ha ottenuto 1.719 milioni di dollari di aiuto economico dagli Stati Uniti e la Turchia 2.100. Nella riunione dell'OCED che si terrà all'inizio del prossimo anno si dovrà discutere della situazione debitoria della Turchia nonchè della prossima fase di attuazione del piano di aiuti degli Stati Uniti.
« Ovviamente la voce più autorevole in tale riunione sarà quella degli americani, il che spiega parzialmente perchè Cyrus Vance ha potuto parlare nel corso della crisi cipriota con maggiore autorevolezza di quanto non abbiano potuto fare il segretario della NATO Manlio Brosio e il rappresentante d[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine CIA, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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