Brano: Antifascismo giovanile organizzato
gruppi consistette nell’affiggere manifesti pacifisti fin dentro i cinema e nel mandare lettere ad alti'ufficiali, per dissuaderli dal partecipare al conflitto. Quindi i liberalsocialisti si preoccuparono di organizzare su scala nazionale i collegamenti del movimento, che venne via via irrobustendosi con l’ingresso di nuovi adepti di diversa provenienza e con successiva diversa . destinazione (Luigi Preti, Attilio Bartolucci, Francesco Arcangeli, Guido e Enzo Fasso, Carlo Doglio, Renzo Bonfiglioli, Enzo Tagli acozzo, Giacinto Cardona, Federico Comandini, Wolf Giusti, Raffaello Ramat, Guido De Ruggiero, Ugo La Malfa, Sergio Fenoaltea, Leone Cattani, Carlo Antoni, Gino De Sanctis), e del gruppo di giovanissimi di Architrave (Guido Aristarco, Renzo Renzi, Roberto Roversi), la maggior parte d[...]
[...]amenti del movimento, che venne via via irrobustendosi con l’ingresso di nuovi adepti di diversa provenienza e con successiva diversa . destinazione (Luigi Preti, Attilio Bartolucci, Francesco Arcangeli, Guido e Enzo Fasso, Carlo Doglio, Renzo Bonfiglioli, Enzo Tagli acozzo, Giacinto Cardona, Federico Comandini, Wolf Giusti, Raffaello Ramat, Guido De Ruggiero, Ugo La Malfa, Sergio Fenoaltea, Leone Cattani, Carlo Antoni, Gino De Sanctis), e del gruppo di giovanissimi di Architrave (Guido Aristarco, Renzo Renzi, Roberto Roversi), la maggior parte dei quali confluirà più tardi nel Partito d'Azione. Altri, nel vivo della lotta, verranno invece attratti dai partiti della classe operaia.
Il Movimento di Unità Proletaria
Sorto a Milano nel 1939 e di orientamento socialista fin dalle origini, il M.U.P. si costituì attorno a Mario Zagarif Aldo Valcarenghi e Giovanni Barbera (che cadrà a Fossoli nel
1944), ai quali si unirono analoghi gruppi, di cui facevan parte Giuliano Vassalli, Vezio Crisafulli, Edoardo Perna, Marcello Merlo, Tullio Vecchietti, Achilìe Corona, Mario Fioretti, Eugenio Colorni (quest’ultimo dopo il 25 luglio, al, suo ritorno dal confino di Ponza). Il movimento si collegò agli « anziani » Lelio Basso (che ne divenne il leader), Lucio Luzzatto, Carlo Andreoni, Corrado Bonfantini, Virginio Dagnino', e nel 194142 costituì, per quanti avevano orientamento socialista, un polo di attrazione di notevole importanza, tanto da dare più tardi ii nome al partito socialista tradizionale stesso che, all’atto della ricostitu[...]
[...]a). Il movimento si collegò agli « anziani » Lelio Basso (che ne divenne il leader), Lucio Luzzatto, Carlo Andreoni, Corrado Bonfantini, Virginio Dagnino', e nel 194142 costituì, per quanti avevano orientamento socialista, un polo di attrazione di notevole importanza, tanto da dare più tardi ii nome al partito socialista tradizionale stesso che, all’atto della ricostituzione, venne appunto a chiamarsi Partito Socialista di Unità Proletaria (P.S. U.P.).
La tendenza del movimento a stabilire collegamenti unitari con gruppi di diversa formazione, nel 1943 portò alla costituzione, a Roma, della Associazione rivoluzionaria studenti italiani (A.R.S.I.) (v.) tra i rappresentanti del M.U.P. [G. Larchaud), i comunisti (tra cui F. Agnini, che sarà poi fucilato alle Fosse Ardeatine) e i giellisti Vincenzo Apicella e Pierluigi Sagona. Questi due ultimi avevano anche fatto parte di un gruppo formatosi attorno al foglio Roma Fascista, del G.U.F. locale, nel periodo in cui esso era stato
diretto da Ugo Indrio e aveva avuto tra i suoi collaboratori Eugenio Scalfari, Enzo Forcella ed Ezio Pittaluga. L’A.R.S.I., dopo aver maturato la propria dissidenza con il regime alla scuola di docenti quali Gaetano Stammati, Vincenzo Mazzei e Vittorio Maramma, si organizzò in cellule; una delle sue azioni dimostrative fu di intervenire agli esami della sessione di febbraio del 1943 in « camicia bianca ». Qualche mese più tardi, Scalfari conobbe Italo Calvino e, con lui, promosse la formazione[...]
[...]lle sue azioni dimostrative fu di intervenire agli esami della sessione di febbraio del 1943 in « camicia bianca ». Qualche mese più tardi, Scalfari conobbe Italo Calvino e, con lui, promosse la formazione di un Movimento Universitario Liberale (M.U.L.). Si trattava di un liberalismo espresso in termini assai vaghi: « come il mio anarchismo », ricorderà Calvino che in seguito, nel corso della lotta partigiana, aderì al Partito comunista.
Un gruppo che nel corso della lotta si orientò verso i partiti della classe operaia, in particolare verso il Partito socialista, fu quello formatosi nel 1939 attorno a Guido Seborga, coadiuvato da Renato Brunati (che sarà poi ucciso dai tedeschi), Lina Mayfrett (che verrà deportata in Germania) e Peppe Porcheddu (che nel 1947, deluso dalla situazione politica, si darà la morte). Questi, che facevano capo a Bordighera, stabilirono contatti a Torino con un gruppo di cui erano parte Alba Galle ano, Giorgio Diena, Vincenzo Ci affi, Domenico Zucàro, Raf Vallone, Luigi Spazzapan, Umberto Mastroianni, Carlo[...]
[...]he nel corso della lotta si orientò verso i partiti della classe operaia, in particolare verso il Partito socialista, fu quello formatosi nel 1939 attorno a Guido Seborga, coadiuvato da Renato Brunati (che sarà poi ucciso dai tedeschi), Lina Mayfrett (che verrà deportata in Germania) e Peppe Porcheddu (che nel 1947, deluso dalla situazione politica, si darà la morte). Questi, che facevano capo a Bordighera, stabilirono contatti a Torino con un gruppo di cui erano parte Alba Galle ano, Giorgio Diena, Vincenzo Ci affi, Domenico Zucàro, Raf Vallone, Luigi Spazzapan, Umberto Mastroianni, Carlo Musso.
A Torino operò anche il cosiddetto Movimento Universitario Antifascista Torinese (M.U.A.T.), promosso da Aldo P edu ssi a. Maturata tra i banchi dell’istituto tecnico « Someiller », sotto insegnanti di schietto intendere antifascista come Edmondo Rhot l’iniziativa prese forma più tardi alI'Università e, dal dicembre
1940, si tradusse in una multiforme attività contro la guerra. Facevano parte del M.U.A.T., fra gli altri, Arturo Roselli di[...]
[...]me attività contro la guerra. Facevano parte del M.U.A.T., fra gli altri, Arturo Roselli di Pescara, Furio Cipriani di Cortona, Walter Capra, Achille Brusati, Marziano Dasso, Lorenzo Zurletti; scoperti e processati nel 1942, furono tutti condannati a pene varianti dai 7 ai 14 anni. Nello stesso periodo, ma per ragioni del tutto indipendenti, incapparono nella rete della polizia e furono successivamente condannati, a Pistoia, i componenti di un gruppo facente capo a Silvano Fedi (che cadrà più tardi, nella guerra partigiana) che tramite Cipriani avevano avuto contatti col M.U.A.T.: ne facevano parte, tra gli altri, Fabio Fondi, Carlo Giovannelli, Giovanni La Loggia.
Giovani comunisti romani
Nel 1941, per spontanea iniziativa di alcuni studenti (che più tardi si collegheranno con il Partito comunista) si venne organizzando anche un movimento di « giovani comunisti romani » il cui primo centro di riferimento era stato, fin dal 1936, casa Amendola (v.). I tre figli del
lo statista liberale (Antonio, Pietro e Giorgio) si erano orien[...]
[...]a discutere Aldo Natoli, Aldo Sanna, Paolo Bufalini, Sergio Fenoaltea, Leone Cattani, Paolo Alatri, Paolo Solari, Massimo Aloisi, Marcello Conversi, Paolo Buffa, Eo
lo Scrocco, Gastone e Mario Alighiero Manacorda. La presenza di Manlio Rossi Dori a e Bruno Sanguinetti, comunisti, orientò molti di essi all’azione politica. Già nel 1937, sotto la direzione di Aldo Natoli, Pietro Amendola, Lucio Lombardo Radice, Paolo Bufalini e Aldo Sanna, il gruppo poteva dirsi caratterizzato in senso marxista, ma ciò non impedì che nel suo seno convivessero elementi di diverso orientamento tra i quali, finché le leggi razziali
Mario Alicata, Bruno Zevi e Paolo Alatri a Roma (1937)