Brano: [...], non permettevano le loro campagne propagandistiche contro il fascismo e spesso li sopprimevano. Tra i fogli più diffusi e che resistettero più a lungo si ricordano: La Vie prolétarienne e la Riscossa, a Parigi;
II Riscatto, in Belgio.
Analogamente a quanto avveniva in Francia, Gruppi di lingua italiana furono costituiti in Belgio, in Svizzera (dove disposero del periodico Falce e martello) e nel Lussemburgo.
Gruppo mobile operativo
G.M.O.. Formazione partigiana, della forza di una divisione, operante durante la Guerra di liberazione nelle zone dell’Astigiano e dell ’Alto Monferrato; sorse nel novembre 1944 fondendo gruppi di volontari provenienti dalle Brigate « Giustizia e Libertà » (v.) di valle PelIice e del Monferrato, con nuclei di sabotatori addestrati da una missione alleata paracadutata nell’alta valle del Queyras nel marzo 1944. L'addestratore Riccardo Vanzetti (Renato) e le squadre attrezzate per il sabotaggio avevano preso inizialmente a operare nei dintorni di Torino e nella città stessa, appoggiandosi all’intenden[...]
[...]sione Alpina « G.L. », di stanza~a Campiglione. Nel settembre 1944 i gruppi di sabotatori si trasferirono nell’Astigiano e nell’Alto Monferrato. Qui, nel novembre, fondendosi con la brigata già esistente nella zona (al comando di Nando), costituirono una divisione che venne comandata dal Vanzetti ed ebbe l’ingegner Carlo Mussa Ivaldi (Vercelli) come commissario politico. La caratteristica principale della nuova formazione, denominata ap
punto G.M.O., era data dalla sua grande mobilità operativa. I contatti di Riccardo Vanzetti con le basi alleate dell’O.S.S. fecero affluire all’unità notevoli e tempestivi rifornimenti di armi e munizioni, cosa che le consentì di impegnarsi in numerose e riuscite azioni di sabotaggio contro le linee di comunicazione tra Torino, Genova e Milano, nonché in arditi colpi di mano. Fra questi ultimi va ricordato l’assalto a una tradotta tedesca che stava trasferendo in Germania prigionieri italiani. Nella fase conclusiva della lotta di liberazione il G.M.O. fu inquadrato, assieme alla V Divisione Alpina e alla [...]
[...]si alleate dell’O.S.S. fecero affluire all’unità notevoli e tempestivi rifornimenti di armi e munizioni, cosa che le consentì di impegnarsi in numerose e riuscite azioni di sabotaggio contro le linee di comunicazione tra Torino, Genova e Milano, nonché in arditi colpi di mano. Fra questi ultimi va ricordato l’assalto a una tradotta tedesca che stava trasferendo in Germania prigionieri italiani. Nella fase conclusiva della lotta di liberazione il G.M.O. fu inquadrato, assieme alla V Divisione Alpina e alla IX Divisione « G.L. », nel II Raggruppamento di Divisioni G.L. « Pao
lo Braccini ». Le unità parteciparono alla liberazione di Chieri (v.), Asti. Moncalieri e Torino. La nota peculiare dell’esperienza del G.M.O. sta nel fatto di avere impiegato reparti trasferitisi dalla montagna alla pianura e alla collina, secondo un criterio che, neH’inverno 194445, sarebbe poi stato adottato da numerose altre formazioni alpine.
M.Gi.
Gruppo 7
Associazione di giovani architetti lombardi, costituitasi nel 1926 con
lo scopo di promuovere in Italia una attività informata ai principi funzionali del Movimento Moderno.
I protagonisti di questa associazione (gli architetti Ubaldo Castagnoli, Luigi Figini, Guido Frette, Sebastiano Larco, Gino Pollini, Carlo Enrico Rava e Adalberto Libera che subentrò a Cast[...]