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Il segmento testuale Alfredo Pizzoni è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 10Entità Multimediali , di cui in selezione 7 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 415

Brano: [...]di appoggio per attuare un certo controllo sul movimento partigiano. Per contro, grazie alla protezione inglese, veniva consentito a Sogno di avere voce In capitolo al vertice della Resistenza italiana, quasi come un portavoce ufficiale della volontà britannica. In tal modo la Resistenza, fino allora diretta da comunisti e azionisti, sarebbe dovuta passare sotto il controllo degli inglesi. Ovviamente il piano rimase sulla carta.

Presentato da Alfredo Pizzoni, rappresentante liberale in seno al C.L.N.A.I., a John IMcCaffery, capo della Special Force in Svizzera, Sogno si guadagnò la fiducia dell ‘inglese e venne considerato come il principale agente della Special Force per l’Italia occupata. Gli furono messi a disposizione cospicui finanziamenti e poteri notevoli, come quello di prender contatto con le Missioni britanniche attive nelle diverse zone partigiane, per meglio coordinare i lanci aerei. Egli fu inoltre autorizzato a rappresentare gli inglesi in seno al C.L.N.A.I. e al Comando generale del C.V.L., alle cui riunioni

— introdotto da Pizz[...]

[...] un accordo che, nelle intenzioni inglesi, avrebbe dovuto imbrigliare le forze della Resistenza, Edgardo Sogno vi venne incluso di autorità su richiesta di McCaffery.

Con una vena di humour, Sogno *ha così tratteggiato la situazione: « Questa strana delegazione era naturalmente vista sotto aspetti differenti dai vari partiti: per gli azionisti e i comunisti, gli unici due rappresentanti di rilievo erano Maurizio e Mare, ossia Parri e Pajetta; Alfredo Pizzoni un grosso fantoccio inutile, io un intruso infido; per gli Alleati e i partiti di destra, Parri e Pajetta erano due fastidiosi settari da tenere d’occhio, Pizzoni un elemento moderatore e un rappresentante imparziale del movimento; io, l’esponente delle forze autonome e un informatore obiettivo al quale si faceva un certo credito » (Op. cit., pag. 315).

Il giudizio del generale Raffaele Cadorna (v.) sui servizi della « Franchi », che avrebbe dovuto costituire un suo fermo punto d’appoggio ìn seno al C.V.L., non è molto positivo: «La Franchi [...] era largamente fornita di automezzi con tar[...]

[...]ra ».

Il suo coraggio personale era ineguagliabile, come risulta anche dal seguente episodio, sempre raccontato da Cicchetti che ne fu testimone: per far saltare in aria la Casa del fascio di Argelato, Romagna si riservò come al solito l'incombenza più rischiosa, cioè la posa della dinamite e l'accensione, sotto il naso delle sentinelle fasciste. Sistemata la carica e accesa la

Membri dell'Organizzazione « Franchi ». Da sinistra, in piedi: Alfredo Pizzoni, Emilia Arpesani, Giustino Arpesani, Mimina Brichetto, Cesare Merzagora, il capitano Bustei li, la contessa Nicoletta Visconti, Cristina Casana, il console de Garston, Johnny Birkbeck, Bice Brichetto, Virgilio Brichetto, Edoardo Visconti, Nanda Vuccino, Bianca Brichetto. Seduti, da sinistra: Sandro Cicogna, Edgardo Sogno, Ferdinando Prat, Paolo Brichetto, Uberto Revelli (Cari mate, 1946)

415



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 607

Brano: Comitato di liberazione nazionale dell'Alta Italia

La delegazione del C.L.N.A.I. incontratasi con i rappresentanti degli Alleati a Caserta nel dicembre 1944. Da destra: Ferruccio Parri, il generale Maitland Wilson, Gian Carlo Pajetta, Alfredo Pizzoni, Edgardo Sogno

fasciste nelle loro file. E quando nel maggio riprese l’offensiva alleata, che portò alla liberazione di Roma (4 giugno) e alla fine di agosto a quella di Firenze, il C.L.N.A.I. trovò in questa favorevole situazione una spinta per una intensa attività legislativa: infatti esso approvò tutta una serie di decreti che miravano non solo a favorire la lotta partigiana, ma che si preoccupavano anche di preparare le condizioni per l’instaurazione di una effettiva democrazia nel nostro paese mediante l’eliminazione di tutta la vecchia burocrazia e il rinnovamento sostanziale delle a[...]

[...]a offrire nulla in cambio e mostravano, tornando sempre sulla loro ormai radicata diffidenza verso i C.L^N. come strumenti del nuovo potere, di voler privare i C.L.N. stessi di ogni funzione politica rinnovatrice per ridurli a semplici organi tecnico* amministrativi: anzi, sembrava che proprio ad essi assegnassero il compito di restaurare la vecchia società.

Una profonda delusione dovette impadronirsi dei rappresentanti del C.L.N.A.I. (Parri, Alfredo Pizzoni e Gian Carlo Pajetta), delusione che traspare chiaramente dal racconto che et ha lasciato Parri della firma dell’atto con cui gli angloamericani riconoscevano il C.V.L. come l'ese

607



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 110

Brano: [...]bourne, ministro responsabile del S.O.E., ritenevano che la Resistenza italiana meritasse ogni sostegno.

Comunque non mancarono contraddizioni organizzative e tattiche all’interno del campo alleato, mentre restano ancora da chiarire le ragioni per cui il Proclama di Alexander sia stato emanato dall’A.F.H.O. il giorno precedente l’arrivo (14 novembre) di una importante delegazione del C.L.N.A.I. composta da Ferruccio Parri, Gian Carlo Pajetta, Alfredo Pizzoni ed Edgardo Sogno (v. Protocolli di Roma).

Gli “accordi di dicembre"

L’obiettivo centrale della strategia degli Alleati nei confronti della Resistenza consistette nel giungere a precisi accordi sui concetti di disarmo, smobilitazione e passaggio completo dei poteri, al momento della Liberazione, nelle mani dell’A.M.G.. In cambio, il movimento partigiano avrebbe potuto usufruire di notevoli quantità di armi e di denaro.

Gli Alleati guardavano con ansia al momento successivo alla Liberazione, per loro cruciale in quanto rappresentava la fine della loro esperienza militare con la Resiste[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 646

Brano: [...] collaboratori e attraverso la Delegazione costituita in territorio elvetico, intense trattative con gli Alleati per far pervenire al Nord Italia i fondi necessari per la continuazione della lotta partigiana.

Esauritesi presto, nel primo semestre del 1944, le somme di denaro versate da varie parti al movimento resistenziale, e venuto a cessare l’afflusso di biglietti di banca accumulati in Svizzera prima della guerra e a fatica rastrellati

Alfredo Pizzoni

646



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 321

Brano: [...] non interrompere i rifornimenti e tenere unite le bande. Per fortuna, nel febbraiomarzo 1945 il tempo fu eccellente e l'O.S.S. riuscì a fare un numero di aviolanci superiore a ogni più ottimistica prospettiva, aumentando il potenziale di armi delle formazioni partigiane in preparazione della prevista offensiva di primavera. I dettagli operativi della insurrezione generale erano stati discussi per esteso nel dicembre

1944 con Ferruccio Parri, Alfredo Pizzoni, Giancarlo Pajetta, il generale Cadorna, e in successivi incontri tra i rappresentanti del C.L.N.A.I., dell'O.S.S., del S.O.E. britannico e i Quartieri Generali Alleati.

in tutta la sua attività, l’O.S.S. sostenne con forza l'esigenza che il colore politico delle bande partigiane non doveva in nessun caso essere adottato come criterio discriminante per assicurare o meno l’aiuto alleato. Secondo questa linea politica, ogni banda che fosse pronta a combattere, a usare le armi per combattere il nemico e liberare l’Italia, aveva diritto a ricevere armi. A tale principio l’O.S.S. si attenne all[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 349

Brano: [...]ite. Inoltre anche gli americani della Svizzera ci aiutarono; non avendo filiali di banche, non poterono escogitare operazioni del genere inglese, ma ci dettero denaro in biglietti di banca svizzeri che furono cambiati a Milano ».

L’accordo con gli Alleati

Infine il terzo forte finanziamento il C.L.N.A.I. lo ottenne grazie all’accordo ratificato il 7.12.1944 dalla delegazione del C.L.N.A.I. (composta da Ferruccio Parri, Gian Carlo Paletta, Alfredo Pizzoni, Edgardo Sogno), incontratasi a Roma con il Comandante supremo alleato. Questi si impegnò a un’assegnazione di 160 milioni di lire al mese.

Il protocollo firmato a Roma il 7.12,1944 diceva tra l’altro: « Durante il periodo di occupazione nemica dell'Alta Italia verrà data al C.L.N.A.I., insieme con tutte le organizzazioni antifasciste, la massima assistenza per fare fronte alle necessità deP loro membri che sono impegnati nel contrastare il nemico in territorio occupato; una assegnazione mensile non eccedente i 160

milioni di lire verrà consentita per conto del Comandante supremo alleat[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 348

Brano: [...]nto questo Comitato disponeva di mezzi propri e di diverse altre fonti di finanziamento.

I fondi del C.L/V.

La prima commissione del C.L.N.A.I. incaricata della raccolta e dell’amministrazione dei fondi fu composta dall avvocato Roberto Ver atti, dal dottor Luigi Casagrande e dall’ingegnere Enrico Falk. Dopo la morte di Veratti e il passaggio in Svizzera di Casagrande, la responsabilità finanziaria fu affidata al presidente del C.L.N.A.I., Alfredo Pizzoni (Pietro Longhi) e a Enrico Falk. Questo Comitato organizzò la sua prima attività dando vita a un servizio di corrieri, composto dall’architetto Guglielmo Mazzoni di Varese, dal dottor Stefano Porta di Biella, dall’ingegnere Dino Bergamasco di Mortara, dal dottor Edoardo Visconti di Modrone di Milano (« I quattro moschettieri », li chia


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Alfredo Pizzoni, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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