Brano: Pio XII
lerata dal regime; la ristrutturò in una associazione unitaria, rigidamente legata alla gerarchia e, per evitare gli attacchi dei fascisti, ne accentuò sempre più il carattere devozionale e pastorale. Nondimeno non potè evitarle una grave crisi nei rapporti con il regime, che raggiunse il punto più acuto con la pubblicazione dell’enciclica « Non abbiamo bisogno » (29.6.1931).
Un altro motivo di contrasto emerse quando il Gran Consiglio del fascismo, nel 1938, introdusse in Italia le leggi razziali. Tali aberrazioni ideologiche erano già state precedentemente condannate da Pio XI con l’[...]
[...]scisti, ne accentuò sempre più il carattere devozionale e pastorale. Nondimeno non potè evitarle una grave crisi nei rapporti con il regime, che raggiunse il punto più acuto con la pubblicazione dell’enciclica « Non abbiamo bisogno » (29.6.1931).
Un altro motivo di contrasto emerse quando il Gran Consiglio del fascismo, nel 1938, introdusse in Italia le leggi razziali. Tali aberrazioni ideologiche erano già state precedentemente condannate da Pio XI con l’enciclica MJt brennender Sorge (14.3.1937) indirizzata al popolo e al clero della Germania nazista.
Condannò senza riserve il nazionalsocialismo (nel 1938, in occasione della visita a Roma di Hitler, si ritirò a Castel Gandolfo per non veder sventolare sulla città « una croce che non è quella di Cristo »), il comuniSmo ateo (enciclica Divini Redemptoris del 1937) e il gruppo dell’estrema destra cattolica francese Action frangaise (vj. Ebbe inoltre grandi difficoltà nei rapporti con la Russia sovietica, con la Spagna repubblicana e con il Messico.
Diede, in campo pastorale, grande [...]
[...] traspare chiaramente da queste parole, da lui pronunciate la vigilia del Natale 1938, l’ultimo della sua vita: « Abbiamo offerto la nostra ormai vecchia vita per la pace e la prosperità dei popoli: la offriamo di nuovo, perché rimanga invulnerabile la pace interna, la pace delle anime, delle coscienze e la fiorente prosperità di questa Italia che tra i popoli a Noi tutti cari è carissima, come particolarmente cara era la sua patria a Gesù ».
Pio XII
Eugenio Pacelli. N. a Roma nel 1876, m. a Castel Gandolfo (Roma) nel 1958; sacerdote.
Figlio dell'avvocato Filippo, compì gli studi presso l'Università Gregoriana e il Pontificio ateneo del Seminario romano, ottenendo le lauree in Teologia e in Diritto. Nel
1899 fu ordinato sacerdote. Introdótto subito negli organismi del governo della Santa Sede, nel 1914 fu nominato segretario della Congregazione per gli affari straordinari.
Fu anche docente di Diritto canonico nel Seminario romano, pubblicando numerosi studi e saggi di carattere giuridico.
Durante la Prima guerra mondiale f[...]
[...]to. Nel
1899 fu ordinato sacerdote. Introdótto subito negli organismi del governo della Santa Sede, nel 1914 fu nominato segretario della Congregazione per gli affari straordinari.
Fu anche docente di Diritto canonico nel Seminario romano, pubblicando numerosi studi e saggi di carattere giuridico.
Durante la Prima guerra mondiale fu nunzio apostolico in Baviera, con il titolo onorifico di arcivescovo di Sardi.
Sotto il pontificato di Pio XI contribuì alla stipulazione dei Concordati con il Baden, la Prussia e la Baviera stessa.
Nel 1929 fu creato cardinale e fu destinato a succedere al defunto cardinale Pietro Gasparri alla Segreteria di Stato.
Contribuì alla stesura deH’encicIica Mit brennender Sorge (14.3. 1937), con la quale il Papa condannava il neopaganesimo razzista del regime di Hitler.
II pontificato
Alla morte di Pio XI fu eletto papa in uno dei Conclave più brevi della storia e assunse il nome di Pio XII (2.3.1939).
Nell’imminenza della Seconda guerra mondiale tentò di dissuadere i governi europei daH’imbarcarsi nella nuova avventura bellica e con la sua prima enciclica [Summi pontificatus), pubblicata a guerra già iniziata (20.10.1939), indicò una via di pacificazione. Con i mezzi a sua disposizione tentò poi di evitare l’estensione del conflitto all’Italia, rivolgendosi direttamente a Vittorio Emanuele III.
Scrisse in tale occasione: « Possa la onnipotente mano di Dio guidare le sorti del popolo italiano a Noi così caro e le
decisioni dei suoi reggitori, in guisa che gli sia dato [...]
[...]efinito defensor civitatìs. Sottrasse alle persecuzioni fasciste numerosi esponenti del mondo politico italiano, cattolici e non cattolici, ospitandoli in Vaticano.
Come il predecessore ebbe molto a cuore ('Azione cattolica, unica organizzazione operante al di fuori dal regime fascista.
Secondo dopoguerra
Dopo la guerra non caldeggiò la fondazione di un partito dei cattolici, preferendo intervenire direttamente nel campo sociale e in
Pio XII tra la popolazione romana dopo il bombardamento del quartiere di San Lorenzo (19.7,1943)
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