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Il segmento testuale istriana è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 45Entità Multimediali , di cui in selezione 36 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 33

Brano: [...]vietica, ma negli anni delle “purghe” staliniane fu espulso dal paese.

Nel 1937 raggiunse la Spagna per combattere contro Franco: fu artigliere e commissario di batteria. Dopo il ritiro delle Brigate Internazionali fu internato in Francia con gli altri ex combattenti, ma nel 1941 potè raggiungere Zagabria.

Nel febbraio 1942 era partigiano a Dreznice (Gorski Kotar) e nell’agosto tornò in Istria, dove comandò la

prima Compagnia partigiana istriana sul Monte Maggiore, protagonista di una spettacolare azione di guerra: il deragliamento di un treno carico di fascisti lungo la linea FiumeTrieste presso Rukavac (30.10.1942).

Guerriglia in Italia (1942)

Raspor può essere considerato l’iniziatore della lotta partigiana in territorio italiano prima ancora che cadesse il fascismo. Nel novembre

1942 circa 15.000 soldati italiani furono impegnati nei rastrellamenti in Istria (v.), ma sotto la guida di Raspor la formazione partigiana potè sfuggire all'accerchiamento e riparò nella zona detta dei Barchini. Tornato in Istria con compiti pol[...]

[...] ».

Nel marzo 1943 Raspor assunse il comando della “Base 7”, con sede a Lanischie, e del “Punto 01”, attraverso il quale passavano viveri, vestiario, medicinali e altro materiale raccolto per i partigiani, compresa la posta.

Dopo l’8 settembre, egli partecipò al disarmo dei presidi militari di Lanischie, Lupogliano e altre località, fino alla liberazione di Pisino (v.).

Il 24 settembre venne nominato ufficiale operativo della II Brigata istriana. Successivamente fu chiamato a presiedere il Comitato di liberazione di Pinguente e quello per il circondario di Fiume.

Occupata l’istria dai tedeschi, Raspor rimase nel territorio, organizzando la raccolta di aiuti per i combattenti della 43a Divisione istriana, portandosi personalmente fino ad Abbazia per presiedere riunioni e preparare sabotaggi.

Alla liberazione dell’lstria (maggio 1945) fu designato commissario della Milizia del Popolo. Nel dopoguerra fu insignito dell’Ordine di Eroe del Popolo.

Bibliografia: G. Scotti, Il luminoso esempio di sei eroi istriani, in “La Voce del Popolo”, Fiume, 29.9.1973; Anton Dobrila, Komandir prve Istarske partizanske cete (Il comandante della prima Compagnia partigiana istriana), Rijeka, 1974.

G.Sco.

Rassa

Piccolo comune dell’Alta Valsesia (Vercelli) con circa 200 abitanti, situato a 917 metri d[...]

[...]personalmente fino ad Abbazia per presiedere riunioni e preparare sabotaggi.

Alla liberazione dell’lstria (maggio 1945) fu designato commissario della Milizia del Popolo. Nel dopoguerra fu insignito dell’Ordine di Eroe del Popolo.

Bibliografia: G. Scotti, Il luminoso esempio di sei eroi istriani, in “La Voce del Popolo”, Fiume, 29.9.1973; Anton Dobrila, Komandir prve Istarske partizanske cete (Il comandante della prima Compagnia partigiana istriana), Rijeka, 1974.

G.Sco.

Rassa

Piccolo comune dell’Alta Valsesia (Vercelli) con circa 200 abitanti, situato a 917 metri di altezza sulla destra della strada per Alagna, raggiungibile percorrendo pochi chilometri lungo una piccola vallata che sbocca vicino a Piode, durante la Guerra di liberazione Rassa fu teatro di uno scontro armato di notevole importanza fra partigiani e nazifascisti.

In accordo con il Comando della 6a Brigata Garibaldi “Gramsci”, operante in Valsesia, Rassa era stata scelta come base provvisoria della ? Brigata Garibaldi, per riordinare le proprie file dopo gli s[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 506

Brano: [...], facenti capo ai centri comunali e cittadini di Buie, limago, Cittanova, Verteneglio, Momiano, Grisignana, Portole, tutti dipendenti dal C.P.L. distrettuale del Buiese. Fra i dirigenti di questi Comitati erano Ferruccio Poiani, Pietro e Silvano Stipa nei eh, Egidio e Antonio Sorgo, Graziano Ce mecca, Antonio Zugan, Evelino Visintin, Matteo FI ego, Giovanni M azzar i, Matteo Gorian.

Il 18.1.1944 venne ufficialmente costituita la 14a Compagnia istriana, più nota come “Compagnia di Buie”, con base presso Portole. I gruppi d’assalto avevano le loro basi a Boscari, Nedice, Kucibreg, Bric, Znidarsici, Kabrinica, Semi, Dubci, Labor, Berda, San Moro, Oscurus, Malini, San Giorgio, Castagna, Bolazza, Barodine, Colombera, Bruttia, Do

linci, Karsin (dove caddero Antonio Znidarsic e Stella Bessia), Brazzania, Valizza, Crosi, Villanova.

Dal gennaio al marzo 1944 raggiunsero le Brigate operanti in Croazia e Slovenia 55 giovani di Portole, 45 di Grisignana, 15 di Momiano (e altri 55 in giugno), oltre 300 del settore di Umago. Tra i comandanti, si d[...]

[...]5 di Grisignana, 15 di Momiano (e altri 55 in giugno), oltre 300 del settore di Umago. Tra i comandanti, si distinsero in particolare modo il già citato Giovanni Valenta e Giovanni Uberto. Le formazioni da questi comandate e altri gruppi d’assalto, nel corso della primavera

1944 inflissero duri colpi a tedeschi e fascisti.

Nell’estate si insediarono nel territorio di Buie anche il Battaglione italiano autonomo “Alma Vivoda” e la II Brigata istriana tornata dal Gorski Kotar, il che rese ancor più difficile la vita agli occupanti nazifascisti. Liberata la grossa borgata di Verteneglio, in una decina di giorni fu nuovamente creata una “zona libera” e altri 300 giovani entrarono nelle file partigiane. Presero a uscire fogli ciclostilati dal titolo Verso la libertà e Gioventù ardita. Tra i più coraggiosi combattenti della zona furono scelti, come comandanti

0 commissari di compagnia, Carlo M ed izza, Giuseppe Busdon e Ruggero Paladin (quest’ultimo cadrà in combattimento il 20 dicembre presso Piedimonte).

La battaglia di Abitanti

La [...]

[...]mmissari di compagnia, Carlo M ed izza, Giuseppe Busdon e Ruggero Paladin (quest’ultimo cadrà in combattimento il 20 dicembre presso Piedimonte).

La battaglia di Abitanti

La più impegnativa operazione condotta dai tedeschi nel Buiese dopo quella dell’ottobre 1943 ebbe inizio alla fine di ottobre del 1944. In questa occasione le forze partigiane, anche per una quasi totale mancanza di collegamenti fra il Battaglione “Vivoda” e la II Brigata istriana, furono sorprese e duramente provate. L’operazione culminò, la notte fra il 3 e 4 novembre, nella battaglia di Abitanti, nell’alto Buiese.

1 partigiani si trovarono accerchiati da un migliaio di nemici in una ristretta zona, dove venivano radunate le reclute ancora disarmate. Nella battaglia furono praticamente trucidati una cinquantina di giovani e altri trenta furono tatti prigionieri, quasi tutti del Battaglione “Vivoda”. Il grosso della formazione riuscì tuttavia a sganciarsi e a mettersi in salvo.

Tra i caduti di quei giorni furono il comandante del “Vivoda” Paolo Zaccaria ed Ermin[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 1

Brano: A

Abbazia, Patto di

Abbazia (oggi Opatija e appartenente alla Jugoslavia), cittadina istriana a 12 chilometri da Fiume (v.), diede il nome al patto di resa ivi firmato il 31.12.1920 dai rappresentanti delle milizie di Gabriele D’Annunzio (v.).

Dopo la conclusione del trattato di Rapallo (12.11.1920) tra l’Italia e la Jugoslavia, il governo italiano aveva incaricato il generale Enrico Caviglia di dirigere le operazioni militari contro i legionari che, capeggiati dal D’Annunzio, dal 12.9.1919 avevano occupato Fiume e alcune isole della costa istriana, istituendovi la cosiddetta « Reggenza italiana del Quarnaro » onde assicurarne con atto di forza il possesso all’Italia. Le trattative[...]

[...]chilometri da Fiume (v.), diede il nome al patto di resa ivi firmato il 31.12.1920 dai rappresentanti delle milizie di Gabriele D’Annunzio (v.).

Dopo la conclusione del trattato di Rapallo (12.11.1920) tra l’Italia e la Jugoslavia, il governo italiano aveva incaricato il generale Enrico Caviglia di dirigere le operazioni militari contro i legionari che, capeggiati dal D’Annunzio, dal 12.9.1919 avevano occupato Fiume e alcune isole della costa istriana, istituendovi la cosiddetta « Reggenza italiana del Quarnaro » onde assicurarne con atto di forza il possesso all’Italia. Le trattative tra Caviglia e D'Annunzio ebbero luogo T1.12.1920 e, dopo lunghe tergiversazioni, non ottemperando D'Annunzio all’ordine di ritirare i suoi uomini, nonostante l’accordo concluso a Rapal

lo tra i due Stati, per ordine del governo italiano la sera del 24 dicembre Caviglia fece sparare da una nave da guerra alcune cannonate sul palazzo dove il « poetasoldato » aveva posto il Comando. Seguirono scontri a Fiume, a Zara e in altre località, con alcuni morti e fe[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 674

Brano: [...]ro di ricerche storiche di Rovigno, 1973; Documenti: La Nostra Lotta (introduzione di Giovanni Radossi), Centro di ricerche storiche, Rovigno 1974; G. Scotti, La stampa partigiana dell'Istria in lingua italiana, Quaderni, voi. IV del Centro di ricerche storiche di Rovigno, 19741977; Documenti: La Voce del Popolo e i giornali minori, (introduzione di Luciano Giuricin), Centro storicoEdit Fiume, 1979; Istarska partizanska stampa (Stampa partigiana istriana) a cura di Herman Bursic e Giacomo Scotti, 3 voli., FiumePola, 19811983.

G.Sco.

Stangher, Ulikse

N. a VoloscaAbbazia (Fiume) il 13.7.1882, m. a Fiume (Jugoslavia) nel 1960; avvocato.

Iniziati gli studi a Fiume, si laureò in Legge a Vienna ed esercitò la professione forense a Trieste, dove fu segretario della Federazione delle imprese marittime. Verso la fine della Prima guerra mondiale divenne direttore amministrativo della Società di navigazione Euxina e membro della commissione giuridica della Camera di Commercio. Leader del Partito popolare jugoslavo, nel 1921 fu eletto deputat[...]

[...]me. Verso la fine della Prima guerra mondiale divenne direttore amministrativo della Società di navigazione Euxina e membro della commissione giuridica della Camera di Commercio. Leader del Partito popolare jugoslavo, nel 1921 fu eletto deputato al Parlamento italiano dai croati dell'Istria. Nel 1929, per sfuggire alle persecuzioni dei fascisti, fu costretto a emigrare in Jugoslavia e si stabilì a Spalato.

Dal 1944 fu presidente della Società istriana di Spalato, sezione del Fronte unico popolare di liberazione dell'lstria. Nell’aprile 1945 fu nominato ministro della Marina, pesca e comunicazioni nel primo governo popolare di Croazia, poi presidente dell'Arbitraggio marittimo e membro del Comitato per il diritto marittimo dell'istituto adriatico di Fiume.

G.Sco.

Slang!, Franz Paul

N. ad Altmunster (Austria) il 26.3. 1908, m. in carcere nel 1971; poliziotto.

Membro dal 1931 della polizia austriaca e addetto alla Sezione politica, per alcuni anni impegnato nel dare la caccia ai nazisti, nel 1938 (dopo l'annessione dell'Austria al[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 157

Brano: Trieste, Battaglia di

la strada verso Trieste. Lo stesso giorno le forze di Tito crearono intorno al capoluogo giuliano un ampio cerchio che andava dalla Selva di Tarnova al monte Maggiore, con le due Divisioni slovene dislocate tra Aidussina (Ajdovscina) e Gorizia, la 20a Divisione dalmata sulla linea fra Bisterza e San Pietro del Carso (Pivka) e le sparse Brigate della 43a Divisione istriana nel vasto triangolo fra Postumia (Postojna), monte Maggiore e Buie d’Istria. La forza d’urto era rappresentata dalla Divisione dalmata rafforzata da tre battaglioni di carri armati e da due gruppi di artiglieria motorizzata in movimento sulla direttrice Fontana del Conte (Knezak) Trieste.

Nel corso del 29 aprile la 30a Divisione slovena raggiunse la periferia nord di Trieste, mentre la 20a dalmata si portava sulle posizioni di Divaccia, catturandovi i magazzini di materiale bellico del nemico. Quel giorno le forze tedesche in Italia (Gruppo di Armate C) capitolarono, lasciando agli Alleat[...]

[...]occidentale. La 20a Divisione dalmata, a sua volta, dopo aver occupata Sesana, raggiungeva l’immediata periferia di Trieste sul lato orientale, lungo una linea che andava da Kozina a Opicina e Basovizza, località quest’ultima che passò tre volte da mano a mano nel corso della giornata. Lo stesso giorno, un’altra Divisione jugoslava, la 9a dalmata, dopo aver operato nel settore del monte Maggiore e aver compiuto una rapida avanzata lungo la costa istriana da Laurana, raggiunse Pinguente e, con numerosi automezzi catturati al nemico, raggiunse anch’essa la periferia di Trieste.

Nel frattempo le forze della Resistenza a Trieste, organizzate nei reparti di Unità Operaia e di Osvobodilna Pronta (v.), il Fronte di liberazione sloveno, si erano saldamente organizzate distribuendo nei punti strategici i propri gruppi d’assalto, compagnie e battaglioni operativamente dipendenti dal Comando Città/Komanda Mesta, a sua volta

collegato al IX Korpus sloveno.

Fin dal febbraio 1945 la città era stata suddivisa in 4 settori, in ciascuno dei quali ope[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 505

Brano: [...]943

Le prime formazioni partigiane del Buiese si costituirono dopo l’8.9.

1943 in località Castagna sotto la guida dei fratelli Celestino e Giovanni Valenta che, insieme ad altri,

si impossessarono delle armi abbandonate da carabinieri e guardie di finanza datisi alla fuga.

Per iniziativa di Giovanni Vascotto, Francesco Dusi e Giovanni Maccari nel capoluogo si insediò una base partigiana, poi rafforzata da un reparto della II Brigata istriana costituitasi a Pinguente il 24 settembre. L’ordine pubblico fu assunto da “Gruppi d’assalto della Guardia Popolare” che chiusero gli uffici giudiziari e quelli del catasto, istituirono amministrazioni popolari e requisirono dagli ammassi ingenti quantitativi di grano, inviati via mare alla popolazione del Litorale croato, nonché altri viveri che furono distribuiti fra i più bisognosi della città.

Nei villaggi circostanti vennero rapidamente disarmati tutti i presìdi fascisti e, il 12 settembre, anche a Portole si insediò un Comando partigiano capeggiato da Albino Basiacco e Ivan Stipando. [...]

[...]lle formazioni partigiane per

fettamente inquadrate di Grisignana, Buie e altri centri maggiori, piccoli gruppi armati sorsero in tutti i villaggi, a protezione delle amministrazioni popolari che funzionarono regolarmente per tutto il mese di settembre.

L’operazione Wolkenbruch

La prima colonna corazzata tedesca, venendo da Trieste, irruppe nella “zona libera” il 2 ottobre e presso Ciciol fu affrontata da un battaglione della II Brigata istriana che la bloccò per un paio d’ore, dando ai partigiani la possibilità di trasferire in luoghi più sicuri i materiali ammassati a Buie. Quando poi i tedeschi giunsero in città, gli antifascisti italiani, appoggiati dal Battaglione croato della II Brigata, opposero un’accanita resistenza infliggendo perdite al nemico che si vendicò dandosi al saccheggio, fucilando 2 partigiani e 11 civili. I tedeschi proseguirono poi verso l’interno dell’Istria lasciando a Buie un presidio di fascisti.

A Castagna, dove l’attacco portato dalla formazione partigiana locale, comandata dal giovane Giovanni Valenta[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 658

Brano: [...]no e Cherso) 1.247 voti riversati sul nome di Nicolò Martin (il nazionalista Zanetti ne raccolse appena 108).

Quello stesso anno, con la partecipazione attiva dei socialisti italiani guidati da Giovanni Li russi, si tenne a Pola la conferenza costitutiva del Partito socialdemocratico jugoslavo in Austria, per meglio rintuzzare il Partito nazionale croatosloveno che egemonizzava le masse slave.

Nel 1908, in vista delle elezioni per la Dieta istriana, i due partiti socialisti fratelli fecero blocco, portando alla vittoria, nella circoscrizione di Pola, Giuseppe Ritossa che ottenne 1.556 voti. In concomitanza con le elezioni si ebbe lo sciopero dei tranvieri, seguiti da altre categorie, che riuscirono a portare la giornata lavorativa a 8 ore.

Nel 1911 Io sciopero degli edili, durato tre mesi, con la solidarietà di tutte le categorie e delle popolazioni contadine del circondario, ottenne la riduzione della giornata lavorativa a 8 ore e un aumento dei salari.

Un altro grande sciopero, iniziato dai ferrovieri il 1° maggio del 1912, si e[...]

[...]zione della giornata lavorativa a 8 ore e un aumento dei salari.

Un altro grande sciopero, iniziato dai ferrovieri il 1° maggio del 1912, si estese alle altre categorie, culminando in un comizio di 10.000 operai, tra cui tutti i dipendenti (7.000) dell’Arsenale e del Cantiere navale. OueU’anno la sezione del Partito socialista contava circa

4.000 iscritti.

Nelle elezioni amministrative del

1913, ancora una volta Pola mandò alla Dieta istriana un deputato socialista, Giovanni LirussI, con 1.619 voti.

La guerra e i soviet

Con l’avvicinarsi della Prima guerra mondiale, fra i socialisti si approfondì la divisione in correnti. A Pola, il « no » contro la guerra fu unanime nel proletariato che, dalle manifestazioni di protesta, passò al sabotaggio diretto della produzione bellica.

Nel corso della guerra si ebbero due scioperi. In quegli anni fu però ufficialmente vietata ai partiti ogni attività, i giornali operai dovettero cessare le pubblicazioni e i lavoratori delle industrie locali furono militarizzati oppure chiamati alle [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 551

Brano: Siviero, Rodolfo

laggl intorno a Fiume e tra i primi organizzatori della lotta partigiana nella regione, diventando poi comandante della Brigata istriana “Vladimir Gortan”.

Verso la metà di settembre del 1943, comandò la II Brigata istriana che liberò Capodistria e Isola d’Istria, rimettendo in libertà 200 prigionieri politici italiani, croati e sloveni detenuti nel carcere capodistriano. Guidò personalmente il Battaglione “Budicin” nelle più impegnative azioni: la conquista del presidio fascista di Santo Stefano al Quieto, la distruzione della guarnigione fascista di Draga di Moschiena presso Laurana, l'attacco al bacino carbonifero di AlbonaArsia, gli attacchi ai convogli tedeschi sulla linea FiumeTrieste, le operazioni in Slovenia e nel Gorski Kotar nella campagna invernale 194445, la liberazione dell’lstria nel maggio del 19[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 125

Brano: [...]na » costituita l’11.6.1944 al comando del giovanissimo Giovanni Poscani, studente di liceo a Fiume, che cadrà in combattimento pochi giorni dopo. Della stessa formazione faceva parte Riccardo Bencich, ucciso l’11. 8.1944 a Lupogliano, mentre si recava a un corso politico.

Oltre a costituire queste unità interamente italiane, centinaia di italiani entrarono a far parte di formazioni croate, come l’8a, la 13a, la 36af la 35a e la 43a Divisione istriana, cementando nella lotta comune la fratellanza italojugoslava. La 43a Divisione istriana, che ebbe come comandante Sava Vukelic e come commissario Joze Skocilic, già dirigenti del Comando operativo partigiano dell’lstria, venne formata il 29.8.1944. Di essa fece parte anche il « Budicin », che venne impegnato a fondo dalla offensiva tedesca del settembrenovembre 1944, prima di essere spostato nel Gorski Kotar. Nel 1945 il « Budicin » partecipò alla liberazione di Ogulin, continuando poi a combattere in Istria, fino a sfilare per le strade di Pola liberata.

L'Unione degli italiani dell’lstria

Nei giorni 1011.7.1944 un gruppo di italiani dell’lstria e di Fiume si riunì in ter[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 517

Brano: [...]i opposero una tenace resistenza. Ossero e Neresine furono liberate dopo qualche ora, ma altrove si combattè per l’intera giornata e anche la notte successiva, con un susseguirsi di attacchi e contrattacchi.

All’alba del 21 aprile fu liberata Cherso e verso sera il nemico fu liquidato anche nelle altre zone dell’isola. I tedeschi ebbero ben 495 morti. Altri 685 caddero prigionieri e pochi furono coloro che riuscirono a raggiungere la penisola istriana. Le perdite partigiane (IX Divisione) furono di 25 morti e 85 feriti, fra cui alcuni italiani.

Dopo la liberazione di ChersoLussino le forze dell’E.P.L.J. poterono accingersi all’operazione di sbarco sulla costa orientale dell’lstria.

G.Sco.

Chiarugi, Giuseppe

N. a Empoli (Firenze) il 27.12.1907, m. in Spagna nel 1937; studente. Dirigente della Federazione giovanile comunista clandestina di Empo

li (v.) dopo l’ascesa del fascismo al potere, nel 1931 espatriò clandestinamente in Francia per sfuggire all’arresto. Durante la latitanza, venne prosciolto in istruttoria per insuffici[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine istriana, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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