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Il segmento testuale S.M.S. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 7Entità Multimediali , di cui in selezione 4 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 173

Brano: [...]sentì l’affermarsi di una forte sezione socialista (operante fin dal 1892) e di due centri associativi molto attivi: la Società di mutuo soccorso (S.M. S.) di Rifredi, di orientamento socialista, e la parrocchia di S. Stefano in Pane, che dal 1912 ebbe come parroco don Giulio Facibeni.

Associazionismo socialista e cattolico

Nata nel 1883 in seguito alla fusione della Fratellanza e Mutua Assistenza (sorta nel 1870) con il Circolo Corale, la S.M.S. venne legalmente riconosciuta soltanto nel 1892.

L’articolo 2 del suo statuto affermava che

lo scopo principale della Società era quel

lo di « assistere, curare e soddisfare i bisogni culturali e intellettuali dei soci ».

Dai primi mesi del ’900 la S.M.S. si venne caratterizzando sempre più come associazione operaia d’ispirazione socialista. Nel 1902 contava circa 1.300 soci e aveva assunto un ruolo assai importante nel quartiere, sotto l'aspetto sia culturale che assistenziale. L’intervento del deputato socialista Giuseppe Pescetti consentì l’acquisto del vasto terreno fabbricativo che stava davanti al vecchio locale e, per l’ampliamento della S.M.S., nel 1914 fu aperta una sottoscrizione.

In quegli stessi anni si sviluppò rapidamente anche l’associazionismo cattolico. Don Giulio Facibeni, giunto a Rifredi nel 1912 con l’incarico di risollevare le sorti della pieve di S. Stefano in Pane e di operare in un rione difficile da “cristianizzare”, fra il 1912 e il 1914 fondò nu

merosi istituti assistenziali (doposcuola, Società S. Filippo Neri, Gruppo delle Piccole Lavoratrici, Unione delle Giovani, Unione delle Madri Cristiane, Circolo Liberi e Forti, Patronato di S. Stefano), con lo scopo di accrescere la presenza della Chiesa nella soc[...]

[...]arato di praticare « nessuna religione », contro una media cittadina del 3,6%.

Durante la “settimana rossa” del giugno 1914 Rifredi fu teatro di grandi dimostrazioni e, nell’agosto, fu nuovamente impegnata in analoghe manifestazioni. Mentre gli operai socialisti del quartiere erano decisamente avversi alla guerra, i liberalmonarchici, alla cui testa era l’ingegner Pasqualini, direttore delle Officine Galileo (v.), sostenevano

Il coro della S.M.S. di Rifredi nel 1908

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 174

Brano: [...] altri. Per esempio, è sintomatico che i contadini di Rifredi, Serpiolle, Careggi, diano vita ad una Unione Mezzadri con una propria cooperativa — animatore Francesco Facibeni (fratello di Giulio) — subito dopo le agitazioni operaie per il carovita del luglio 1919 » (Silvano Nistri, Vita di Don Giulio Facibeni, Firenze, 1979, p. 155).

In una situazione siffatta, i due centri organizzatori della vita sociale del rione furono la parrocchia e la S.M.S. che, requisita durante il conflitto, fu riaperta il 27.12.1918 alla presenza dei deputati socialisti Ferdinando Targetti, Pescetti e Scarpini.

La lotta politica in quegli anni fu particolarmente dura anche a Rifredi: il 16.5.1919 i metallurgici, riuniti in assemblea, condannarono l'atteggiamento dei riformisti e approvarono interamente il programma massimalista, dichiarandosi favorevoli alla dittatura del proletariato; il 3 luglio, tutte le fabbriche del luogo scesero in sciopero per protestare contro il caroviveri; il 20 luglio si fermarono, in segno di solidarietà con le repubbliche di R[...]

[...]vvenuta alle Panche, due camion di fascisti diretti al Sodo furono fermati da una barricata che ostruiva la strada. Il giorno dopo, la rappresaglia fascista causò la morte del trentasettenne Rindo Conti. Nel marzo 1921, dopo la serrata decisa dalla Direzione della Galileo, le maestranze tentarono di occupare la fabbrica, ma l’azione venne stroncata dall’intervento della truppa. Il 7 maggio, con una bomba incendiaria, i fascisti misero a fuoco la S.M.S..

Grazie a una grande sottoscrizione popolare, la sede fu ben presto restaurata, ma la solidarietà espressa al presidente della S.M.S. dal parroco di Rifredi, costò a quest'ultimo la rappresaglia dei fascisti: il 20 settembre, gli squadristi cercarono di sfondare le porte del Patronato di S. Stefano e di mettere a soqquadro i locali della “Liberi e Forti” in via delle Panche. L’attacco fascista s’indirizzava contro le organizzazioni socialiste e cattoliche perché erano le sole che avessero profondi legami con le masse lavoratrici del rione.

Gli anni del regime

Nel 1923 il Comune di Firenze fu conquistato dai fascisti e la nuova Amministrazione si preoccupò di portare a compimento il progetto elaborato nel 1916 dall’ing[...]

[...]uartiere altre grandi fabbriche, come la Pignone (v.) con più di 1.000 operai (trasferita qui definitivamente nel 1924), la Manetti & Roberts (industria chimica sorta a Rifredi nel 1921), la Su per pila, la Muzzi, la Cipriani e Baccani, la De Micheli, la Fiat. Durante gli anni del fascismo la popolazione di Rifredi restò sostanzialmente antifascista, anche perché la precedente lotta di classe aveva lasciato segni visibili e profondi. Nel 1922 la S.M.S. era stata sottratta ai lavoratori con la forza e l’inganno.

« I soci della S.M.S. furono perseguitati, picchiati a sangue. Rifredi non si piegava, però. Il centro, il luogo in cui l'antifascismo viveva ancora in forma organizzata e

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 175

Brano: [...]er cercato di infiltrarsi con ricatti e minacce nelle file dei soci, gettarono la maschera e fecero intervenire la legge. Ai primi di dicembre 1922 giunse al Consiglio un decreto prefettizio di scioglimento dello stesso: “Il Consiglio Direttivo deH'Associazione di Mutuo Soccorso e Cooperativa di Rifredi è sciolto perché è da ritenere che esso svolga attività contraria alle istituzioni e al governo nazionale”. Firmato: il prefetto G. Regard » [La S.M.S. appartiene al popolo, in “Nuova Rifredi”, numero unico a cura del Comitato di difesa della S.M.S. di Rifredi, agosto 1954).

Dopo un breve periodo di gestione commissariale era diventato presidente Armando Barlesi, che aveva guidato le squadracce fasciste nell’incendio della S.M.S., poi segretario del fascio locale e consigliere comunale di Firenze fino al 1932. Minacciandoli di violenza, il Barlesi fece firmare ai vecchi soci un atto di donazione, falsificando le firme dei soci non presenti, come sarà dimostrato dal fatto che figuravano tra i firmatari due soci defunti e un terzo che, all'epoca, era ricoverato in manicomio.

Tuttavia, per quanto battuta, la classe operaia di Rifredi conservò la propria fierezza, preparandosi alla lunga lotta contro il fascismo. Già il Primo Maggio 1923, nonostante la vigilanza fascista, numerosi operai degli stabilimenti di Rifredi n[...]

[...]to una educazione opposta alle attuali direttive politiche una massa disciplinata e ossequiente ai dettami del regime non è stato certo un compito facile, data la mentalità classista che guardava con diffidenza i sindacati fascisti. Solo a poco a poco i bravi operai di Rifredi si sono affiancati oltre che con la tessera con lo spirito alle nostre organizzazioni [...] Sono giornaliere le riunioni operaie che si svolgono nel magnifico salone della S.M.S. e che ben presto diventerà Casa del Fascio » (Organizzati e Organizzazioni, in “Il Bargello” a. I, n. del 7.7.1929).

L’opposizione al fascismo a Rifredi si concretizzò, nelle fabbriche, sotto la guida delle organizzazioni co

muniste clandestine. Si ha notizia di una presenza di nuclei organizzati alla Galileo e alla Pignone. Nelle Officine Galileo i primi arresti di comunisti si ebbero nel 1927, anno in cui fu catturato Renato Bitossi (v.). Altri arresti seguirono nel

1930, fra cui quello di Romeo Landini (v.), poi condannato a 6 anni di carcere. Nei 1934 fu individuato nelle Officin[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 272

Brano: [...]gni categoria. Così anche i contadini, che erano andati via via sottraendosi all’influenza del padrone e del clero, comparvero attivamente sulla scena presentando rivendicazioni molto avanzate, come a San Gimignano

(1902) e a Granaiolo (1906), e lasciando deserti i poderi dai quali i loro dirigenti erano stati sfrattati per rappresaglia.

Di fronte a ciò, furono vani i tentativi dei proprietari terrieri di far rivivere il paternalismo delle S.M.S. tramite le associazioni liberalmonarchiche. Neppure i circoli cattolici di

tendenza murriana (v. Murri, Romolo), nonostante la loro polemica antiborghese qui ebbero seguito, anche perché non furono sostenuti dalla gerarchia ecclesiastica. Così i socialisti conquistarono, oltre a quello di Colle, anche i comuni di Castelfiorentino (1902) e Certaldo

(1903); Giulio Masini occupò (1902) nel Consiglio provinciale di Firenze il seggio spettante al mandamento di Castelfiorentino (già appartenuto al moderato castellano Antonio del Pela) e nel 1904, l’anno stesso ih cui usciva a Certaldo il sett[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine S.M.S., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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