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Il segmento testuale G.M.O. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 3Entità Multimediali , di cui in selezione 3 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 676

Brano: [...], non permettevano le loro campagne propagandistiche contro il fascismo e spesso li sopprimevano. Tra i fogli più diffusi e che resistettero più a lungo si ricordano: La Vie prolétarienne e la Riscossa, a Parigi;

II Riscatto, in Belgio.

Analogamente a quanto avveniva in Francia, Gruppi di lingua italiana furono costituiti in Belgio, in Svizzera (dove disposero del periodico Falce e martello) e nel Lussemburgo.

Gruppo mobile operativo

G.M.O.. Formazione partigiana, della forza di una divisione, operante durante la Guerra di liberazione nelle zone dell’Astigiano e dell ’Alto Monferrato; sorse nel novembre 1944 fondendo gruppi di volontari provenienti dalle Brigate « Giustizia e Libertà » (v.) di valle PelIice e del Monferrato, con nuclei di sabotatori addestrati da una missione alleata paracadutata nell’alta valle del Queyras nel marzo 1944. L'addestratore Riccardo Vanzetti (Renato) e le squadre attrezzate per il sabotaggio avevano preso inizialmente a operare nei dintorni di Torino e nella città stessa, appoggiandosi all’intenden[...]

[...]sione Alpina « G.L. », di stanza~a Campiglione. Nel settembre 1944 i gruppi di sabotatori si trasferirono nell’Astigiano e nell’Alto Monferrato. Qui, nel novembre, fondendosi con la brigata già esistente nella zona (al comando di Nando), costituirono una divisione che venne comandata dal Vanzetti ed ebbe l’ingegner Carlo Mussa Ivaldi (Vercelli) come commissario politico. La caratteristica principale della nuova formazione, denominata ap

punto G.M.O., era data dalla sua grande mobilità operativa. I contatti di Riccardo Vanzetti con le basi alleate dell’O.S.S. fecero affluire all’unità notevoli e tempestivi rifornimenti di armi e munizioni, cosa che le consentì di impegnarsi in numerose e riuscite azioni di sabotaggio contro le linee di comunicazione tra Torino, Genova e Milano, nonché in arditi colpi di mano. Fra questi ultimi va ricordato l’assalto a una tradotta tedesca che stava trasferendo in Germania prigionieri italiani. Nella fase conclusiva della lotta di liberazione il G.M.O. fu inquadrato, assieme alla V Divisione Alpina e alla [...]

[...]si alleate dell’O.S.S. fecero affluire all’unità notevoli e tempestivi rifornimenti di armi e munizioni, cosa che le consentì di impegnarsi in numerose e riuscite azioni di sabotaggio contro le linee di comunicazione tra Torino, Genova e Milano, nonché in arditi colpi di mano. Fra questi ultimi va ricordato l’assalto a una tradotta tedesca che stava trasferendo in Germania prigionieri italiani. Nella fase conclusiva della lotta di liberazione il G.M.O. fu inquadrato, assieme alla V Divisione Alpina e alla IX Divisione « G.L. », nel II Raggruppamento di Divisioni G.L. « Pao

lo Braccini ». Le unità parteciparono alla liberazione di Chieri (v.), Asti. Moncalieri e Torino. La nota peculiare dell’esperienza del G.M.O. sta nel fatto di avere impiegato reparti trasferitisi dalla montagna alla pianura e alla collina, secondo un criterio che, neH’inverno 194445, sarebbe poi stato adottato da numerose altre formazioni alpine.

M.Gi.

Gruppo 7

Associazione di giovani architetti lombardi, costituitasi nel 1926 con

lo scopo di promuovere in Italia una attività informata ai principi funzionali del Movimento Moderno.

I protagonisti di questa associazione (gli architetti Ubaldo Castagnoli, Luigi Figini, Guido Frette, Sebastiano Larco, Gino Pollini, Carlo Enrico Rava e Adalberto Libera che subentrò a Cast[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 786

Brano: [...]artigiano.

Operarono nella zona le seguenti

formazioni: Vili Divisione Garibaldi « Asti » al comando di Giovambattista Reggio (Gatto), composta dalle Brigate 45a, 98a e 100a; IX Divisione Garibaldi « Alarico Imerito » al comando di Giovanni Rocca (Primo), comprendente le Brigate 78a, 101a e 102a; la II Divisione Autonoma « Langhe », comandata dal dott. Pietro Balbo (Poli) ; la Divisione Giustizia e Libertà detta « Gruppo mobile operativo» (G.M.O.), comandata dall'ing. Riccardo Vanzetti (Renato).

Gran parte delI’Alto Monferrato fu liberata nell’ottobre 1944 e si costituì in « repubblica », nota anche come Zona libera deH’Oltre Tanaro Astigiano. Nel novembre 1944 vi fu costituita una Giunta popolare di governo sotto l’egida del C.L.N. provinciale di Asti, localmente rappresentato dal socialista Pietro Raserò (Rampone) e dal comunista Benvenuto Santus (Fino). La Giunta era composta di 15 membri (3 per ogni partito del C.L.N.), sotto la presidenza dell'avvocato Dal Pozzo del P.S.I. e con vari assessorati (Interni, Agricoltura, Trasport[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 274

Brano: [...]vizio dei rifornimenti di armi, munizioni ed equipaggiamento alleati alle unità partigiane. Uomini dell’O.R.I. assunsero la direzione dei servizi essenziali del Comando generale del C.V.L. (v.Corpo volontari della libertà) a Milano, passandone alle dipendenze dirette (Servizio Informazioni e Controspionaggio, Servizio Radio, Servizio Aviolanci). Altri uomini O.R.I. assicurarono il potenziamento e il comando di grandi unità partigiane, fra cui il G.M.O. (v. Gruppo mobile operativo) in Piemonte.

La scelta e selezione dei partecipanti ail'O.R.I. fu politica prima che militare. I membri dell’O.R.I. furono legati da una comune fede democratica e da comuni convinzioni repubblicane. Non furono mai richiesti indicazioni e tanto meno vincoli di partito.

Struttura e compiti

Nel tardo autunno 1943 il generale Donovan inviò Tompkins in mis

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i


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine G.M.O., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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