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ANTEPRIMA MULTIMEDIALI

Il segmento testuale danubiana è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 32Entità Multimediali , di cui in selezione 10 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Contro ogni ritorno : dal fascismo alla Costituzione repubblicana : Provincia di Firenze, 2 giugno 1972 / \a cura di Claudio Galanti, Paolo Tinti, Giovanni Verni!, p. 71

Brano: ’ IL FRONTE SI ALLARGA

U capovolgimento della situazione militare nella regione danubiana e nel bacino del Mediterraneo operato dalle vittorie naziste, induce Hitler (che ha rinunciato alVinvasione dell'Inghilterra) a tentare l'antico sogno di invadere e sfruttare le mitiche e sconfinate distese dell'Est europeo: è, nel giugno 1941,

l Aggressione, ancora una volta proditoria, contro l'Unione Sovietica, che ancora una volta, grazie alla sorpresa, registra profonde penetrazioni. Le armate naziste occupano l Vernina, parte della Bielorussia e giungono a Odessa, in prossimità del Caucaso, sotto Leningrado e sotto Mosca, nel bacino del Don e del Donetz, fino a Stalingrado. A Mussoli[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 431

Brano: [...] Vistola. Fu appunto nel momento in cui l'Armata Rossa dilagava nell’Europa centrale e gli angloamericani non costituivano affatto un blocco unitario (come avverrà invece negli anni seguenti) che i tre “grandi” si riunirono a Yalta.

La Conferenza di Yalta avveniva inoltre dopo l’incontro svoltosi a Mosca fra Churchill e Stalin, nel quale (come è ormai noto) il premier britannico aveva presentato un progetto di spartizione dell’Europa balcanicodanubiana in due sfere d’influenza, l'una inglese e l’altra sovietica, un progetto che era stato restituito da Stalin con un segno di “visto”. Al tempo stesso si presentavano irrisolte sul piano politico le questioni sul futuro della Germania e della Polonia, come pure quelle riguardanti le condizioni deH’intervento sovietico contro il Giappone e l’organizzazione delle Nazioni Unite dopo le elaborazioni di Dumbarton Oaks (v.). Questi ultimi progetti stavano tutti al centro delle preoccupazioni statunitensi.

La conferenza

L’atmosfera che circondò i lavori della conferenza fu piuttosto cordiale: Ro[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 177

Brano: [...]egazione del plurinazionale impero asburgico, la repubblica dell’Austria tedesca (oggi circa 7.200.000 abitanti) rappresentò uno degli elementi costitutivi del nuovo ordine, sancito dai trattati di pace, che fecero seguito alla prima guerra mondiale. Respinta dalle potenze dell’Intesa la richiesta di unione dell’Austria alla Germania (il cosiddetto Anschluss), sostenuta dallo stesso ministro degli esteri socialista Otto Bauer (v.), la repubblica danubiana, non confortata da una opinione pubblica e da forze politiche veramente convinte della vitalità di un’A. indipendente, visse un’esistenza stentata, stretta tra gravi difficoltà economiche e dilaniata da acerbe lotte intestine.

I primi due anni di vita della repubblica rispecchiarono gli orientamenti democraticoprogressisti manifestatisi in quasi tutta Europa all’indomani della prima guerra mondiale; larga fu, in questa fase, l’influenza dei socialisti assurti per la prima volta a responsabilità di governo (oltre che con O. Bauer, con Karl Renner, come cancelliere, e J. Deutsch, come respon[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 118

Brano: [...] « Piemonte », di cui divenne commissario nell’aprile 1945.

Consigliere nazionale dell’A.N.P.l., consigliere comunale di Torino per il P.C.I. dal 1962, segretario provinciale dell’A.N.P.l. dal 1959, è membro del Consiglio direttivo del Circolo della Resistenza.

M.Gi.

Dollfuss, Engelbert

N. a Texing (Austria) il 4.10.1892, m. a Vienna il 25.7.1934; uomo politico austriaco.

Proveniente daH’ambiente contadino e cattolico di una valle danubiana a mezza strada tra Linz e Vienna, nella capitale austriaca il giovane Dollfuss fu avviato alla carriera ecclesiastica, che abbandonò per dedicarsi allo studio del diritto e a opere di assistenza sociale nel

II cancelliere austriaco Dollfuss assiste a una parata (Vienna, 1933)

l’ambito delle organizzazioni cattoliche, nel solco della tradizione solidaristicoassistenziale aperta dal leader cattolico e borgomastro viennese Karl Mueger (18441910).

Alla fine della prima guerra mondiale, nel corso della quale aveva prestato servizio nell'esercito, Dollfuss si accostò alla vita politica, or[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 633

Brano: [...]fu evacuato il 7.5.1945.

I circa 1.000 deportati superstiti furono incolonnati e fatti partire verso occidente. Durante la notte molte S.S. fuggirono, alcune travestite con gli abiti zebrati dei deportati.

II giorno successivo la marcia continuò, ma nei pressi di Bistries i deportati furono liberati dai partigiani jugoslavi, ai quali molti si unirono per combattere contro i nazisti.

Melk: Il kommando sorse alla periferia della cittadina danubiana che porta questo nome, a circa 70 km a oriente di Mauthausen. Fondato nell’aprile 1944 con circa 1.000 deportati, si sviluppò con l’arrivo del tenente Julius Ludolf, soprannominato « il vecchio », superando il numero di 10.000 effettivi che furono addetti alle locali officine belliche sotterranee. Durante i primi mesi le salme dei deportati uccisi venivano inviate per l’incenerimento a Mauthausen, poi divennero tanto numerose che venne costruito un apposito crematorio a Melk. Collaboratori del comandante Ludolf, noti ai deportati per la loro efferatezza, furono il sergente maggiore S.S. Otto [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 768

Brano: [...]ignificava in realtà modificare l’intero equilibrio stabilizzatosi nell’Europa centroorientale dopo i trattati di pace del 191921. Quali erano infatti i legami internazionali della Cecoslovacchia? La Cecoslovacchia era la protagonista più attiva della Piccola Intesa (con la Jugoslavia e la Romania), che era stata creata con l’assistenza della Francia dopo la Prima guerra mondiale precisamente allo sco

po di sostenere lo status quo nell’Europa danubiana e balcanica, quindi specificatamente rivolta contro il revisionismo tedesco, austriaco e ungherese (ma non senza legami con la politica di « cordone sanitario » nei confronti della Russia bolscevica) . Per quanto gravemente svilita, soprattutto dal l’incapacità di affrontare la crisi del settore agli inizi degli anni Trenta, questa Intesa continuava ad avere, principalmente per la presenza di Benes, un carattere chiaramente polemico nei confronti delle potenze fasciste e del loro espansionismo. Ma la copertura più sostanziale della posizione internazionale della Cecoslovacchia era costituita [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 771

Brano: Monarchico, Partito

Conseguenze non minori il Patto comportò per l’intero scacchiere dell’Europa centrale e sudorientale, e sotto il profilo militare. Nei confronti dell’Europa danubiana e balcanica la Germania poteva ormai assumere il ruolo di potenza egemone, con il tacito consenso delle potenze occidentali: la cessione di Teschen alla Polonia, che approfittava della iniziata disgregazione della Cecoslovacchia per soddisfare una sua vecchia rivendicazione, e l’arbitrato con il quale il 2.11.1938 anche l’Ungheria vedeva riconosciute le sue rivendicazioni sulla Slovacchia, sottolinearono la funzione di arbitro che la Germania, con l’appoggio subalterno dell’Italia, esercitava ormai in tutto il settore. Tutto ciò preludeva allo sviluppo della penetrazione tedesca in Romania e [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 257

Brano: [...] svolto alternativamente da partiti liberalconservatori e da partiti progressisti (alcuni dei quali originariamente di ispirazione socialista e marxista), solitamente alleati al movimento sindacale.

Invece, fuori dall'area socioculturale dell’Europa nordoccidentale e del mondo anglosassone, l’istituto dell’opposizione parlamentare come mezzo di circolazione e ricambio della classe politica non ha funzionato. Così è accaduto nell'Europa balcanodanubiana (con l'eccezione della Cecoslovacchia tra le due guerre); qui, dal 1945, è prevalso il modello di direzione politica dei regimi comunisti, promosso nell’U.R.S.S. dopo il 1917 (eccezione la Grecia, nella quale, dopo effimeri tentativi precedenti, la legittimazione dell’opposizione parlamentare data soltanto dalla metà degli anni Settanta).

In altre aree culturali di influenza europea, daN'America Latina all'Asia e ali'Africa, l’adozione del modello parlamentare con legittimazione dell’opposizione è rimasto un fatto formale. Lo scontro e il ricambio delle élites dirigenti avviene fondamental[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 745

Brano: [...]’Aja per il piano Young e rappresentò l’Italia nel trattato commerciale con la Romania. Designato sottosegretario alle Finanze (novembre 1926lugIio 1928), poi rappresentante italiano alla Società delle Nazioni (193132), nel luglio del 1932, quando Mussolini assunse in prima persona anche il ministero degli Esteri, Suvich ne venne nominato sottosegretario.

In questo ruolo fu uno degli esponenti deM'espansionismo italiano nelle aree balcanica e danubiana. Fu il principale artefice dei Protocolli di Roma del marzo del 1934 e, in seguito all’abbandono temporaneo del disegno italiano sulla Jugoslavia dopo l’uccisione di re Alessandro (ottobre 1934), Suvich partecipò al negoziato italofrancese del gennaio 1935 che avrebbe permesso a Mussolini di mettere in atto l’aggressione all’Etiopia. In questo periodo egli contribuì attivamente a creare una facciata rispettabile alla guerra mussoliniana (v. Politica estera fascista). Nel 1936, per la sua opposizione aH’avvicinamento dell’Italia alla Germania, fu inviato come ambasciatore a Washington. Nel 193[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 154

Brano: [...]e nazionale, Udine 1980; S. Bon Gherardi, La persecuzione antiebraica a Trieste (19381945), Udine 1972; (a cura di S. Bon Gherardi e A. Petronio), La resistenza nel Friuli e nella Venezia Giulia — guida bibliografica, Udine 1979, voi. I e II; E. Collotti — T. Sala, Le potenze dell'Asse e la Jugoslavia, Milano 1974; E. Collotti, Il Litorale Adriatico nel Nuovo Ordine Europeo, Milano 1974; E. Collotti — T. Sala — G. Vaccarino, L'Italia nell'Europa danubiana durante la II guerra mondiale, Milano 1967; G. Fogar, Sotto l'occupazione nazista delle provincie orientali, Udine 1968; G. Fogar, Gabriele Foschiatti, Udine 1966; T. Sala, La crisi finale nel Litorale Adriatico (19441945), Udine 1962; B. Coceani, Mussolini, Hitler, Tito alle porte orientali d'Italia, Bologna 1948; G. Valdevit, La questione di Trieste [19411945], Milano 1986.

A ciò si aggiunga lo spoglio completo del “Bollettino dell'istituto Regionale per la storia del movimento di liberazione nel FriuliVenezia Giulia” poi “Quale Storia” dal 1973 (anno I) al 1986 (in corso).

A.M.V.

[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine danubiana, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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