Brano: [...]l'ordine giudiziario. A.Bev.
Ovra
Organizzazione poliziesca del Partito fascista, di fatto alle dirette dipendenze del capo del governo Benito Mussolini. Ampiamente articolata in Italia e all’estero, con strutture segrete e comunque non ufficiali, negli anni del regime l’Ovra costituì una rete « riservata » di servizi di informazione, provocazione e persecuzione contro gli avversari veri o presunti del fascismo, finanziata segretamente dal Ministero degli Interni.
Mai apparsa negli atti ufficiali del regime, l’Ovra sarà così definita, in un opuscolo pubblicato subito dopo la Liberazione: « Una piccola parola che dominava tutta la vita italiana, che avvelenava ogni attimo della giornata [...]. Incombente come una perpetua minaccia, ossessionante come un incubo ignoto e, appunto per questo, più pauroso, bastava da sola a evocare tutta una lugubre mostruosa visione: tradimenti e delitti, spionaggi e delazioni, processi e soprusi, persecuzioni, confino, carcere ».
Origini e organizzazione
Nel 1926, alle dipendenze di un ufficio speciale del Minis[...]
[...]parola che dominava tutta la vita italiana, che avvelenava ogni attimo della giornata [...]. Incombente come una perpetua minaccia, ossessionante come un incubo ignoto e, appunto per questo, più pauroso, bastava da sola a evocare tutta una lugubre mostruosa visione: tradimenti e delitti, spionaggi e delazioni, processi e soprusi, persecuzioni, confino, carcere ».
Origini e organizzazione
Nel 1926, alle dipendenze di un ufficio speciale del Ministero degli Interni, diretto da un funzionario della Squadra politica della Questura di Milano (certo BeIJoni), venne creato un « servizio informazioni ». L’anno successivo Mussolini rafforzò tale servizio affidandolo a due funzionari più qualificati: Ernesto Gulì, segretario generale della Direzione di Pubblica Sicurezza, e Michelangelo Di Stefano, capodivisione della medesima. Arturo Bocchini (v.), nominato nel 1926 capo della polizia, affidò al Gulì la direzione della Polizia politica e Io sostituì poi con il Di Stefano che creò subito le basi di un servizio segreto, destinato appunto a diventare l’Ovra. Dell[...]
[...]po del nuovo organismo fu posto l’ispettore Francesco Nudi, coadiuvato da tre funzionari e da una ventina di agenti.
Un secondo Ispettorato speciale fu successivamente costituito a Bologna, diretto dall’ispettore generale di Pubblica Sicurezza Giuseppe DfAndrea e competente per l’Emilia Romagna, la Toscana e le Marche. Sottratti all’autorità dei prefetti, Nudi e D’Andrea corrispondevano direttamente con la Direzione generale di P.S. presso il Ministero degli Interni, quindi con Mussolini.
I soddisfacenti risultati subito ottenuti con tale organizzazione, nettamente separata da ogni altra struttura dello Stato, indussero Mussolini a estendere in altre regioni gli Ispettorati speciali e ad adottare, per l’intera rete, la sigla « Ovra ».
Scriverà Luigi Salvatorelli: « Vi dovette essere un pizzico di vendetta sadica nell’invenzione di questo nome, di cui non fu mai determinato il significato preciso.
II Leto enumera come interpretazioni più correnti "Organizzazione di vigilanza e repressione dell'antifascismo” e "Organo di vigilanza dei reati antist[...]