Brano: Chou Enlai
avvicinandosi alla città), fu piuttosto militareorganizzativa che sindacalepropagandistica.
Al momento della grande repressione scatenata da Chiang Kaishek riuscì a salvarsi solo per fortuna e destrezza. Nell’estate del 1927 si adoperò per staccare dal Kuomintang forze militari quanto più possibile numerose e infatti l’1.8.1927 fu, con Chu Teh, Ho Lung e Lin Piao, tra i fondatori dellV esercito rosso ». Ma questi primi reparti rivoluzionari furono presto travolti dalla disfatta e dalla repressione e Chou Enlai, poco prima della Comune di Canton del dicembre 1927, riuscì a riparare a [...]
[...]iva che sindacalepropagandistica.
Al momento della grande repressione scatenata da Chiang Kaishek riuscì a salvarsi solo per fortuna e destrezza. Nell’estate del 1927 si adoperò per staccare dal Kuomintang forze militari quanto più possibile numerose e infatti l’1.8.1927 fu, con Chu Teh, Ho Lung e Lin Piao, tra i fondatori dellV esercito rosso ». Ma questi primi reparti rivoluzionari furono presto travolti dalla disfatta e dalla repressione e Chou Enlai, poco prima della Comune di Canton del dicembre 1927, riuscì a riparare a Mosca dove, in concomitanza con il VI Congresso deirfnternazionale, fu tenuto un congresso del P.C.C. per fare un primo bilancio della disfatta del 1927 ed elaborare una nuova linea. Tornò ben presto in Cina, impegnandosi nel lavoro clandestino. Nel Comitato centrale, che aveva sede a Shanghai, si succedettero in quegli anni dure lotte interne con frequenti mutamenti di linea politica e di gruppi dirigenti. Chou Enlai, incaricato sempre del lavoro militare e quindi più di altri in contatto con la Repubblica sovietica[...]
[...]del dicembre 1927, riuscì a riparare a Mosca dove, in concomitanza con il VI Congresso deirfnternazionale, fu tenuto un congresso del P.C.C. per fare un primo bilancio della disfatta del 1927 ed elaborare una nuova linea. Tornò ben presto in Cina, impegnandosi nel lavoro clandestino. Nel Comitato centrale, che aveva sede a Shanghai, si succedettero in quegli anni dure lotte interne con frequenti mutamenti di linea politica e di gruppi dirigenti. Chou Enlai, incaricato sempre del lavoro militare e quindi più di altri in contatto con la Repubblica sovietica di Mao e di Chu Teh (v. Cina), fu presente in tutte le compagini che si succedettero alla segreteria del P.C.C., pur procedendo più volte a individuare ed a criticare le carenze e gli errori che ciascuna delle successive « piattaforme » aveva implicato rispetto alla situazione cinese.
È diffìcile dire, per ora, quanta parte in tali errori dovesse, essere attribuita ai militanti comunisti locali e quanta ad erronee valutazioni deH’Internazionale e personalmente di Stalin. Ancor più arduo [...]
[...] alla segreteria del P.C.C., pur procedendo più volte a individuare ed a criticare le carenze e gli errori che ciascuna delle successive « piattaforme » aveva implicato rispetto alla situazione cinese.
È diffìcile dire, per ora, quanta parte in tali errori dovesse, essere attribuita ai militanti comunisti locali e quanta ad erronee valutazioni deH’Internazionale e personalmente di Stalin. Ancor più arduo è definire quale peso possa aver avuto Chou Enlai nel determinare o nel frenare i gravi errori strategici che furono compiuti nella difesa della Repubblica sovietica dopo il 1932, cioè dopo che il Comitato centrale era stato trasferito da Shanghai alle zone di guerriglia, sostituendo (tra l’altro con l’intervento di comunisti tedeschi inviati come consiglieri dall'Internazionale) la precedente direzione militare di Mao e Chu Teh. Certo è che Chou Enlai, durante la «lunga marcia» il cui inizio era stato da lui ordinato, sostenne le posizioni di Mao e fu quindi uno degli uomini di primo piano del nuovo gruppo dirigente, che nel 1935 fu costituito sotto la direzione di Mao Tsetung medesimo.
La sua maggiore notorietà internazionale si deve tuttavia alla parte che egli ebbe nella lotta politica per costringere il Kuomintang a por termine alla repressione anticomunista e ad intraprendere (e poi a continuare) la resistenza ad oltranza contro il Giappone. Chou Enlai fu infatti il più eminente rappresentante che trattò con Chiang Kaishek al mo[...]
[...]ordinato, sostenne le posizioni di Mao e fu quindi uno degli uomini di primo piano del nuovo gruppo dirigente, che nel 1935 fu costituito sotto la direzione di Mao Tsetung medesimo.
La sua maggiore notorietà internazionale si deve tuttavia alla parte che egli ebbe nella lotta politica per costringere il Kuomintang a por termine alla repressione anticomunista e ad intraprendere (e poi a continuare) la resistenza ad oltranza contro il Giappone. Chou Enlai fu infatti il più eminente rappresentante che trattò con Chiang Kaishek al momento del « colpo di Sian » per ottenere un impegno del Kuomintang ad intra
prendere un’efficace resistenza contro l’aggressione giapponese.
In seguito fu capo della missione diplomatica che il Partito comunista tenne nella capitale nazionalista. In questa sua posizione non riuscì ad ottenere che il formale fronte unito tra nazionalisti e comunisti venisse trasformato in un’effettiva lotta comune contro l'invasóre, in quanto le difficoltà che si frapponevano a questa soluzione avevano profondo carattere stru[...]
[...], così come in precedenza si era adoperato per sventare le manovre dei militaristi di Chiang Kaishek che, incapaci di organizzare un'effettiva resistenza contro il Giappone, applicavano la tattica della terra bruciata sul loro stesso paese, abbattendo gli argini dei fiumi e bruciando le città, provocando con ciò scarso danno al nemico, ma rovinose conseguenze per la popolazione.
Lo statista
Subito dopo la fine della seconda guerra mondiale Chou Enlai fu ancora una volta il principale rappresentante del Partito comunista cinese nel corso delle trattative che miravano a stabilire quali fossero le prospettive e le possibilità di trasformare, con una collaborazione tra comunisti e Kuomintang, la Cina
in un paese veramente democratico, dotato di istituzioni moderne e liberato dal peso dell’arretratezza mantenuta nelle campagne dalla permanenza di un capillare apparato di repressione feudale.
Nel corso di queste trattative egli rivelò estrema abilità e duttilità per quanto concerneva le soluzioni da adottare sul piano costituzionale e [...]
[...] politico di fatto costituito dai comunisti nelle campagne, se non nel quadro di un regime nuovo le cui basi sociali fossero totalmente differenti da quelle del Kuomintang.
A lui si dovette l'affermazione per cui « trattare e sparare » sono soltanto due elementi complementari e inscindibili della tattica rivoluzionaria in un paese dove le classi privilegiate tentino di sopravvivere attraverso la repressione di classe armata. L’ipotesi per cui Chou Enlai avrebbe potuto essere staccato dal suo partito e inserito in un regime di « terza forza » in Cina, costituiva quindi soltanto un mito perseguito dai diplomatici americani.
Quando nel 1946 il Kuomintang ruppe le trattative e ritenne di essere forte abbastanza per sterminare i comunisti e i loro guerriglieri contadini, Chou Enlai riprese la via della lotta armata, dalla quale emerse nel 1949 coma uno dei maggiori dirigenti del nuovo regime nato dalla rivoluzione.
Da allora egli ha ricoperto ininterrottamente la carica di primo ministro, influenzando personalmente in modo assai marcato la struttura amministrativa del nuovo Stato e anche la gestione economica: indipendentemente dalle varie modifi
Il primo ministro Chou Enlai con un gruppo di contadini cinesi
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