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Il segmento testuale E.I.A.R. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 12Entità Multimediali , di cui in selezione 9 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 195

Brano: E.I.A.R.

Corrispondente di guerra

Quando le truppe hitleriane attaccarono l'Unione Sovietica, Ehrenburg venne mobilitato come corrispondente di guerra e passò da un fronte all’altro. Fu tra i principali redattori di Stella Rossa, l'organo dell'Armata Sovietica. I suoi articoli

10 resero popolare e le sue trasmissioni radio furono tra le più ascoltate (gli uni e le altre vennero poi pubblicati nel volume La guerra 194345). Nel 1942 fu insignito del Premio Stalin.

Nel secondo dopoguerra fu uno degli esponenti del Movimento mondiale della pace e nel 1952 ottenne

11 Premio Lenin. Nel 1947 s[...]

[...] Premio Lenin. Nel 1947 scrisse La tempesta, svolgendo il tema della seconda guerra mondiale; e nel

1955 il Disgelo, col quale si aggiornava al nuovo corso politico instauratosi in U.R.S.S. dopo la morte di Stalin. Una certa curiosità suscitarono le sue memorie Uomini, anni, vita, pubblicate nei suoi ultimi anni, per la contraddittorietà dei suoi atteggiamenti anteriori, per i suoi silenzi e per il gioco ambiguo condotto in taluni momenti.

E.I.A.R.

Ente Italiano Audizioni Radiofoniche. Ente istituito dal governo fascista con decreto legge n. 2207 del 17.11. 1927, in sostituzione della preesistente U.R.I. (Unione Radiofonica Italiana) e allo scopo di sviluppare la radiodiffusione sotto un rigido controllo di Stato.

L'1.1.1928 un comunicato dell'Ufficio stampa del Partito fascista annunciò agli italiani l’avvenimento, ammonendo i nuovi dirigenti della Radio: « I programmi dovranno essere interessanti e pregevoli, sia dal punto di vista artistico e ricreativo che da quello culturale e patriottico ». Il 15 gennaio, durante l'assemblea[...]

[...] la radiodiffusione sotto un rigido controllo di Stato.

L'1.1.1928 un comunicato dell'Ufficio stampa del Partito fascista annunciò agli italiani l’avvenimento, ammonendo i nuovi dirigenti della Radio: « I programmi dovranno essere interessanti e pregevoli, sia dal punto di vista artistico e ricreativo che da quello culturale e patriottico ». Il 15 gennaio, durante l'assemblea generale straordinaria degli azionisti del I ’UlR.I. trasformata in E.I.A.R., il presidente, ingegner Marchesi salutò nella sua relazione « l'inizio di una nuova èra », inneggiando al segretario del Partito fascista Augusto Turati e alla commissione di controllo istituita per la vigilanza delle radiotrasmissioni.

Si avvicendarono alla direzione dell’ente, trasferita nel 1930 da Milano a Torino, alcune tra le personalità più faziose e conformiste del regime e della stampa fascista (Gian Giacomo Ponti, Raul Chiodetti, Ermanno Amicucci). Il Radioorario si trasformò nel settimanale Radiocorriere. Nel novembre 1933 iniziò una delle rubriche di propaganda fascista più ti[...]

[...]lità più faziose e conformiste del regime e della stampa fascista (Gian Giacomo Ponti, Raul Chiodetti, Ermanno Amicucci). Il Radioorario si trasformò nel settimanale Radiocorriere. Nel novembre 1933 iniziò una delle rubriche di propaganda fascista più tipiche di quegli anni, intitolata Cronache del regime.

Le Cronache del regime

Preannunciata dal n. 48 del « Radiocorriere » con queste parole: « A cominciare dal

27 corr. alle ore 20,30 l’E.I.A.R. trasmetterà dalle stazioni di Roma, Napoli, Bari, Milano, Torino, Genova, Trieste, Firenze un commento vivo e pronto ai principali fatti politici del giorno. Sarà insieme richiamo e interpretazione secondo il punto di vista fascista di avvenimenti nostri e internazionali », la rubrica fu inizialmente affidata al giornalista e gerarca fascista Roberto Forges Davanzati (18801936) che così ne spiegò la funzione: « Il tempo dell’agnosticismo politico è finito. La coscienza nazionale dev’essere alimentata, istruita, orientata». Alla morte di Forges Davanzati, i suoi commenti serali radiofonici dal[...]

[...]La rubrica fu ripristinata alcuni mesi dopo e venne aperta da una conversazione del ministro della Stampa e propaganda Dino Alfieri. Da quel momento si alternarono nelle trasmissioni serali Ugo d'Andrea, Ezio Maria Gray, Giuseppe Bottai, Aldo Valori,

il generale Saverio Grazioli, Alessandro Pavolini, Virginio Gay da, Nello Ouilici e, con maggiore assiduità, Mario Appelius (v.) e Giovanni Ansaldo (v.). Particolarmente assidui ai microfoni dell’E.I.A.R. furqno anche Roberto Farinacci (lezioni di Storia del fascismo), F.T. Marinetti (declamazione di poemi futuristi), l'accademico Lucio D’Ambra (varietà), Eugenio Coselchi (un corso su « l'idea universale di Roma »), Carlo Delcroix, Cesare Maria De Vecchi, il professore Nicola Pende (propaganda razzista).

Seconda guerra mondiale

Allo scoppio della seconda guerra mondiale il fascismo affidò all'E.I.A.R. un ruolo di primissimo piano per la mobilitazione psicologica del Paese, ricorrendo a uno sfrenato martellamento propagandistico. Dal 1940 al 1942 vennero sistematicamente trasmessi, soprattutto alle ore dei pasti, canzoni di guerra e bollettini militari che era obbligo ascoltare « in piedi >». Tra la fine del

1942 e il 1943, con l’evolvere disastroso degli eventi bellici, l'E.I.A.R. perse repentinamente numerosi commentatori e abbassò il suo tono. Giovanni Ansaldo fu sostituito alle «Cronache del regime » da Umberto Guglielminetti e a partire dall’11.4.1943 sparì dai programmi la rubrica stessa.

Il « Radiocorriere » pudicamente avverti: « Il martedì e il sabato alle ore 20,30 sarà trasmessa una nota degli avvenimenti. Negli altri giorni, alla stessa ora, potrà essere trasmesso un commento ai fatti del giorno, qualora questi ne offrano materia ».

Da quella data, salvo qualche rara conversazione di Tullio Cianetti, Ezio Maria Gray, Alessandro Pavolini e pochi altri, [...]

[...]gli avvenimenti. Negli altri giorni, alla stessa ora, potrà essere trasmesso un commento ai fatti del giorno, qualora questi ne offrano materia ».

Da quella data, salvo qualche rara conversazione di Tullio Cianetti, Ezio Maria Gray, Alessandro Pavolini e pochi altri, non si ebbero più « commenti » ufficiali di sorta,

li 19.7.1943, sei giorni prima del crollo del regime, il professore Fulvio Palmieri incautamente proclamò dai microfoni dell'E.I.A.R.: « Qualunque sia la sorte, per così dire mec

La sede romana dell’E.I.A.R. occupata dai tedeschi (settembre 1943)

canica, della guerra, noi siamo per ora sempre più convinti e più certi che ci battiamo per una causa di giustizia ».

Dopo T8.9.1943, occupata l’Italia dai tedeschi e diviso il territorio nazionale, in parte liberato dagli angloamericani e in parte sotto il dominio nazista, ciò che restava degli impianti radiofonici (distrutti per il 90 per cento dai bombardamenti), passò in mano alle autorità militari. Quando Mussolini, liberato dai tedeschi, il 18.9.1943 volle ripresentarsi alla ribalta, dovette farlo parlando dalla radio di Monaco di Baviera.
[...]

[...] l’Italia dai tedeschi e diviso il territorio nazionale, in parte liberato dagli angloamericani e in parte sotto il dominio nazista, ciò che restava degli impianti radiofonici (distrutti per il 90 per cento dai bombardamenti), passò in mano alle autorità militari. Quando Mussolini, liberato dai tedeschi, il 18.9.1943 volle ripresentarsi alla ribalta, dovette farlo parlando dalla radio di Monaco di Baviera.

Il 21.2.1945, nell’Italia liberata l’E.I.A.R. si trasformò nella R.A.I. e passò alle dipendenze del ministro delle Poste e telecomunicazioni.

Lo « spettro »

Il 6.10.1941, durante la consueta trasmissione serale di Mario Appelius si inserì improvvisamente nella stessa lunghezza d'onda, con grande sorpresa dei radioascoltatori, una voce estranea, di provenienza ignota e tuttavia perfettamente comprensibile, che con tono fermo e con la massima disinvoltura si mise a discutere con l’Appelius. Gli ascoltatori e lo stesso oratore fascista rimasero allibiti. In realtà si trattava della voce di Luigi Poi ano (l’attuale senatore comunista) [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 611

Brano: [...]rebbe costruita quell’unità politica e di lotta così tragicamente mancata quindici anni prima. Fu un vero e proprio salto di qualità che la Spagna fece compiere a tutto l’antifascismo italiano per trovare le radici di quella unità che sarebbe stata determinante nella successiva Guerra di liberazione in Italia.

Da Madrid, Valencia e Barcellona venivano trasmessi programmi in lingua italiana che, nonostante l’azione di disturbo organizzata dall’E.I.A.R., venivano captati in Italia (v. Radio clandestine) : era una voce nuova e diversa, che faceva nascere domande, curiosità e dubbi, che

611



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 503

Brano: [...] « di qualsiasi altra provenienza » (di fatto, il presidente del Consiglio si riferiva, senza nominarle, alle forze tedesche che occupavano gran parte del paese).

Il breve proclama venne letto dal marescial

lo Badoglio dai microfoni della radio alle ore 19.45 delI '8.9.1943, ma secondo un'attendibile versione egli non si presentò davanti al microfono: temendo conseguenze per la sua persona, egli avrebbe prudentemente inviato alla sede dell’E.I.A.R. un disco precedentemente inciso nella propria villa. Il messaggio ascoltato in tutta Italia fu comunque il seguente: « Il Governo Italiano, riconosciuta l’impossibilità di continuare l’impari lotta contro la schiacciante potenza avversaria,

nell'intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione, ha chiesto l’armistizio al generale Eisenhower, comandante in capo delle Forze alleate angloamericane. La richiesta è stata accolta. Conseguentemente ogni atto di ostilità contro Forze angloamericane deve cessare da parte delle Forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno ad [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 12

Brano: [...]a di Poggibonsi (Siena), scoperti nell'ottobre 1941 e condannati il

24.3.1942 a pesanti pene detentive appunto perché divulgavano notizie apprese da Radio Mosca e Radio Londra, promuovendo apposite riunioni. Analoghe sentenze del Tribunale speciale si ebbero contro antifascisti di Terni (17.6.1942) e Ancona (11.7.1942).

Quanto alla Radio Vaticana, unica trasmittente ufficialmente ammessa in territorio italiano al di fuori del monopolio deW’E.I.A.R. (v.), durante gli anni del conflitto non svolse alcun ruolo di emittente alternativa alla radiofonia del regime.

Guerra di liberazione

Tra il settembre 1943 e il giugno 1944 passarono sotto controllo alleato le stazioni radiofoniche dell'E.l.A.R. funzionanti a Bari, a Napoli e infine a Roma. Da queste emittenti, oltre che da Radio Londra, durante la Guerra di liberazione venivano comunicati ai partigiani dell’Italia centrosettentrionale messaggi cifrati, istruzioni di combattimento, informazioni e notizie per collegare i C.L.N. e le formazioni stesse con i servizi angloamericani (v. Lan[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 662

Brano: [...]ione dei porti occupati da Franco. Dal 1939 al 1941 fu, sempre in U.R.S.S., dirigente politico della casa dei feriti, invalidi e mutilati delle Brigate Garibaldi in Spagna.

All’inizio della Seconda guerra mondiale gli fu affidata la redazione italiana di Radio Mosca, e dal 1941 la l/ooe dell’Italia libera, un’emittente clandestina che si inseriva nelle trasmissioni ufficiali del regime in Italia, svolgendo opera di propaganda antifascista (v. E.I.A.R.). Tornato in Italia nel novembre del 1945, resse fino al 1949 la Federazione comunista di Cagliari, entran

do anche nel Comitato regionale del partito, dove rimase fino agli anni '80. Eletto deputato nel 1948, rieletto nelle successive legislature, nel 1963 passò al Senato. Fino al

1973 è stato anche presidente deN'Associazione di amicizia ItaliaR.D.T..

Poldrugo, Ernesto

Istriano. N. a Pola nel 1911 (?), m. in Francia nel dopoguerra; marinaio. Dopo aver svolto vari lavori si arruolò nella Marina militare italiana, raggiungendo nel 1943 il grado di maresciallo capo. Secondo altre v[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 468

Brano: [...]o salvati dall'insurrezione nazionale). Quanto ai due attori Valenti e Ferida, dopo processo militare saranno giustiziati, il 30.4.1945, all’altezza del numero 13 di via Poliziano, precisamente nel punto dove il 26.3.1922 un gruppo di squadristi aveva bastonato e assassinato l’operaio Emilio Corazza. Nella notte del 2324 aprile la « Pasubio » partecipò all’inizio e poi all’esplosione dell'insurrezione milanese, occupando tra l'altro la sede dell’E.I.A.R., la Zecca, il Distretto militare e alcune caserme, compresa quella di piazzale Firenze, dove venne giustiziato il colonnello Tarnburini, responsabile dell’invio coatto in Germania di migliaia di giovani rastrellati.

Il 29.4.1945, circondato dai partigiani della « Pasubio », Sandro Pertini tenne il primo comizio nella capitale della Resistenza e dell’insurrezione, in Piazza del Duomo. Nei giorni successivi, i muri di Milano vennero letteralmente tappezzati di manifesti inneggianti a Marozin, presentato come « liberatore » della città: interessi oscuri, doppiogiochisti e avventurieri facevan[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 720

Brano: Milano Libertà, Radio

nelle trasmissioni ufficiali fasciste provocando non poco scompiglio e suscitando l'ira dei gerarchi (v. E.I.A.R.).

Pur avendo come ispiratore il P.C.I., anzi Paimiro Togliatti in persona, le due emittenti e le stesse redazioni erano ben distinte tra loro. Furono fatte molte congetture su dove fossero situate le stazioni trasmittenti. I giornali fascisti dell’epoca scrissero che si trattava sempre di « Radio Londra » e di « Radio Mosca »; altri opinavano che le emittenti si trovassero nel meridione della Francia e altri ancora sulle Alpi Giulie o addirittura in Slovenia, tanto che indicavano Tito come il loro principale organizzatore. Tra le tante ipotesi non mancarono quelle che « Radio Milano Libert[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 643

Brano: [...] fasciste ricalcanti l'ideologia hitleriana del « nuovo ordine ». Al centro dello scontro tra « nazioni proletarie » e « nazioni plutocratiche » vi era, secondo Gray, il problema della salvezza dell’Europa dal bolscevismo e della sua « rigenerazione » dal capitalismo: principio che caratterizzava appunto le tendenze nazionalsocialiste.

Dopo I’8.9.1943 fu tra i più zelanti collaboratori dei tedeschi, alla direzione dei servizi radiofonici dell’E.I.A.R. (v.) e poi (marzo 1944) del quotidiano torinese Gazzetta del Popolo, allorché i gappisti ne giustiziarono il direttore Ather Capelli.

Dopo la Liberazione fu processato e condannato a morte come criminale fascista, ma potè salvare la vita e tornare in circolazione grazie ai generosi provvedimenti di amnistia della repubblica (v. Epurazione) .

Ripresa l’attività politica come dirigente del partito neofascista (M.S.I.), fu eletto deputato e poi senatore nel collegio di Novara. Vicesegretario nazionale del M.S.I. e direttore del settimanale II Nazionale (rappresentante, nell’ambito stesso d[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 196

Brano: [...] stava preparando la trasmissione truccata, Appelius non raccolse le interruzioni dello spettro e si limitò a dire: « La propaganda nemica diffonde alcune scemenze che non abbiamo alcun motivo di nascondere agli italiani. Ci incarichiamo noi stessi di ripeterle ». Ma la sera successiva i radioascoltatori assistettero a una ripresa del dialogo, questa volta con uno spettro stranamente sdoppiato: seguendo le istruzioni di Mussolini, i tecnici dell’E.I.A.R. avevano preparato un copione con domande e risposte che dovevano essere dette da un falso spettro, ossia da un attore imitante la voce di Polano. Il trucco era grossolano e venne immediatamente scoperto.

Di fronte al nuovo smacco Mussolini rinunciò ad altri progetti e si limitò a ordinare che la voce dello spettro venisse il più possibile disturbata con altre interferenze. Polano potè così continuare nelle sue trasmissioni serali fino alla liberazione di Roma (4.6.1944).

Eichmann, Adolf

N. a Solingen in Renania (Germania) il 19.3.1906, giustiziato a Gerusalemme il 31.5.1962. Oberstur[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine E.I.A.R., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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