Brano: [...], da dove tornò nel 1935 perché disoccupato. Non volendosi iscrivere al Partito fascista non trovò lavoro se non come operaio allo stabilimento Nobel di Signa (Firenze), dove nel 1941 fu arrestato per aver commentato negativamente le vicende della guer ra. Deferito al Tribunale speciale, fu condannato a 7 anni di reclusione. Nel 1944 si iscrisse al P.C.I..
Zirardini, Gaetano
N. a Ravenna il 19.2.1857, m. a Milano il 19.5.1931; scultore.
Tra I fondatori del Partito socialista rivoluzionario di Romagna, dal 3.9.1882 fu direttore del giornale
Il Sole dell'Avvenire, stampato nella tipografia Zirardini, di proprietà del fratello Claudio. Costretto a espatriare nel 1885, dopo che alcune condanne da lui accumulate per “reati di stampa” erano divenute esecutive, si trasferì a Parigi dove rimase tre anni, collaborando a diversi giornali francesi.
Rientrato in Italia in seguito all'amnistia del 1888, aderì al Partito socialista alla sua fondazione (agosto
1892); al II Congresso (Reggio Emilia, settembre 1893) fece la proposta, acce[...]
[...]fece la proposta, accettata dall’assemblea, di assumere la denominazione di Partito socialista dei lavoratori italiani e si pronunciò a favore di una collaborazione coi repubblicani romagnoli.
Arrestato durante la reazione crispina, venne rinchiuso nel penitenziario di Narni dall’ottobre 1895 al novembre 1896. Nel 1897 partecipò, come volontario, alla guerra intrapresa dalla Grecia contro la Turchia per la liberazione di Creta.
Nel 1901 fu tra i fondatori della Federterra, poi segretario della Camera del lavoro di Ravenna fino al 1911 e, successivamente, della Camera del lavoro di Ferrara, distinguendosi per la sua intransigente opposizione alla guerra.
Accusato di correità neH’uccisione di tre fascisti facenti parte di un gruppo che, il 20.12.1920, aveva assaltato il Castello Estense (v.), sede dell’amministrazione popolare, fu arrestato nel gennaio 1921. Dopo le elezioni politiche del 15 maggio dello stesso anno fu rimesso in libertà, in seguito alla sua nomina a deputato della circoscrizione di Ferrara.
Trasferitosi a Milano[...]
[...] 1936 accorse in difesa della repubblica spagnola. Fece parte della Centuria “Gastone Sozzi” e rimase gravemente ferito in combattimento, sì da dover essere inviato per cure in Francia e poi in convalescenza nell’U.R.S.S.. Rientrato in Francia nel 1939, fu internato e nel 1941 consegnato alla polizia italiana che
lo confinò a Ventotene. Riacquistò la libertà con la caduta del fascismo.
Nell'agosto 1943 era a Trieste e dopo I*8 settembre fu tra i primi, più attivi militanti della lotta armata in città. Nel maggio 1944 fu inviato dal Comando generale delle Brigate Garibaldi in Friuli, dove sotto il nome di battaglia di Ni nei divenne comandante della Brigata Garibaldi “Friuli” (v. Carnia, Zona libera della), di cui era commissario politico Mario Lizzerò (v.).
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