Brano: [...]luce degli asiatici ») mostrava il suo vero volto applicando le più spietate regole dello sfruttamento coloniale, certo senza la minima intenzione di concedere al paese l’agognata indipendenza, la resistenza armata popolare si sviluppò. Alla fine del 1942 gran parte del territorio era già sotto il controllo dei partigiani.
Quando nel 1944 i giapponesi autorizzarono in Indonesia la formazione di un Esercito di difensori volontari della patria (P.E.T.A.), per servirsene contro gli angloamericani, si trovarono di fronte a un’armata popolare che immediatamente divenne uno degli strumenti militari più importanti della Resistenza. Il 29.4.1945, quando già si stava delineando la sconfitta nipponica, di fronte alla minaccia di una rivolta generale i giapponesi giocarono la carta della concessione dell’indipendenza, ma era ormai troppo tardi: il movimento nazionalista era diventato tanto forte da non avere alcun bisogno di appoggiarsi ai nemici degli olandesi; aveva uomini e mezzi per conquistarsi l’indipendenza da solo.
Lo Stato indipendente Ne[...]
[...] appoggiarsi ai nemici degli olandesi; aveva uomini e mezzi per conquistarsi l’indipendenza da solo.
Lo Stato indipendente Nella prima settimana del maggio 1945 Sukarno varò la cosiddetta Carta di Djakarta con i noti 5 punti (Pantjasila) : indipendenza nazionale; internazionalismo; governo rappresentativo; giustizia sociale; fede religiosa.
Il 17 agosto, ossia due giorni dopo la capitolazione del Giappone, le forze popolari partigiane e il P.E.T.A. occuparono l’intero territorio nazionale, proclamando la nascita della Repubblica indonesiana. Venne costituito un Comitato centrale nazionale con 135 membri, cui fu affidata la direzione del paese.
Al loro arrivo/olandesi e Alleati si trovarono davanti a un fatto compiuto, ma non vollero accettarlo. Pochi giorni dopo, l’ammiraglio inglese Louis Francis Mountbatten, allora comandante supremo alleato nell’Asia sudorientale, ordinò ai giapponesi di disarmare il P.E.T.A. e di destituire il governo indipendente indonesiano. Rifiutandosi i giapponesi a questa operazione, il
16 settembre gli [...]
[...]ro territorio nazionale, proclamando la nascita della Repubblica indonesiana. Venne costituito un Comitato centrale nazionale con 135 membri, cui fu affidata la direzione del paese.
Al loro arrivo/olandesi e Alleati si trovarono davanti a un fatto compiuto, ma non vollero accettarlo. Pochi giorni dopo, l’ammiraglio inglese Louis Francis Mountbatten, allora comandante supremo alleato nell’Asia sudorientale, ordinò ai giapponesi di disarmare il P.E.T.A. e di destituire il governo indipendente indonesiano. Rifiutandosi i giapponesi a questa operazione, il
16 settembre gli inglesi sbarcarono in Indonesia con un forte corpo di spedizione che aveva l’incarico di « manteneré la legge e l’ordine finché il governo legale delle Indie Olandesi non fosse stato in grado di funzionare ».
La guerra di liberazione Nel giro di qualche settimana, e questa volta con l’appoggio delle truppe giapponesi, con contingenti militari olandesi e armando la colonia bianca, gli inglesi si impadronirono dei punti strategici del paese. Per impedire che avvenissero [...]