Brano: [...]olati presentò alla Camera una legge anticlericale, alcuni suoi colleghi massoni si rifiutarono di appoggiare quel progetto. Il Sovrano Gran Commendatore Ettore Ferrari propose allora una mozione di censura contro i depu
tati disobbedienti, ma questi si ribellarono e, guidati da Saverio Fera, operarono una scissione. Si formarono così due Massonerie, indicate dal rispettivo luogo di residenza in Roma: l’una di Palazzo Giustiniani e l’altra di Piazza del Gesù.
Un altro colpo la Massoneria lo subì quando, nell’aprile 1914, il XIV Congresso del P.S.I. deliberò l’incompatibilità fra l’appartenenza alla Massoneria e l'appartenenza al Partito socialista.
Rapporti con il fascismo
Allorché, nel 1922, il potere fu affidato al fascismo, la Massoneria italiana era quindi divisa in due grandi gruppi principali e in alcune altre conventicole di nessuna importanza. I due gruppi principali erano quello detto del Grande Oriente di Italia avente sede a Palazzo Giustiniani, e quello del Supremo Consiglio d’Italia di rito scozzese antico e accettato, resid[...]
[...]e l'appartenenza al Partito socialista.
Rapporti con il fascismo
Allorché, nel 1922, il potere fu affidato al fascismo, la Massoneria italiana era quindi divisa in due grandi gruppi principali e in alcune altre conventicole di nessuna importanza. I due gruppi principali erano quello detto del Grande Oriente di Italia avente sede a Palazzo Giustiniani, e quello del Supremo Consiglio d’Italia di rito scozzese antico e accettato, residente in Piazza del Gesù. La Massoneria di Palazzo Giustiniani aveva come Gran Maestro Domizio Torrigiani e aderiva al Grande Oriente di Francia. La Massoneria di Piazza del Gesù aveva come Gran Maestro Raoul Palermi ed era legata alle congreghe massoniche americane.
Molti furono gli esponenti del fascismo che, prima del 1922, fecero parte o cercarono di far parte di uno dei due gruppi della Massoneria, considerandola un mezzo potente per farsi strada nella carriera burocratica, in quella militare e in quella politica. Sembra che lo stesso Benito Mussolini avesse chiesto l’iscrizione a Lugo di Romagna, a Losanna, a Milano, e che non fosse stato accolto, forse perché in quei tempi egli si faceva notare per la sua virulenza pseudosovversiva.
Naturalmente l’atteggi[...]
[...]a notare per la sua virulenza pseudosovversiva.
Naturalmente l’atteggiamento dei dirigenti massoni cambiò quando Mussolini divenne capo del partito fascista e la sua chiamata al potere apparve prossima: fra i capitalisti che finanziarono il partito fascista in quel periodo vi furono infatti alcuni massoni che versarono al fascio la somma ingentissima di
3.500.000 lire. Fra le due Massonerie, si dimostrò più favorevole al fascismo quella di Piazza del Gesù, tanto che Raoul Palermi giunse al punto di offrire a Mussolini la carica onorifica di Gran Maestro. La Massoneria di Palazzo Giustiniani cercò invece di farsi amico il fascismo senza rinnegare i principi che erano alla base dell’ideologia massonica: il 19.10.1922, pochi giorni prima della marcia fascista su
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