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Il segmento testuale pisti è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 6Entità Multimediali , di cui in selezione 3 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 660

Brano: [...]dalle quali in vari casi mutuarono anche il nome. Gli effettivi di queste formazioni di riserva naturalmente aumentarono di pari passo con il previsto avvicinarsi della fine della guerra, fino ad assumere dimensioni pletoriche, forse non corrispondenti a una reale combattività. Anche a ciò si dovette comunque il successo dell’insurrezione popolare del 25 aprile nei maggiori centri del Nord. L’insurrezione nelle grandi città venne compiuta dai sappisti e non dalle formazioni partigiane propriamente dette, in molti casi incaricate di controllare e tallonare le colonne tedesche lungo le vie di ritirata e, in altri, bloccate dagli Alleati che poco gradivano di farsi precedere nei grandi centri dai partigiani.

Quasi esclusivamente ai sappisti si dovette quindi il presidio armato delle fabbriche e il salvataggio degli impianti, per esempio a Sesto San Giovanni (v.) o nel caso della Fiat e della S.T.I.P.E.L. a Torino (v.); ai sappisti toccò di occupare con le armi gli edifici pubblici per potervi insediare subito i rappresentanti del C.L.N., liberare i prigionieri politici dalle carceri, neutralizzare i presìdi nemici, catturare migliaia di fascisti e tedeschi ancora in armi. A Milano (v.) i primi partigiani giunsero dall’Oltrepò Pavese alle ore 17 del 27 aprile, cioè quasi due giorni dopo che la città era stata liberata dai sappisti; analogo fu il caso di Torino, Trieste, Genova, Venezia e di numerosi altri centri (si vedano le rispettive voci di provincia).

L’insurrezione costò alle S.A.P. un alto numero di caduti, anche perché in quelle ore di convulso attivismo molti neofiti della lotta armata, privi di esperienza e sottovalutando la perfidia nemica, nel generoso slancio di liberare la città e ripristinare i servizi essenziali divennero facile bersaglio dei franchi tiratori fascisti e dei nazisti superstiti, assetati di vendetta. Mancano dati riepilogativi generali e certi sulla consistenza numerica delle S.A.P. ne[...]

[...] ore di convulso attivismo molti neofiti della lotta armata, privi di esperienza e sottovalutando la perfidia nemica, nel generoso slancio di liberare la città e ripristinare i servizi essenziali divennero facile bersaglio dei franchi tiratori fascisti e dei nazisti superstiti, assetati di vendetta. Mancano dati riepilogativi generali e certi sulla consistenza numerica delle S.A.P. nelle fasi finali della lotta e sui loro caduti, anche perché sappisti e partigiani vennero poi di fatto equiparati nella qualifica, ma è da ritenere che fra i

44.720 partigiani caduti in combattimento e ufficialmente riconosciuti come tali, una larga aliquota sia costituita appunto da sappisti (v. Caduti dell’antifascismo e della Resistenza) .

E.Ni.

Schacht, Hjalmar H, G.

N. a Tingleff (Germania) il 22.1. 1887, m. a Monaco di Baviera il 3.6. 1970; finanziere tedesco.

Funzionario della Dresdner Bank dai primi anni del secolo, fece una brillante carriera che lo portò nel dicembre 1923 alla nomina di presidente della Reichsbank, la massima istituzione finanziaria tedesca. Nel 1930 si dimise daH’incarico in segno di protesta contro i gravami economici imposti dalle potenze occidentali alla Germania e si schierò con i nazisti, facendo molto validamente da legame fra Hitler e[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 181

Brano: [...]ndi, a bastonate, spinti verso la quercia enorme a settentrione. Una scarica di mitraglia e i corpi caddero dalla ripa, rotolarono ».

Furono uccisi i fratelli Armando e Luigi Angeloni, Mario Laveri, Alfredo Santinelli, Francesco Cecchi, il carabiniere Calogero Graceffo, e il sergente Vincenzo Carbone. Gli altri arrestati vennero tradotti nel carcere di Osimo, in attesa di essere deportati nei campi di sterminio nazisti. Ma un gruppo di gap

pisti di Jesi, con la collaborazione dei patrioti di Osimo, riuscì con audace e tempestiva azione a far fuggire tutti gli arrestati, mettendoli in salvo. Jesi fu liberata il

20.7.1944 dal Battaglione alpini « Piemonte » della Divisione « Nembo », appartenente al Corpo italiano di liberazione (v.).

Jet, Missione

Nome convenzionale di una Missione militare italiana, attiva durante la Guerra di liberazione. Composta dal guardiamarina Mario Cottini e dal secondo radiotelegrafista Romano Pagani, entrambi dipendenti dal Comando di Brindisi, fu paracadutata nelle campagne di Pontedera il 23.10.19[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 354

Brano: [...]o allo sciopero in tutte le fabbriche dove esisteva l'organizzazione clandestina e, approfittando dell’oscuramento, durante la notte gruppi di giovani avevano eseguito scritte sui muri delle abitazioni, delle fabbriche e delle scuole, contribuendo ad assicurare allo sciopero una adesione di massa totale. Mentre gli organizzatori più esposti, individuati dalla polizia, raggiungevano le formazioni partigiane sulle montagne fiorentine, gruppi di sappisti disarmarono il presidio repubblichino di Ponte a Cappiano (Fucecchio) e poi anche la caserma dei carabinieri di Santa Croce. I fascisti, che da tempo cercavano un'occasione di vendetta, per dare un “esempio” aH'antifascismo di tutta la zona, servendosi della delazione di una spia riuscirono a mettere le mani sui due renitenti Alberto Dani e Remo Bertoncini. Sorpresi inermi nella casa di un contadino del comune di San Miniato, i due giovani furono arrestati, sommariamente processati da un Tribunale straordinario fascista di Pisa e fucilati il

24.3.1944.

Il 2.9.1944, dopo massicci bombard[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine pisti, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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