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Il segmento testuale C.R. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 18Entità Multimediali , di cui in selezione 4 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 550

Brano: [...]sua ala radicale.

In seguito al colpo di stato del marzo 1963 si formò un governo guidato dal colonnello (ora generale) Feisal Al Atassi e risultò costituito da una coalizione di “ba’thisti”, di militari e di nazionalisti filonasseriani. Quando questi ultimi, il 18.7. 1963, tentarono con un nuovo colpo di stato di impadronirsi compietamente del potere, furono sconfitti e il loro fallimento rinforzò il Ba’th, che portò alla presidenza del C.N. C.R. Amin Al Hafiz. Nell’aprile 1964 fu promulgata una nuova costituzione (provvisoria) che assegnava il potere legislativo al C.N.C.R. e vennero al tempo stesso avviate misure di nazionalizzazione e di riforma agraria di tipo socialista. Queste misure provocarono in diverse parti del paese (soprattutto fra gli artigiani e i commercianti della città, per lo più sunniti) disordini antigovernativi capeggiati dai filonasseriani e dalla setta islamica dei Fratelli musulmani, disordini motivati dal fatto che il Ba’th e l’esercito reclutavano molti dei loro quadri tra le minoranze etniche, in particolare fra gli alauiti.

L’esercito represse duramente le proteste e, dopo un breve interregno di Bitar, Hafiz tornò a presiedere il C[...]

[...]ese (soprattutto fra gli artigiani e i commercianti della città, per lo più sunniti) disordini antigovernativi capeggiati dai filonasseriani e dalla setta islamica dei Fratelli musulmani, disordini motivati dal fatto che il Ba’th e l’esercito reclutavano molti dei loro quadri tra le minoranze etniche, in particolare fra gli alauiti.

L’esercito represse duramente le proteste e, dopo un breve interregno di Bitar, Hafiz tornò a presiedere il C.N.C.R. accelerando il programma di nazionalizzazione delle grandi imprese commerciali e indu

striali, nonostante l’opposizione di vasti strati della borghesia. Agli oppositori, il nuovo regime fece fronte istituendo un tribunale militare speciale.

D’altra parte, i conflitti ideologici attraversavano anche il Ba’th, nel quale era sorta una nuova generazione di militanti che, convinti della necessità di collegare la lotta nazionale a una prospettiva di azione contro l’imperialismo occidentale, non condividevano il puro e semplice nazionalismo di Aflaq e degli altri capi storici del partito. Nell[...]

[...], nel frattempo, verso il “socialismo scientifico”). La partecipazione siriana a fianco dell’Egitto, cioè all’attacco militare egiziano contro Israele nella cosiddetta “guerra dei sei giorni” e la conseguente disfatta del giugno 1967 che costò alla Siria la perdita delle alture del Golan, indebolirono grandemente la posizione del governo ba’thista (nel quale il Partito comunista siriano era entrato a far parte nel 1966) e determinarono una nuova crisi: del dissidio tra comunisti e Ba’th poterono profittare i militari, dimostrandosi ancora una volta la forza dominante del regime ba’thista. AH’interno della sinistra del Ba’th acquistò grande potere il generale Hafez El Assad, un alauita che era ministro della Difesa e leader di un nucleo nazionalista più spregiudicato in campo economico e sociale.

L’ascesa di Assad

Nel 1969 Assad riuscì a compiere il suo colpo di stato prendendo di fatto il potere che consolidò l’anno successivo, manovrando abilmente in campo economico con l’Unione Sovietica e i passi dell’Europa orientale, e sosten[...]

[...]ll’Europa orientale, e sostenendo al tempo stesso la resistenza palestinese, fino a intervenire militarmente in Giordania in appoggio ai palestinesi nei giorni del “Settembre nero”. Salito al vertice dello stato nel no

vembre del 1970, attraverso una gestione molto personale del potere e per mezzo di un liberismo realista Assad riuscì a guadagnarsi l’adesione di buona parte della borghesia mercadora che si era rapidamente sostituita all’aristocrazia fondiaria, formando un nuovo strato sociale urbano strettamente legato allo Stato e ai militari. Bloccate le nazionalizzazioni e acquistato un certo seguito anche fra i sunniti (nonostante che il Ba’th si identifichi, in Siria, con il partito degli alauiti, cioè di una minoranza numericamente insignificante), e fronteggiando l’opposizione interna dei Fratelli musulmani con i Servizi di sicurezza, il regime di Assad si è posto il compito di realizzare gli obiettivi strategici dei governi che l’hanno preceduto: stabilire la supremazia siriana nella “mezzaluna fertile” attraverso il controll[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 143

Brano: [...]orze di occupazione tedesche a quelle alleate. Erano esclusi gli attacchi diretti contro i tedeschi e financo le iniziative contro i fascisti, quantunque questi già collaborassero attivamente con l’invasore, per non caratterizzare in senso politico le azioni che dovevano avere solo carattere strettamente militare. Data la grande differenza di concezione, non desta sorpresa il fatto

che tra i partiti del C.L.N. e i militari organizzati nel F.M.C.R. non fosse possibile giungere a un’intesa unitaria. Sorse subito una reciproca diffidenza che si tradusse in netta separazione operativa e aperta contrapposizione politica. Il F.M. C.R. non aderì al C.L.N. e (v. Comitato centrale di liberazione nazionale) solo in un caso sembra che la radio trasmittente da esso gestita abbia permesso alle formazioni partigiane “politiche” di ricevere un rifornimento aereo di armi e materiali.

Per scongiurare i pericoli derivanti da tale situazione, Ivanoe Bonomi, presidente del C.L.N. e vicino idealmente alle posizioni dei militari, cercò di far entrare il Montezemolo nella Giunta militare del Comitato, senza però riuscirvi.

Dopo la scomparsa di Montezemolo, arrestato con alcuni suoi collaboratori nel gennaio 1944, la situazione venne [...]

[...]icoli derivanti da tale situazione, Ivanoe Bonomi, presidente del C.L.N. e vicino idealmente alle posizioni dei militari, cercò di far entrare il Montezemolo nella Giunta militare del Comitato, senza però riuscirvi.

Dopo la scomparsa di Montezemolo, arrestato con alcuni suoi collaboratori nel gennaio 1944, la situazione venne sanata con la nomina del generale Roberto Bencivenga (v.) a comandante civile e militare di Roma (22.3.1944), nomina decretata dal governo Badoglio, ma accettata con molte riserve dai membri del C.C.L.N..

Organizzazione e attività

Nonostante i suoi ben limitati impegni di lotta (ma forse proprio per questo), il Fronte clandestino militare della Resistenza romana potè compiere un massiccio reclutamento, sia di militari che di civi

li, ai quali d’altronde non si chiedeva che di “tenersi pronti” per il momento della Liberazione. Entrarono nelle sue file anche molti doppiogiochisti, che aderivano alle forze armate della Repubblica sociale qualificandosi “infiltrati”.

Nella Storia della Resistenza romana,[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 274

Brano: Rossiglione

eia di Genova, durante la Guerra di liberazione Rossiglione fu teatro di intensa lotta partigiana.

Lungo la strada che da Ovada (Alessandria) conduce a Genova, ai piedi deil’Appennino Ligurepiemontese e poco distante dalle colline della valle delI’Orba, dopo T8.9.1943 la zona fu teatro di operazioni della Divisione Garibaldi “Mingo" (v.). Fra i numerosi episodi ivi svoltisi, si ricorda il sacrificio di 3 partigiani [Pirata, Maris e Stan) che il 10.

12.1944 caddero lungo la provinciale OvadaGenova uccisi durante il tentativo di tendere un’imboscata ai tedeschi.

Il 2.1.1945 il paese, attraversato dalla ferrovia GenovaAlessandria, fu bersaglio di un pesante bombardamento aereo degli Alleati, che provocò distruzioni nell’abitato e perdite tra la popolazione. Nelle ore successive i tedeschi, arrivati dalla vicina Campoligure per verificare i danni, furono attaccati da una formazione partigiana a sua volta sopraggiunta nel centro del paese. Convinti di essere stati attirati in un’i[...]

[...]no a Rossiglione, così duramente provata, una medaglia d'oro in segno di riconoscenza per l’inestimabile aiuto ricevuto dai suoi abitanti.

Rossini, Aldo

N. a Novara nel 1888, ivi m. nel

1977; avvocato.

Figlio dell'architetto Erminio Rossini, si laureò in Giurisprudenza a Torino nel 1910 ed esercitò poi la professione di avvocato nella sua città natale. Presidente della società sportiva Ginnastica e scherma e Forza e speranza, le fuse creando la Società “ProNovara". Sottotenente volontario nella Prima guerra mondiale, fu decorato con medaglia d’argento, poi ferito e, dichiarato invalido, venne addetto al Comando della I Armata, con rilevanti competenze sui Tribunali militari.

Nel dicembre 1918, smobilitato, come rappresentante del Circolo Popolare Monarchico fu tra i fonda

tori del Fascio d'Azione Popolare Novarese (alleanza di forze borghesi cittadine precorritrice dei fasci mussoliniani) e, nello stesso tempo, tra i promotori del {'Associazione Nazionale Combattenti (v. A.N. C.R.), di cui aveva già fondato la Federazi[...]

[...] d’argento, poi ferito e, dichiarato invalido, venne addetto al Comando della I Armata, con rilevanti competenze sui Tribunali militari.

Nel dicembre 1918, smobilitato, come rappresentante del Circolo Popolare Monarchico fu tra i fonda

tori del Fascio d'Azione Popolare Novarese (alleanza di forze borghesi cittadine precorritrice dei fasci mussoliniani) e, nello stesso tempo, tra i promotori del {'Associazione Nazionale Combattenti (v. A.N. C.R.), di cui aveva già fondato la Federazione di Novara e Vercelli (che raggiungerà nel 1922 ben 24 mila iscritti, costituendo il più grande organismo di massa del Novarese dopo la flessione delle organizzazioni operaie).

In quegli stessi anni collaborò con corrispondenze al “Corriere della sera” e al “Giornale d’Italia”, diede vita al settimanale La Fiamma (191924), organo delle sezioni dell’Associazione Nazionale Combattenti e deH’Unione Smobilitati della Provincia di Novara, e nel settembre 1919 fu infine tra i fondatori della locale Unione Popolare Antibolscevica, nella quale era confluito

il Fascio d’Azione Popolare.

Nel 1919 venne eletto deputato, in rappresentanza dei combattenti, nel[...]

[...]enze al “Corriere della sera” e al “Giornale d’Italia”, diede vita al settimanale La Fiamma (191924), organo delle sezioni dell’Associazione Nazionale Combattenti e deH’Unione Smobilitati della Provincia di Novara, e nel settembre 1919 fu infine tra i fondatori della locale Unione Popolare Antibolscevica, nella quale era confluito

il Fascio d’Azione Popolare.

Nel 1919 venne eletto deputato, in rappresentanza dei combattenti, nel Blocco Democratico Liberale Riformatore; fu poi consigliere comunale a Novara per il Partito Liberale Democratico Riformatore (192022), infine riconfermato nel “listone” giolittiano alle elezioni politiche del maggio 1921. Alla Camera, dapprima membro del Gruppo parlamentare del Rinnovamento Nazionale, passò poi alla Democrazia Sociale diretta da Luigi G aspa rotto.

Dopo essere stato designato sottosegretario per le Pensioni di guerra e l’assistenza militare nel governo Bonomi e nei due ministeri Facta, i! 6.4.1924 venne rieletto deputato, col massimo delle preferenze in provincia di Novara (secondo in Piemonte), nelle liste del Blocco Nazionale. Durante la formazione della lista, Rossini aveva condotto personalmente la trattativa con Benito Mussolini per inserirvi gli ex combattenti.

Gerarca fascista

La parabola del definitivo inserimento di Rossini nella compagine fascista (non aveva rifiutato comport[...]

[...], il più giovane del regno, e in seguito fu fatto conte di Val Grande.

Presidente dell'Ospedale Maggiore di Novara da! 1927 (e Opere Pie Riunite con R.D. del 28.9.1929, concentrandovi il più consistente patrimonio immobiliare del Novarese), nel 1929 divenne consigliere della Banca Popolare di Novara, poi vicepresidente e infine presidente dell’istituto. Nel 1931 fu il principale artefice dell’assorbimento, da parte della Popolare, del Piccolo Credito Novarese, la finanziaria cattolica della piccola borghesia dell’Agro Novarese, banca fondata nel 1903. Nel 1931, fondatore dell 'Ente Nazionale Risi, Rossini divenne presidente anche di questo nuovo istituto. Ricoprì tali cariche fino al 1943, presumibilmente godendo di alti appoggi negli ambienti della Corona e deH’amicizia personale col Duca d’Aosta (tanto da far correre voce di una sua presunta complicità nell’incompiuta congiura di palazzo per sostituire Mussolini con Gabriele D’Annunzio). Rossini rappresentò in ogni caso in seno al fascismo novarese la fazione più potente, contrappo[...]

[...]oguerra

Sottoposto a inchiesta dall’Alta Corte di giustizia e dall’Alto Commissariato per l’epurazione, ne uscì indenne. Proprietario della Gazzetta di Novara (settimanale cessato alla fine degli anni ’60), dopo la Liberazione promosse la ricostruzione óe\V Associazione Nazionale del Fante, divenendone il presidente nazionale e l’animatore dell’organo di stampa II Fante d’Italia. Dopo il 1948 cercò di inserirsi nelle sfere dirigenti della Democrazia Cristiana e di dare la scalata nuovamente ai vertici della Banca Popolare di Novara, ma questa volta senza successo.

F.O.Z.

274



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 195

Brano: [...]ttore, integerrimo amministratore, a 40 anni dalla morte con memore riconoscenza i Visinadesi posero ».

Bibliografia: A. Muculian, Agostino Ritossa nel voi. VI 1/1984 dei “Quaderni” del Centro di ricerche storiche di Rovigno; E. Apih, Testimonianza e considerazione per la storia del socialismo in Istria, nel voi. Vili degli “Atti” del Centro di ricerche storiche di Rovigno, 19771978; M. Budicin, Giuseppe Tuntar nel voi. VII dei “Quaderni” del C.R. S.R.; G. Tuntar, Agostino Ritossa, in “l’Italia del Popolo”, Buenos Aires, 20.9.1935; Il movimento operaio italiano, Dizionario biografico, voi. IV, Rome 1978, ad nomen; P. Sema, La lotta in Istria 18901945, Trieste 1971.

G.Sco.

Ritsos, Yannis

N. a Monemvasfa (Grecia) 1*1.5. 1909; poeta.

Proveniente da un’antica famiglia che risiedeva in una cittadella di

origine veneziana, ebbe una gioventù travagliata dalla miseria e dalla malattia che lo costrinse per lunghi anni a vivere nei sanatori, facendo sorgere in lui una concezione tragica dell’esistenza. Diciassettenne, si trovò un [...]

[...]re in lui una concezione tragica dell’esistenza. Diciassettenne, si trovò un lavoro ad Atene, poco dopo la proclamazione della repubblica, cui seguirono violente lotte per il potere e rivolte militari che si conclusero con la restaurazione della destra agraria capeggiata dal reazionario Venizelos (192833) e infine del potere monarcofascista del dittatore Metaxas (1936).

Di orientamento antifascista e ispirato dai surrealisti, nel 1936 Ritsos scrisse, in memoria di un giovane dimostrante ucciso a Salonicco durante una manifestazione, il poema Epitaffio che gli procurò grande popolarità e che sarà più tardi musicato da Theodor akis.

Durante la Seconda guerra mondiale, nella Grecia invasa dai nazifascisti, legato al Partito comunista prese parte attiva alla Guerra di liberazione e quella esperienza fece maturare in lui una vigorosa personalità di poeta civile, che raggiunse i frutti più alti nelle raccolte poetiche Esercizi (Atene, 1965) e Testimonianze seconda serie (Atene, 1966). Grazie a traduzioni fatte in Francia, queste opere l[...]

[...]lturale del fenomeno nazista.

Maestro della biografia, un genere particolarmente congeniale alla sua concezione storiografica, dedicò studi fondamentali a due delle figure più rappresentative della storia prussiana: H. Friedrich Karl vom Stein (1931) e Federico il Grande (1936).

All’avvento al potere del nazismo visse il conflitto tra la sua concezione conservatrice della vita sociale, che lo portava a solidarizzare con la reazione antidemocratica e antisocialista, e le sue concezioni morali che lo portavano a rivalutare le correnti del protestantesimo tedesco più intimamente avverse al nazismo (v. Protestanti): conflitto che lo indusse ad approfondire principalmente, e unilateralmente, la problematica morale dell'arte di governo (Machtàtaat und Utopie, 1940). Dopo l'attentato a Hitler del

20.7.1944 fu arrestato per i contatti che aveva avuto con Cari Goerdeler, al quale dedicherà l’ultimo dei suoi grandi lavori biografici (1954).

Nell’ultimo dopoguerra l’attività storiografica del Ritter si rivolse principalmente alla stori[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine C.R., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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