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ANTEPRIMA MULTIMEDIALI

Il segmento testuale riana è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 90Entità Multimediali , di cui in selezione 7 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 289

Brano: Orobica, Divisione

seppe Gasparini [Nino], rappresentava il nucleo principale della nuova Divisione: articolata in tre bande, tutte operanti in vai Seriana e rispettivamente al comando di Giuseppe Lanfranchi [Bepi), Bruno Amati [Massimo), Angelo Del Bello [Mino], la Brigata portava già al proprio attivo un buon numero di azioni condotte con successo fra il luglio e il settembre del 1944, come l'attacco alla caserma dei carabinieri di Gromo, l’assalto al treno in transito da Gazzaniga, con il disarmo di militi fascisti e la cattura di due ufficiali tedeschi (16 agosto), ma soprattutto l’azione del 27 settembre contro il presidio tedesco del Passo della Manina, con la quale i partigiani si erano impossessati di una notevole quantità di armi, viver[...]

[...]ieri di Gromo, l’assalto al treno in transito da Gazzaniga, con il disarmo di militi fascisti e la cattura di due ufficiali tedeschi (16 agosto), ma soprattutto l’azione del 27 settembre contro il presidio tedesco del Passo della Manina, con la quale i partigiani si erano impossessati di una notevole quantità di armi, viveri e indumenti.

Allo stesso modo, sia pure con risultati meno appariscenti, agiva in vai Serina (fra le valli Brembana e Seriana) la Brigata « XXIV Maggio », comandata dal capitano Già corno Tiragallo [Ratti], che fra l’estate e l’autunno si era sforzata soprattutto di munire i propri uomini di un equipaggiamento sufficiente per affrontare l'inverno,

Nascita della Divisione

I successi ottenuti dalla Brigata « Camozzi » non erano serviti a risolvere i gravi problemi sorti al suo interno, in seguito ai contrasti esistenti fra i vari comandanti che si scambiavano frequenti, pesanti accuse e minacce (in particolare, fra Mino da un iato, Massimo e Nino dall’altro). Così come i rapporti sempre più difficili fra le Brig[...]

[...]nne attaccata in successive riprese da truppe fasciste di Bergamo e di San Pellegrino, Durante il rastrellamento seguitone, trovarono la morte nel paese di Cornalba 10 partigiani, fra i quali il comandante Tiragallo e gli altri membri del Comando, I superstiti,

21 uomini sfiniti dai disagi e male equipaggiati, lasciarono la valle e, guidati da Fortunato Fasana [Renato), raggiunsero a gran fatica la località Cacciamali, sopra Ardesio, in vai Seriana,.

Nello stesso tempo alcuni comandanti della « Camozzi », seguendo le direttive di Marcello, dopo essere scesi a patti con il capo delle S.S, di Bergamo [Fritz Langer) procedettero a una vera e propria smobilitazione delle squadre: gli uomini che desideravano tornare nelle loro case furono invitati a farlo con urgenza; ad altri, fu consigliato di svolgere un’attività lavorativa, muniti di salvacondotto tedesco con il quale, secondo una lettera scritta da Marcello alla «Camozzi» il 2.12.1944, «Potranno andare ovunque a lavorare, liberi... ». Altri ancora furono avviati verso la Svizzera e a[...]

[...]le forze dell’«< Orobica » erano: Brigata « Camozzi », comandante Bepi, commissario lavorio F or noni (Walter, Timoteo), 69 armati: Brigata «XXIV Maggio », comandante Renato, 68 armati; Brigata « Nullo » (costituita più tardi delle altre in vai Cavallina con elementi locali), comandata da Silvio Picciali (Marcus), 15 armati.

La « Camozzi », che a fine febbraio conterà su un centinaio di uomini, effettuò numerose azioni nell’alta e media vai Seriana: l’imboscata al Ponte delle Seghe, atti di sabotaggio contro mezzi tede» schi, difesa di centrali idroelettriche e dighe, Da segnalare, in tali iniziative, un più stretto collegamento fra la « Camozzi » e le altre formazioni, in particolare con la Cacciatori delle Alpi che, nella zona di Foppolo e dei Laghi Gemelli, svolgeva un costante lavoro di disturbo del nemico e di difesa delle opere idroelettriche; e con la « XXIV Maggio » che, dai primi di febbraio, era tornata in vai Seriana e si segnalava per le sue azioni in zone lontane da quella base: ad esempio, l’attacco alla Decima Mas di Selv[...]

[...], atti di sabotaggio contro mezzi tede» schi, difesa di centrali idroelettriche e dighe, Da segnalare, in tali iniziative, un più stretto collegamento fra la « Camozzi » e le altre formazioni, in particolare con la Cacciatori delle Alpi che, nella zona di Foppolo e dei Laghi Gemelli, svolgeva un costante lavoro di disturbo del nemico e di difesa delle opere idroelettriche; e con la « XXIV Maggio » che, dai primi di febbraio, era tornata in vai Seriana e si segnalava per le sue azioni in zone lontane da quella base: ad esempio, l’attacco alla Decima Mas di Selvino, l’incendio di un automezzo tedesco a Camerata Cornelio, il disarmo del posto di blocco di Torre Boldone.

Operazioni analoghe furono condotte dalla « Camozzi » con sempre maggiore intensità per l’intero mese di marzo: di particolare importanza furono gli scontri vittoriosi di Branzi (2 marzo), di Fiumenero (22 marzo), infine il sabotaggio effettuato da una sua squadra contro lo stabilimento Ansaldo di Ponte Nossa.

AITintensificarsi delle azioni fece riscontro un notevole aff[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 328

Brano: Salvarezza, Giuseppe

vicinato, nonostante fosse già stato ferito alla fronte volle condurre una azione di sabotaggio in località Variana (Alessandria), cadendo nel corso di questa.

Il suo nome di battaglia fu assunto dalla IV Divisione Garibaldi “PinanCichero”, costituitasi subito dopo. Alla sua memoria è stata conferita la medaglia doro al valor militare.

Salvataggio e ricupero del patrimonio artistico

L’opera di salvataggio e ricupero del patrimonio artistico italiano alienato alla Germania nazista durante gli anni della dittatura fascista

o rapinato dai tedeschi durante il periodo della loro occupazione militare costituisce uno degli aspetti meno noti e tuttavia particolarmente importanti della Resistenza. Quest[...]

[...] periodo della loro occupazione militare costituisce uno degli aspetti meno noti e tuttavia particolarmente importanti della Resistenza. Quest’opera che venne svolta in condizioni di grande rischio e superando innumerevoli difficoltà, sia nel corso della Guerra di liberazione che negli anni del dopoguerra, fu anzitutto dovuta a Rodolfo Siviero (v.), al cui fianco operarono strenuamente altri partigiani e patrioti.

L'ideologia “artistica” hitleriana

« Nell'antichità e nei tempi moderni — affermava Hitler al Congresso nazionalsocialista di Norimberga del 1933, in una delle sue farneticanti enunciazioni della dottrina razzista dei valori del sangue e del suolo — l'uomo nordico ariano ha sempre trovato la sintesi stringente tra il compito impostogli,

lo scopo e il materiale datogli. Non deve far meraviglia, quindi, che ogni epoca politicamente eroica cerchi immediatamente il ponte verso un passato altrettanto eroico. Greci e romani diventano, allora, vicinissimi ai germani perché tutti costretti a cercare le loro radici in una razza f[...]

[...] cerchi immediatamente il ponte verso un passato altrettanto eroico. Greci e romani diventano, allora, vicinissimi ai germani perché tutti costretti a cercare le loro radici in una razza fondamentale; per questo le realizzazioni immortali di popoli antichi continuano ad esercitare la loro attrazione nei posteri a loro razzialmente affini ».

Nel quadro della missione di civilizzazione e di bonifica razziale dell'Europa, di cui la Germania hitleriana si sentiva di conseguenza investita, la proiezione nel campo della cultura e delle arti di questa conclamata affinità con greci e romani servì al nazismo per legittimare formalmente il diritto alla spoliazione artistica dei Paesi occupati dalle armate tedesche. Ma anche la rozza improntitudine dei nazisti avvertiva l'inconsistenza del pretesto, così che l'enunciazione del vantato diritto prese di volta in volta sfumature diverse.

Per la Polonia, si affermava che « tutte le opere culturali di importanza imperitura del

l’area della Vistola devono la loro origine all’opera dei tedeschi. Ci[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 45

Brano: [...]a nazionale, soprattutto con la sua intransigenza contro il movimento operaio.

Fu appunto quella intransigenza che condusse importanti esponenti industriali e finanziari ad appoggiare ben presto la N.S.D.A.P. (Ermi Kirdorf, Fritz Thyssen, Stinnes, per citare i nomi più prestigiosi), prima ancora che negli anni della grande depressione economica (v. Crisi economica del 1929), che contribuì in maniera decisiva all’erosione della democrazia weimariana, la N.S.D.A.P. stessa diventasse lo strumento della precisa scelta politica in favore della dittatura, fatta dall’industria e dalla finanza tedesche per risolvere le difficoltà della crisi e spezzare de

finitivamente la forza d’urto e la capacità di resistenza del movimento operaio.

La graduale penetrazione della N.S.D.A.P. nel tessuto politico e sociale della società tedesca è riflessa dall’ascesa delle sue fortune elettorali al Reichstag:

1924: 6,6% dei voti e 32 seggi; 1928: 2,6% dei voti e 12 seggi; 1930: 18,3% dei voti e 107 seggi; 31.7.1932: 37,4% e 230 seggi; 6.11.1932: 33,1% [...]

[...]del generale Kurt vton Schleicher, ma anche con la dissoluzione del partiti tradizionali, con la penetrazione massiccia della N.S.D.A.P. tra i ceti medi e la piccola borghesia urbani, e perfino nelle campagne; con il passaggio, infine, sotto la guida della N.S.D.A.P. della base di massa della tradizionale destra tedesconazionale.

L’investitura della N.S.D.A.P. alla guida dell’opposizione « nazionale » e del rovesciamento della democrazia weimariana fu convalidata dalla creazione del cosiddetto Fronte di Harzburg (11.10.1931), nel quale trovarono espressione tutte le componenti potenziali della coalizione che avrebbe portato al potere il partito nazista: Hitler, Alfred Hugenberg, Hjalmar H.G. Schacht, Franz Seldte, Theodor Dusterberg, ossia, oltre agli esponenti della « destra nazionale », po

1 deputati nazionalsocialisti al Parlamento della Repubblica di Weimar (20.1.1929)



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 719

Brano: [...]vi per rivitalizzare l’ormai vecchio e logoro P.S.P., fondando il Grupo de Accao e de Doutrinacao Socialista, cui seguì la Uniao Socialista, diretta da Magalhes Godino. Delle due organizzazioni, solo la seconda aderì al M.U.N.A.F..

Poco prima che finisse la guerra mondiale si tennero in Portogallo le prime elezioni politiche aperte a tutti i gruppi politici, ma in realtà si trattava di una mistificazione democraticistica della dittatura salazariana che, in tal modo, pensava di legittimare il regime agli occhi del « mondo libero ». I partiti di sinistra risposero alla manovra non presentandosi alle elezioni e accusando poi il regime di brogli elettorali. In realtà, la vera ragione dell'astensionismo delle sinistre era fondata sulla speranza che, con la sconfitta del nazifascismo in Europa, si sarebbe innescato tra gli antifascisti portoghesi un processo che avrebbe rovesciato Salazar. Il calcolo si dimostrò doppiamente errato. Infatti, non solo non si verificò l’attesa mobilitazione contro il regime, ma grazie al ritiro dei candidati di [...]

[...]i, non solo non si verificò l’attesa mobilitazione contro il regime, ma grazie al ritiro dei candidati di sinistra Salazar si trovò il campo sgombro di avversari, il che gli permise di ottenere un responso elettorale plebiscitario.

Sfumata l’occasione elettorale, le sinistre cercarono di approfittare

delle manifestazioni di giubilo per la vittoria degli Alleati, onde trasformarle in momenti di mobilitazione popolare e di protesta antisalazariana, ma con scarsi risultati.

Negli anni successivi il movimento antifascista fu messo in crisi da forti tensioni interne, dovute soprattutto alla intenzione dei socialisti di assumere la guida dell'intero movimento. Fu segno di questa nuova vitalità dei socialisti la fondazione del M.U.D. Juvenile (1946), promosso da alcuni giovani come Mario Soares e Alvaro Zen ha.

La crisi delle sinistre portoghesi si acuì negli anni della guerra fredda: nel 1948 si ruppe l’unità del fronte salazariano e il M.U.D. venne sciolto; fu poi la volta del M.U.N.A.F. (1949) e di lì a poco ugual sorte toccò alla [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 534

Brano: [...] avvenne in quasi tutto il resto dell’Europa occupata dalla Wehrmacht, di trasformarsi in aperta ribellione e insurrezione armata.

Va detto anche che il processo di maturazione di una opposizione interna era indissociabile dall’elaborazione autocritica, cui soprattutto

i socialdemocratici e i comunisti erano stati costretti dinanzi all’avvento al potere del nazionalsocialismo. Ciò non soltanto ai fini della valutazione dell’esperienza weimariana, ma anche — in prospettiva — ai fini della valutazione di ciò che il nazismo rappresentava per la storia della Germania, nel contesto di un’Europa che presentava sintomi di diffusa fascistizzazione. Qualsiasi elaborazione di una piattaforma d’opposizione presupponeva che socialdemocratici e comunisti, pur muovendo da posizioni diverse nel giudizio sulla repubblica di Weimar e sul nazismo, riconoscessero comunque la infondatezza di ogni prospettiva a breve termine o addirittura della speranza che il nazismo si sarebbe dissolto da solo per la propria incapacità di tenere il potere non appena si[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 28

Brano: [...]ale. Ma quando, all'indomani della marcia su Roma, il faseismo insediato al potere offrì alcune poltrone governative a noti esponenti del nazionalismo, cadde ogni riserva e il giornale si schierò col fascismo, appoggiandolo anche nel corso della crisi seguita al delitto Matteotti.

Scriveva Roberto Cantalupo ne « L’Idea Nazionale » (23.6.1923): « Noi siamo fascisti da quando, scacciato il Borbone ed ammessa contemporaneamente la necessità cavouriana, sabauda e garibaldina di condurre a Roma la capitale, risolvemmo sinteticamente e definitivamente entro di noi la discussione tra la coscienza religiosa e la coscienza patriottica. Per non aver mai concepito altra forma di regime che la monarchia, per non aver mai neppure supposto che occorresse distruggere il papato per conquistare la totale unità della patria, per aver respinto il veleno socialista fin dalle prime manifestazioni, noi siamo fascisti dal 1800 ».

Ilariuzzi, Mario

N. a Parma nel 1905; operaio. Militante comunista, per la sua attività antifascista nel 1927 fu confinato pe[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 652

Brano: [...]cace si dimostrò' tuttavia la protezione vescovile nei confronti del Santo Ufficio che, a partire dal 1935 (cioè dall’uscita del primo libro di Mazzolari, intitolato Impegno con Cristo), Io prese di mira per le posizioni non conformiste specialmente in campo teologico, fino a sospenderlo per qualche periodo dalla celebrazione della messa e dalla predicazione.

Al l’antifascismo, Mazzolari era pervenuto dalla tradizione democratica cristiana murriana (v. Murri, Romolo), arricchita dalla esperienza di combattente. A ciò va sicuramente aggiunta la forte carica evangelica con cui egli interpretava la liberazione deM’uomo in senso globale. Si direbbe che la lettura del testo sacro venisse fatta da lui in chiave tendenzialmente classista, cioè daH’interno del mondo contadino e dei poveri con cui si identificava. Infatti, al ritorno dalla guerra, la sua opposizione al fascismo era motivata dalla presa di coscienza del tradimento perpetrato ai danni della « povera gente » (come egli amava esprimersi) e dal perdurare di quel tradimento nella mist[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine riana, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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