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Il segmento testuale porfirista è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 3Entità Multimediali , di cui in selezione 3 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 677

Brano: [...]ggio dei latifondisti, instaurò una pesante dittatura personale che si protrasse per oltre un trentennio. Il regime reazionario aprì le porte del Messico al capitale straniero, soprattutto statunitense, sicché le importanti risorse minerarie del paese vennero sperperate mediante rovinose concessioni allo sfruttamento colonialistico, mentre le condizioni di vita nel paese scesero a livelli infimi.

Contro la sanguinosa quanto corrotta dittatura porfirista che aveva praticamente riportato il Messico ai livelli della colonizzazione spagnola, insorsero le masse popolari.

La rivoluzione messicana del 1910

Nel 1910 esplose una grande rivoluzione popolare che avrebbe segnato per lungo tempo il corso politico del paese. Il tirannico regime porfirista, dopo aver represso ogni opposizione, si fondava sul sistema politico clientelare dei cacicchi, individui strettamente legati al gruppo di potere del presidente. Verso la fine del secolo la dittatura era poi andata evolvendosi in relazione alla penetrazione imperialista nel paese (la scoperta del petrolio e la possibilità di ampi guadagni con l’industrializzazione avevano attirato i capitali americani e inglesi), senza tuttavia rinunciare minimamente alluso di un feroce apparato repressivo; anzi, alla difesa delle vecchie strutture agrarie si aggiungeva ora quella degli interessi delle compag[...]

[...]loro lavoro come braccianti (peones) e vivevano in condizioni subumane ».

Quantunque il più drammatico nodo di contraddizioni sociali, politiche e umane nel Messico fosse nelle campagne, i primi segni della rivoluzione vennero dai forti nuclei operai che avevano cominciato a costituirsi agli inizi del secolo. Infatti fu il Partito liberale (il nome non inganni) a iniziare la lotta contro la dittatura, partendo da un’analisi sociale del regime porfirista e organizzando i primi movimenti di lotta operaia che culminarono nei grandi scioperi di Cananea (1906) e Rio Bianco (1907).

A stroncare l’agitazione di Cananea intervennero 250 rangers americani chiamati dall’Arizona, ma il secondo sciopero riuscì a estendersi ad altre città, provocando l’occupazione delle fabbriche. Naturalmente in entrambi i casi la repressione fu feroce. Fu tuttavia questo il segnale dei mutamenti che si preparavano e la lotta operaia stimolò altre forze decise ormai a contrastare la dittatura.

Nel 1910 si dovevano tenere le elezioni presidenziali e l’opposizione de[...]

[...]ni interne del Messico e a premere su porfiristi e maderisti affinché arrivassero rapidamente a un accordo. Ma ormai la situazione era talmente radicalizzata che Madero e Diaz non potevano più trovare un terreno d’intesa: fallito il tentativo di negoziati e ripresa la lotta armata, questa si concluse in una prima fase con la conquista di Ciudad Juàrez da parte delle truppe popolari di Orozco e di Villa.

La caduta della città indusse il regime porfirista a un compromesso:

il dittatore propose di lasciare il potere a un suo uomo di tendenze più moderate (il ministro Leon De la Barra), il quale avrebbe dovuto indire al più presto elezioni democratiche e, nel frattempo, costituire un governo che di fatto era ancora fortemente controllato da esponenti del passato regime. Quantunque i massimi dirigenti della rivoluzione (tra cui Orozco e Venusiano Carranza) fossero esplicitamente contrari a tale compromesso, Madero riuscì a vincere la loro opposizione e lo accettò. Così il 26.5.1911 Diaz lasciò il paese, mentre Madero potè entrare trionfalmente[...]

[...]nti della rivoluzione (tra cui Orozco e Venusiano Carranza) fossero esplicitamente contrari a tale compromesso, Madero riuscì a vincere la loro opposizione e lo accettò. Così il 26.5.1911 Diaz lasciò il paese, mentre Madero potè entrare trionfalmente a Città del Messico.

« Tutto sembrava concluso scrive Silva Herzog, importante storico della rivoluzione messicana, mentre in realtà tutto stava per cominciare. Le strutture decisive del regime porfirista, infatti, rimanevano intatte, mentre Madero inseguendo il sogno della riconciliazione nazionale chiedeva lo scioglimento delle bande rivoluzionarie e del suo stesso partito, per costituirne uno nuovo da chiamarsi 'costituzionale’ ».

La presidenza di Madero

Nel novembre 1911 Madero vinse le elezioni presidenziali con una maggioranza schiacciante e, formato un governo in cui le forze rivoluzio

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 508

Brano: [...]zione

0 di veri e propri servi della gleba. Tra loro si distinguevano due categorie: peones liberi (o affittati, secondo la terminologia dell’epoca) che abitavano al di fuori dell’/jacienda; e peones acasillados (e cioè alloggiati in casa, braccianti agricoli con domicilio coatto) che viveva» no sulle terre dell 'hacienda.

1 peones liberi, assimilabili a mano d’opera salariata, andarono notevolmente aumentando in conseguenza della politica porfirista e dell’accelerata costituzione del latifondo.

In soli 4 anni, dal 1889 al 1893, più di 10 milioni di ettari passarono dalle comunità indigene ai latifondisti. Fino al 1906 le « Compagnie di misurazione », istituite da un decreto porfirista del 1883 che autorizzava i coloni messicani o stranieri a * de» nunciare » le terre vergini, ricevettero a titolo di onorario 16.831.000 ettari. Il solo magnate della stampa U.S.A. Hearst, azionista di una di queste, ricevette 7 milioni di ettari nello Stato di Chihuahua.

Di fatto, mancava però ai latifondisti la mano d’opera, ciò che spiega molti degli espropri di terra: questi non venivano operati per aggiungere altre terre a quelle già possedute e in buona parte incolte, ma piuttosto per ottenere con questo sistema mano d’opera indigena a buon mercato (secondo uno studio pubblicato nel [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 678

Brano: [...]pretesto di impedire lo sbarco di un carico di armi tedesche destinate al governo Huerta. In realtà si trattava di un gesto di forza per indurre il movimento costituzionalista, ormai vincente, a un compromesso col regime huertista. Ma la guerra civile proseguì e si concluse poche settimane dopo (15.7.1914) con la fuga di Huerta negli Stati Uniti.

La vittoria carrancista

La fine della dittatura huertista fu latto di morte del vecchio regime porfirista con tutte le sue arretratezze sociali, e segnò l’avvento al potere della borghesia messicana. Le componenti contadine più radicali, rappresentate disordinatamente da Villa e più organicamente da Zapata, erano in questo quadro destinate all’emarginazione. La frattura tra le forze che unitariamente avevano condotto la rivoluzione del T910 e la lotta contro Huerta fu perciò inevitabile.

Gli eserciti di Villa e di Zapata ripresero a combattere con la parola d’ordine « Terra e libertà » sotto il nome di « convenzionisti » (dalla maggioranza che essi avevano alla Convenzione nazionale) e, in un [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine porfirista, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---Pancho Villa <---Pascual Orozco <---Storia <---latifondisti <---maderisti <---porfiristi <---A.N.P.I. <---Agraria <---Battaglione del Distaccamento <---Bela-Krajna <---C.L.N. <---Centro interno <---Felix Dfaz <---Felix Diaz <---Giulio Gadia <---Henry Lane Wilson <---Huerta negli Stati Uniti <---Pian de Ayala <---Porfirio Diaz <---Sebastian Lerdo <---Sergio de Sanctis <---Sesto San Giovanni <---Stati Uniti W H Taft <---Stato di Chihuahua <---Stato di Sonora <---U.S.A. <---Uniti W <---Uniti W H <---Victoriano Huerta <---W.H. <---antifascista <---antiimperialista <---azionista <---carrancista <---carrancisti <---comunista <---comunisti <---convenzionisti <---costituzionalista <---costituzionaliste <---estremisti <---fascismo <---fascista <---huertista <---imperialista <---indiani <---italiana <---maderismo <---nazionalista <---nell'Aula <---porfirismo <---progressista <---zapatista



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