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Il segmento testuale Renato Ricci è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 20Entità Multimediali , di cui in selezione 13 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 381

Brano: [...]e e soprattutto per l'immediata, spontanea adesione popolare al principio dell’autodifesa. Si trattava di una logica che aveva evidenti addentellati con la tradizione popolare ottocentesca e che, nel momento del pericolo, coinvolse qui anche i socialisti in una partecipazione senza riserve nel movimento degli Arditi del popolo (v.).

Come elemento catalizzatore di questa risposta operò un’incursione squadrista guidata dal “federale” di Carrara Renato Ricci (v.) il 12.6. 1921, organizzata per saggiare il terreno e per supplire all’inattività del fascio locale. Secondo una dinamica che si ripeterà anche in seguito, la spedizione, del resto male organizzata e poco numerosa, venne rintuzzata dall'azione unanime e immediata dei contadini armati, ai quali si unì (caso più unico che raro) la forza pubblica al comando del tenente dei carabinieri Nicodemi che, forse considerando i rapporti di forza, intese impedire lo scontro.

In seguito a ciò si costituì un Comitato di difesa popolare. Questo fu annunciato da un manifesto, datato 9 luglio e affisso [...]

[...]Luigi Luciani. Un ruolo rilevan

te vi ebbe anche la Sezione comunista, poco numerosa ma combattiva, fondata nel gennaio 1921.

I fatti del luglio 1921

II 21.7.1921 la popolazione di Sarzana inflisse agli aggressori fascisti (provenienti dall'esterno) una dura lezione, passata alla storia come uno dei più cruenti episodi di quel periodo. L'antefatto immediato fu costituito da una spedizione punitiva che i fascisti di Avenza, al comando di Renato Ricci, vollero compiere il 17 luglio per vendicare l’uccisione di un loro camerata (tale Procuranti, detto “Il diavolo”), avvenuta nella frazione di Tendola. Quattro camion carichi di fascisti, dopo aver seminato il terrore in varie località intorno a Sarzana, si diressero contro la città “rossa”, ma a Ponzano Magra furono fermati dagli Arditi del popolo. Come era già avvenuto il 12 giugno, i carabinieri al comando del tenente Nicodemi intervennero per sedare lo scontro.

I fascisti si dispersero allora in piccoli gruppi per le campagne, uccisero due persone del tutto estranee al fatto ed ebbero [...]

[...]ossa”, ma a Ponzano Magra furono fermati dagli Arditi del popolo. Come era già avvenuto il 12 giugno, i carabinieri al comando del tenente Nicodemi intervennero per sedare lo scontro.

I fascisti si dispersero allora in piccoli gruppi per le campagne, uccisero due persone del tutto estranee al fatto ed ebbero a loro volta due morti. I carabinieri fermarono e rinchiusero nel carcere della Cittadella di Sarzana 11 fascisti, compreso il loro capo Renato Ricci.

Lo stato di tensione divenne incandescente. Il Comitato di difesa poteva contare su 150 Arditi del popolo tra Sarzana, Arcola e La Spezia, ma vennero mobilitate per l’occasione tutte le organizzazioni proletarie del circondario. A queste si aggiunsero numerosi antifascisti che, banditi da altre zone, si erano rifugiati nel Sarzanese. Infine si può dire che l’intera popolazione agricola si schierò contro i fascisti: furono istituiti posti di blocco nelle campagne e alle porte della città, come pure al suo interno.

Per contro, anche i fascisti fecero una specie di mobilitazione generale:[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 95

Brano: [...]le repubblicano prende il nome definitivo di Repubblica Sociale Italiana »: così deliberava il Consiglio dei ministri riunitosi a Salò (Brescia) il 25.11.1943. In realtà la R.S.I. era nata in Germania I*8.9.1943 quando Hitler, all'annuncio dell’armistizio badogliano, aveva riunito presso il suo Quartier generale a Rastenburg (Prussia) le personalità fasciste fuggite dall’Italia dopo il 25 luglio [Alessandro Pavolini (v.), Roberto Farinacci (v.), Renato Ricci (v.) e Vittorio Mussolini, figlio del “duce”) imponendo loro di formare un governo provvisorio in attesa dell’arrivo di Benito Mussolini. Quest’ultimo venne liberato il 12 settembre dalla sua comoda prigionia sul Gran Sasso (v.), mediante una spettacolare quanto incruenta operazione (ai tedeschi non fu opposta nessuna resistenza), guidata dal maggiore Otto Skorzeny. Il 14 settembre ebbe luogo a Rastenburg l’incontro tra Hitler e Mussolini e vennero gettate le basi per il nuovo governo.

Per i tedeschi, che si erano assicurati il controllo militare attraverso la neutralizzazione e il disarmo[...]

[...]sta repubblicano: 2. Le autorità destituite dal “governo della capitolazione” riprendono il loro posto: 3. Tutte le organizzazioni del partito sono mobilitate per appoggiare l’esercito tedesco; 4. Si preannuncia il riesame della posizione dei membri del partito al momento del colpo di stato e della “capitolazione”; 5. Viene ricostituita la Milizia (v. Milizia volontaria per la sicurezza nazionale). Si aggiunsero, il giorno seguente, la nomina di Renato Ricci al comando della M.V.S.N. (v. Forze armate repubblichine) e la dichiarazione di libertà dal giuramento al re da parte degli ufficiali del Regio esercito e degli altri corpi militari.

Programma

I margini di azione del nuovo governo (v. Salò, Governo di], costituitosi il 23.9.1943 dopo un'affannosa “caccia al ministro”, furono assai ristretti: mentre ai tedeschi spettava il compito di condurre la guerra, ai fascisti restava il mantenimento dell’ordine pubblico e il tentativo di dare una parvenza di organizzazione a un territorio che andava sempre più restringendosi.

II 23 settembre Mus[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 566

Brano: [...]ario politico Ubaldo Bertoli [Gino) ; 3a Brigata « Julia », comandata da Arnaudt Lauritzen [Paolo

il Danese) e dal commissario politico Ennio Biasetti [Condor) ; Brigata « Pablo », comandata da Enrico Bernardi [Franco) e dal commissario politico Sergio Bertogalli [Mario) ; Brigata S.A.P. « Parma Vecchia », comandata da Walter Grassi [Grava) e dal commissario politico Alberto Zi nel li [Berto).

b) La Divisione « Monte Orsaro », comandata da Renato Ricci [Luigi), comprendeva 4 brigate: 4a Brigata « Apuana », comandata da Fausto Bocchi [Gianni) e dal commissario politico Luigi Brunacci [Talete) ; Brigata « Leone Borrini », comandata da Francesco Isola [Tino) e dal commissario politico GiovanniGiamPietri [Primo); 67a Brigata S.A.P. « Julia », comandata dal capitano Mario Olivio [Marco) ; 8a Brigata « Julia », comandata da Livio Agostini [Giuseppe) e dal commissario politico Dionino Del Cielo [Tom).

Bibliografia: F. Cipriani, Guerra partigiana Operazioni nelle province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia, Parma, 1946.

Cisterna d’Asti, Batta[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 252

Brano: [...]liziesco ramificato in tutto il paese, che il rinato fascismo repubblicano si preoccupò di riattivare dopo l’8.9. 1943.

La Guardia nazionale repubblicana, che assorbì la M.V.S.N., ne recuperò le strutture e i quadri (tra questi, il console generale Tommaso Semandini, capo del Servizio politico, che conservò l'incarico).

Gli U.P.I. vennero quindi riorganizzati e potenziati a partire dal dicembre 1943, sulla base delle direttive impartite da Renato Ricci (v.), comandante della G.N.R., con una circolare “riservata” inviata il

23.11.1943 ai Comandi provinciali. Oltre ai compiti di polizia politica “tradizionale”, quali indagini, accertamenti, arresti, interrogatori e denunce, svolti sovente con metodi criminali, agli U.P.I. venne assegnata la funzione di “antenne” ricettive della situazione politica, economica e militare sul territorio di Salò, per conto della G.N.R.. Compito tanto più importante nella disgregazione amministrativa e nella confusione di poteri della Repubblica sociale italiana (v.), in cui il possesso e l’uso di informazioni [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 676

Brano: [...]icano uno sport bestiale. Rompersi una gamba e le costole e guarire senza l'intervento del dottore. È indispensabile che i giovani fottano, fottano in continuazione. I giovani che non fottano non mi piacciono. Avete capito? ». Un simile magistero poteva suscitare derisione e apatia, non certo apporti di entusiasmo.

Anche in campo giovanile venne

esercitata una rigida centralizzazione: Starace svuotò VOpera Nazionale Balilla (v.) diretta da Renato Ricci (facendosi in questo modo l’ennesimo nemico) e i Fasci giovanili, unificandoli nella G.I.L. (1937) alle dirette dipendenze del partito. Venne dato un impulso ai Littoriali della cultura e ai Gruppi dei fascisti universitari (v. G.U.F.) che Bottai giudicava un trampolino di lancio per la carriera di gerarca, vera e propria scuola di conformismo, nonostante l’aria di “fronda” che di tanto in tanto sembrava spirarvi.

Il declino

Nel 1936 Starace partì come volontario in cerca di gloria per l’Africa Orientale e, al comando di una colonna motorizzata e con un seguito di giornalisti che avevan[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 634

Brano: [...] Lavagnini (v.), segretario del Sindacato ferrovieri.

Socialisti, comunisti g anarchici uniti tentarono inutilmente di opporsi alle squadre capeggiate da Dino Perrone Compagni (v.), Tullio Tamburini e Amerigo Dumini (v.), appoggiate da carabinieri ed esercito, con l'impiego di cannoni e mitragliatrici contro le sedi e i quartieri popolari.

A Siena (v.) agivano le squadre di Giorgio Alberto Chiurco (v.) e Rino Daus; a Carrara (v.) quella di Renato Ricci (v.) ; a Pisa quella di Sandro Carosi il quale, tra le sue altre imprese, un giorno uccise un uomo (Pietro Pardi) in un'osteria di Filettole solo per dimostrare ai camerati la propria abilità con la pistola.

Il 17.4.1921, nel corso di una spedizione in vai di Chiana, i fascisti si presentarono a Foiano (v.), ma questa volta vennero messi in fuga dai contadini armati di roncole e forconi. Ritornati in forze il giorno dopo, occuparono il paese sottoponendolo a incendi e saccheggi, e uccisero varie persone.

Nell’estate i fascisti erano ormai padroni della Toscana e avevano costretto quasi [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 319

Brano: [...]i, alle Comunicazioni (ma si rese “introvabile” e fu sostituito da Augusto Liverani) ; Fernando Mezzasoma (v.), alla Cultura popolare; Francesco Maria Barracu, ministro della Presidenza del

consiglio. La presidenza venne assunta da Mussolini, insieme al dicastero degli Esteri con Serafino Mazzolini sottosegretario.

Inoltre, per completare il quadro degli incarichi, Alessandro Pavolini fu posto a capo del Partito fascista repubblicano (v.), Renato Ricci (v.) al comando della Milizia, Tullio Tamburini a capo della Polizia, Filippo Anfuso (v.) ambasciatore a Berlino.

Attività

Il governo di Salò godette di scarso credito, oltre che in Italia, anche all’estero: solo la Germania e il Giappone, con i loro satelliti, riconobbero il nuovo Stato. Perfino il dittatore spagnolo Franco gli negò un riconoscimento diplomatico. Nella sua prima riunione (27.9.1943) il Consiglio dei ministri adottò alcuni provvedimenti: abolì il Senato di nomina regia e fuse le organizzazioni sindacali fasciste in un’unica “Confederazione generale del lavoro e della te[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 163

Brano: Ricci, Ugo

Renato Ricci passa in rivista i militi della Guardia nazionale repubblicana (inverno 1944)

giovanile, che mantenne poi fino al

12.11.1937. Spostato poi al sottosegretariato delle Corporazioni, ne diventò ministro il 31.10.1939. Galeazzo Ciano lo credeva un suo uomo e, quando il 24.9.1939 venne rimosso, il sottosegretario alla Guerra Pariani pensò a lui, ma al Ricci fu preferito Rodolfo Graziani: primo episodio anticipatore di una rivalità che opporrà i due antagonisti nella repubblica di Salò.

Ricci, che alle Corporazioni controllava l'industria, entrò a far parte di un ufficio di coordinamento i[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 449

Brano: [...] precedente questi era stato cooptato, per iniziativa dello stesso Farinacci, nella segreteria centrale del P.N.F. dove aveva assolto a incarichi di natura sindacale, partecipando alle consultazioni culminate nel Patto di Palazzo Vidoni (v.).

Considerato figura di secondo piano e, a differenza di Farinacci, senza solide basi di potere nelle province, Turati venne affiancato all’atto della sua nomina da Leandro Arpinati, Alessandro Melchiorri, Renato Ricci e Achille Starace in qualità di vicesegretari. Nel corso della sua lunga segreteria (durata quattro anni e mezzo), Turati si rivelò politico adatto ai compiti di inquadramento e subordinazione ai poteri dello Stato che Mussolini attribuiva al P.N.F. e che il nuovo Statuto avrebbe sancito come compiti di « milizia civile ».

La politica di « revisione » delle iscrizioni avviata da Farinacci fu proseguita, ma con obbiettivi inversi: Turati puntò soprattutto a scremare il partito dai « farinacciani » più intransigenti e chiassosi, nonché dalle componenti di squadrismo criminale più vistose e i[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 591

Brano: [...]ara Alalà (30.7.1921)

La lotta antifascista riprese dopo il 1930, nel periodo più grave della crisi economica mondiale che a Carrara e a Massa, città la cui economia era in gran parte basata sulla esportazione del marmo, si fece particolarmente sentire. L’industria e il commercio ne furono quasi totalmente paralizzati. In tale congiuntura si dimostrarono tra l’altro completamente errate e nefaste le misure di emergenza suggerite al governo da Renato Ricci, caporione fascista locale. Ciò non impedirà a Ricci di diventare più tardi ministro di Mussolini nonché presidente delVOpera Nazionale Balilla. La sua carriera di gerarca si concluderà nella repubblica di Salò, come comandante generale della Guardia Nazionale Repubblicana.

Politica marmifera del fascismo

Di fronte alla costituzione del Consorzio obbligatorio del commercio del marmo, voluto appunto dal Ricci, la borghesia carrarese, sebbene quasi tutta fascista, si divise in due fazioni: a favore di Ricci si schierarono i pochi che venivano avvantaggiati 'dal Consorzio; contro Ricci, tu[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Renato Ricci, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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