Brano: [...]liberazioni defia atta, dare tutta rmm (ertale al tiasti» corafgasi pftfetti ts wi della popolartene siami» pr «#**■ la nostra attoria.
I vitto fiosi Eserciti atfeati # ptcfartataetì con la fraternità chs sentiamo per m * fame m combattono #er la mm mm , eotuuisiiamm i Aline di esse» m eomfottends « cadendo per la libertà Firenze li *0o^to HH4
Il Comitato Toscano #1 Liberazione Nazionale.
Il proclama di assunzione di poteri da parte del C.T.L.N. (11.8.1944)
centro cittadino in seguito alla distruzione dei ponti sull’Arno (questa distruzione, effettuata dai tedeschi nel corso della notte precedente, era stata vanamente contrastata da alcune S.A.P.). Dopo aver superato non lievi attriti con gli Alleati, che pretendevano l’immediato scioglimento e disarmo dei partigiani (v. Disband), gli uomini della « Lanciotto », della « Sinigaglia » e delle S.A.P. di Oltrarno furono impiegati per ripulire dai franchi tiratori il quartiere di San Frediano. Mentre stava dando le disposizioni per il rastrellamento dei cecchini fascisti, il comandante[...]
[...]te » venne ferito a morte da un colpo di mortaio. Nei giorni seguenti la Divisione « Arno » assunse il nome del caduto.
L’11 agosto i partigiani attraversarono il fiume, occuparono il centro cittadino e, assieme agli uomini delle S.A.P., provvidero a snidarne i franchi tiratori, stabilendo il contatto a fuoco con le retroguardie tedesche lungo una linea che correva approssimativamente sui viali dejla circonvallazione.
Azione di governo del C.T.L.N.
Nel frattempo il C.T.L.N., che fin dalla metà di giugno aveva lanciato a tutta la popolazione della regione un appello perché si unisse ai partigiani nella lotta di liberazione nazionale, continuava la sua azione di governo stroncando ambigui tentativi di alcuni ufficiali dell’eser
cito di costituire una « Guardia Civica » per esautorare il Comitato stesso (v. Artom, Eugenio). Dopo aver esonerato dalle rispettive cariche, con relativa comunicazione scritta, le maggiori autorità compromesse col nazifascismo quando ancora la città era in mano a truppe tedesche, il C.T.L.N. designò gli uomini che, al momento della lib[...]
[...]ché si unisse ai partigiani nella lotta di liberazione nazionale, continuava la sua azione di governo stroncando ambigui tentativi di alcuni ufficiali dell’eser
cito di costituire una « Guardia Civica » per esautorare il Comitato stesso (v. Artom, Eugenio). Dopo aver esonerato dalle rispettive cariche, con relativa comunicazione scritta, le maggiori autorità compromesse col nazifascismo quando ancora la città era in mano a truppe tedesche, il C.T.L.N. designò gli uomini che, al momento della liberazione, avrebbero dovuto assumere la direzione degli organi amministrativi comunali e provinciali.
A seguito dell’ordine tedesco di sgombero della popolazione dalle due fasce della città prospicienti l’Arno (29 luglio) il C.T.L.N., prevedendo che Firenze sarebbe rimasta divisa in due parti, aveva designato una delegazione che, insediatasi in Oltrarno, il 4 agosto, non appena la parte meridionale della città fu liberata, prese contatto con i Comandi alleati. Nella parte settentrionale i tedeschi proclamarono lo stato di emergenza il 3 agosto. Da quel momento il C.T.L.N. e il Comando militare, riuniti presso sedi stabilite in precedenza, rimasero in seduta permanente fino all’11 agosto allorché, sulla base delle informazioni pervenute dai vari settori, il Comando militare ritenne giunto il momento di scatenare la insurrezione. Mentre i partigiani della Divisione « Potente » e quelli delle Brigate « Rosselli » fronteggiavano le truppe di copertura tedesche, il Comando militare e il C.T.L.N. si spostarono in Palazzo Riccardi, sede della Prefettura, ivi proseguendo ufficialmente l’attività militare e di governo.
Nei giorni che seguirono, il contributo degli Alleati alle operazioni militari contro i tedeschi non fu particolarmente intenso: le truppe alleate si limitarono dapprima a presidiare le zone già saldamente controllate dai patrioti. I Comandi angloamericani non vedevano d’altra parte favorevolmente l’attività del C.T.L.N. che, sotto l’imperversare del cannoneggiamento tedesco, governava la città e si rifiutava di sostituire gli uomini che "aveva preposto alle maggiori cariche cittadine, con gli elementi nominati dagli Alleati. Alla fine gli Alleati stessi si videro costretti a riconoscere valide le decisioni del C.T.L.N. e a considerare questo come unico organo rappresentativo della popolazione. Il 16 agosto, il C.T.L.N. rimise i poteri al Governo Militare Alleato (v. A.M.G.O.T.), quindi collaborando con questo, continuò a svolgere le proprie funzioni. Nei mesi che seguirono, direttamente e attraverso gli uomini che aveva preposto ai vari organi economici e
amministrativi, il C.T.L.N. dette un notevole contributo alla rinascita e alla ricostruzione dell’intera provincia, sebbene la sua opera venisse sempre più ostacolata dal prefetto e dagli Alleati, ben lontani da condividere i criteri profondamente democratici della sua attività.
La battaglia di Firenze continuò fino ai primi di settembre e nella parte settentrionale della provincia la guerra infuriò ancora a lungo, dando luogo ad altri atti di ferocia tedeschi: a Figline di Prato, il 6 settembre, furono impiccati 29 partigiani, catturati mentre scendevano a Prato.
A nord di Firenze le truppe alleate si trovarono d[...]