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M.P., Anactoria / lirica di Algernon Charles Swinburne (1837-1909), lunga serie di variazioni ispirate dall'ode "Ad Anactoria" [=Είς Έρωμέναν] (una delle "Odi" di Saffo), pubblicata nella prima serie di "Poesie e ballate" (1866). Molte espressioni di "Anactoria" saranno fatte proprie da D'annunzio, che giudica lo Swinburne: «il cantore della "Laus Veneris" e di Anctoria, nel quale sembra rivivere con violenza inaudita la sensualità delittuosa che empie di urli selvaggi e di morti disperate i primitivi drammi». Traduzione poetica di Luigi Siciliani in "Canti perfetti (Milano, 1911), e da lui completata in "Poeti inglesi" (Milano, 1924)