Brano: Alfonsine
Il casolare, in località Carraia di Mezzo, dove avveniva lo smistamento dei partigiani della 28* Brigata Garibaldi
zione di tre ostaggi, incarcerati in seguito all’uccisione di un militare.
Il maggiore tedesco che comandava la città tenne alla folla un discorso, dicendo tra l’altro: « Che cosa dobbiamo fare in questo dannato paese? Voi ci sabotate le comunicazioni, ci distruggete autocarri, ci uccidete gli uomini e, non appena incarceriamo qualcuno, voi pretendete che lo rimettiamo in libertà ».
La zona di A. fu tra quelle in cui potè più efficientemente operare la 28a Brigata Garibaldi, anche per l’ottima organizzazione dei servizi logistici e dei collegamenti. Nelle vicende della Resistenza, le azioni partigiane si intrecciarono alla lotta generale dei lavoratori della terra contro il fascismo e per la riforma dei contratti agrari; lotta che portò, tra l’altro, all’importante documento del C.L.N. di Alfonsine (settembre 1944) sulle questioni dei braccianti e dei mezzadri. Tale documento, indicante le linee fondamentali per la trasformazione dei vecchi contratti agricoli,^ dopo la Liberazio[...]
[...]Nelle vicende della Resistenza, le azioni partigiane si intrecciarono alla lotta generale dei lavoratori della terra contro il fascismo e per la riforma dei contratti agrari; lotta che portò, tra l’altro, all’importante documento del C.L.N. di Alfonsine (settembre 1944) sulle questioni dei braccianti e dei mezzadri. Tale documento, indicante le linee fondamentali per la trasformazione dei vecchi contratti agricoli,^ dopo la Liberazione costituì una valida base di discussione con il Governo, tanto che alcuni punti di esso furono accettati dal cosiddetto « lodo De Gasperi ».
Nell’inverno 1944 una grande pagina di resistenza civile venne scritta dagli .alfonsinesi, allorché essi si opposero all’ordine tedesco di sfollare la zona per favorire le operazioni belliche in corso. Nonostante la distruzione del paese, la popolazione vi organizzò la propria vita con inauditi sacrifici, rendendo difficili la permanenza e l’attività dei
tedeschi, che consideravano il fiume Senio e la stessa Alfonsine punti nodali della loro linea difensiva. Nell’aprile 1945, allorché gli Alleati scatenarono l’offensiva per lo sfondamento delle linee tedesche sul Senio, la popolazione di A. collaborò con il Gruppo di combattimento « Cremona » (v.) del risorto esercito italiano. Nel quadro del piano strategico del V Corpo d’armata britannico per il forzamento del Senio, dopo un’aspra lotta, alle ore 13 del 10.4.1945 A. fu liberata dai soldati del « Cremona ». La 28a Brigata Garibaldi, costituita anche da molti alfonsinesi e dipendente dalIVIII Armata, combattè invece nella zona di Porto Garibaldi, lungo la costa adriatica. Il forzamento delle linee del Senio e del Santerno costò al « Cremona » 20 caduti e 149 feriti.
I partigiani combattenti del comune di A. sono stati 446; 33 i caduti in combattimento; uno disperso; 42 i mutilati e gli invalidi. Due patrioti, Amos Calderoni (v.) e Terzo Lori (v.), sono stati decorati di medaglia d’oro al valor militare alla memoria. 331 cittadini sono caduti sotto i bombardamenti. Il 75 % del centro urbano è stato distrutto durante la guerra. Nel 1964 il Comune è stato decorato di medaglia d’argento al valore civile.
A.Bo.
I nomi dei partigiani di Alfonsine caduti sono: Argelli Luigi, Bacchi ni Matteo, Ballotta, Alfredo, Bedeschi Mario,[...]
[...]ioti, Amos Calderoni (v.) e Terzo Lori (v.), sono stati decorati di medaglia d’oro al valor militare alla memoria. 331 cittadini sono caduti sotto i bombardamenti. Il 75 % del centro urbano è stato distrutto durante la guerra. Nel 1964 il Comune è stato decorato di medaglia d’argento al valore civile.
A.Bo.
I nomi dei partigiani di Alfonsine caduti sono: Argelli Luigi, Bacchi ni Matteo, Ballotta, Alfredo, Bedeschi Mario, Caroli Romeo, Cecconato Giuseppe, Bendazzi Cristoforo, Calderoni Amos, Centolini Aldo, Coatti Vincenzo, Fiorentini Bruno, Folicaldi Eli
gio, Galletti Armando, Ghirardelli Senio, Guerra Primo, Guerrini Claudia, Guerrini Primo, Lori Terzo, Li ver ani Pietro, Minguzzi Sergio, Medri Bruno, Mercatelli Agostino, Morelli Edoardo, Morigi Domenica, Parmeggiani Antonio, Pezzi Antonio, Ravaioli Edero, Ricci Pasquale, Servidei Ivo, Taroni Andrea, Tarroni Aurelio, Tosi Mario, Zalambani Ettore, Zoli Mario.
Algeria
Colonia francese dal 1830 al 1962 (abit. 11.870.000 nel 1967), l’Algeria ha conquistato l’indipendenza att[...]
[...] Guerra Primo, Guerrini Claudia, Guerrini Primo, Lori Terzo, Li ver ani Pietro, Minguzzi Sergio, Medri Bruno, Mercatelli Agostino, Morelli Edoardo, Morigi Domenica, Parmeggiani Antonio, Pezzi Antonio, Ravaioli Edero, Ricci Pasquale, Servidei Ivo, Taroni Andrea, Tarroni Aurelio, Tosi Mario, Zalambani Ettore, Zoli Mario.
Algeria
Colonia francese dal 1830 al 1962 (abit. 11.870.000 nel 1967), l’Algeria ha conquistato l’indipendenza attraverso una delle più lunghe, eroiche e sanguinose guerre popolari di liberazione di questi ultimi venti anni (19541962). Questa guerra ha rappresentato nella coscienza delle masse popolari e democratiche del mondo intero uno dei momenti più alti di continuità della Resistenza.
Il nazionalismo algerino ha origini lontane e profonde, ma solo con la seconda guerra mondiale esso si configura come una forza organizzata che lotta per la totale indipendenza del suo paese. Il primo movimento nazionalista, nato nel 1921 su ispirazione dell’emiro Khaled nipote di Abd el Kader, il capo arabo che nel secolo scorso aveva guidato la Resistenza contro gli invasori francesi, lasciò scarse tracce nella lotta per l’indipendenza, sia per la genericità delle sue rivendicazioni che per lo scarso collegamento con le masse algerine. Diverso rilievo ebbe invece l’Etoile Nord Africaine (E.N.A. = Stella NordAfricana), un movimento che nacque nel 1926 e che si sviluppò essenzialmente negli ambienti del proletariato algerino di Parigi. L’È; N.A., diretta da Messali Hadj, un leader nazionalista che dominerà la scena politica algerina fino al 1953 per poi divenire un collaborazionista dei francesi, ebbe il pregio di avere una chiara piattaforma di lotta anticolonialista e di distinguersi così dalle altre forze algerine, che accettavano l'integrazione con la Francia pur rivendicando una certa autonomia. La forza del^E.N.A. divenne ne! giro di pochi anni così rilevante, e la sua propaganda così popolare tra le masse algerine, che il governo francese la pose fuori legge nel 1929. Messali Hadj venne arrestato e condannato. Liberato dal governo di Fronte Popolare nel 1935, Hadj ridiede vita all’E.N.A. e questa riebbe un periodo di fioritura; ma nel 1937, dichiarata nuovamente illegale dal governo Blum (v.), essa fu sciolta e scomparve definitivamente dal panorama delle forze nazionaliste algerine.
Sempre nel 1937 Messali Hadj fon
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