→ modalità contenuto
modalità contesto
Modalità in atto filtro S.M.O.G+: CORPUS OGGETTO
ANTEPRIMA MULTIMEDIALI
ALBERO INVENTARIALE

INVENTARICATALOGHIMULTIMEDIALIANALITICITHESAURIMULTI
guida generale
CERCA

Il segmento testuale U.P. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 24Entità Multimediali , di cui in selezione 14 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 187

Brano: [...] » che reca, come sottotitolo, « L’Avvenire del lavoratore ». La controversia si sposta sul terreno giudiziario. La magistratura svizzera, pur dando ragione alla Balabanoff e ai massimalisti, nello stesso tempo non impedisce a Nenni di continuare con la sua edizione. Al congresso di Parigi del 1920.7.1930, con il quale ha luogo l'auspicata riunificazione tra nenniani e riformisti, e sorge il Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (P.S.i.U.P.), il giornale si presenta con una tiratura di 3.600 copie, di cui 2.000 diffuse in Svizzera. La direzione del foglio viene affidata a Nenni e a Pali ante Rugginenti.

Nel periodo della sua permanenza a Zurigo, fino al 1933, la posizione di ideologo del giornale viene assunta da Giuseppe Saragat, « aperto agli influssi dell'austromarxismo di Otto Bauer » (Arfé). La polemica è condotta sui due fronti: verso i comunisti e verso il liberalsocialismo di Rosselli.

Nel gennaio 1934 il giornale si trasferisce a Parigi, a colmare il vuoto lasciato da La Libertà concentrazionista, cessata con la m[...]

[...]ta da Oddino Morgari, mentre le nuove generazioni si esprimono attraverso Ferdinando De Rosa.

Il « Nuovo Avanti » realizza le sue prime esperienze di azione unitaria nella preparazione del Congresso di

Bruxelles (v.) che si terrà nell’ottobre 1935, poi nella grande campagna in difesa della Repubblica spagnola. Durante la guerra di Spagna, con il trasferimento di Nenni a Madrid, la direzione del giornale resta affidata a Rugginenti.

Nei cupi anni che precedono la seconda guerra mondiale, il « Nuovo Avanti » si fa portavoce dell'allarme lanciato dall’antifascismo. L’8.10. 1938, subito dopo il convegno di Monaco (v.) che vede le democrazie occidentali dare via libera a Hitler, rivolge un lungo appello ai lavoratori italiani denunciando l’incombente pericolo di guerra. La gravità della situazione internazionale favorisce il rinsaldarsi dell'unità tra socialisti e comunisti, fino all’annuncio del trattato di non aggressione tedescosovietico (23.8.1939). L’indomani il « Nuovo Avanti » pubblica un'esplicita condanna dell’inatteso acco[...]

[...]ietro Nenni, che nello stesso tempo si dimette da segretario del partito e da direttore del giornale: lo sostituisce, nel secondo incarico, un comitato composto da Saragat, Morgari e Tasca. La Francia er>tra in guerra e il giornale esce ogni quindici giorni, in formato ridotto, con larghi spazi bianchi imposti dalla censura. Cessano le pubblicazioni con l’invasione tedesca della Francia: T8.6.1940 esce l’ultimo numero, il 14 giugno i tedeschi occupano Parigi.

B.An.

Nella Guerra di liberazione

Edito in 7 edizioni (lombarda, piemontese, veneta, emiliana, toscana, laziale e campana), dopo il 25.7. 1943 e nella Guerra di liberazione nazionale l’A. torna a essere l’organo ufficiale di tutti i socialisti italiani. Fra i direttori delle sue edizioni clandestine vanno ricordati Eugenio Colorni, responsabile dell’edizione romana e Medaglia d’oro della Resistenza alla memoria; e Filippo Acciarini, curatore della prima edizione piemontese, ucciso in un campo di deportazione nazista. Come organo nazionale del P.S.I. U.P., il giornale nasce[...]

[...]ziale e campana), dopo il 25.7. 1943 e nella Guerra di liberazione nazionale l’A. torna a essere l’organo ufficiale di tutti i socialisti italiani. Fra i direttori delle sue edizioni clandestine vanno ricordati Eugenio Colorni, responsabile dell’edizione romana e Medaglia d’oro della Resistenza alla memoria; e Filippo Acciarini, curatore della prima edizione piemontese, ucciso in un campo di deportazione nazista. Come organo nazionale del P.S.I. U.P., il giornale nasce nell’agosto 1943 dalla confluenza del Movimento di Unità Proletaria (M.U.P.) nel P.S.I.U.p.. In realtà il primo numero della nuova serie dell’« Avanti! » esce l’1.8.1943 (e, collegandosi alla prima data di fondazione, reca l’indicazione « Anno 47 ») quale organo del M.U.P., con il sottotitolo « Giornale del Movimento di Unità Proletaria per la Repubblica Socialista ». Lo pubblica a Milano il gruppo prò



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 89

Brano: Antifascismo giovanile organizzato

gruppi consistette nell’affiggere manifesti pacifisti fin dentro i cinema e nel mandare lettere ad alti'ufficiali, per dissuaderli dal partecipare al conflitto. Quindi i liberalsocialisti si preoccuparono di organizzare su scala nazionale i collegamenti del movimento, che venne via via irrobustendosi con l’ingresso di nuovi adepti di diversa provenienza e con successiva diversa . destinazione (Luigi Preti, Attilio Bartolucci, Francesco Arcangeli, Guido e Enzo Fasso, Carlo Doglio, Renzo Bonfiglioli, Enzo Tagli acozzo, Giacinto Cardona, Federico Comandini, Wolf Giusti, Raffaello Ramat, Guido De Ruggiero, Ugo La Malfa, Sergio Fenoaltea, Leone Cattani, Carlo Antoni, Gino De Sanctis), e del gruppo di giovanissimi di Architrave (Guido Aristarco, Renzo Renzi, Roberto Roversi), la maggior parte d[...]

[...]amenti del movimento, che venne via via irrobustendosi con l’ingresso di nuovi adepti di diversa provenienza e con successiva diversa . destinazione (Luigi Preti, Attilio Bartolucci, Francesco Arcangeli, Guido e Enzo Fasso, Carlo Doglio, Renzo Bonfiglioli, Enzo Tagli acozzo, Giacinto Cardona, Federico Comandini, Wolf Giusti, Raffaello Ramat, Guido De Ruggiero, Ugo La Malfa, Sergio Fenoaltea, Leone Cattani, Carlo Antoni, Gino De Sanctis), e del gruppo di giovanissimi di Architrave (Guido Aristarco, Renzo Renzi, Roberto Roversi), la maggior parte dei quali confluirà più tardi nel Partito d'Azione. Altri, nel vivo della lotta, verranno invece attratti dai partiti della classe operaia.

Il Movimento di Unità Proletaria

Sorto a Milano nel 1939 e di orientamento socialista fin dalle origini, il M.U.P. si costituì attorno a Mario Zagarif Aldo Valcarenghi e Giovanni Barbera (che cadrà a Fossoli nel

1944), ai quali si unirono analoghi gruppi, di cui facevan parte Giuliano Vassalli, Vezio Crisafulli, Edoardo Perna, Marcello Merlo, Tullio Vecchietti, Achilìe Corona, Mario Fioretti, Eugenio Colorni (quest’ultimo dopo il 25 luglio, al, suo ritorno dal confino di Ponza). Il movimento si collegò agli « anziani » Lelio Basso (che ne divenne il leader), Lucio Luzzatto, Carlo Andreoni, Corrado Bonfantini, Virginio Dagnino', e nel 194142 costituì, per quanti avevano orientamento socialista, un polo di attrazione di notevole importanza, tanto da dare più tardi ii nome al partito socialista tradizionale stesso che, all’atto della ricostitu[...]

[...]a). Il movimento si collegò agli « anziani » Lelio Basso (che ne divenne il leader), Lucio Luzzatto, Carlo Andreoni, Corrado Bonfantini, Virginio Dagnino', e nel 194142 costituì, per quanti avevano orientamento socialista, un polo di attrazione di notevole importanza, tanto da dare più tardi ii nome al partito socialista tradizionale stesso che, all’atto della ricostituzione, venne appunto a chiamarsi Partito Socialista di Unità Proletaria (P.S. U.P.).

La tendenza del movimento a stabilire collegamenti unitari con gruppi di diversa formazione, nel 1943 portò alla costituzione, a Roma, della Associazione rivoluzionaria studenti italiani (A.R.S.I.) (v.) tra i rappresentanti del M.U.P. [G. Larchaud), i comunisti (tra cui F. Agnini, che sarà poi fucilato alle Fosse Ardeatine) e i giellisti Vincenzo Apicella e Pierluigi Sagona. Questi due ultimi avevano anche fatto parte di un gruppo formatosi attorno al foglio Roma Fascista, del G.U.F. locale, nel periodo in cui esso era stato

diretto da Ugo Indrio e aveva avuto tra i suoi collaboratori Eugenio Scalfari, Enzo Forcella ed Ezio Pittaluga. L’A.R.S.I., dopo aver maturato la propria dissidenza con il regime alla scuola di docenti quali Gaetano Stammati, Vincenzo Mazzei e Vittorio Maramma, si organizzò in cellule; una delle sue azioni dimostrative fu di intervenire agli esami della sessione di febbraio del 1943 in « camicia bianca ». Qualche mese più tardi, Scalfari conobbe Italo Calvino e, con lui, promosse la formazione[...]

[...]lle sue azioni dimostrative fu di intervenire agli esami della sessione di febbraio del 1943 in « camicia bianca ». Qualche mese più tardi, Scalfari conobbe Italo Calvino e, con lui, promosse la formazione di un Movimento Universitario Liberale (M.U.L.). Si trattava di un liberalismo espresso in termini assai vaghi: « come il mio anarchismo », ricorderà Calvino che in seguito, nel corso della lotta partigiana, aderì al Partito comunista.

Un gruppo che nel corso della lotta si orientò verso i partiti della classe operaia, in particolare verso il Partito socialista, fu quello formatosi nel 1939 attorno a Guido Seborga, coadiuvato da Renato Brunati (che sarà poi ucciso dai tedeschi), Lina Mayfrett (che verrà deportata in Germania) e Peppe Porcheddu (che nel 1947, deluso dalla situazione politica, si darà la morte). Questi, che facevano capo a Bordighera, stabilirono contatti a Torino con un gruppo di cui erano parte Alba Galle ano, Giorgio Diena, Vincenzo Ci affi, Domenico Zucàro, Raf Vallone, Luigi Spazzapan, Umberto Mastroianni, Carlo[...]

[...]he nel corso della lotta si orientò verso i partiti della classe operaia, in particolare verso il Partito socialista, fu quello formatosi nel 1939 attorno a Guido Seborga, coadiuvato da Renato Brunati (che sarà poi ucciso dai tedeschi), Lina Mayfrett (che verrà deportata in Germania) e Peppe Porcheddu (che nel 1947, deluso dalla situazione politica, si darà la morte). Questi, che facevano capo a Bordighera, stabilirono contatti a Torino con un gruppo di cui erano parte Alba Galle ano, Giorgio Diena, Vincenzo Ci affi, Domenico Zucàro, Raf Vallone, Luigi Spazzapan, Umberto Mastroianni, Carlo Musso.

A Torino operò anche il cosiddetto Movimento Universitario Antifascista Torinese (M.U.A.T.), promosso da Aldo P edu ssi a. Maturata tra i banchi dell’istituto tecnico « Someiller », sotto insegnanti di schietto intendere antifascista come Edmondo Rhot l’iniziativa prese forma più tardi alI'Università e, dal dicembre

1940, si tradusse in una multiforme attività contro la guerra. Facevano parte del M.U.A.T., fra gli altri, Arturo Roselli di[...]

[...]me attività contro la guerra. Facevano parte del M.U.A.T., fra gli altri, Arturo Roselli di Pescara, Furio Cipriani di Cortona, Walter Capra, Achille Brusati, Marziano Dasso, Lorenzo Zurletti; scoperti e processati nel 1942, furono tutti condannati a pene varianti dai 7 ai 14 anni. Nello stesso periodo, ma per ragioni del tutto indipendenti, incapparono nella rete della polizia e furono successivamente condannati, a Pistoia, i componenti di un gruppo facente capo a Silvano Fedi (che cadrà più tardi, nella guerra partigiana) che tramite Cipriani avevano avuto contatti col M.U.A.T.: ne facevano parte, tra gli altri, Fabio Fondi, Carlo Giovannelli, Giovanni La Loggia.

Giovani comunisti romani

Nel 1941, per spontanea iniziativa di alcuni studenti (che più tardi si collegheranno con il Partito comunista) si venne organizzando anche un movimento di « giovani comunisti romani » il cui primo centro di riferimento era stato, fin dal 1936, casa Amendola (v.). I tre figli del

lo statista liberale (Antonio, Pietro e Giorgio) si erano orien[...]

[...]a discutere Aldo Natoli, Aldo Sanna, Paolo Bufalini, Sergio Fenoaltea, Leone Cattani, Paolo Alatri, Paolo Solari, Massimo Aloisi, Marcello Conversi, Paolo Buffa, Eo

lo Scrocco, Gastone e Mario Alighiero Manacorda. La presenza di Manlio Rossi Dori a e Bruno Sanguinetti, comunisti, orientò molti di essi all’azione politica. Già nel 1937, sotto la direzione di Aldo Natoli, Pietro Amendola, Lucio Lombardo Radice, Paolo Bufalini e Aldo Sanna, il gruppo poteva dirsi caratterizzato in senso marxista, ma ciò non impedì che nel suo seno convivessero elementi di diverso orientamento tra i quali, finché le leggi razziali

Mario Alicata, Bruno Zevi e Paolo Alatri a Roma (1937)



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 727

Brano: Sudan

ni al generale Kitchener per arrivare a Khartum, distruggere il mausoleo del Mahdi e disperdere, come estremo atto simbolico, le ceneri del “messia” nel Nilo. I superstiti mahdisti tuttavia si riorganizzarono, conducendo un'accanita guerriglia, finché il 25.11.1899 gli inglesi circondarono sul Jedid il califfo Abdullah insieme ai suoi 5.000 combattenti superstiti, lo uccisero e posero definitivamente fine al mahdismo. Dal 1900 il Sudan orientale diventò colonia britannica, mascherata da condominio angloegiziano.

Colonia angloegiziana

II Sudan rivestiva una grande importanza strategica per l’Inghilterra, in quanto assicurava la continuità territoriale deH'impero britannico in Africa dall'estremo Nord all'estremo Sud, ma era anche un'importante fonte di materie prime. Gli inglesi e gli egiziani, in pieno accordo, sterminarono i dervisci deportandoli lungo le rive del Nilo, usandoli come schiavi per eliminare gli ammassi vegetali galleggiant[...]

[...]i vantaggi dal comune sfruttamento della colonia. Nel 1920 l’Egitto proclamò quindi la propria sovranità sul Sudan e la indivisibilità dei due paesi. Il conflitto relativo alla colonia si inasprì dal 1922, dopo il riconoscimento formale dell’indipendenza dell’Egitto e a partire dal 1924 il Sudan divenne teatro di agitazioni popolari dirette dagli egiziani ivi residenti. Alla fine il governo laburista britannico impose l'evacuazione di tutte le truppe egiziane dal paese, trasformando il Sudan in una esclusiva colonia britannica.

L’indipendenza

Durante la Seconda guerra mondiale il Sudan svolse un ruolo particolarmente utile per la Gran Bretagna, sia perché si trovava al centro del grande sistema imperiale britannico dall'india al Mediterraneo sia perché assicurò cotone e altri prodotti destinati al rifornimento delle forze armate. Soldati sudanesi furono inoltre mobilitati contro le truppe italiane in Africa Orientale e nel Nordafrica. Khartum divenne un’importante base militare ed aerea, mentre nel paese cominciarono a svilupparsi[...]

[...]e egiziane dal paese, trasformando il Sudan in una esclusiva colonia britannica.

L’indipendenza

Durante la Seconda guerra mondiale il Sudan svolse un ruolo particolarmente utile per la Gran Bretagna, sia perché si trovava al centro del grande sistema imperiale britannico dall'india al Mediterraneo sia perché assicurò cotone e altri prodotti destinati al rifornimento delle forze armate. Soldati sudanesi furono inoltre mobilitati contro le truppe italiane in Africa Orientale e nel Nordafrica. Khartum divenne un’importante base militare ed aerea, mentre nel paese cominciarono a svilupparsi le prime industrie per far fronte alle esigenze belliche. Vennero così a costituirsi nuclei di piccola e media borghesia locale, nonché un embrione di proletariato industriale, mentre andava peggiorando la situazione di miseria nelle campagne.

Per meglio sfruttare le risorse del paese, dal 1943 gli inglesi istituirono i primi organi di governo locale e, sotto il controllo del governatore britannico, sorse un Consiglio consultivo per il Sudan settentrionale, dipendente dall'amministrazione della colonia. Nel frattempo erano cominciate a sorgere le prime formazioni politiche sudanesi, l[...]

[...]olitico nazionalista. Visto con simpatia dai dirigenti egiziani, ma non riconosciuto dagli inglesi, nel 1942 il G.G.C. avanzò le prime rivendicazioni per l’autodecisione nazionale da attuarsi nel dopoguerra, naturalmente respinte dalle autorità coloniali.

Dal G.G.C. presero vita due distinti movimenti politici: il Partito Ashigga (Fratelli di sangue), comprendente la maggioranza del G.G.C. e poi trasformatosi in Partito Unionista Nazionale [N.U.P.], sostenuto dagli egiziani e dalla potente setta religiosa Khatmiyya, auspicante l’unione federativa del Sudan con l’Egitto per la creazione della “Unità della valle del Nilo” sotto corona egiziana; e il Partito Umma (del popolo)

(U.P.), di ispirazione mahdista e orientato invece verso la completa indipendenza.

Dopo la rivoluzione egiziana del 1952, pur di ottenere l’autogoverno gli unionisti si accordarono coi inalidisti e, con l’appoggio di Nasser, ottennero dagli inglesi il riconoscimento deH'indipendenza del Sudan (1.1.1956). Fu quindi costituito un

governo di coalizione tra unionisti e mahdisti, sotto la guida di Abdallah Khalil, segretario dell’U.P..

In una situazione economica sempre estremamente grave seguirono vari governi civili e militari, finché il 25.4.1969, con l’appoggio dei comunisti sudanesi e dell’Unione Sovietica, il colonnello Jafaar elNimeiry portò a segno un suo colpo di stato.

Il regime di Nimeiry

Nato a Omdurman nel 1930 da famiglia di contadini e datosi alla carriera militare, il futuro dittatore fin dai primi anni Sessanta si era trovato alla testa di un gruppo di ufficiali che, ispirandosi a Nasser, miravano al potere. Arrestato e rilasciato, aveva potuto completare la propria preparazione militare e politica negli Stati Uniti e nella Repubblica Federale Tedesca. Nel 1966, rientrato in patria, era stato nominato comandante di una importante guarnigione del Nord. Dopo il suo riuscito golpe, nel maggio 1969 Nimeiry si autoproclamò presidente del Consiglio della rivoluzione e comandante supremo delle forze armate.

In una prima fase (196971) si dichiarò “socialista scientifico” e, con il sostegno dei comunisti e dell’U.R.

S.S., si lanciò in un progetto rivoluzionario per assicurarsi il consenso popolare: emarginò le forze conservatrici e religiose, nazionalizzò le banche e le industrie, concesse ampia autonomia amministrativa alle regioni meridionali, proclamò la Repubblica Democratica del Sudan. Nello stesso tempo strinse i rapporti con l’Egitto e con la Libia, in vista di una unione federale dei tre Stati. Ma quando, dopo la morte di Nasser (settembre 1970), si cominciò a[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 133

Brano: [...]se operarono in diverse province e regioni, spesso pagando un alto prezzo cori i loro caduti nella Guerra di liberazione e impegnando non meno delle altre il comune nemico. Anche se non raggiunsero i loro specifici obiettivi, contribuirono notevolmente a quella straordinaria mobilitazione popolare che permise il successo della Resistenza in Italia.

La dissidenza di sinistra

Sono da ascrivere alla Resistenza dissidente in primo luogo quei gruppi di estrema sinistra fortemente politicizzati in senso classista, che consideravano la lotta partigiana come l’inizio operativo di una decisiva azione rivoluzionaria per instaurare in Italia un regime socialista o comunista. Di conseguenza la loro linea si scontrava con quella dei partiti della sinistra storica (socialisti e comunisti) che sostenevano una politica di unità patriottica delle diverse classi sociali e di tutti i partiti, rimandando all’indomani della guerra la soluzione dei problemi istituzionali del Paese.

1 principali gruppi dissidenti di questo tipo furono: Bandiera Rossa[...]

[...]rtigiana come l’inizio operativo di una decisiva azione rivoluzionaria per instaurare in Italia un regime socialista o comunista. Di conseguenza la loro linea si scontrava con quella dei partiti della sinistra storica (socialisti e comunisti) che sostenevano una politica di unità patriottica delle diverse classi sociali e di tutti i partiti, rimandando all’indomani della guerra la soluzione dei problemi istituzionali del Paese.

1 principali gruppi dissidenti di questo tipo furono: Bandiera Rossa (v.) a Roma; Stella Rossa (v.) a Torino e quello facente capo alla rivista Prometeo (v.) del Partito comunista internazionalista.

Per alcuni mesi fu su posizioni di dissidenza anche il gruppo comunista organizzatosi intorno al settimanale Il Lavoratore di Legnano (v.). Diretto dai fratelli Carlo e Mauro Venegoni (v.), questo gruppo raggiunse una notevole consistenza nel Legnanese (con sezioni anche a Busto Arsizio, Gallarate, Magenta e Saronno), ma nel 1944

si sciolse confluendo nelle fila del P.C.I..

In campo socialista, nonostante la avvenuta unificazione del Movimento di unità proletaria (v.) con il P.S.I., dalla quale era nato il P.S.I. U.P. (agosto 1943), nell'ottobre 1943, per iniziativa di Lelio Basso (v.) nacque con un proprio organo di stampa (“Bandiera Rossa”) il Fronte proletario rivoluzionario che non si riconosceva nella linea maggioritaria del partito, ritenuta troppo moderata. A Roma, sempre dal M.U.P., sorse invece VUnione Spartaco diretta da Carlo Andreoni (v.). Su posizioni di dissidenza rispetto alla politica unitaria del C.L.N. fu, per alcuni mesi in Romagna, VUnione dei Lavoratori Italiani (v.), di ispirazione repubblicana e socialista. I repubblicani, che per la loro pregiudiziale antimonarchica non aderirono né al C.L.N. Centrale né a quello dell’Alta Italia, furono presenti in alcuni Comitati (per esempio, in quello di Genova)..,

Salvo poche eccezioni, tutti questi gruppi furono assorbiti dai partiti del C.L.N. nel corso stesso della lotta: il Partito comunista integrale (ispira[...]

[...]ta da Carlo Andreoni (v.). Su posizioni di dissidenza rispetto alla politica unitaria del C.L.N. fu, per alcuni mesi in Romagna, VUnione dei Lavoratori Italiani (v.), di ispirazione repubblicana e socialista. I repubblicani, che per la loro pregiudiziale antimonarchica non aderirono né al C.L.N. Centrale né a quello dell’Alta Italia, furono presenti in alcuni Comitati (per esempio, in quello di Genova)..,

Salvo poche eccezioni, tutti questi gruppi furono assorbiti dai partiti del C.L.N. nel corso stesso della lotta: il Partito comunista integrale (ispiratore di Stella Rossa) si sciolse in seno al P.C.I. nel febbraio 1945; il movimento di Bandiera Rossa, dopo aver condotto una validissima lotta a Roma fino alla Liberazione della Capitale, si sciolse nell'immediato dopoguerra in vari partiti della sinistra; il Fronte proletario rivoluzionario tornò in seno al P.S.I.U.P. nel maggio 1944; l’Unione dei lavoratori italiani, confluita nel Partito italiano del Lavoro (v.), si allineò con questo alle posizioni del C.L.N.; l’Unione Spartaco a Roma e il movimento di Prometeo a Milano si dissolsero nei giorni stessi della liberazione delle due città.

L'opposizione monarchica

Di tutt'altro significato e carattere fu il dissenso di fatto espresso da quegli ufficiali del disciolto esercito regio che, motivando la loro contrapposizione ai partiti e quindi ai C.L.N. con il dovere militare di mantenersi “apolitici” e di rispettare il giuramento prestato al re, sostenu[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 391

Brano: [...] Germania si laureò a Roma in Giurisprudenza. Pubblicata la tesi di laurea [La teoria della traslazione dei tributi, Roma 1882), fu professore straordinario di Economia e statistica, poi libero docente di Scienza delle finanze a Camerino, Macerata e Venezia. Dell’ispirazione classica, ricardiana, di questo primo periodo è un esempio il saggio Dell'ammontare probabile della ricchezza privata in Italia (Roma 1884). Nominato direttore della Scuola superiore di commercio di Bari, diede alle stampe la Teoria della pressione tributaria (Roma 1887), nella quale già sono presenti tracce degli orientamenti marginalisti destinati due anni dopo a pervadere i Principi di economia pura (Roma 1889), una delle opere che, insieme con quelle di Jevons, Menger, Walras e Clark, contribuirono a deviare il campo di applicazione dell’economia politica dal macroeconomico (gli aggregati di reddito e la loro distribuzione sociale) al microeconomico (l’individuo inteso come soggetto di bisogni e la psicologia degli atti finalizzati al loro soddisfacimento).

L[...]

[...]ico, di battere e ribattere il chiodo della necessaria « riscossa » della borghesia nazionale, e al raggiungimento del fine non stimarono disdicevole (durante l’ultimo decennio del secolo) la temporanea alleanza tattica con gli avversari di sempre, i socialisti, impegnati nella lotta contro l’autoritarismo crispino e le tentazioni rea^ zionarie.

Deputato radicale

Citato in tribunale a Milano e minacciato di processo di fronte al Consiglio superiore della Pubblica Istruzione, preferì lasciare l’Italia, accettando nel 1897 di insegnare economia a Ginevra, dove si trattenne fin quando i radicali maceratesi lo presentarono candidato alle elezioni del marzo 1900.

In Parlamento, l’accordo di Pantaleoni con i partiti deN’Estrema durò quattro anni soltanto, fondato com’era sulla semplice comune opposizione alle manovre restauratrici di fine secolo. Chiamato alla cattedra romana di Economia politica, egli si dimise da deputato e uscì dal Partito radicale.

Adesione al fascismo

Bisognerà arrivare alla guerra per ritrovarlo attivo su[...]

[...]; pubblicista.

Di genitori ebrei, subì con la famiglia le conseguenze delle leggi razziali del 1938. Non potendo frequentare le università statali, si iscrisse al Pontificium Istitutum Utriusque Juris, studiando diritto e interessandosi, tra il 1941 e il 1943, di esistenzialismo religioso.

Renitente alla leva, dopo T8.9.1943 si nascose nella casa del filosofo Franco Lombardi e si avvicinò alle idee socialiste. Nel 1944 si iscrisse al P.S.I.U.P. collaborando con lo stesso F. Lombardi al « Centro di Studi Sociali ».

Studioso e dirigente politico

Fin dalla tesi di laurea del 1945, dedicata all’utopia rivoluzionaria nel Settecento e al « Codice della Natura » di MoreIJy, si manifestò nettamente l’interesse di Panzieri per il momento della prefigurazione teorica e per la tradizione, rivoluzionaria del socialismo.

Nel P.S.I.U.P. egli si avvicinò alle posizioni di Rodolfo Morandi che, nel 1946, lo chiamò alla segreteria della rivista. « Socialismo » e alla direzione della sezione economica dell’istituto di studi socialisti.

Qui ebbe un ruolo decisivo nel dibattito sul « piano socialista ». Alla I Conferenza economica socialista (1947), dove Morandi elaborò la proposta del piano come strategia di transizione, Panzieri affermò che « un piano valido non può essere realizzabile se non in una prospettiva socialista e quindi introducendo in esso, ab origine, elementi e forze che fatalmente porteranno al superamento del s[...]

[...]zione della sezione economica dell’istituto di studi socialisti.

Qui ebbe un ruolo decisivo nel dibattito sul « piano socialista ». Alla I Conferenza economica socialista (1947), dove Morandi elaborò la proposta del piano come strategia di transizione, Panzieri affermò che « un piano valido non può essere realizzabile se non in una prospettiva socialista e quindi introducendo in esso, ab origine, elementi e forze che fatalmente porteranno al superamento del sistema economico borghese in un sistema socialista ».

Tra il 1947 e il 1948, insieme a Ernesto De Martino, riorganizzò a Bari la corrente di sinistra del P.S.I. U.P. e, dopo la scissione di Palazzo Barberini, appoggiò la politica del Fronte democratico popolare, accentuandone gli aspetti rigidamente classisti. Con la sconfitta del Fronte e il cambio di direzione politica verificatosi col 27° Congresso del P.S.I. (Genova, luglio 1948), l’istituto di studi socialisti venne sciolto.

Sposatosi nel settembre 1948 con Giuseppina Saija, Panzieri ottenne nello stesso anno, per iniziativa di Galvano Della Volpe, l’incarico di Filosofia del diritto presso l’Università di Messina. Nel frattempo, coerentemente con l’atteggiamento di tutto il gruppo morandiano, era[...]

[...]mente classisti. Con la sconfitta del Fronte e il cambio di direzione politica verificatosi col 27° Congresso del P.S.I. (Genova, luglio 1948), l’istituto di studi socialisti venne sciolto.

Sposatosi nel settembre 1948 con Giuseppina Saija, Panzieri ottenne nello stesso anno, per iniziativa di Galvano Della Volpe, l’incarico di Filosofia del diritto presso l’Università di Messina. Nel frattempo, coerentemente con l’atteggiamento di tutto il gruppo morandiano, era maturata in lui la decisione di dedicarsi totalmente alla lotta politica: su sollecitazione dello stesso Mo

391



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 612

Brano: [...]uomini impegnati nella lotta in vari settori. Fra i membri del Comando in varie epoche, si ricordano Guido Mosna, Filippo Carpi, Sandro Faini, Luigi Annunziata, Silvio Spinelli, Leone Beltramini, Paolo Della Giusta, Franco Briosi, Vasco Cherubini, Vittorio Levi, Renato Brucchietti, Renato Barbé, Edmondo Castelli, Ercole Ferrano, Vittorio Franco, Mario Bonfantini, con Libero Cavalli in rappresentanza delle forze giovanili.

In tutta l’Italia occupata il Partito socialista, seguendo il richiamo della tradizione e con l'apporto di nuove energie, si affiancò nella lotta alle altre forze antifasciste. Nelle diverse regioni si distinsero uomini come Piero Capuzo, Renato Martorelli, Gaetano Pieraccini, Pier Luigi Passoni, Andrea Camia, Foscolo Lombardi, Domenico Chiaramello,

Giovanni Cosattini, Luigi Faccio, Vannuccio Faralli, Luigi Ducci, Piero Caletti, Piero della Giusta.

Struttura e funzionamento

Le formazioni vennero strutturate in squadre, distaccamenti, gruppi, battaglioni, brigate e divisioni. Le formazioni esterne diedero lu[...]

[...]to di nuove energie, si affiancò nella lotta alle altre forze antifasciste. Nelle diverse regioni si distinsero uomini come Piero Capuzo, Renato Martorelli, Gaetano Pieraccini, Pier Luigi Passoni, Andrea Camia, Foscolo Lombardi, Domenico Chiaramello,

Giovanni Cosattini, Luigi Faccio, Vannuccio Faralli, Luigi Ducci, Piero Caletti, Piero della Giusta.

Struttura e funzionamento

Le formazioni vennero strutturate in squadre, distaccamenti, gruppi, battaglioni, brigate e divisioni. Le formazioni esterne diedero luogo a brigate d’assalto, brigate di manovra, squadre volanti e gruppi di sussistenza. In città si ebbero le squadre d’azione patriottica (S.A.P.).

I rapporti tra Comandi superiori e formazioni dipendenti divennero sempre più continui.

In una circolare del settembre 1944 diretta a tutte le formazioni dipendenti, dopo averle informate sul significato e sulla composizione rappresentativa del C.L.N., del C.V.L., del C.M.R. e del Comando dell’Italia Occupata, rivolgendosi direttamente ai combattenti il Comando delle Brigate Matteotti così si esprimeva:

« Operai, contadini, studenti [...] accorsi generosamente a rafforzare le schiere dei patrioti [...] nel combattere tra le nostre file [...] tendete non solo alla meta immediata della cacciata dei nazisti e dei fascisti, ma a quella più alta che consiste nel preparare un mondo migliore.

II Partito socialista è spiritualmente vicino a questi gióvani, li assiste e li guida, considerandoli le sue forze migliori sia per

il coraggio che dimostrano, sia perché sono destinati, domani [...] a c[...]

[...]iguardo ai distintivi, alle uniformi, ai centri di sanità, al comportamento nelle requisizioni, al trattamento dei prigionieri e alle modalità degli scambi. Venivano inoltre precisati i documenti che ogni formazione doveva tenere e il modo di conservarli in relazione al momento, la funzione della stampa e della propaganda, le modalità da seguire per il passaggio da una formazione all’altra, per la disciplina del fuoco, per l’organizzazione dei gruppi di polizia, i criteri della giustizia partigiana, il comportamento nei riguardi delle Missioni alleate e nei rapporti con la popolazione, il comportamento in caso di emergenza e la condotta della guerriglia. Infine, riguardo alla libertà di scelta del partigiano, si precisava: « Il proselitismo e la costrizione sono severamente proibiti. Per altro, ciascun partigiano ha diritto di manifestare liberamente le proprie idee politiche. Ciascun volontario [...], scelto un determinato gruppo, si impegna a seguire disciplinatamente le norme che regolano il funzionamento del gruppo stesso ». Un’altr[...]

[...]ia partigiana, il comportamento nei riguardi delle Missioni alleate e nei rapporti con la popolazione, il comportamento in caso di emergenza e la condotta della guerriglia. Infine, riguardo alla libertà di scelta del partigiano, si precisava: « Il proselitismo e la costrizione sono severamente proibiti. Per altro, ciascun partigiano ha diritto di manifestare liberamente le proprie idee politiche. Ciascun volontario [...], scelto un determinato gruppo, si impegna a seguire disciplinatamente le norme che regolano il funzionamento del gruppo stesso ». Un’altra circolare riservata che Rodolfo Morandi diramò alla Federazione piemontese del P.S.I. U.P. nell'inverno 194445, puntualizzava e confermava la consistenza politica e militare del Partito che, identificandosi nella classe operaia, ne rivendicava la sua ragione storica: « Il nostro partito che si ispira unicamente agli interessi della classe lavoratrice, ha saputo nel corso

della lotta dar prova di maturità e di equilibrio, ha sempre valutato con realismo le possibilità del momento, rifiutandosi di gettare mai allo sbaraglio la massa. I sacrifici dolorosi che ha sostenuto smentiscono però le insinuazioni e le critiche malevole che, con spirito settario, gli sono state mosse. Esso n[...]

[...]
In Piemonte, dove numerose sorsero le formazioni Matteotti, la spinta politica e militare socialista era particolarmente favorita dall’ambiente sociale operaio e contadino. Anche se certe polemiche interne della classe lavoratrice su un passato di divisioni alimentavano il settarismo e il conservatorismo di alcuni elementi comunisti e socialisti, con la responsabile ricerca del dialogo prevalsero il senso unitario e di collaborazione tra P.S.I.U.P. e P.C.I..

Questa linea fu ufficialmente riconfermata anche in due documenti redatti verso la fine della Guerra di liberazione.

Il 28.2.1945, in occasione di un convegno tra lavoratori socialisti e comunisti delle fabbriche Grandi Motori, Eili Zerboni, Nebiolo e Ferriere FIAT, si sanciva la necessità di una « collaborazione tendente ad una fusione dei due partiti di sinistra, collaborazione che ha per scopo principale quello di rafforzare i due partiti proletari per le lotte di domani ».

Nell'altro documento, del 23.3.1945, foglio n° 101 di prot., il Comando unificato della XXX Brigat[...]

[...]ti delle fabbriche Grandi Motori, Eili Zerboni, Nebiolo e Ferriere FIAT, si sanciva la necessità di una « collaborazione tendente ad una fusione dei due partiti di sinistra, collaborazione che ha per scopo principale quello di rafforzare i due partiti proletari per le lotte di domani ».

Nell'altro documento, del 23.3.1945, foglio n° 101 di prot., il Comando unificato della XXX Brigata S.A.P. « Luigi Capriolo » dava notizia ai centri del P.S.I.U.P. e del P.C.I. dell’awenuta « fusione » tra S.A.P. socialiste e comuniste, nel campo politico e militare. Esso concludeva: « Con questa nostra dichiarazione facciamo pressione sui comitati centrali dei due partiti della classe operaia affinché questa fusione [...] abbia un rapido assenso e trovi motivo di espansione ».

613



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 391

Brano: [...]cato fascista degli avvocati (al quale Vighi non era iscritto, come non era iscritto al P.N.F.) lo mise sotto inchiesta e gli comminò la censura. In seguito al suo ricorso ebbe l’avvertimento. Nel settembre del 1942, insieme ad altri dirigenti socialisti, riorganizzò la Federazione bolognese del P.S.I. e nell’agosto del 1943 nel suo studio, in via S. Stefano, si tenne la riunione regionale (presente Pietro Nenni) per l'unificazione di P.S.I. e M.U.P., dalla quale nacque il P.S.I. U.P.

Durante la Resistenza fece parte del gruppo dirigente socialista di Imo

la, poi di Bologna, militando nella Brigata Matteotti “Città”. Fece anche parte della commissione giuridica del C.L.N. regionale, incaricata di approntare le leggi da sottoporre al governo dopo la Liberazione.

I! 21.4.1945, quando Bologna insorse in armi, con Leonildo Tarozzi curò la pubblicazione del primo numero de La Rinascita, il quotidiano del C.L.N., del quale fu uno dei dirigenti per oltre un anno. Su designazione del C.L.N. venne nominato vicepresidente della Deputazione provinciale, l’attuale Consiglio provinciale. Ricoprì anche numerosi altri inca[...]

[...]i iscrisse alla Gioventù socialista e vi emerse presto come elemento dotato soprattutto di piglio giornalistico e di attente capacità nel condurre inchieste socioeconomiche.

Amico di Antonio Gramsci e di Piero Gobetti, collaboratore de “La Ri

saia” di Vercelli, di “Lotte Nuove” di Mondovì, del foglio nazionale della F.I.G.S. “L’Avanguardia” e del “Grido di Spartaco”, si impegnò nel “Club di vita morale” fondato da Gramsci, fece parte del gruppo dell’“Ordine Nuovo” (v.) e partecipò intensamente all'esperienza consiliare, portandovi esperienza di indagatore delle condizioni di fabbrica (era stato titolare di una rubrica sindacale sull’“Avanti!”) e spirito critico verso le chiusure particolaristiche aziendali del movimento operaio.

Nel luglio del 1920 sostituì Paimiro Togliatti quale segretario del comitato di studio dei consigli; fu tra gli animatori del gruppo di Educazione comunista insieme a Gramsci e Battista Santhià e si schierò su posizioni vicine all’ala astensionista bordighiana della frazione.

Nel Partito comunista

Sorto il P.C. d’I., fu redattore capo e responsabile della cronaca dell’“Ordine Nuovo” quotidiano, segretario della rassegna “L’Operaio agricolo” e membro del gruppo di studio intorno alle tesi agrarie scaturite dal

Il Congresso dell’Internazionale comunista.

Mentre si sviluppavano le violenze squadristiche, si fece iniziatore dei contatti con il cattolico Guido Miglioli e il movimento contadino da questi diretto nel Cremonese.

Nel 1923 era redattore del quotidiano comunista di Trieste “Il Lavoratore” (v.) e venne arrestato con il capo redattore Luigi Potano per il ritrovamento, presso il giornale, di un appello deH’Internazionale contro il fascismo. Trasferito nel carcere torinese delle Nuove, nell’aprile del 1923 fu prosciolto da ogni accusa e liberato.

Fuori dal P.C.I.

Nei mesi successivi, essendosi sottratto alla richiesta del partito di riprendere l’[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 707

Brano: [...]igi Longo, gli chiese una relazione sui rapporti tra soldati italiani e popolazione civile nell’U.R.S.S.. L'8.9.1943 si trovava ancora mobilitato a Fortezza (Bolzano) e sfuggì alla cattura tedesca; con una lunga marcia attraverso le montagne si portò a Santa Caterina Valfurva (Sondrio), guidando in salvo molte decine dei suoi uomini.

Rientrato a Milano, venne invitato a far parte del Comitato militare del C.L.N. in rappresentanza dello P.S.I. U.P. ed ebbe l'incarico di tenere i contatti con le formazioni dell’Ossola, del Varesotto, della zona centrale della Brianza e, in seguito, col comandante delle Fiamme Verdi. Alla fine del marzo 1944 fu designato dal C.L.N.A.I. quale delegato militare presso i rappresentanti dei servizi speciali alleati in Svizzera (l’inglese McCaffery e l’americano Alien Dulles). A Lugano (v.) divenne un punto di riferimento per numerosi rifugiati italiani e strinse amicizia con Rodolfo Morandi.

In Valdossola

Nell’avvicinarsi dell’estate e in previsione di un rapido maturare delle

G.B. Stucchi negli anni[...]

[...]caduta dell’Ossola (22.10.1944) continuò a svolgere un importante ruolo nella lotta partigiana come capo di stato maggiore del Comando generale del Corpo volontari della iibertà (v.) e in rappresentanza delle Brigate Matteotti.

Nel dopoguerra riprese la professione forense, senza mai abbandonare le responsabilità civili: deputato dal 1953 al 1958, fu per trentanni attivissimo consigliere comunale a Monza, prima per il P.S.I., poi per lo P.S.I.U.P. e infine come indipendente.

Sugli anni che vanno dalla campagna di Russia alla repubblica dell'Ossola ha scritto un interessante libro di memorie: Tornim a Baita (Vangelista, 1983).

M.T.G.

Stura, Valle

Valle dello Stura di Demonte. Vallata alpina in provincia di Cuneo, risalente dalla pianura intorno alla cittadina di Borgo San Dalmazzo verso il confine con la Francia, cui

707



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 672

Brano: Stampa clandestina

Altri fogli cattolici degni di menzione furono: La Punta, giornale per i giovani curato a Roma, nel periodo dell’occupazione tedesca, da Giulio And reotti e Giorgio Tu pi ni, il foglio In marcia, redatto da sole donne, edito nella Capitale dall’autunno del 1944; Democrazia, edito a Milano dalla primavera del 1944; Per il domani e La Vedetta della democrazia subalpina, editi a Torino; La Libertà, pubblicato a Padova e II Momento, pubblicato a Vicenza da Mariano Rumor.

Foglio importante, organo delle Fiamme Verdi del Bresciano, ma con forte accento dì giornale di orientamento politico d’un gruppo di cattolici progressisti, nel solco della tradizione del cattolicesimo sociale lombardo, fu II Ribelle (v.), pub[...]

[...]otti e Giorgio Tu pi ni, il foglio In marcia, redatto da sole donne, edito nella Capitale dall’autunno del 1944; Democrazia, edito a Milano dalla primavera del 1944; Per il domani e La Vedetta della democrazia subalpina, editi a Torino; La Libertà, pubblicato a Padova e II Momento, pubblicato a Vicenza da Mariano Rumor.

Foglio importante, organo delle Fiamme Verdi del Bresciano, ma con forte accento dì giornale di orientamento politico d’un gruppo di cattolici progressisti, nel solco della tradizione del cattolicesimo sociale lombardo, fu II Ribelle (v.), pubblicato dall’ottobre 1943 a Milano (ma con l’indicazione di Brescia). Il giornale, dovuto all’iniziativa di Teresio Olivelli (v.), don Giuseppe Tedeschi e Laura Bianchini, conservò l’impostazione politicamente avanzata fino all’arresto di Olivel

li. Successivamente rifluito su posizioni più moderate, “Il Ribelle” rimase uno dei tentativi più interessanti di stampa cattolica non integralista e con forti aperture democraticosociali dell’intero arco della pubblicistica di questo [...]

[...]o del Movimento dei cattolici comunisti; diretto da Fedele D’Amico, fu edito a Roma e la sua tiratura salì fino alle 23.000 copie. Questa stessa organizzazione politica nell’Italia settentrionale assunse il nome di “Movimento dei Lavoratori Cristiani” e, come tale, nell’autunno del 1944 pubblicò alcuni numeri de La Voce del Lavoratore, diffusi in Lombardia e in Piemonte.

Sempre nel filone cattolico, a Roma si ebbe L’Azione, edito durante l’óccupazione tedesca dal Movimento Cristiano Sociale guidato da Gerardo Bruni.

Dal settembre 1943 al dicembre 1945 uscì a Milano L’Uomo, tribuna di un gruppo di intellettuali dell'Università Cattolica impegnati nella Resistenza: fondato da Dino Del Bo, ebbe come redattori Camillo Dal Piaz, padre Davide M. Turoldo, Gustavo Bontadini e Mario Apollonio. Il foglio si presentò come organo di un “Movimento per l’unità d’Italia” dai contorni piuttosto indefiniti, a parte la matrice cattolica e antifascista.

Stampa liberale

La stampa liberale concentrò il ner

bo delle proprie risorse nelle pubblicazioni non periodiche a carattere saggistico, edite in modo precipuo al Sud, sotto il patrocinio di Benedetto Croce. A Roma, dal 18.8. 1943, si pubbli[...]

[...]ima nel Canavese, poi in Francia. Dell’organo ufficiale del C.L.N. dell’Alta Italia uscirono invece pochi numeri, mentre il Bollettino di notizie dello stesso C.L.N.A.I., stampato a Lugano, coprì solo il periodo dal settembre 1944 al marzo 1945. Oltre alle numerose ma intermittenti edizioni di fogli dei C.L.N. locali dell'Emilia e del Veneto, si segnala, in quest’ultima regione, Fratelli d’Italia (v.), edito dal 25.9.1944. Infine, nell’Ossola occupata dai partigiani, Umberto Terracini diresse l’organo della Giunta provvisoria di governo Bollettino quotidiano di informazioni, con 14.000 copie di tiratura.

Altre pubblicazioni

Fuori dal circuito dei partiti aderenti al C.L.N. si ebbero diverse pubbli

cazioni. Dall’ottobre 1943, il Movimento Bandiera rossa (v.) produsse e diffuse largamente il proprio organo dall'omonima testata; a Milano, uscirono Prometeo (v.), diretto da Onorato Damen come “Organo del Partito comunista internazionalista”, e Spartaco, edito nella primavera del 1944 con l’indicazione “Organo del Partito comunista [...]

[...]esso gli intenti dei redattori frustrati dal sopraggiungere di avvenimenti drammatici, da impossibilità di fatto o da interventi della polizia che rendevano impraticabili le tipografie, impossibili i rifornimenti di carta e di frequente privavano gli organizzatori anche della loro libertà personale.

Va rilevato il grande divario tra la copiosa messe di stampa più o meno direttamente ispirata dal P.C.I., azionista e socialista (benché lo P.S.I.U.P. fosse anch’esso in certe zone molto distanziato dai primi due partiti) e le pubblicazioni di impronta cattolica e liberale: si è calcolato che, nella sola Milano, il P.C.I. distribuisse 160 giornali di diverse pubblicazioni, il P. d'A. 114, lo P.S.I. U.P. 106 e il P.L.I. 20. Divario ancor più accentuato ove si prendano in considerazione gli innumerevoli stampati che, soprattutto nell'Italia settentrionale e centrale, venivano diffusi a cura di formazioni partigiane, nuclei di fabbrica, gruppi sindacali di categoria ecc., nei quali l’azione comunista, socialista o azionista era preminente. Bisogna aggiungere che, mentre la stampa cattolica e liberale aveva precipuamente un “taglio” d'informazione generale e di dibattito politicoculturale, quella delle sinistre, grazie all'eccezionale gamma di differenziazione tra le diverse pubblicazioni, nonché al metodo di intervenire politica

672



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 250

Brano: [...]egazione socialdemocratica russa, Romita le fece da guida e salutò con accenti entusiastici la rivoluzione sovietica dalle pagine dell'“Avanti!”, nonché nel comizio conclusivo. Pochi giorni dopo, quando a Torino esplosero i moti operai per il pane e contro la guerra, fu perciò arrestato sotto l’accusa di aver istigato la rivolta popolare. Verrà prosciolto da tale imputazione nell’aprile 1918.

Primo dopoguerra

Con spirito pragmatico e preoccupato anzitutto di salvare l’unità del partito nel momento in cui imperversava lo squadrismo fascista, alla vigilia del XVII Congresso socialista di Livorno (gennaio 1921) Romita si prodigò per comporre i contrasti interni, richiamando nello stesso tempo i socialisti all'esigenza di organizzare la classe operaia in forme di autodifesa. Sempre sostenendo l’unità del P.S.I. su basi centriste, si oppose sia alla scissione comunista sia al successivo tentativo “fusionista” fra socialisti e comunisti (1922) sia all’altro tentativo, compiuto da Pietro Nenni, di reintegrare nel partito la destra riform[...]

[...] del fascismo, sottoscrisse insieme a Olindo Vernocchi un rinnovato patto d’unità d’azione con i comunisti (rappresentati da Giorgio Amendola e Giovanni Roveda). Data la parallela fondazione a Milano del Movimento di Unità Proletaria (v.), capeggiato da Lelio Basso su posizioni di sinistra rivoluzionaria, Romita si impegnò in una difficile opera di mediazione per unificare le due forze socialiste e queste T8.8.1943 si fusero, dando vita al P.S.I.U.P., di cui fu nominato segretario Pietro Nenni.

Secondo dopoguerra

Tenutosi in disparte nei mesi dell’occupazione tedesca, Romita riapparve a Roma all’inizio del 1945 e, nel giugno, fu nominato ministro dei Lavori pubblici nei governo Parri. Venne poi chiamato a far parte del primo governo De Gasperi (10.12.1945) come ministro degli Interni. In tale veste nel giugno 1946

gestì con molta energia l’attuazione del referendum istituzionale da cui nacque la repubblica (v.). Tornò a essere ministro dei Lavori pubblici nel secondo governo De Gasperi (16.7.1946) e ministro del Lavoro nel terzo (12.2.1947). Infine fu nuovamente ministro dei Lavori pubblici nel governo Sceiba (10.3.1954). Dopo la scission[...]

[...]rimo governo De Gasperi (10.12.1945) come ministro degli Interni. In tale veste nel giugno 1946

gestì con molta energia l’attuazione del referendum istituzionale da cui nacque la repubblica (v.). Tornò a essere ministro dei Lavori pubblici nel secondo governo De Gasperi (16.7.1946) e ministro del Lavoro nel terzo (12.2.1947). Infine fu nuovamente ministro dei Lavori pubblici nel governo Sceiba (10.3.1954). Dopo la scissione operata nel P.S.I. U.P. (gennaio 1947) da Giuseppe Saragat, Romita cercò di far prevalere aH’interno del partito posizioni vicine a quelle dei saragattiani, ma senza successo. Definitivamente sconfitto nel maggio 1949 al congresso socialista di Firenze, lasciò il partito per dare vita al Movimento socialisti autonomi. Il 5.12.1949 questo movimento confluì con VUnione socialista (guidata da Ignazio Silone) e con altri gruppi per dar vita a una nuova formazione politica chiamata Partito socialista unitario (P.S.U.). Allorché, nel 1952, il P.S.U. si unificò con i saragattiani costituendo il Partito socialista democratico italiano (P.S.D.I.), Romita ne fu eletto segretario (22.2. 1952). L’ultimo tratto della sua lunga carriera politica ebbe come segni dominanti la pregiudiziale anticomunista e la collaborazione nell’area governativa egemonizzata dalla Democrazia Cristiana.

M.Gi.

Rommel, Erwin Johannes E.

N. il 15.11.1891 a Heidenheim presso Ulma (Germania), m. il 14.10. 1944 a Herrlingen (Germania); gener[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine U.P., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---comunista <---socialista <---P.S.I. <---comunisti <---antifascista <---fascismo <---C.L.N. <---Partito comunista <---socialisti <---P.C.I. <---P.S.I.U.P. <---fascista <---italiani <---Lelio Basso <---M.U.P. <---fascisti <---italiana <---italiano <---socialiste <---Storia <---Unità Proletaria <---antifascisti <---socialismo <---Bibliografia <---C.L.N.A.I. <---Carlo Andreoni <---D.C. <---Diritto <---Fiamme Verdi <---Il Lavoratore <---La Libertà <---La lotta <---Movimento di Unità Proletaria <---Ordine Nuovo <---P.C. <---P.N.F. <---P.S.D.I. <---S.S. <---U.R.S.S. <---anticomunista <---antifascismo <---autoritarismo <---emiliana <---fasciste <---internazionalista <---italiane <---marxismo <---massimalista <---nazionalismo <---nazionalista <---nazisti <---reggiana <---riformista <---settarismo <---A.F.P.F.L. <---A.N.C.R. <---A.R.S.I. <---Achille Brusati <---Adriano Zoli <---Alatri a Roma <---Alba Galle <---Aldo Cucchi <---Aldo P <---Alessandro Galante Garrone <---Alla I <---Amilcare Bondisi <---Andrea Camia <---Antonio Gara <---Antonio Gramsci <---Armando Bientinesi di Livorno <---Arturo Roselli di Pescara <---Azione Cattolica <---Banca Romana <---Bandiera Rossa <---Bandiera rossa <---Benedetto Croce <---Bertella di Trento <---Bologna a Firenze <---Borgo San Dalmazzo <---Brigata S <---Brigata S A P <---Brigate Garibaldi del Ravennate <---Bruno Sanguinetti <---Bruno Zevi <---C.M.R. <---C.U.M.E.R. <---C.V.L. <---CCRR <---Camillo Dal Piaz <---Carlo Doglio <---Carlo Giovannelli <---Centro di Studi Sociali <---Cina di Sun <---Comando generale del Corpo <---Consiglio della rivoluzione <---Corrado Bon <---D.D.R. <---Dal G <---Dal G G <---Davide M <---Davide M Turoldo <---De Gasperi <---Deposito di Cuneo <---Dino Del Bo <---Direzione di Tremiti <---Domenico Chiaramello <---Domenico Montesano <---Economia politica <---Economie Journal <---Edmondo Rhot <---Emile Chanoux <---Emilia-Romagna <---En-Lai <---Enrico Martini Mauri <---Enzo Forcella <---Ernesto De Martino <---Erwin Johannes <---F.I.G.S. <---F.U.C.I. <---FIAT <---Fabio Fondi <---Federazione di Reggio <---Ferdinando De Rosa <---Ferdinando IV <---Ferriere FIAT <---Ferruccio Parri <---Fiamme Verdi del Bresciano <---Filippo Acciarini <---Filippo Carpi <---Filippo J <---Filosofia <---Filosofia del diritto <---First Years <---Fisica <---Francesco Martelli <---Francesco Tarroni <---Furio Ci <---G.B. <---G.G.C. <---G.U.F. <---Galvano Della Volpe <---Garibaldi da Roma <---Gianni Citterio <---Gino De Sanctis <---Giorgio Tu <---Giornale del Movimento <---Giornale del Movimento di Unità <---Giornate di Milano <---Giovanni La Loggia <---Giulio And <---Giuseppe Garibaldi <---Gordon College di Khartum <---Gran Bretagna <---Guglielmo Ghislandi <---Guido De Ruggiero <---Guido Mi <---Guido Mosna <---Guido Seborga <---Gustavo Bontadini <---Il Lavoratore di Legnano <---Il Ribelle <---Il capitano Balbis <---Johannes E <---La Punta <---La Regione Emilia <---La Riscossa <---La Squilla <---La Vedetta <---La Voce <---La Voce del Lavoratore <---Latterie Cooperative Riunite <---Libero Emaldi <---Lina Mayfrett <---Lombardo-Radice <---Lorenzo Zurletti <---Lotte Nuove <---Lucio Lombardo Radice <---Luigi Capriolo <---Luigi Longo <---Luigi Spazzapan <---M.T.G. <---M.U.A.T. <---M.U.L. <---Maffeo Pantaleoni in Economie Journal <---Manlio Rossi Dori <---Marcello Merlo <---Mariano Baglioni di Serra <---Mario Bonfantini <---Mario Fioretti <---Mario Zagarif Aldo Valcarenghi <---Marziano Dasso <---Me ne frego <---Milano L <---Milano del Movimento <---Milano del Movimento di Unità <---Milano di Sandro <---Ministero degli Interni <---Movimento Bandiera <---Movimento Cristiano Sociale <---Movimento Universitario Antifascista <---Movimento Universitario Liberale <---Movimento di Ricostruzione <---N.S.O. <---N.U.P. <---Nel P <---Nel P S <---Nenni a Madrid <---Oddino Mor <---Oreste Liz <---Otto Bauer <---P.L.I. <---P.M. <---P.R.I. <---P.S. <---P.S.I <---P.S.L.I. <---P.S.U. <---Paimiro Togliatti <---Pantaleoni in Economie <---Paolo Bufalini <---Paolo Buffa <---Paolo Della Giusta <---Paolo Piacci <---Partito Socialista Italiano <---Partito Socialista Italiano di Unità <---Partito Umma <---Partito Unionista Nazionale <---Peppe Porcheddu <---Pier Luigi Passoni <---Piero Capuzo <---Pontificium Istitutum Utriusque Juris <---Prometeo a Milano <---Psicologia <---Ragioneria <---Reggimento Granatieri di Sardegna <---Regia Armata Sarda <---Renato Emaldi <---Reparto di Stomatologia <---Repubblica Democratica del Sudan <---Repubblica Federale Tedesca <---Repubblica Socialista <---Resistenza a Torino <---Resistenza del Bergamasco <---Resistenza in Italia <---Riviera di Levante <---Rivoluzione liberale <---Rodolfo Mo <---S.A.P. <---S.E.L.P. <---S.I.P. <---San Nicola <---Santa Caterina Valfurva <---Scienza delle finanze <---Seconda Internazionale <---Serra San Quirico <---Silvano Fedi <---Socialista Italiano di Unità Proletaria <---Socialista di Unità <---Sociologia <---Sociologia a Firenze <---Spartaco a Roma <---Stanford U <---Stanford U P <---Statistica <---Stella Rossa <---Stomatologia <---Studi Sociali <---Stura di Demonte <---The Union <---Tobia Caroli <---Tornim a Baita <---Toward Peace <---Tristano Codignola <---Tullio Vecchietti <---U.A.G. <---U.R. <---Ugo La Malfa <---Umberto Mastro <---Universitario Antifascista Torinese <---Vasco Cherubini <---Vezio Crisafulli <---Virginia Tabarroni <---Virginio Dagnino <---Vittorio Franco <---Vittorio Maramma <---Wolf Giusti <---Zagarif Aldo <---anarchismo <---antifasciste <---antimilitarismo <---astensionista <---autonomista <---azionista <---badogliano <---bordighiana <---buddhista <---camorristi <---capitalismo <---cardiana <---carrista <---cattolicesimo <---centriste <---civilista <---classista <---classisti <---colonialisti <---comuniste <---confessionalismo <---conservatorismo <---cristiana <---dannunziana <---dell'Associazione <---dell'Emilia <---dell'Europa <---dell'Ossola <---dell'Ufficio <---democristiane <---dista <---economista <---economisti <---egiziana <---egiziane <---egiziani <---egiziano <---emiliane <---esistenzialismo <---europeista <---federalisti <---fusionista <---giane <---giellisti <---ginalista <---giziana <---imperialismo <---inalidisti <---integralista <---interventista <---ista <---laburista <---liberalismo <---liberalsocialismo <---liberalsocialisti <---liste <---mahdista <---mahdisti <---marginalisti <---marxiana <---marxista <---massimalisti <---mazziniani <---morandiano <---nazifascisti <---nazionalisti <---nazismo <---nazista <---nell'Italia <---nenniana <---nenniani <---neutralista <---neutraliste <---nista <---pacifisti <---pedagogista <---priani <---progressisti <---proselitismo <---protezionismo <---psicologia <---realismo <---reggiano <---ricardiana <---riformismo <---riformisti <---saragattiani <---schiavista <---separatisti <---spartachisti <---squadrismo <---squadristi <---statalismo <---umorismo <---unionisti <---zimmerwaldiano



Modalità in atto filtro S.M.O.G+: CORPUS OGGETTO

visualizza mappa Entità, Analitici e Records di catalogo del corpus selezionato/autorizzato (+MAP)




Interfaccia kSQL

passa a modalità Interfaccia kSQL