Brano: [...]ita. M.Ku.
Maccari, Angelo
N. a Roma il 26.6.1887; operaio. Membro del Partito comunista e attivo antifascista, durante gli anni della dittatura fu più volte arrestato, quindi confinato a Ponza e a Ventotene per 5 anni.
Dopo I *8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza, partigiano combattente nella Brigata Garibaldi « Antonio Gramsci ».
Maccari, Mino
N. a Siena nel 1898; pittore e scrittore.
« Il Selvaggio »
Nel 1924, con Leo Longanesi, fondò a Colle Val d’Elsa II Selvaggio, un periodico satirico di cui fu il principale illustratore.
Originariamente coinvolto, come altri artisti e intellettuali della sua generazione, nell’equivoco della « rivoluzione fascista » intesa come reazione « antiborghese », Maccari non agì mai da conformista, ma fu capace di ricredersi e di denunciare, sia pure dall'interno, la corruzione del regime. « Il Selvaggio » infatti, pur continuando a professarsi lealista nei confronti del regime, assunse posizioni di fronda, manifestando la propria ostilità al militarismo nazista e alla rozza ideologia hitleriana, in una polemica che non sospese neppure quando i fascisti fecero propria la politica razzista del loro alleato.
Maccari chiamò a collaborare alla sua rivista (che cesserà le pubblicazioni nel 1943) numerosi artisti italiani attaccati dalla critica ufficiale per il loro anticonformismo: Morandi, Carrà, Rosai, De Pisis, Spazzapan, Mafai e Guttuso tra i pittori; Pea, Ungaretti, Cardarelli, Brancati e[...]
[...]a polemica che non sospese neppure quando i fascisti fecero propria la politica razzista del loro alleato.
Maccari chiamò a collaborare alla sua rivista (che cesserà le pubblicazioni nel 1943) numerosi artisti italiani attaccati dalla critica ufficiale per il loro anticonformismo: Morandi, Carrà, Rosai, De Pisis, Spazzapan, Mafai e Guttuso tra i pittori; Pea, Ungaretti, Cardarelli, Brancati e Tobi no tra gli scrittori. Tra il 1926 e il 1932 « Il Selvaggio »
fu anche l’organo di Strapaese, una tendenza codina e reazionaria che, richiamandosi alla « sanità » della vita di provincia, all’esaltazione del tipo umano più « genuino » e « spontaneo », quindi plebeo, del popolo toscano bestemmiatore e beffardo, di fatto si allineava alla ideologia del « ritorno alla terra » del fascismo e si opponeva a quei pochi intellettuali che, contro l’oscurantismo del regime, cercavano i contatti con le avanguardie europee dell’epoca.
Come artista, Maccari va ricordato per i suoi lucidi, implacabili interventi, volti a denunciare i vizi segreti della societ[...]