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Il segmento testuale storicismo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 695Entità Multimediali , di cui in selezione 10 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 702

Brano: r

Storicismo

per storicismo quella corrente filosofica sorta in Germania alla fine del secolo scorso e sviluppatasi in Europa nei primi decenni del nostro. Se le radici dello storicismo possono essere rintracciate in Giovar! Battista Vico e nella sua concezione della storia come “scienza nuova”, fino a riconoscere sia nel pensiero illuministico che nel romanticismo lo sviluppo di specifiche filosofie del progresso storico, in senso specifico lo storicismo tedesco nacque con la prima distinzione fra “scienze naturali” e “scienze dello spirito”, introdotta da Ernst Troelsch (18651923). Esso si perfezionò con il riconoscimento di uno specifico metodo, cosiddetto “idiografico” (volto alla conoscenza di ciò che è singolare e irripetibile, in contrasto con ciò che è generico, tipico e ripetitivo) e trovò il suo principale sviluppo nell’opera di Wilhelm Dilthey (18331911).

Secondo quest'ultimo, poiché il soggetto umano è parte del mondo storicosociale, la comprensione di questo mondo, che si realizza nelle scienze dello spirito, richiede metodi pr[...]

[...]petitivo) e trovò il suo principale sviluppo nell’opera di Wilhelm Dilthey (18331911).

Secondo quest'ultimo, poiché il soggetto umano è parte del mondo storicosociale, la comprensione di questo mondo, che si realizza nelle scienze dello spirito, richiede metodi propri, diversi da quelli delle scienze naturali in cui la differenza tra soggetto e oggetto del conoscere si pone come costitutiva. Per questo, per definire i principi specifici dello storicismo, Dilthey fa riferimento all’unità psichica dinamica di pensiero, volontà e sentimento.

Dopo Dilthey, la riflessione sulle scienze dello spirito si accentrò intorno al problema deMa possibilità di compiere o meno generalizzazioni e al contrasto fra valori assoluti e relativi. Obiettarono infatti Georg Simmel (18581918) e Max Weber (18641920) che la stessa comprensione storicoidi ografica avrebbe perso la propria obiettività se non fosse sfociata nella possibilità di generalizzazioni nei concetti (« i tipi ideali » di Weber). Simmel, con la sua sociologia «comprendente », portò poi alle estr[...]

[...]g Simmel (18581918) e Max Weber (18641920) che la stessa comprensione storicoidi ografica avrebbe perso la propria obiettività se non fosse sfociata nella possibilità di generalizzazioni nei concetti (« i tipi ideali » di Weber). Simmel, con la sua sociologia «comprendente », portò poi alle estreme conseguenze il relativismo dei valori storici rispetto al flusso della vita.

In Italia

Nella cultura italiana della prima metà del secolo XX lo storicismo esercitò una particolare influenza grazie all’opera di Benedetto Croce (v.), che elaborò la concezione del

lo storicismo assoluto, secondo la quale « la vita e la realtà è storia e nient'altro che storia ». In tal modo,

il filosofo napoletano inaugurò una differenza specifica rispetto allo storicismo tedesco: infatti, secondo Croce, da un lato la natura non è autonoma rispetto allo spirito (e le scienze naturali vengono quindi da lui sottovalutate, in quanto capaci dì perseguire solo scopi utilaristici nella conoscenza); dall’altro, la storia dello spirito si configura come progressiva ascesa alla libertà. Nel

lo storicismo tedesco le scienze della natura e quelle dello spirito godono invece di pari dignità di riconoscimento.

Inoltre, l’immanentismo di Croce tende a ricollegarsi a Hegel, mentre lo storicismo tedesco è di origine neokantiana.

Dopo il 1940 lo storicismo è stato soggetto a forti critiche, ma nello stesso tempo ha trasfuso parte della sua lezione teorica in altre filosofie, quali la fenomenologia.

Particolarmente famosa, nella polemica antistoricistica, è l’opera di K. Popper [La miseria delio storicismo, 1944) che rimprovera a questa filosofia il suo carattere metafisico, culminante nella tesi di leggi “necessarie” del processo storico.

A. Man.

Gli abusi dello storicismo

Allo storicismo fanno frequente ricorso i difensori del capitalismo per confutare la validità della teoria marxiana della storia umana come “storia delle lotte di classe”, destinata a evolversi verso la società “senza classi”. Secondo certe ideologie correnti, la concezione di Marx non sarebbe altro che il prodotto di quella particolare fase storica che, nel secolo scorso, vide

il proletariato industriale scontrarsi frontalmente con la proprietà privata dei mezzi di produzione. Nella società contemporanea, definita postindustriale e caratterizzata dal fatto che i mezzi di produzione sono enormemente accre[...]

[...] “praticamente” che una tale interpretazione è valida anche per la stessa filosofia della prassi, senza scuotere quei convincimenti che sono necessari per l'azione. Questa è, d’altronde, una difficoltà che si ripresenta per ogni filosofia storicistica: di essa abusano i polemisti a buon mercato (specialmente i cattolici) per contrapporre nello stesso individuo lo “scienziato” al “demagogo”, il filosofo all’uomo d azione ecc. e per dedurre che lo storicismo conduce necessariamente alio scetticismo morale e alla depravazione. Da questa difficoltà nascono molti “drammi” di coscienza nei piccoli uomini e nei grandi atteggiamenti “olimpici” alla Voi fango Goethe. Ecco perché la proposizione del passaggio dal regno della necessità a quello della libertà deve essere analizzata ed elaborata con molta finezza e delicatezza. Perciò avviene che la stessa filosofia della prassi tende a diventare una ideologia nel senso deteriore, cioè un sistema dogmatico di verità assolute ed eterne ». (Da II materialismo storico e la filosofia di Benedetto Croce; Opere d[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 514

Brano: [...]l significato reazionario che Missiroli scorse nelle prime enunciazioni: la giustificazione e l'interpretazione date dal Gentile del suo liberalismo coincidono con la morale della tirannide e il problema della libertà viene dimenticato, per un artificio dialettico, nella preoccupazione, coltivata da tutti i despoti, dell’autorità ».

Riguardo alla filosofia e alla concezione pedagogica del Gentile, Antonio Gramsci dal canto suo affermava: " Lo storicismo del Labriola (Antonio) e del Gentile è di un genere molto scadente: è lo storicismo dei giuristi per i quali il knut non è un knut quando è un knut « storico ». Si tratta d'altronde di un modo di pensare molto nebuloso e confuso. Che nelle scuole elementari sia necessaria una esposizione « dogmatica » delle nozioni scientifiche o sia necessaria « una mitologia » non significa che il dogma debba essere quello religioso e la mitologia quella determinata ideologia. Che un popolo o un gruppo sociale arretrato abbia



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 52

Brano: [...]astrellamenti, gli ospedali partigiani furono soppressi e i feriti vennero ricoverati in buche scavate nei muri di sostegno delle « fasce » olivate.

F.Bi.

De Martino, Ernesto

N. a Napoli T1.12.1908, m. a Roma il 6.5.1965. Professore di Storia delle religioni all’Università di Cagliari dal 1959.

Alla sua formazione contribuirono i contatti con Alfonso Omodeo, Benedetto Croce, Raffaele Pettazzoni. Ma già nel primo volume (Naturalismo e storicismo nell’etnologia, Bari,

1941) egli mostrò originalità di interessi e orientamento, saggiando l’insegnamento crociano in un campo cui esso era estraneo. L’ansia di comprendere i drammi culturali umani a qualsiasi livello e in qualsiasi configurazione storica non nasceva in De Martino soltanto da letture e ricerche; essa era inseparabile da un impegno politico, i cui dati esteriori si coglievano nella sua opposizione al fascismo, nella sua milizia nel Partito socialista (dal 1945) e poi in quello comunista (dal 1950).

Alle radici del suo interesse etnologico, da un lato sta una apertura ver[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 279

Brano: [...]G. Weill, « Storia dell’idea laica in Francia nel secolo XIX »

1938

B. Croce, « La storia come pensiero e come azione »

A. Labriola, « La concezione materialistica della storia »

1939

G. Mosca, « Elementi di scienza politica » A. Labriola, « Discorrendo di socialismo e di filosofia »

1940

K.R. Greenfield, « Economia e liberalismo nel Risorgimento »

G. Ruini, « Economia di guerra »

1941

E. De Martino, « Naturalismo e storicismo nell’etnologia »

1942

P. Romano, « Silvio Spaventa »

A. Lucarelli, « Il brigantaggio .politico nel Mezzogiorno »

T. Moro, « L’Utopia »

1943

E. De Fonseca Pimentel, « il Monitore repubblicano »

Bibliografia: E. Garin, « La Casa editrice Laterza e mezzo secolo di cultura italiana », in La cultura italiana tra '800 e '900, Bari 1962.

Latina

Provincia del Lazio (v.) comprendente 33 comuni, con una popolazione complessiva di circa 386.000 abitanti (81.000 nel capoluogo). Ha un reddito di 1.035.000 lire (1972) annue per abitante, di cui il 16% derivante dall’agricoltura; [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 235

Brano: [...]tessa ». La fiducia nel ruolo delle aristocrazie intellettuali consacrate a « un compito di educazione e redenzione delle moltitudini », unita alla spinta a considerarne fatale il fallimento se non fosse penetrata in essa la fede nell’iniziativa e nella propria missione,

lo accosterà aH’« attualismo » di Giovanni Gentile, abbandonato poi nel 1926 per legarsi a Benedetto Croce, in un’incipiente critica, sul terreno storico e filosofico, allo « storicismo formalistico », che finì per schierarlo fra gli avversari del fascismo.

Nel 1928 inaugurò quindi la sua collaborazione alla « Critica » crociana, di cui divenne condirettore, mentre assolveva gli incarichi di docente universitario. Negli anni del consolidamento del regime, andò così elaborando la sua concezione della « libertà liberatrice »,

cioè di un necessario impulso espansivo da conferire alle idee liberali, in contrapposto alla natura statica, di supporto del privilegio e del gretto interesse particolaristico che considerava essere stato il limite entro il quale il liberalismo ott[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 764

Brano: [...] borghesi, sebbene avversari tra loro, « congiunti nel sentimento più basso e materiale della vita ». Anzi, l’accusa che « Regno » muoveva al Partito socialista era di essere venuto meno ai suoi principi originari, divenendo a sua volta un movimento borghese.

« La Voce »

Nel dicembre 1908 Prezzolini fondò La Voce, con lo scopo dichiarato di favorire Io sviluppo morale e culturale d’Italia.

Tramite « La Voce », egli si fece alfiere dello storicismo crociano, nel quale vedeva il tentativo dello « Spirito umano » di procedere verso la libertà. Alla « divinità » deH’uomoindividuo si sostituiva così quella dell’« Umanità » realizzantesi nella storia.

In quegli anni Prezzolini, dedicatosi allo studio dei movimenti politici e spirituali della realtà contemporanea, usò « La Voce » soprattutto come tribuna di incontro e verifica di esperienze culturali anche profondamente divergenti fra loro, tendendo, attraverso il confronto, all’unificazione in senso nazionale delle varie culture regionali. Sua ambizione era anzi quella di fondare un vero [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 296

Brano: [...] Pisa, succedendo ad Attilio Momigliano. A Firenze trovò qualche vecchio amico e ne fece nuovi: Guido De Ruggiero, Piero Calamandrei, Pietro Pancrazi, Nello Rosselli. La sua casa divenne ben presto sede di riunioni degli antifascisti fiorentini e, in essa, quando vi capitava, pontificava Croce tenendo lunghe conversazioni notturne.

Il periodo toscano segnò una svolta nell’attività critica e letteraria del Russo, che iniziò una revisione dello storicismo crociano rifacendosi maggiormente alla lezione di Gaetano De Sanctis; accentuò nel suo insegnamento il motivo eticopolitico e civile, interpretando poeti e scrittori nella totalità della loro espressione; promosse il concetto e la funzione della cultura, che concepiva non come astratto sapere, ma come problematica che scaturisce dal reale e al reale ritorna illuminandolo; si fece maestro di vita a quanti propendevano a fare della critica una forma di azione, un metodo di lotta, una superiore direzione dello svolgimento storico. Tutto ciò egli realizzò, di là dall’ambiente scolastico, dove for[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 365

Brano: [...]atura italiana presso l’Università di Palermo; l’anno successivo fu trasferito a Roma, dove tra il 1938 ed il 1943 fece parte del gruppo antifascista comprendente, tra gli altri, Pietro Ingrao, Antonello Trombadori, Mario Alicata, Carlo Salinari (v.). Nel 1944 si iscrisse al P.C.I. ma ne uscì nel 1956, senza rinnegare la fede socialista, all'indomani dei fatti d’Ungheria.

Il suo atteggiamento critico di partenza risentiva dell’influenza dello storicismo crociano, seppur mediato da una scrupolosa disposizione filologica. In seguito, attraverso Gramsci, perverrà a una concezione marxista della letteratura. Tra le sue opere è da segnalare il Compendio storico della letteratura italiana destinato alla media superiore, pubblicato da La Nuova Italia tra il 1936 ed il 1947 e contenente notevoli studi su II'Ottocento.

Sapegno interpreta la letteratura romantica considerando in senso progressista l'ideologia manzoniana e attribuisce al verismo una funzione nei confronti del periodo risorgimentale. Espressione di questa concezione è il testo Ritrat[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 701

Brano: Storicismo

Stojadinovic, Milan

N. a Cacak (Jugoslavia) il 4.8.1888, m. a Buenos Aires (Argentina) il 24.10.1961; uomo politico serbo. Leader del Partito radicale serbo, nel 1922 fu chiamato a far parte per la prima volta del governo della Jugoslavia (v.) come ministro delle Finanze. Successivamente eletto deputato in tre legislature (dal 1923 al 1927), diresse vari altri dicasteri fino al 1935, anno in cui divenne Primo ministro e ministro degli Esteri. Rafforzò il regime autoritario centralistaunitarista, si legò al nazismo e al fascismo italiano, stringendo amicizie personali con vari gerarchi, [...]

[...]province di Parma e Reggio, nel maggio 1928 fu arrestato. Deferito al Tribunale Speciale, il 26.2.1929 fu condannato a 5 anni di reclusione.

Storari, Almerigo

N. a San Luca (Ferrara) il 18.5.1914; sarto.

Membro di un’organizzazione clandestina attiva a Ferrara dal 193738, nel febbraio 1941 venne arrestato. Deferito al Tribunale Speciale con l'operaio cementista Mario Lambertini (v.), il 25.9.1941 fu condannato a 9 anni di reclusione.

Storicismo

In senso lato, criterio di valutazione secondo cui tutti i fatti umani (economici, politici, culturali, artistici ecc.) possono essere correttamente valutati soltanto se rapportati al momento storico in cui sono apparsi e aH'ambiente sociale che li ha prodotti. In generale, sono storiciste tutte quelle correnti culturali che si ispirano alla concezione del progresso storico e al sapere storiografico come sapere scientifico totale.

Lo storicismo tedesco

In senso più specifico, si intende

701



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 22Appendice con numerazione propria (Monografia/libro

Brano: [...]rlo; Partigiano; Pesenti, Antonio; Porzus; Processone; in Quattordici luglio (1948): Il 14 luglio e la Resistenza; Quazza, Guido; Rado, Sandór; Raggruppamento "Monte Amiata”; Razzismo; Reder, Walter; Reggenza del Carnaro; Resistenza romana, Fronte militare clandestino della; Ribelle, Fornasiero; Riformismo; Roatta, Mario; Robotti, Paolo; Ronchi, Marcia di; Rossi, Ernesto; S.A.P.; Segre, Dino; Settarismo; Spinelli, Altiero; Stalin; Stalinismo; in Storicismo: Gli abusi dello storicismo; Sudan; Svizzera; Tagliaferri, Gino; Togliatti, Pai miro; Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (Secondo dopoguerra) ; Università leninista; Vidali, Vittorio; Sesto Fiorentino; Guerra mondiale, Seconda.

Notarianni Michelangelo M.No.

Banfi, Antonio; Borgese, Giuseppe Antonio; Croce, Benedetto; De Ruggiero, Guido; Lukàcs, Gyorgy.

Nozzoli Guido G.No.

Brisighella, I G.A.P. di.

Oberti Antonio A.Ob.

Garino, Maurizio; Marcellino, Guglielmo; Prioglio, Augusto; Vacchieri, Ettore.

Oldrini Giorgio G.OI.

Falck, Società; Garelli, Officina; Isotta F raschi ni.

Onofri Naz[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine storicismo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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