Brano: [...] altri. Per esempio, è sintomatico che i contadini di Rifredi, Serpiolle, Careggi, diano vita ad una Unione Mezzadri con una propria cooperativa — animatore Francesco Facibeni (fratello di Giulio) — subito dopo le agitazioni operaie per il carovita del luglio 1919 » (Silvano Nistri, Vita di Don Giulio Facibeni, Firenze, 1979, p. 155).
In una situazione siffatta, i due centri organizzatori della vita sociale del rione furono la parrocchia e la S.M.S. che, requisita durante il conflitto, fu riaperta il 27.12.1918 alla presenza dei deputati socialisti Ferdinando Targetti, Pescetti e Scarpini.
La lotta politica in quegli anni fu particolarmente dura anche a Rifredi: il 16.5.1919 i metallurgici, riuniti in assemblea, condannarono l'atteggiamento dei riformisti e approvarono interamente il programma massimalista, dichiarandosi favorevoli alla dittatura del proletariato; il 3 luglio, tutte le fabbriche del luogo scesero in sciopero per protestare contro il caroviveri; il 20 luglio si fermarono, in segno di solidarietà con le repubbliche di R[...]
[...]vvenuta alle Panche, due camion di fascisti diretti al Sodo furono fermati da una barricata che ostruiva la strada. Il giorno dopo, la rappresaglia fascista causò la morte del trentasettenne Rindo Conti. Nel marzo 1921, dopo la serrata decisa dalla Direzione della Galileo, le maestranze tentarono di occupare la fabbrica, ma l’azione venne stroncata dall’intervento della truppa. Il 7 maggio, con una bomba incendiaria, i fascisti misero a fuoco la S.M.S..
Grazie a una grande sottoscrizione popolare, la sede fu ben presto restaurata, ma la solidarietà espressa al presidente della S.M.S. dal parroco di Rifredi, costò a quest'ultimo la rappresaglia dei fascisti: il 20 settembre, gli squadristi cercarono di sfondare le porte del Patronato di S. Stefano e di mettere a soqquadro i locali della “Liberi e Forti” in via delle Panche. L’attacco fascista s’indirizzava contro le organizzazioni socialiste e cattoliche perché erano le sole che avessero profondi legami con le masse lavoratrici del rione.
Gli anni del regime
Nel 1923 il Comune di Firenze fu conquistato dai fascisti e la nuova Amministrazione si preoccupò di portare a compimento il progetto elaborato nel 1916 dall’ing[...]
[...]uartiere altre grandi fabbriche, come la Pignone (v.) con più di 1.000 operai (trasferita qui definitivamente nel 1924), la Manetti & Roberts (industria chimica sorta a Rifredi nel 1921), la Su per pila, la Muzzi, la Cipriani e Baccani, la De Micheli, la Fiat. Durante gli anni del fascismo la popolazione di Rifredi restò sostanzialmente antifascista, anche perché la precedente lotta di classe aveva lasciato segni visibili e profondi. Nel 1922 la S.M.S. era stata sottratta ai lavoratori con la forza e l’inganno.
« I soci della S.M.S. furono perseguitati, picchiati a sangue. Rifredi non si piegava, però. Il centro, il luogo in cui l'antifascismo viveva ancora in forma organizzata e
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