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Il segmento testuale Pio XI è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 609

Brano: Pio XII

lerata dal regime; la ristrutturò in una associazione unitaria, rigidamente legata alla gerarchia e, per evitare gli attacchi dei fascisti, ne accentuò sempre più il carattere devozionale e pastorale. Nondimeno non potè evitarle una grave crisi nei rapporti con il regime, che raggiunse il punto più acuto con la pubblicazione dell’enciclica « Non abbiamo bisogno » (29.6.1931).

Un altro motivo di contrasto emerse quando il Gran Consiglio del fascismo, nel 1938, introdusse in Italia le leggi razziali. Tali aberrazioni ideologiche erano già state precedentemente condannate da Pio XI con l’[...]

[...]scisti, ne accentuò sempre più il carattere devozionale e pastorale. Nondimeno non potè evitarle una grave crisi nei rapporti con il regime, che raggiunse il punto più acuto con la pubblicazione dell’enciclica « Non abbiamo bisogno » (29.6.1931).

Un altro motivo di contrasto emerse quando il Gran Consiglio del fascismo, nel 1938, introdusse in Italia le leggi razziali. Tali aberrazioni ideologiche erano già state precedentemente condannate da Pio XI con l’enciclica MJt brennender Sorge (14.3.1937) indirizzata al popolo e al clero della Germania nazista.

Condannò senza riserve il nazionalsocialismo (nel 1938, in occasione della visita a Roma di Hitler, si ritirò a Castel Gandolfo per non veder sventolare sulla città « una croce che non è quella di Cristo »), il comuniSmo ateo (enciclica Divini Redemptoris del 1937) e il gruppo dell’estrema destra cattolica francese Action frangaise (vj. Ebbe inoltre grandi difficoltà nei rapporti con la Russia sovietica, con la Spagna repubblicana e con il Messico.

Diede, in campo pastorale, grande [...]

[...] traspare chiaramente da queste parole, da lui pronunciate la vigilia del Natale 1938, l’ultimo della sua vita: « Abbiamo offerto la nostra ormai vecchia vita per la pace e la prosperità dei popoli: la offriamo di nuovo, perché rimanga invulnerabile la pace interna, la pace delle anime, delle coscienze e la fiorente prosperità di questa Italia che tra i popoli a Noi tutti cari è carissima, come particolarmente cara era la sua patria a Gesù ».

Pio XII

Eugenio Pacelli. N. a Roma nel 1876, m. a Castel Gandolfo (Roma) nel 1958; sacerdote.

Figlio dell'avvocato Filippo, compì gli studi presso l'Università Gregoriana e il Pontificio ateneo del Seminario romano, ottenendo le lauree in Teologia e in Diritto. Nel

1899 fu ordinato sacerdote. Introdótto subito negli organismi del governo della Santa Sede, nel 1914 fu nominato segretario della Congregazione per gli affari straordinari.

Fu anche docente di Diritto canonico nel Seminario romano, pubblicando numerosi studi e saggi di carattere giuridico.

Durante la Prima guerra mondiale f[...]

[...]to. Nel

1899 fu ordinato sacerdote. Introdótto subito negli organismi del governo della Santa Sede, nel 1914 fu nominato segretario della Congregazione per gli affari straordinari.

Fu anche docente di Diritto canonico nel Seminario romano, pubblicando numerosi studi e saggi di carattere giuridico.

Durante la Prima guerra mondiale fu nunzio apostolico in Baviera, con il titolo onorifico di arcivescovo di Sardi.

Sotto il pontificato di Pio XI contribuì alla stipulazione dei Concordati con il Baden, la Prussia e la Baviera stessa.

Nel 1929 fu creato cardinale e fu destinato a succedere al defunto cardinale Pietro Gasparri alla Segreteria di Stato.

Contribuì alla stesura deH’encicIica Mit brennender Sorge (14.3. 1937), con la quale il Papa condannava il neopaganesimo razzista del regime di Hitler.

II pontificato

Alla morte di Pio XI fu eletto papa in uno dei Conclave più brevi della storia e assunse il nome di Pio XII (2.3.1939).

Nell’imminenza della Seconda guerra mondiale tentò di dissuadere i governi europei daH’imbarcarsi nella nuova avventura bellica e con la sua prima enciclica [Summi pontificatus), pubblicata a guerra già iniziata (20.10.1939), indicò una via di pacificazione. Con i mezzi a sua disposizione tentò poi di evitare l’estensione del conflitto all’Italia, rivolgendosi direttamente a Vittorio Emanuele III.

Scrisse in tale occasione: « Possa la onnipotente mano di Dio guidare le sorti del popolo italiano a Noi così caro e le

decisioni dei suoi reggitori, in guisa che gli sia dato [...]

[...]efinito defensor civitatìs. Sottrasse alle persecuzioni fasciste numerosi esponenti del mondo politico italiano, cattolici e non cattolici, ospitandoli in Vaticano.

Come il predecessore ebbe molto a cuore ('Azione cattolica, unica organizzazione operante al di fuori dal regime fascista.

Secondo dopoguerra

Dopo la guerra non caldeggiò la fondazione di un partito dei cattolici, preferendo intervenire direttamente nel campo sociale e in

Pio XII tra la popolazione romana dopo il bombardamento del quartiere di San Lorenzo (19.7,1943)

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 317

Brano: [...] eccezionali fasciste, ma lo erano quelle forze economiche e finanziarie che, anche attraverso la “conciliazione” in tal modo realizzata, vedevano con piacere ulteriormente ostacolata la libera partecipazione delle masse operaie e contadine alla vita sociale e politica del paese. Non mancarono tuttavia, negli anni successivi, i contrasti nell'applicazione dei “Patti”: nel 1931 il regime fascista attaccò l'Azione cattolica (v.) e, a tale attacco, Pio XI reagì con l'enciclica “Non abbiamo bisogno” del 29 giugno. Il conflitto si compose nel 1932.

Perplessità e riserve furono espresse, soprattutto fuori d’Italia, da parte di quanti videro negativamente la firma del Concordato tra la Santa Sede e la Germania di Hitler il 20. 7.1933 e il benevolo atteggiamento vaticano di fronte all’impresa coloniale fascista in Etiopia (193536). Solo il 14.3.1937 Pio XI intervenne, con l’enciclica “Mit brennender Sorge”, per condannare la politica razzista di Hitler fatta propria nel 1936 da Mussolini.

La mancata condanna del nazismo e del fascismo da parte di Pio XI, che invece non aveva esitato a condannare il comuniSmo e il socialismo, e l'accettazione di questa linea anche da parte del suo succes

sore Pio XII (v.) offriranno agli storici elementi per un dibattito ancora aperto circa l'ambiguo atteggiamento del Vaticano di fronte ai regimi nazista e fascista.

Solo Giovanni Paolo II, visitando il famigerato campo di sterminio nazista (ormai museo) di OswiecimAuschwitz nel giugno 1979, pronuncerà una condanna netta e dura del nazismo: « Un’ideologia folle che voleva calpestare non soltanto la fede nell'uomo, ma tutti i segni della dignità umana, del l’umanità ». Erano ormai caduti da tempo i regimi nazista e fascisti in Europa.

Durante la Guerra di liberazione furono peraltro numerosi gli anti[...]

[...]arlare di un contributo attivo fornito dalla Santa Sede alla Resistenza, quanto meno a quella romana. Altro e assai più ricco e complesso fu invece il rapporto instauratosi in varie regioni italiane fra la Chiesa cattolica e l'antifascismo impegnato nella lotta partigiana (v. Clero e Resistenza).

Secondo dopoguerra

Dopo la fine della Seconda guerra mondiale, l'atteggiamento del Vaticano fu dapprima cauto, anche se erano note le simpatie di Pio XII per la monarchia e ambigua fu la posizione di Alcide De Gasperi (v.), leader della Democrazia cristiana, sul referendum istituzionale del 1946.

In occasione della visita in Vaticano compiuta dal presidente provvisorio della Repubblica Enrico De Nicola (31.7.1946), Pio XII disse: « Noi abbiamo piena fiducia che il popolo italiano e i suoi governanti saranno sempre consapevoli dei benefici i quali provengono dalla riconosciuta permanenza dei Patti Lateranensi ».

Di fronte al fatto che ormai in Italia c'era la democrazia, il Vaticano si preoccupò comunque di rafforzare le sue organizzazioni cattoliche e la stessa D.C., sulle quali poter contare per la propria politica. Anzi, dopo che l’Assemblea Costituente ebbe recepito, approvando l’art.

7 della Costituzione, i Patti Lateranensi, il Vaticano puntò sempre più per “l'unità dei cattolici” contribuendo enorm[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 138

Brano: [...]ne e straniere si preoccupava di affermare che non si era trattato di un accordo politico e che esso aveva un significato esclusivamente religioso, da parte sua Mussolini si preoccupava soprattutto di conservare al

fascismo l’assoluto dominio politico: il 13 maggio egli spiegò che non si trattava di far coesistere due sovranità, e che nello Stato la Chiesa non era sovrana, e nemmeno libera, perché era sottoposta alle sue leggi.

L’11 giugno Pio XI protestò, rivendicando alla Chiesa il « pieno e perfetto mandato educativo ».

In realtà, il primato nell’educazione delle giovani generazioni costituiva l’elemento di più aspro dissenso e, su questo punto, né la Santa Sede né lo stato fascista sembravano disposti a cedere. Proprio su questo problema la tensione sì inasprì nel Ì931. La chiusura di alcuni circoli cattolici spinse Pio XI a protestare apertamente nell’Enciclica « Non abbiamo bisogno » e a ribadire ancora una volta, con grande fermezza, la posizione della Chiesa: « Una concezione dello stato che gli fa appartenere le giovani generazioni interamente e senza eccezione dalla prima età fino all’età adulta non è conciliabile per un cattolico colla dottrina cattolica, e neanche è conciliabile col diritto naturale della famiglia ».

II P.N.F. reagì con una secca replica e la tensione arrivò al punto massimo con un messaggio di Pio XI a Mussolini, in cui si minacciava una aperta condanna. Ma Mussolini rispose con abi[...]

[...]no » e a ribadire ancora una volta, con grande fermezza, la posizione della Chiesa: « Una concezione dello stato che gli fa appartenere le giovani generazioni interamente e senza eccezione dalla prima età fino all’età adulta non è conciliabile per un cattolico colla dottrina cattolica, e neanche è conciliabile col diritto naturale della famiglia ».

II P.N.F. reagì con una secca replica e la tensione arrivò al punto massimo con un messaggio di Pio XI a Mussolini, in cui si minacciava una aperta condanna. Ma Mussolini rispose con abilità e con spregiudicatezza politica. In un colloquio con padre TacchiVenturi da un lato oppose minacce a minacce e, da un altro, si richiamò ai comuni interessi anticomunisti. La posizione di Mussolini fu così esposta, in una sua relazione, da padre TacchiVenturi: « In un momento così tragico per le sorti di tutta Europa, anzi di tutto il mondo, quando il bolscevismo batteva alle porte della Germania; quando la fame, pessima consigliatrice, lasciava presagire tremendi cataclismi nell’ordine sociale, e l’anticl[...]

[...]
Il successo toccò a Mussolini: I’Azione Cattolica non fu sciolta, ma la sua azione fu rigorosamente limitata. Fino al 1938 i rapporti tra Santa Sede e governo fascista rimasero buoni. Nel 1938, l’adozione anche in Italia di una politica antisemita li fece nuovamente peggiorare: la Santa Sede protestò per il « vulnus » inflitto al Concordàto con la legge che dichiarava privi di effetti civili i matrimòni tra ariani ed ebrei, e si disse anche che Pio XI ri 1.2.1939 avrebbe pronunziato un discorso per denunziare la violazione del Concordato, se non ne fosse stato impedito dalla morte. Ma la pubblicazione di parti di quel discorso, in una lettera di Giovanni XXIII ai vescovi, ha mostrato che, se in esso vi erano espliciti « accenni ai soprusi del regime », altrettanto chiara era « la persistente fiducia nel Concordato e in genere nei patti del ’29, con i quali il papa morente riteneva di aver ridato Dio aM’Italia e l’Italia a Dio » [Pietro Scoppola).

Politica economica fascista La prima fase della politica finanziaria del governo fascista f[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 62

Brano: [...]i cattolici italiani, in vista della successione al fascismo, oppure accettare il fatto compiuto che le masse cattoliche potessero trovare il loro posto all’interno delle altre formazioni politiche antifasciste, non escluso il Partito comunista italiano.

Un incontro con i comunisti

Fa fede di quella divergenza di vedute un episodio, ancora poco noto, deM’incontro accettato, se non proprio sollecitato, da un eminente prelato, assai vicino a Pio XI, con i rappresentanti del Partito comunista italiano, nell'agosto 1938 in Svizzera, in un monastero del distretto di Zug: Monsignor Mariano Rampolla del Tindaro, nipote del cardinale dello stessi** nome contro cui si era scagliato il veto dell’Austria al Conclave del 1903, uomo di grande prestigio e cultura, docente di sanscrito al Pontificio Ateneo Lateranense e al Magistero di Roma, segretario della Sacra Congregazione dei Seminari.

Mons. Rampolla non nascose ai suoi interlocutori, Emilio Sereni e Ambrogio Donini, venuti al convegno da Parigi, che l’atteggiamento del Partito comunista it[...]

[...]ruttamento, della miseria e della guerra ») aveva colpito alcuni ambienti della Curia, e che in queste condizioni il dialogo non era impossibile. Prospettive nuove si aprivano così alla partecipazione dei cattolici, su posizioni unitarie, alla lotta delle forzp di sinistra contro il fascismo e la guerra.

Il compromesso di Monaco, il tentativo di dirigere verso l'Est le mire espansionistiche e aggressive della Germania nazista, la scomparsa di Pio XI (il « discorso non pronunciato », steso dal pontefice poco prima della morte, neH’inverno 1939, e reso noto solo vent’anni dopo da Giovanni XXIII, lascia capire a qual punto di disillusione fosse giunto il « papa della Conciliazione ») e la successione di Pio XII, ben diversamente orientato, spinsero le cose in un'altra direzione. L’idea di un « partito unico » dei cattolici, da usare come massa di manovra nel dopoguerra, ebbe di nuovo il sopravvento; e si andò accentuando, malgrado tutto, la progressiva differenziazione politica delle organizzazioni cattoliche dai partiti « marxisti », sino alla scomunica del 1948, destinata però a un clamoroso fallimento. L'episodio che è stato qui pubblicamente riferito per la prima volta non deve essere

sopravvalutato, ma ha la sua importanza per chiarire alcuni aspetti del travaglio che agitò il mondo cattoli[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 316

Brano: [...]giorni dopo, il Partito popolare mandò ben 100 suoi deputati alla Camera. Il 23.5.1920 il Papa (con l’enciclica uPacem, Dei munus”) ritirò il rifiuto di ricevere i capi di Stato in visita ufficiale in Italia, ma il negoziato con il Vaticano ristagnava, sia perché il governo Nitti (v.) ebbe vita breve sia perché il successore Giovanni Giolitti (v.), preso da altre scadenze, poco si interessava alla questione romana.

Verso la “conciliazione"

Pio XI (v.), successore di Benedetto XV al soglio pontificio, appena eletto decideva di interrompere la tradizione negativa dei suoi predecessori, impartendo la benedizione dal loggiato della Basilica alla folla raccolta in piazza S. Pietro (6.2. 1922), un gesto conciliatorio che non sfuggì a Benito Mussolini, sebbene costui, da quando era stato interventista alla vigilia della Prima guerra mondiale e fino alle elezioni politiche del novembre 1919, avesse assunto costantemente una posizione ostile al Vaticano.

Due giorni dopo le elezioni (che erano state molto negative per i Fasci di combattiment[...]

[...]omana e di un Concordato che regolasse i rapporti tra la Santa Sede e lo Stato Italiano.

Ormai sempre più sicuro di poter realizzare il proprio disegno, il 15.1. 1925 il governo Mussolini nominò una commissione per la riforma della legislazione ecclesiastica, della quale furono chiamati a far parte prelati romani in qualità di “esperti” e non come rappresentanti della Santa Sede. Le conclusioni dei lavori della commissione diedero lo spunto a Pio XI per affermare (18.2. 1926) che la Santa Sede riconosceva valide solo le trattative alle quali avesse partecipato ufficialmente. Da parte vaticana si rinnovarono le preoccupazioni quando il 3.4.1926 venne promulgata una legge che istituiva l’Opera Nazionale Balilla (v.), nella quale i fascisti pensavano di includere anche la gioventù cattolica.

Il 5.5.1926 il ministro Rocco (v.) annunciò che presto il problema della legislazione ecclesiastica sarebbe stato discusso su « basi più larghe ». L’8 agosto dello stesso anno, preparato da mons. Luigi Haver, si ebbe infatti il primo incontro fra il [...]

[...]a Nazionale Balilla (v.), nella quale i fascisti pensavano di includere anche la gioventù cattolica.

Il 5.5.1926 il ministro Rocco (v.) annunciò che presto il problema della legislazione ecclesiastica sarebbe stato discusso su « basi più larghe ». L’8 agosto dello stesso anno, preparato da mons. Luigi Haver, si ebbe infatti il primo incontro fra il consigliere di Stato prof. Francesco Barone e l’avvocato Francesco Pacelli (fratello del futuro Pio XII) per dare avvio ufficiale alla trattativa che avrebbe portato alla “conciliazione” del 1929. Le trattative si presentarono molto laboriose, con brevi interruzioni dovute alla materia del contendere (limiti territoriali del costituendo Stato Città del Vaticano, beni ecclesiastici, garanzie per le organizzazioni cattoliche, convenzione finanziaria, ecc.). L’accordo definitivo venne raggiunto il 24. 1.1929 e i diplomatici accreditati in Vaticano ne furono messi al corrente il 7 febbraio, mentre la stampa venne informata l’11 febbraio dopo essere stata convocata nello stori

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 608

Brano: [...]con il gruppo del Manifesto, insieme ad Aldo Natoli, Rossana Rossanda, Lucio Magri e Massimo Caprara. Fino al 1975 è stato direttore dell'omonimo giornale (dapprima rivista mensile e, dal 19711 organo quotidiano del movimento).

Pintus, Cesare

N. a Cagliari il 4.8.1901, m. nel settembre 1948; avvocato.

Aderì giovanissimo al Partito repubblicano e, nel primo dopoguerra, fu vicino agli esponenti del Partito Sardo d’Azione nella loro bat

Pio XI

Ambrogio Damiano Achille Ratti. N. a Desio (Milano) l’1.6.1857, m. nella Città del Vaticano il 10.2. 1939; sacerdote.

Di famiglia della piccola borghesia brianzola (il padre era direttore della locale filanda e la madre casalinga), compì gli studi nei seminari diocesani milanesi e nel Seminario lombardo di Roma, dove conseguì le lauree in Teologia, in Diritto canonico e in Filosofia. Ordinato sacerdote il 20.12.1879, fu destinato aH’insegnamento della Sacra eloquenza e della teologia nel Seminario Maggiore di Milano. Ammesso tra i dottori della Biblioteca Ambrosiana, nel 1907 ne di* ven[...]

[...]o nunzio apostolico presso il governo polacco, fu consacrato vescovo titolare di Lepanto.

Nel 1921, alla morte del Cardinale

Andrea Ferrari, fu designato arcivescovo di Milano e, prima anco* ra di prendere possesso della Cattedrale ambrosiana, fu elevato alla dignità cardinalizia. Nel dicembre dello stesso anno inaugurò a Milano l’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Il Papa della ConciJiazione

Eletto papa il 6.2.1922 con il nome di Pio XI, fin dal giorno della sua elezione fece intravedere l’intenzione di voler rapidamente giungere a un componimento della contesa che, dalla presa di Porta Pia, vedeva opposti il papato e il governo italiano (v. Questione Romana).

Tale intendimento, d’altra parte, aveva più volte auspicato anche durante il ministero milanese. Appena eletto papa, lo ribadì con un gesto che non si ripeteva dal 1870: la benedizione Urbi et Orbi impartita dalla loggia esterna della Basilica di San Pietro, annunciata da questo comunicato ufficiale: « Sua Santità Pio XI, con tutte le riserve in favore dei diritti i[...]

[...]un componimento della contesa che, dalla presa di Porta Pia, vedeva opposti il papato e il governo italiano (v. Questione Romana).

Tale intendimento, d’altra parte, aveva più volte auspicato anche durante il ministero milanese. Appena eletto papa, lo ribadì con un gesto che non si ripeteva dal 1870: la benedizione Urbi et Orbi impartita dalla loggia esterna della Basilica di San Pietro, annunciata da questo comunicato ufficiale: « Sua Santità Pio XI, con tutte le riserve in favore dei diritti inviolabili della Chiesa e della Santa Sede, che ha giurato di servire e di difendere, imparte la sua prima benedizione dalla loggia esterna di Piazza San Pietro, non solo a Roma ed all’Italia, ma a tutte le nazioni e a tutte le genti e porta a tutti l’augurio di quella universale pacificazione che tutti così ardentemente sospiriamo ».

Nel 1926 iniziò trattative ufficiali che, dopo il superamento di non poche difficoltà, si conclusero nel febbraio 1929 con la firma dei Patti Lateranensi (v.).

Papa fortemente impegnato sul terreno politico, si [...]



da Contro ogni ritorno : dal fascismo alla Costituzione repubblicana : Provincia di Firenze, 2 giugno 1972 / \a cura di Claudio Galanti, Paolo Tinti, Giovanni Verni!, p. 5Prefazione/premessa/introduzione con numerazione propria (Monografia/libro

Brano: [...] libertà, di pace. Anch'io sono figlio di un operaio, vecchio combattente antifascista.

Ero ancora ragazzo quando scoppiò la crisi del 1931, I fascisti strappavano dal petto i distintivi e invadevano le sedi dell'Azione Cattolica mentre sui loro giornali ci chiamavano “colli torti ”, affermando che avrebbero provato la robustezza dei loro bastoni sulle nostre “pieghevoli schiene ”. Chi non era ancora antifascista, lo diventava. In quell'epoca Pio XI scrisse una enciclica per denunciare la dittatura fascista in campo educativo e culturale. Commentavamo i documenti pontifici, quasi clandestinamente, nelle sacrestie e nei circoli, cercando tra le righe i significati più profondi.

Studente di teologia mi imbattei in una strana parola: statolatria. Conteneva la descrizione e la condanna, sul piano morale e teologico, delle dittature. La morale cristiana afferma che gli individui, le famiglie, i lavoratori, i gruppi sociali hanno da Dio dei diritti inalienabili. Lo Stato che non rispetta quei diritti e i relativi propri limiti, diventa una [...]

[...]latria. Conteneva la descrizione e la condanna, sul piano morale e teologico, delle dittature. La morale cristiana afferma che gli individui, le famiglie, i lavoratori, i gruppi sociali hanno da Dio dei diritti inalienabili. Lo Stato che non rispetta quei diritti e i relativi propri limiti, diventa una specie di idolo oppressore e sanguinario: una posizione assurda e tragicamente anticristiana.

Poi, nel 1937, apparve la durissima enciclica di Pio XI contro il nazismo. Il Papa dichiarava senza mezzi termini l'assoluta inconciliabilità tra la dottrina nazista e quella cristiana. Applicò al nazismo / anatèma — la scomunica — scagliata da s. Paolo contro i corruttori della verità. A proposito dei capi nazisti parlò di uomini caparbi e stolti, bestemmiatori e sacrileghi, apostati e fautori di scandali. Li paragonò a Satana. Denunciò violenze illegali ed inumane, processi arbitrari e campi di concentramento. Ma per la salvezza, scrisse, c'è una sola via: “la via di un generoso eroismo ”. E ai sacerdoti ricordò il loro dovere sacro di smaschera[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 278

Brano: [...]Conciliazione fu accolta dalla massima parte dell’opinione pubblica italiana, compreso un buon numero di antifascisti, come una « vittoria » di Mussolini. I più la definirono come un successo del fascismo ottenuto a spese dei princìpi laici del Risorgimento palesemente traditi; altri la considerarono invece un tradimento della Chiesa nei confronti degli stessi princìpi cristiani. Queste convinzioni si rafforzarono dopo i discorsi tenuti dal papa Pio XI all’indomani degli accordi.

L’« uomo della Provvidenza »

Il 13.2.1929, in una udienza concessa agli insegnanti e agli studenti dell'Università cattolica del Sacro Cuore, di cui era rettore il padre francescano Agostino Gemelli, filosofo neotomista e amico dei fascisti, Pio XI lodò Mussolini con parole che ebbero grande eco e che poi si ritorsero contro la Chiesa.

Dopo aver messo in evidenza le difficoltà che si erano dovute superare per arrivare al buon esito delle trattative, il pontefice aggiunse: « Siamo stati anche dall'altra parte nobilmente assecondati. E forse ci voleva anche un uomo come quello che la Provvidenza ci ha fatto incontrare; un uomo che non avesse le preoccupazioni della scuola liberale, per gli uomini della quale tutti quegli ordinamenti, o piuttosto disordinamenti, e tutti quei regolamenti erano altrettanti feticci e, proprio come i feticc[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 323

Brano: [...]o. Ottenuto l'accesso, per le sue doti di studioso, al Collegio Internazio* naie « San Lorenzo da Brindisi » in Roma, frequentò l'Apollinare, conseguendovi la laurea in Lettere e filosofia. Dopo dieci anni di inse

gnamento in provincia di Cuneo, nel 1919 fu chiamato a ricoprire l’incarico di vicesegretario generale dell’Ordine dei Cappuccini.

Nel 1922 passò al governo patriarcale della Basilica di San Lorenzo al Verano in Roma e, nel 1937, Pio XI lo nominò vicario apostolico per la Missione Galla, consacrandolo vescovo titolare di Salona nonché vicario apostolico di Harrar in Etiopia. Qui rimase fino al 1943, quando, essendo morto il vescovo di Novara monsignor Giuseppe Castelli, Pio XII lo richiamò in patria e lo nominò Amministratore apostolico della Diocesi novarese. Tale designazione avvenne il 19.10.

1943, ossia pochi giorni dopo la costituzione della Repubblica Sociale Italiana, ma non essendo egli « vescovo residenziale » non dovette prestare giuramento al governo di Salò, come era prescritto a norma di Concordato.

Il « vescovo dei partigiani »

Monsignor Ossola era giunto a Novara con fama di fascista, per le strette amicizie che contava tra i gerarchi e per le numerose opere da lui realizzate in colonia grazie ai còspicui finanziamenti del regime: Cattedrale[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 293

Brano: [...]hamberlain, il cui atteggiamento remissivo incoraggia Mussolini.

19.1: Viene abolita la Camera dei deputati. Sorge in sostituzione la Camera dei fasci e delle corporazioni che comprende il Consiglio nazionale del Partito fascista e il Consiglio nazionale delle corporazioni, entrambi nominati da Mussolini. Della precedente struttura statale rimane soltanto il Senato, i cui membri sono nominati dal re su proposta di Mussolini.

10.2: Morte di Pio XI.

15.2: Il Gran Consiglio del fascismo approva la « Carta della scuola » proposta da Bottai.

25.2: Un decreto legge rende obbligatorio il matrimonio come condizione per l’avanzamento di carriera nelle amministrazioni dello Stato. 15.3: I nazisti entrano senza colpo ferire a Praga e occupano l’intera Boemia.

28.3: Cade Madrid assediata da Franco. Grandi maniféstazioni fasciste in Italia.

7.4: Truppe italiane sbarcano in Albania.

8.4: Occupazione di Tirana.

Legionari fascisti, al comando del generale Giuseppe Berti, marciano verso Tortosa, nella regione dell’Ebro (Spagna, dicem[...]

[...]ne di Tirana.

Legionari fascisti, al comando del generale Giuseppe Berti, marciano verso Tortosa, nella regione dell’Ebro (Spagna, dicembre 1938)

12.4: Vittorio Emanuele III è proclamato « Re d’Albania ». Il monarca albanese Zogu si è rifugiato in Grecia.

14.4: Il presidente americano Roosevelt invia messaggi a Mussolini e a Hitler per invitarli a por fine alle aggressioni. I due dittatori non gli rispondono.

16.4: Il nuovo pontefice Pio XII saluta con un caloroso radiomessaggio la vittoria fascista in Spagna.

25.4: Mussolini respinge un’offerta di trattative avanzata dalla Francia. 6.5: A Milano, incontro CianoRibbentrop. Mussolini e Hitler, cQnsultati per telefono dai due ministri degli Esteri, decidono di annunciare ufficialmente la conclusione del Patto d’acciaio, l’alleanza politicomilitare che lega l’Italia fascista alla Germania nazista.

22.5: Ciano e Ribbentrop firmano a Berlino il Patto d'acciaio.

30.5: Resosi conto della situazione creatasi con la firma del Patto d’acciaio, Mussolini invia a Hitler un messaggi[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Pio XI, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---fascista <---fascismo <---fascisti <---italiano <---antifascista <---antifascisti <---fasciste <---italiana <---italiani <---Diritto <---cristiana <---comunisti <---Santa Sede <---Vittorio Emanuele <---nazista <---Azione Cattolica <---Storia <---comunista <---socialista <---Clinica <---De Gasperi <---Emanuele III <---Filosofia <---P.C.I. <---Pio XII <---ideologia <---italiane <---nazismo <---Antonio Gramsci <---Diritto canonico <---Pietro Gasparri <---cattolicesimo <---filofascista <---lista <---nazisti <---socialisti <---Agraria <---Bibliografia <---C.L.N. <---Comitato centrale <---Francesco Pacelli <---Giovanni XXIII <---Il Gran Consiglio <---In sostanza <---P.N.F. <---P.P.I. <---Partito comunista <---Regina Coeli <---Teologia <---antifascismo <---antifasciste <---franchista <---ideologici <---squadrismo <---Adolfo Omodeo <---Alcide De Gasperi <---Benedetto XV <---Carta del lavoro <---Chiesa in Italia <---Cristo Re <---Edoardo Clerici <---Enrico Falck <---Ernesto Vercesi <---F.U.C.I. <---Fisica <---Francesco Luigi Ferrari <---Giacomo Matteotti <---Giuseppe Spataro <---Oliviero Ortodossi <---Stato Città del Vaticano <---Stato fascista <---Storiografia <---T.S. <---U.S.A. <---Vittorio Emanuele Orlando <---anticristiana <---ariana <---ariani <---attesista <---avanguardisti <---bolscevismo <---corporativismo <---cristiano <---d'Italia <---dell'Italia <---democristiana <---hitleriane <---ideologica <---ideologiche <---ideologico <---imperialista <---marxista <---nazifascisti <---neopaganesimo <---razzismo <---razzista <---riconquista <---sindacalismo <---socialismo <---teologia <---teologici <---totalitarismo <---A.C. <---Accademia a Orvieto <---Alberto Bergamini <---Aldo Donnini <---Alfonso XIII <---Amnistia del Decennale <---Anche nel Concordato <---Angel Otaegui <---Angelo Mauri <---Angelo Raffaele Jervolino <---Angelo Sbardel <---Anita Garibaldi sul Gianicolo <---Antonio Curina <---Antonio Labriola <---Armando Ridolfi <---Assemblea Costituente <---Benedetto Croce <---Biblioteca di cultura <---Biblioteca di cultura moderna <---C.A. <---C.E.D.A. <---C.G.L. <---C.N.T. <---C.O.N.I. <---Cade Madrid <---Camera dei Fasci <---Campo DUX <---Campo Dux <---Cardinale Gasparri <---Carta del Lavoro <---Cattedrale di Harrar <---Cattolica del Sacro <---Cesare Caponi <---Cesare Maria <---Cesare Maria De Vecchi di Val Cismon <---Ciancarelli a Roma <---Circolo di Studi <---Città del Messi <---Città del Messico <---Città del Vaticano <---Colonie Amery <---Congresso Eucaristico <---Congresso degli Italiani <---Consiglio Vittorio Emanuele <---Corriere della Sera <---Cuore in Roma <---Còllegio Serafico di Sommariva Bosco <---D.C. <---Damiano Achille Ratti <---Davide Al <---De Vecchi <---Devani Sergio <---Di Dio <---Diario di Galeazzo <---Diceva ÌI <---Diego Rivera <---Diplomatica <---Diritto romano <---Discorso del Papa <---Discorso di Mussolini a Torino <---Divini Redemptoris <---Dollfuss a Riccione <---Dopo IT <---Edmondo Rossoni <---Emilio De Bono <---Emilio Sereni <---Enrico De Nicola <---Ernesto Belloni <---Etica <---F.A.I. <---F.A.O. <---F.O.Z. <---Federazione Universitaria Cattolica <---Federico Baistrocchi <---Fiamme Verdi <---Filippo Meda <---Firma dei Patti Lateranensi <---Francesco Alberti <---Francisco Ascaso <---Francisco Ma <---Frangois Mauriac <---Fucilazione di Angelo Sbardel <---Fucilazione di Michele Schir <---Fuehrer a Roma <---G.A.P. <---G.P. <---Gaetano C <---Garcia Juliàn Grimau <---Germania di Hitler <---Geropoli di Frigia <---Giaime Pintor <---Gino Sanvido <---Gioacchino Malavasi <---Giorgio Amendola in Lettere <---Giorgio Catti <---Giorgio La Pira <---Giorgio Ragazzi <---Giorgio VI <---Giovanni Battista Bertone <---Giovanni Bertini <---Giovanni Giolitti <---Giovanni Laterza <---Giovanni M <---Giovanni M Longinotti <---Giovanni Maria Longinotti <---Giovanni Terruggia <---Giuseppe Dossetti <---Giuseppe Emanuele Modigliani <---Giuseppe Stragi <---Gran Bretagna <---Gran Premio <---Grandi in Gran <---Guido Bentinelli <---Guido De Ruggiero <---Harrar in Etiopia <---Henry de Jouvenal <---Il Paese <---Il Papa <---Il Popolo <---Il Senato <---Il T <---Il T S <---Il lavoro <---Inaugurata a Roma <---Isidoro Gomà <---Italia libera <---Ivanoe Bonomi <---J.L. <---José Baena <---José Maria Gii Robles <---Juan Paredes Manot <---L.L.R. <---La Critica <---La Gazzetta <---La Gazzetta Ufficiale <---La Libertà <---La lotta <---La pace <---La prima <---Le Orfanelle Antoniane <---Leone XIII <---Lettere a Milano <---Lettere dal carcere <---Lezioni sul fascismo <---Lido Nencetti <---Lo stato <---Logica <---Lucio Magri <---Luigi Anfossi <---Luigi Longo <---Luigi Nebuloni <---Luigi Russo <---Luis Companys <---Lungo viaggio <---Lussu nel Partito <---M.A.S. <---Ma non <---Madrid Stanton Griffis <---Maggiore di Milano <---Magistero di Roma <---Manifesto di Marx <---Mantellate di Roma <---Marcia su Roma <---Maria De Vecchi di Val <---Maria José del Belgio <---Marzi-Marchesi <---Matrimonio tra Umberto <---Michele 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<---interventista <---liberalismo <---liniano <---marciano <---marxisti <---massimalismo <---materialisti <---militarista <---mussoliniano <---nazifascismo <---nazifascista <---nazionalista <---nazionalisti <---nazionalsocialismo <---neotomista <---oltranzismo <---oltranzista <---pacifista <---paternalismo <---patriottismo <---popolarismo <---positivismo <---possibilismo <---possibilista <---realismo <---reconquista <---revisionista <---sanfedista <---sbagliano <---scisti <---socialiste <---soliniano <---squadrista <---squadriste <---squadristi <---sull'Ordine <---taliani <---teologico <---ternazionalisti <---terroristi <---ticlericalismo <---tigiani <---tisemitismo <---trasformismo <---trionfalismo <---variano



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