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Il segmento testuale Tra I è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 9Entità Multimediali , di cui in selezione 7 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 188

Brano: [...]* J. —— — »— P< <. Ml .fvr.MM. M. »■/« W .»w 4—m 'h, „ /.w, «i. i»

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 225

Brano: [...]pinta ideale istintiva. Certe cautele di natura militare, divenute poi normali con l’esperienza, non facevano al caso suo. Lanciotto preferiva condurre la guerriglia con impeto, con rapidi colpi di mano, fidando nell’azione fulminea e nella forza d’urto di uomini entusiasti. Non comprendeva quando gli si parlava di misure di sicurezza, e raramente predisponeva servizi di guardia, convinto che la sua formazione fosse invulnerabile.

Nella notte tra il 2 e il 3 gennaio 1944, tre colonne di fascisti della « Muti » mossero da Prato, Vaiano e Calenzano per attaccare il distaccamento di Lanciotto, da pochi giorni accantonato in località Vallibona di Monte Morello. Giunti sul posto alle 4,30, alle 6 avevano completamente circondato la base partigiana, priva di sentinelle. Un partigiano russo, Ivan, casualmente uscito dal casolare, scorse tutto

Lanciotto Ballerini

intorno, nella luce incerta dell’alba, I reparti fascisti e diede fulmineamente l’allarme.

Fallita in parte la sorpresa, i fascisti aprirono il fuoco. Lanciotto, sbarrata la [...]

[...] spostando in posizione più sicura la terza mitragliatrice. Quando Lanciotto si gettò anche su questa per impossessarsene, una raffica sparatagli da 5 metri lo fulminò. II comandante partigiano barcollò, ma non cadde e venne ancora colpito a morte.

II commissario politico ordinò allora la ritirata. Ivan, il russo, gravemente colpito e con le gambe spezzate, non potè allontanarsi. I fascisti lo presero, lo legarono a un albero e lo bruciarono. Tra I partigiani si ebbero 3 morti, 3 feriti, 3

225



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 364

Brano: [...]ei giovani: " No, no... non ho nulla da dire... ”. Ma ad un tratto, ecco che Mussolini decisamente si avvia a una parete della stanza a cui era appeso un moschetto: lo prende, va al tavolo, afferra un libro qualsiasi, corre al balcone e si affaccia alzando le braccia ». (Q. N., « Memorie del cameriere di Mussolini », Longanesi, Milano 1972, p. 124).

I giornali del G.U.F. facevano spesso, com’è noto, la fronda, non però Libro e

Moschetto: « Tra I giornali del G.U.F., Il più allineato, quello che, per I suoi rapporti con la federazione del Fascio, raggiunge quasi sempre l'ovvietà dei fogli ufficiali, è ” Libro e Moschetto ”, giornale dei G.U.F. di Milano. A farcelo comprendere basterebbe un’osservazione che purtroppo non è umoristica, ma che rivela lo spirito del tempo e del regime: nel giugno del 1940, allo scoppio della guerra, nel titolo di testata la parola ” libro " è cancellata da una croce in modo che la parola ” moschetto " acquisti il massimo risalto e sia monito e sprone all’azione. Si tratta dunque di un giornale assolutamen[...]

[...] Saba, « Gioventù italiana del Littorio La stampa dei giovani nella guerra fascista », Milano 1973, p. 100).

U.A.G.

Li Causi, Girolamo

N. a Termini Imerese (Palermo) l’1.1.1896; laureato in scienze economiche. Militante socialista dal

1913, segretario della sezione di Venezia, poi di quella Federazione provinciale e direttore del settimanale Secolo Nuovo, nel primo dopoguerra divenne segretario della Camera del lavoro di Treviso.

Tra i dirigenti della frazione detta dei terzinternazionalisti (v.), nel 1924 passò con questa nelle file del Partito comunista. Redattore de « l’Unità » dal 1924 sino alla soppressione del giornale (ottobre 1926), dopo le leggi eccezionali fasciste entrò a far parte del Centro interno dirigente clandestino del partito. Fu segretario interregionale per il Piemonte e la Liguria, e varcò più volte clandestinamente la frontiera per mantenere i contatti con la direzione del partito stabilitasi in Francia. Arrestato nell’aprile 1928, fu condannato dal Tribunale speciale a 20 anni di reclusione (di cui 3[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 606

Brano: [...]no civile alla vita politica e amministrativa locale, prima col P.d’A., poi con « Unità Popolare » (da lui fondata a Trieste), infine nelle file del P.S.I. e del P.S.I.U.P.. Rappresentò il Partito socialista anche in Consiglio comunale, senza concedersi soste neppure quando le sue condizioni di salute cominciarono a peggiorare. Partecipò alle sedute consiliari fino a pochi giorni prima di morire, pur sapendo che la fine era ormai vicinissima.

Tra I più sensibili e profondi conoscitori dell'opera di Stendhal, su questo autore scrisse un libro pregevolissimo {In compagnia di Stendhal), curando inoltre varie traduzioni di romanzi e racconti.

G.Fo.

Pineau, Christian

N. a ChaumontenBassigny (Haute Marne) il 14.10.1904; uomo politico francese.

Esponente socialista, già prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale ricoprì diversi incarichi nel movimento sindacale, fra l’altro

quale segretario del Consiglio economico della C.G.T. (1938). Durante la guerra fu esponente di primo piano della Resistenza in Francia.

Nella Resi[...]

[...]nsigenza con la quale Io stesso Pineau si oppose a risolvere il problema algerino nell'ambito delI’O.N.U.. Tipico esponente delle compromissioni tardocolonialiste del Partito socialista francese (S.F.I.O.), nel novembre 1956 concordò con il premier britannico Eden la prova di forza contro l’Egitto di Nasser e l’intervento militare francoinglese nel canale di Suez.

La carriera politica di Pineau ebbe termine con la IV Repubblica: l’1.6.1958 fu tra i quarantanove deputati socialisti che votarono contro la richiesta di pieni poteri avanzata dal generale De Gaulle.

Attivo pubblicista, è autore di uno tra i più interessanti libri di memorie della Resistenza, La simple vérité (Parigi, 1960), che narra i retroscena della sua missione londinese del 1942. In anni più recenti ha pubblicato 1956 Suez (Parigi, 1976), a giustificazione postuma dell’intervento francese contro l’Egitto.

P.Do.

Pini, Giorgio

N. a Bologna l’1.2.1899; giornalista. Laureato in Legge, militò nel Partito repubblicano, fu interventista e combattente nella Prima guerra mondiale. Nel 1920 passò al fascismo, fu squadrista al seguito di Leandro Arpinati, quindi (19231928) direttore del periodico L'Assalto, organo del fascio [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 285

Brano: [...]ogettò e diresse i bombardamenti inglesi sulla Germania e sull’Italia. Tali incursioni, volte a colpire le popolazioni civili più che gli obiettivi bellici, erano vere e proprie azioni terroristiche che attirarono forti critiche contro il premier britannico, Churchill, fermo sostenitore di questa cinica condotta della guerra. Numerose città italiane (e più ancora quelle tedesche) subirono le conseguenze di questi bombardamenti indiscriminati.

Tra I’8 e il 17 agosto 1943, in meno di due settimane, Genova fu bombardata una volta, Torino 3 volte e Milano 4 volte. La più pesante incursione fu quella subita da Milano nella notte tra il 12 e il 13 agosto, durante la quale, in meno di mezzora, i bombardieri della R.A.F. distrussero o danneggiarono irreparabilmente oltre un quarto degli edifici cittadini (11.000 su 40.000) disseminando sull’intera area urbana 1.900 tonnellate di bombe e spezzoni incendiari. Ma non fu Milano la città italiana più ripetutamente colpita: nelle statistiche delle azioni di bombardamento sui capoluoghi di provincia fino all’8.9.1943, ai primi posti figurano Napoli con 76 incursioni, Catania con 67, Messina e Palermo con 50, Agrigento con 43, Cagliari con 39, Siracusa con 36 e Ragusa con 34.

Anco[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 462

Brano: [...], da dove tornò nel 1935 perché disoccupato. Non volendosi iscrivere al Partito fascista non trovò lavoro se non come operaio allo stabilimento Nobel di Signa (Firenze), dove nel 1941 fu arrestato per aver commentato negativamente le vicende della guer ra. Deferito al Tribunale speciale, fu condannato a 7 anni di reclusione. Nel 1944 si iscrisse al P.C.I..

Zirardini, Gaetano

N. a Ravenna il 19.2.1857, m. a Milano il 19.5.1931; scultore.

Tra I fondatori del Partito socialista rivoluzionario di Romagna, dal 3.9.1882 fu direttore del giornale

Il Sole dell'Avvenire, stampato nella tipografia Zirardini, di proprietà del fratello Claudio. Costretto a espatriare nel 1885, dopo che alcune condanne da lui accumulate per “reati di stampa” erano divenute esecutive, si trasferì a Parigi dove rimase tre anni, collaborando a diversi giornali francesi.

Rientrato in Italia in seguito all'amnistia del 1888, aderì al Partito socialista alla sua fondazione (agosto

1892); al II Congresso (Reggio Emilia, settembre 1893) fece la proposta, acce[...]

[...]fece la proposta, accettata dall’assemblea, di assumere la denominazione di Partito socialista dei lavoratori italiani e si pronunciò a favore di una collaborazione coi repubblicani romagnoli.

Arrestato durante la reazione crispina, venne rinchiuso nel penitenziario di Narni dall’ottobre 1895 al novembre 1896. Nel 1897 partecipò, come volontario, alla guerra intrapresa dalla Grecia contro la Turchia per la liberazione di Creta.

Nel 1901 fu tra i fondatori della Federterra, poi segretario della Camera del lavoro di Ravenna fino al 1911 e, successivamente, della Camera del lavoro di Ferrara, distinguendosi per la sua intransigente opposizione alla guerra.

Accusato di correità neH’uccisione di tre fascisti facenti parte di un gruppo che, il 20.12.1920, aveva assaltato il Castello Estense (v.), sede dell’amministrazione popolare, fu arrestato nel gennaio 1921. Dopo le elezioni politiche del 15 maggio dello stesso anno fu rimesso in libertà, in seguito alla sua nomina a deputato della circoscrizione di Ferrara.

Trasferitosi a Milano[...]

[...] 1936 accorse in difesa della repubblica spagnola. Fece parte della Centuria “Gastone Sozzi” e rimase gravemente ferito in combattimento, sì da dover essere inviato per cure in Francia e poi in convalescenza nell’U.R.S.S.. Rientrato in Francia nel 1939, fu internato e nel 1941 consegnato alla polizia italiana che

lo confinò a Ventotene. Riacquistò la libertà con la caduta del fascismo.

Nell'agosto 1943 era a Trieste e dopo I*8 settembre fu tra i primi, più attivi militanti della lotta armata in città. Nel maggio 1944 fu inviato dal Comando generale delle Brigate Garibaldi in Friuli, dove sotto il nome di battaglia di Ni nei divenne comandante della Brigata Garibaldi “Friuli” (v. Carnia, Zona libera della), di cui era commissario politico Mario Lizzerò (v.).

462



da [Sinfonia in Si bemolle maggiore No 1 opera 1 / Igor' Fëdorovič Stravinsky . Sinfonia per piccola orchestra No 1, Le Printemps / Darius Milhaud. A Simple Symphony opera 4 / Benjamin Britten], p. 2Copertina (Disco vinile

Brano: [...]o, un francese bohémien della più bella acqua, un vero personaggio da romanzo: Eric Satie. Fu senza dubbio una personalità geniale, anche se in tutta la sua vita non riuscì mai a far altro che suonare il pianoforte nei locali parigini I A lui fece capo il circolo rivoluzio* nario di quei sei giovani musicisti francesi i cui rappresentanti più importanti sono: Milhaud, Poulenc e Honegger (il quale, benché svizzero, appartiene al gruppo parigino). Tra I « sei » e Jean Cocteau esistono stretti legami spirituali.

Quando Milhaud entrò a far parte del gruppo, che tendeva a un completo rinnovamento della musica francese e reagiva all'impressionismo di Debussy, aveva già scritto una serie di opere, fra le quali le già citate sinfonie in miniature. La prima di queste « La Primavera », é quella qui registrata, è stata composta nel 1917 a Rio de Janeiro. Non ha nulla di brasiliano, e questo è strano perché Milhaud é sempre stato molto aperto verso le impressioni esotiche. Quattro anni dopo, quando era già tornato a Parigi da molto tempo, compose u[...]

[...]compositore trovo che è bene sapere come la gente reagisce alla mia musica... ».

Il miglior Britten si trova forse nel campo della musica drammatica, dove con Peter Grimes (1945) ottenne un eccezionale successo in tutto il mondo.

La fortuna gli fu favorevole anche per le altre opere che scrisse poi, tra cui il Ratto di Lucrezia, il Giro di Vite e l'opera per bambini, Let's make an opera.

La musica da camera o per piccola orchestra lo mostra in pieno possesso della tecnica moderna. Egli non rinnega mai la melodia, non abbandona mai l'ispirazione in favore di fredde costruzioni cerebrali, è pieno di inesauribili sfumature timbriche, delle quali non poche potrebbero venir considerate inventate da lui.

Tutte queste cose si riscontrano nella sua Sinfonia semplice per orchestra d'archi che non necessita di ulteriori spiegazioni, cosi come non ne ha bisogno un'opera del periodo preclassico o classico.

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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Tra I, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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