Brano: [...]lasse dirigente a Prato dalla caduta del Crispi all'armistizio del 1918, Prato, 1976; Claudio Caponi, I filoni dell'antifascismo a Prato, in « Prato storia e arte » anno XX nn. 56 e 57, giugno 1980 e dicembre 1980; Angela Spinelli, Le comunità contadine del Pratese nella lotta di Liberazione e nell'assistenza ài prigionieri evasi britannici 19431945, Firenze, 1981; Dino Saccenti, Memorie, Firenze, 1981; Storia di Prato, voi. Ili, Prato, 1981.
Prato Carnico
Comune sparso di 1.700 abitanti in provincia di Udine, fra i monti della Carnia e a pochi chilometri dalla frontiera con l'Austria, comprende le frazioni di Prato, Avausa, Osais, Pesaris, Pieria, Pradumbli, Prico, Sestasio e Truia. Durante la Guerra di liberazione fu teatro di lotta partigiana.
Cenni storio}
Di antiche tradizioni socialiste, con una grande Casa del popolo (costruita nel 1910), imponente di fronte alle semplici case dei lavoratori che col loro sacrificio avevano voluto una sede così prestigiosa, Prato fu nel primo dopoguerra un bersaglio particolarmente concupito dai [...]
[...]le squadracce fasciste tentarono di devastare e incendiare la Casa del popolo, ma ne vennero cacciati dall’intera popolazione, accorsa a difenderla con le armi.
Dopo l’avvento del fascismo al potere, cominciarono le persecuzioni e gli arresti degli antifascisti locali, ma il movimento clandestino continuò a esservi attivo durante tutto il ventennio.
Guerra di liberazione
Dopo l’8.9.1943 i primi gruppi partigiani sorsero nella vallata di Prato Carnico (vai Pesarina). Qui trovarono sede il primo C.L.N. e le altre organizzazioni politiche antifasciste. La gioventù locale partecipò in gran numero alla lotta armata e l’intera popolazione contribuì a far sorgere la Zona libera della Carnia (v.). Sanguinose battaglie si svolsero a Prato Carnico: il 14.9.1944, quando le colonne tedesche provenienti dal Cadore tentarono l'invasione della vallata, partigiani e civili combatterono uniti; nel corso del duro inverno 194445 la popolazione subì le angherie dei tedeschi e dei cosacchi deH’armata bianca di Vlasov e del suo rappresentante in Friuli, l’atamano Krasnov, nella Pasqua del 1945, un piccolo gruppo di partigiani sovietici e camici del Battaglione « Stalin » resistette qui per oltre 24 ore agli assalti di una colonna di 300 cosacchi bianchi guidati dai nazisti.
La popolazione fu sottoposta a dure rappresaglie, numerosi civili e don[...]
[...]cosacchi deH’armata bianca di Vlasov e del suo rappresentante in Friuli, l’atamano Krasnov, nella Pasqua del 1945, un piccolo gruppo di partigiani sovietici e camici del Battaglione « Stalin » resistette qui per oltre 24 ore agli assalti di una colonna di 300 cosacchi bianchi guidati dai nazisti.
La popolazione fu sottoposta a dure rappresaglie, numerosi civili e donne furono deportati nei lager tedeschi. Caddero combattendo nel territorio di Prato Carnico valorosi quadri militari del P.C.I., tra cui i comandanti partigiani Leo Cimador, Italo Cristo foli (/A so), Aulo Magrini (v.).
F. Vi.
Prato, Famiglia
Famiglia di lavoratori antifascisti trucidata per rappresaglia dai tedeschi a Vicoforte di Mondovì (Cuneo) il 29.4.1945.
Francesco Prato (n. a Mondovì il 4.5.1894; meccanico) fu militante socialista fin dagli anni precedenti la Prima guerra mondiale. Autodidatta, maturò una notevole preparazione politica e culturale. Nel 1920 prese parte all’occupazione delle fabbriche a Torino, assumendo il comando delle Guardie rosse e facendo il [...]