Brano: [...]lusione per attività antifascista, che trascorse nel carcere di Perugia.
Dopo I'8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza, collegatrice delle brigate partigiane nel Biellese.
Corpo italiano di liberazione
C./.L. Denominazione assunta da alcuni reparti dell'esercito italiano che presero parte alla Guerra di liberazione in territorio nazionale, a fianco degli Alleati, dal 18 aprile al 31 agosto del 1944. Il C.I.L. ereditò e continuò, in forma più vasta e impegnativa, compiti che erano stati precedentemente assolti dal I Raggruppamento motorizzato italiano (v.)f embrione originario del nuovo esercito regolare costituito nel « regno del Sud » dopo l’8.9.1943.
Posto agli ordini del generale Umberto Utili (v.), il C.I.L. fu costituito dalla Divisione « Nembo » e da reparti non indivisionati. Non poche polemiche ne accompagnarono la formazione, avendo il Comando alleato stabilito che la forza in linea dei reparti italiani non doveva superare il numero complessivo di 14.100 uomini. Poiché l’impiego della « Nembo », appena giunta dalla Sardegna, avrebbe portato a 24.000 il numero degli uomini in linea, sorse tra il Comando italiano e gli Alleati una\controversia che potè essere risolta soltanto il 24.5.1944, dopodiché la « Nembo » potè finalmente*entrare a far parte del C.I.L.. L'intero contingente fu messo a[...]
[...]a, sorse tra il Comando italiano e gli Alleati una\controversia che potè essere risolta soltanto il 24.5.1944, dopodiché la « Nembo » potè finalmente*entrare a far parte del C.I.L.. L'intero contingente fu messo alle dipendenze del X Corpo britannico e schierato nell’Alto Molise, lungo
la catena delle Mainarde (di fronte alla 5a Divisione « Alpenjaeger » tedesca, rafforzata da unità minori), lunoo la linea detta Bernard. In questa formazione, il C.I.L. prese parte attiva alle operazioni di fine maggio, nell'aspro settore montagnoso che delimita e racchiude il Parco nazionale d'Abruzzo.
Ai primi di giugno i reparti del C.I.L. furono trasferiti a scaglioni nel settore adriatico, nel territorio di Lanciano, alle dipendenze del V Corpo d'armata britannico. Qui vennero subito impiegati nelle contrastate operazioni del giugno che, attraverso una serie di combattimenti, portarono alla liberazione di Orsogna (8.6), Chieti (9.6), L’Aquila (13.6), Teramo (15.6), Ascoli Piceno (18.6). In seguito, passata alle dipendenze del II Corpo polacco, il [...]
[...]del II Corpo polacco, il 30 giugno l’unità italiana condusse a termine la liberazione di Macerata, con l'appoggio di unità partigiane della zona; l'1 luglio liberò Tolentino e il 19 Filottrano, subendo dure perdite nel corso di queste ultime fasi operative. Il 13 luglio cadde Cingoli e il 20 Jesi mentre, nello stesso tempo, Ancona veniva liberata dal Corpo polacco.
Dopo un breve periodo di riordinamento trascorso nelle retrovie, dal 20 agosto il C.I.L. fu nuovamente impiegato in prima linea e continuò a portarsi molto brillantemente liberando Pergola, Cagli e Acqualagna. Dal 25 agosto passò alle dipendenze del V Corpo britannico. Nel nuovo dispositivo prese parte alla
Zona di impiego e linee di avanzata del C.I.L. durante la Guerra di liberazione
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