→ modalità contesto
modalità contenuto
INVENTARICATALOGHIMULTIMEDIALIANALITICITHESAURIMULTI
guida generale
CERCA

Modal. in atto: CORPUS OGGETTOdisattiva filtro SMOG

Legenda
Nodo superiore Corpus autorizzato

NB: le impostazioni di visualizzazione modificabili nel pannello di preferenze utente hanno determinato un albero che comprende esclusivamente i nodi direttamente ascendenti ed eventuali nodi discendenti più prossimi. Click su + per l'intero contenuto di un nodo.

ANTEPRIMA MULTIMEDIALI

Il segmento testuale Sarà è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 90Analitici , di cui in selezione 5 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Mario La Cava, Il grande viaggio in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1954 - 5 - 1 - numero 8

Brano: [...]ura! » in voca la donna, piangendo. Giuseppe, nel volto pallido più della morte, dice: «Aspetta... Vediamo... ». Ma Rosaria non si calma, non tace. La folla si arresta. Un marinaio interviene. « La bambina or ora era qui, e poi l'abbiamo smarrita ».
Rosaria piange, disperandosi; e una donna, col cappellino, vestita di nero s'avvicina: « Non ti disperare — le dice, toccandole colla mano le guancie. — Si troverà. E qui, in mezzo alla folla! ».
« Sarà caduta in mare! Sarà annegata! » grida la madre. «Lidia! Lidia! » chiama il padre.
Il movimento dei viaggiatori viene arrestato sulla nave; col megafono il capitano dà gli ordini di ricerca ai marinai. Varie persone si avvicinano per confortare i poveri genitori.
E alfine un marinaio, pochi passi più in là ritorna colla bambina, tenuta in braccio, e piangente. « Eccola, madre! » disse a Rosaria. «Dov'era? Dov'era? »
« Era dietro quel fascio di corde, seduta per terra, mentre piangeva silenziosamente. Doveva sentire le vostre parole, quando la chiamavate, e non rispondeva per paura! ».
«Siano rese grazie a Dio[...]

[...]Che c'entra! — rispondeva Rosaria. — Quello é un'altra cosa! ».
«Le campagne a che sono coltivate? » domandava Giuseppe a se stesso, senza sapersi dare una risposta precisa; e poi soggiungeva : «Non sono belle alberate come le nostre! ».
« Quante palme ci sono! » diceva Rosaria.
« Qui non si uscirebbe pazzi di Pasqua per trovare la foglia da benedire! continuava Giuseppe. E poi : Quelle altre debbono essere le piantagioni delle banane, banane saranno! ».
Ma Rosaria badava ora alla piccola Lidia che seduta in grembo
IL GRANDE VIAGGIO 105
alla madre sembrava volesse appisolarsi. La guardava e temeva che le potesse pigliare la febbre. Il suo viso rotondo di bimba era infuocato, più della sorella abitualmente rosea.
«Ci pensi che questa qui me la piglia la febbre? » disse la madre.
«Un po' di stanchezza! » rispose il padre. E diventò pensieroso com'era quando si trovava sul vapore. Passarono nel corridoio uomini in tunica bianca e turbante rosso, ed egli quasi sembrò non li notasse.
Era che considerava di aver perduto il primo treno [...]

[...]po che sarete partiti? » chiese Matilde, anche a nome della cognata e degli altri.
Rosaria non rispose, mostrando dal volto che la cosa non era per niente possibile. « E tu non vuoi restare con noi ? » continuò Matilde,
116 MARIO LA CAVA
rivolgendosi alla figliuola. Ernestina arrossi, senza saper cosa dire. Ed il padre fu che disse: «Rispondi che vi rivedrete ogni tanto o che loro vengano da noi o che tu faccia qualche viaggio per qui, quando sarai grande, e se la fortuna ci aiuterà, come speriamo... ».
Nessuno più parlò della proposta, e solo i preparativi per la partenza da fare fra molti mesi furono discussi, come se si dovesse farla tra poco. Giuseppe chiese ed ottenne di lavorare due ore di più, per avere maggiore guadagno. Per la prima volta si assoggettò ad un'estenuante fatica, con un ardore di cui nessuno forse l'avrebbe creduto capace. Si stancava, nei mesi terribili dell'estate che sopravvenne, e pure resisteva.
Anche lui sognava il paese natio, gli amici, i parenti, la vita semplice di una volta; non aveva piú genitori, e[...]



da Giovanni Testori, Il Fabbricone in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1960 - 9 - 1 - numero 46

Brano: [...]cesso; il ferro se ne stava ancora li, intatto, a destra della biancheria, ma nel punto in cui vi s'attaccava la spina aveva preso a uscire una specie di fumo azzurrognolo e lieve.
«
Addio! Per oggi é finita... » — disse; tuttavia, prima di riavvicinarsi al tavolo, preferì aspettar qualche altro minuto. Quando poi si decise, il pensiero che le attraversò la testa, oltre all'altro sempre presente, del Sandrino, fu quello dell'Enrico.
« Dove si sarà cacciata, quella bestia ? » — fece rimettendo le mani dentro le maglie, i fazzoletti e le mutande.
Lampi, tuoni; qualche scroscio improvviso; nuove zaffate di aria; mulinelli di foglie; gocce, terra e immondizie.
Sull'ingresso il Tino, il Franchino e l'Enrico saltavano presi dall'emozione; ad ogni lampo che s'apriva nel buio delle nubi, era come se una vipera li mordesse alle caviglie, allora, tra gioia, paura e piacere uno gridava, l'altro imprecava e l'altro ancora aizzava la tempesta a raddoppiar la sua furia.
Intanto, dentro il biancore ingiallito e consunto dei lenzuoli, il vecchio Ol[...]

[...]tti gli inquilini: la nostra mummia. Come altri, già diffusi o sul punto d'esserlo, a trovar quel soprannome era stata la Redenta; una volta che la madre del Luciano le aveva detto come non fosse riuscita
76 GIOVANNI TESTORI
a chiuder occhio tutta la notte per via dei lamenti che, dalla stanza attigua, il malato non aveva smesso un sol momento di emettere, lei aveva esclamato: « Oh, madonna, quella povera mummia! Il giorno che decide d'andare, sarà sempre tardi... »; da allora il soprannome aveva guadagnato tutti ed era arrivato fin dentro la casa degli Oliva, anzi fin al letto del malato, il quale ne aveva sorriso, quasi fosse stato sicuro che avrebbero cosí dovuto averne di pazienza, quelli che nella casa non aspettavan altro che la sua fine!
In verità in quel momento non è che non vedesse niente; malgrado l'età, ottantadue anni, la vista l'aveva infatti ancor buona; ma si sentiva così staccato dal mondo che ben poco di quanto succedeva riusciva a interessarlo; del resto anche adesso teneva sempre nelle mani la corona del rosario e s[...]

[...] cinque e mezza, Ernesta? » — disse con un tono di voce che l'aspetto avrebbe fatto sospettar più lieve e che riuscì invece a vincere il brontolio del tuono.
« Cosa ? » — rispose dalla cucina la nuora.
« Ho detto quant'è che manca alle cinque e mezza ».
« Le cinque e mezza son adesso » — fece la donna.
Le cinque e mezza era l'ora in cui, con la puntualità d'un meccanismo d'orologeria, figlio e nipote rientravan dal lavoro.
« Allora fra poco saran qui » — si disse il vecchio, pregustando il sollievo che l'imminente cambio di posizione gli avrebbe pro
IL FABBRICONE 77
curato; al punto però in cui prese a desiderar quel sollievo con più forza d'ogni altra sera. l'Oliva si ricordò come la mattina, uscendo, figlio e nipote gli avessero detto che quel giorno sarebbero rientrati più tardi in quanto dovevan passare al Circolino, alla sede cioè del partito, per le misure da prendere circa l'incidente del giorno prima.
« Quegli anticristi! — fece allora il vecchio, mentre sulla testa gli scoppiava un altro tuono — Cosa aspetta domineddio a [...]

[...] il Remigio.
Fu proprio allora che nel cielo s'udì correre un nuovo brontolio; esso andò dilatandosi, soffocato, per tutto l'orizzonte poi, piano piano, si perse nel niente. Intanto la luce aveva continuato ad allar garsi e una pioggerellina lieve, lieve, aveva preso a scender giù dalle nubi che, in quel modo, dimostravano di non voler cedere il cam po tanto facilmente.
« Ma cos'è che sta succedendo? — fece il Franco — Ricomincia da capo? »
« Saran gli angeli che hanno ancora un po' di pipi da fare... »
82 GIOVANNI TESTORI
commentò il Tino, guardando i riflessi che i raggi dell'ultimo sole facevano su quel pacifico discendere di gocce.
In quel modo, i ragazzi sull'ingresso e gli inquilini nelle stanze, videro formarsi, piano piano, davanti ai loro occhi la grande forma dell'arcobaleno.
« Guarda! » — disse la nuora dell'Oliva, quando esso si fu tutto disegnato nel cielo.
Il vecchio rispose con un:
« Cosa? » — poi, senza aspettar altro voltò gli occhi verso la finestra e, per chissà quale volta nella vita, vide il segno della tranq[...]

[...]da non ne potremo piú, andremo a prenderli e gliele butteremo in faccia, una per una, 'ste loro porcate! — adesso il Carlo aveva in mano una forchetta e la fissava unta e sporca come era; quando poi l'ebbe rimessa sul tavolo, aggiunse — E a me, tanto per dir tutto, non é che faccia molto piacere che l'Antonio, con la scusa della box, ci giri in mezzo, a tutti quei delinquenti... ».
« Ma l'Antonio lo fa perché é necessario » — disse la madre.
« Sarà! Ma non vorrei che con le loro sirene lo rammollissero ancor più di quel che é. Non sembra neanche più dei nostri! — ribatté il Carlo subito dopo — Si, si, l'orgoglio d'esser campione, l'orgoglio d'esser primo... Figurarsi se queste cose non le capisco! Ma non vorrei che per quello facesse passar in seconda linea l'altro orgoglio, quello d'esser uno di noi, un operaio; e un operaio che suda e fa fatica dalla mattina alla sera. Provate a domandargli se, tra un match e una riunione al Circolo, sceglie la riunione. E poi, quel che m'impressiona, son le maniere che gli son venute... ».
La discus[...]

[...]per settimana, stavan facendo, era finita quasi subito nelle mani del Carlo il quale, oltre a dir in proposito la sua, aveva dimostrato fin dall'inizio d'aver bisogno di piegarla verso quel che, assente com'era l'Antonio, gli sembrava il caso di denunciar chiaramente alla famiglia; la piega, cioè, che il fratello stava prendendo.
«Adesso, sentite, intanto che lui non é qui, perché anche stassera poi, a mangiar fuori, chissà in mezzo a che gente sarà... Lo sfruttano per i muscoli! Muscoli che gli avete messo addosso tu e lei, prima facendolo venir al mondo, poi lavorando come cani per tirarlo grande... ».
« Ha ragione — disse la Liberata, intervenendo per la prima volta, con la sua voce dura e impietosa — Nella nostra famiglia cose del genere non dovrebbero succedere ».
« Ma cos'è che é successo, infine? — gridò la madre — E se per caso fosse in grado di sfruttarli? ».
« Sfruttarli, si, sfruttarli ».
« Oh per quello potete star certi; l'Antonio non é certo il tipo che si fa metter sotto... ».
« Povera illusa! Sfruttar gente che fin q[...]

[...]» — intervenne la madre.
« Aspettar, cosa ? » — fece la Liberata.
« Aspettare — spiegò la madre — che abbia fatto davvero qualcosa o che per lo meno qualcosa abbia detto ».
« Ah, perché secondo te, tuo figlio, se sta per affogare, aspetti ad avvisarlo quand'è già sotto? ».
« Ma chi sta per affogare ? ».
«Lui! ».
« E se lo dice il Carlo... » — fece la Liberata alzandosi dal tavolo per portar la pigna dei piatti sul ripiano del lavandino.
« Sarà diventato un nuovo Togliatti, lui! » — brontolò la madre.
« E chi parla di Togliatti? Solo che certe cose il Carlo le capisce meglio di noi tutti messi insieme ».
IL FABBRICONE 93
«Anche per quel che riguarda la storia dei manifesti? » — ribatté la madre.
« Soprattutto per quello » — fece la Liberata.
« E se è per quello — fece il Carlo, puntando di colpo il pugno sul tavolo — sarei disposto a prender il purgante pur di riempirli un'altra volta di merda, i manifesti di quei traditori ».
Dopo quel battibecco, duro e violento, ci fu un lungo silenzio; quindi il padre, tentando di ricominc[...]

[...]scendesse a un simile disonore! Piuttosto che quello, avrebbe fatto la sguattera! E la sguattera in una latrina!
Il rumore sordo e ovattato d'una macchina che cominciava a brontolar giù nella strada, colpi la Redenta in quei pensieri, tanto che li per li non si senti in grado di dirsi se era la stessa di prima che, esaurito lo scopo, se ne partiva o invece una che arrivava proprio in quel momento.
Trattenne il respiro per un attimo poi fece: « Saran i damerini del centro! Vengon qui con le loro amiche, magari prese su al Parco e ai Bastioni! Perché son diversi in tutto, loro, ma quanto alla patta son come e peggio di noi »; e solo quando il rombar del motore verso via Mambretti l'avverti che la macchina se ne stava andando, si girò nel letto, sperando di poter chiudere finalmente 'sti benedetti occhi.
L'illusione durò qualche minuto; in quel sopore la Redenta riuscì a lanciar la solita quotidiana bestemmia alla memoria del suo Andrea e a lanciargliela come se l'avesse li, davanti, in quell'interminabile agonia in mezzo all'acqua, alla [...]

[...] frequentar della gente come i tuoi
compagni di palestra e i loro capi! Ma tu ti dimentichi chi sei,
da che famiglia vieni fuori e che idee hanno tuo padre, tua madre
e tua sorella ».
« Non mi dimentico di niente ».
« No ? E allora spiegami perché non ti fai più vedere al Cir
cola... ».
« Perché ho altro da fare ».
« Lo vedi? ».
« Ma cosa vuoi che veda! E poi, senti, la fai tu la vita che vuoi?
SI? E io faccio quella che voglio io. Non sarà anche la tua, una
libertà come quella dei preti ».
«
Antonio! » — fece il Carlo alzando di colpo la voce.
« Ascolta, va'; lasciamo dormire chi dorme e andiamocene a letto anche noi; che se proprio vuoi, di questa faccenda potremo parlar con più comodo un'altra volta... » .
« No, ne parliamo adesso! ».
« E allora parla. Ma, se é possibile, senza gridare ».
« Ecco; senza gridare » — fece la madre, aprendo di colpo la porta e intervenendo inaspettata ma decisa nella conversazione.
« La vedi, la vedi chi è la tua protettrice ? — gridò il Carlo preso di contropiede da quell'improvviso inte[...]



da Vasco Pratolini, Firenze, marzo del ventuno in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1960 - 1 - 1 - numero 42

Brano: [...] per poco, ci si poteva giurare. Presto il ponte sarebbe stato riscattato dal Comune, com'era digià successo per il gemello di San Niccoló che aveva meno transito e quindi rendeva meno. Questione di tempo, e il Masi sarebbe andato in pensione. « Ma chi me la dà, la pensione ? » si lamentava. « Io non dipendo dal Comune. L'Impresa mi potrà dare uno sborso, una miscéa ». « Te la daremo noi la pensione », lo pigliavano in giro quelli del Pignone. « Sarà una delle prime cose, non appena saremo al potere ».
Questo fino a un anno fa, che s'erano barricati dentro la Fonderia e uno di loro stava di guardia sul ponte, al largo dai carabinieri, e se venivano dei rinforzi il Masi gli faceva cenno fingendo di togliersi il berretto e grattarsi dietro l'orecchio. Ora, invece, gli dicevano, ma tra i denti e mentre gli versavano il soldino: « Sei una carogna, Masi, ma bada, i capelli bianchi non ti salvano, prima o poi, da una libecciata ». Egli era come il ponte affidato alla sua custodia, preso tra due fuochi. I fascisti gli passavano davanti, sui cam[...]

[...]loro irresolutezza.
« Che si fa ? ».
« Ci hanno tirato un'imboscata ».
« Qualcuno li ha avvisati ».
«Ma siamo stati noi ad avvisarli! Non ci perdiamo in considerazioni ».
FIRENZE, MARZO DEL VENTUNO 2J
Questo era il Pomero che si aggiustava la fascia intorno alla vita.
« Non bisognava venirci dal ponte ».
« Si doveva entrare dalla parte di Legnaja ».
« Come ci si arrivava? ».
« Allora attraverso San Frediano ».
«Dietro alla porta ce ne saranno altrettanti ».
« Qui non si può restare », disse il Pomero. Bestemmiò, poi disse: «Saranno qualche centinaio, questi cenciosi ».
«Allora, Malesci, che si fa? ».
« Si va avanti, come che si fa? Siamo rimasti anche troppo qui a indugiare ».
Colui che aveva parlato non era Folco, ma un altro di quelli che il Masi vedeva per la prima volta. Gli stava quasi di fronte, al fianco di Folco, ed era un ragazzo come Folco, di sicuro non aveva trent'anni. Era alto, magro, un biondino si poteva dire del tipo che era, anche se il berretto all'inglese gli copriva la fronte e gli calzava la nuca. Sotto la giacca, come troppo larga per lui, invece della camicia nera, portava una maglia scolla[...]



da Liliana Magrini, Il silenzio in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1958 - 7 - 1 - numero 33

Brano: [...]ria divertita. Camminava assor
II, SILENZIO 157
ta, mordendosi piano il labbro inferiore. Vivi e morbidi, i lunghi capelli scuri le sfioravano le guance chine.
Voltandosi un attimo, Antonio vide che Bertolli continuava a guardarli con un ghigno acido.
Ad un tratto Costanza scosse la testa, rigettando bruscamente indietro i capelli, e si fermò:
«Non mi va di rincasare subito. Venderò ancora qualche pacchetto, non so... Tanto, neppure Michele sarà in casa, a quest'ora ».
Antonio alzò la mano verso la sua come per carezzarla. Costanza abbozzò un sorriso. Mentre Antonio accennava ad avviarsi, staccò impulsivamente un garofano che teneva infilato nella blusa «Lo vuole? Ha ancora un po' di profumo ».
Egli prosegui da solo, tenendo il fiore tra le dita un po' impacciate.
« Tuo padre. Non dirglielo », sussurrò Nino vedendo comparire Antonio Stura in fondo alla discesa, e corse via.
Antonio andava piano. Vicino a lui, seguendo il muoversi del corpo nel passo, oscillava la piccola macchia rossa del garofano. Marco fu per scappare anche lui[...]

[...]e a un tratto che lo sguardo di Nino cercava i suoi occhi. Tutti gli sguardi erano su di lui. Capì che gli avevano fatto una domanda che non aveva udita, e quasi non se ne preoccupò, gli pareva che almeno suo padre e Costanza ormai sapessero tutto. Fu quasi stupito di sentir dire da Nino: « Come può averlo visto, se siamo stati insieme tutto il pomeriggio? ».
Ma Costanza alzò il viso, girò sugli altri degli occhi interrogativi, supplichevoli. « Sarà andato al Lido » disse Filippo alzando la voce. Non era la prima volta che tardava fino a sera, aggiunse, e un'ora più un'ora meno, i ragazzi non se ne accorgono. « Sará rimasto a guardare la gente che balla », annui Teresa. Aveva cominciato con calore, ma poi, come Antonio s'avvicinava a Costanza, Marco notò che lo sguardo della madre mutava di colpo. « Ha talmente l'abitudine di starsene in giro come vuole », concluse con tono diverso. « Non c'é ragione di preoccuparsi ». « Non c'é ragione », ripeté Filippo con aria di sollievo. Aveva preso un tono di superiorità quasi scherzosa, e parlando agitava le mani lisce, come dimenasse una pasta. Pareva soddisfatto di sostenere la parte d'uomo posato e informato, che non si lascia impressionare da inquietudini puer[...]

[...] spalla, guidandolo verso la porta. Lo segui.
Gli parve, mentre scendevano le scale, che il padre cercasse le parole per dirgli qualche cosa. « Dio, Dio, Dio... » si limitò a borbottare tra i denti.
C'era sulla strada un assembramento di gente, appena fuori del quartiere. Guardò, attraverso la finestra aperta, nel pianterreno dei Cataldo : deserto. Capi che qualcuno della questura doveva essere arrivato. « Ora m'interrogheranno », si disse « e sarà finita ».
Nino era tra altri ragazzi che, dietro agli adulti, si serravano per vedere: pallidissimo, ma avevano tutti un'aria così spaurita. L'agente, un uomo dal viso bruno e pigro e dalle palpehre pesanti sugli occhi molto neri, sembrava sorridere mentre parlava : ma forse era solo un'im
IL SILENZIO 189
pressione che veniva dall'atteggiamento naturale delle sue lunghe labbra sinuose. Si rivolgeva a Giacomo, che stava seduto su di un paracarro; ma più di lui rispondeva Filippo Bertolli, l'aria premurosa e perfettamente a suo agio, agitando con più circospezione del solito quelle sue caute[...]



da Franco Lucentini, La porta in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1953 - 3 - 1 - numero 1

Brano: [...]i... ma allora il mantenuto mio non lo potresti fare? A te che ti costa? Di, non lo potresti fare? ».
Quando lei ricominciava con quella faccenda io non ci avevo altro argomento che quello, fondamentale, che non mi andava. Ma era difficile starglielo a sbattere in faccia ogni volta.
«E il progetto? » dissi goffo. «La vita in cantina? Volevi comin
ciare oggi e già ti sei stufata? ».
« Ah, quella é una scemenza » disse. « E una scemenza ».
« Sarà una scemenza » dissi, « ma ci sei stata appresso tanto tempo!
Ci tenevi tanto. Poi, pub essere pure che non sia una scemenza, che
ne so? In ogni modo...».
« In ogni modo » disse mia sorella, « lo sai che per averti a te pian
terei tutto, in qualunque momento ».
LA PORTA 83
Si accorse di avere detto male e si morse le labbra. Batté il bicchiere col cucchiaino per chiamare il cameriere, page,.
« Franco, sei scocciato? » disse.
«Non sono scocciato» dissi, «ma non ne parliamo più. Non è meglio? ».
« Va bene » disse.
« Amore mio » disse.
Pioveva ancora, ma più piano. La casa era poco d[...]

[...]elli di sopra: "Rieccomi qua". Qui se ci sto é perché ci devo stare, perché mi tocca starci, perché non potrò uscire. Capisci? ».
« Non tanto » dissi. « Perché non potrai uscire? ».
Cominciò a sfilarsi l'altra calza.
« Perché là in fondo, vedi? » disse indicando il vano della scala, dall'altra parte della cantina. « Là c'é un'altra porta, come quella che dà sul cortile, e chiude la scala in basso. Si pub chiudere a chiave anche quella. Quando saranno chiuse tutte e due potrò pure urlare, nessuno sentirà ».
Mi alzai e sollevai il lume, guardando verso la scala. Si vedevano i grossi cardini della porta; il battente era ribattuto contro il muro, sul pianerottolo buio. Cominciai a capire.
«La chiave che apre la porta di sopra, apre anche quella? » dissi. « Sì » disse.
« E ce n'é una sola? ».
« Si » disse.
«E chi la terrà? ».
« Tu » disse. «Per tre anni. Non importa che siano tre anni precisi. Mese piú, mese meno. Tre anni circa. Poi vieni .e mi apri. Non ti pare combinato bene? ».
86 FRANCO LUCENTINI
« Ah, benone » dissi. « Solo ch[...]

[...]tato, con la mano per aria.
«Ma... politicamente? » disse.
« No » dissi. « Non credo. Ho rubato a una banca ».
Quello si incazzò spaventosamente, mandò a chiamare il sottocapo, disse che non s'era mai visto mettere i politici con i delinquenti comuni. Alla fine si dovette calmare, visto che non c'era altro posto. Accettò le scuse del sottocapo.
«Del resto» disse sorridendo il sottocapo, « loro sono qui di passaggio! La loro posizione, spero, sarà presto chiarita! ».
« Ah, lo credo bene » lo rassicurò quello, « lo credo bene! Come lei sa, Sua Maestà si interessa direttamente di noi! ».
Il giovanottello non aveva detto una parola. Venne da me e guardò la roba che avevo sistemato sopra la mensola accanto alla finestra.
« Tu sgombra la roba tua e mettila là » disse indicando la mensola vicino alla porta, dalla parte dei buglioli. « Sposta pure la branda, qui ci dobbiamo stare noi ».
« Hai sentito quello che ha detto? » disse il sottocapo. « Fai presto, che si devono sistemare le altre brande ».
Per tutto il tempo che stettero a siste[...]

[...]eva rompere. Non mi pare che ci sia un'altra rottura possibile, oltre a quella dei... Pere) non sono più tanto sicuro. Credo che ci avevi
104 FRANCO LUCENTINI
ragione quando dicevi del coraggio, che nessuno ce l'ha. Credo che tu ce l'hai avuto, e pure se sei tornata ce l'hai avuto lo stesso. Credo che se qualcuno si merita qualche cosa, sei tu. Adesso solo ho capito quello che volevi dire, col fatto del mostro. Ma se per te qualcuno verrà, non sarà perché avrai avuto paura. Sara. perché sei come io non t'ho saputo vedere in tempo, perché sei così calma e gentile, così leggera, così an gelo. Oramai, per volerti bene da vicino é tardi. Tu, oramai, per me non ci puoi avere che pieta. Io non so che farò, ma non m'importa. Di averti incontrata a te, un momento, mi deve bastare ».
Ci vollero altri tre mesi prima che trovassero quello che aveva sistemato il pederasta. Anzi, pare che non era nemmeno sicuro che era quello, ma a me in ogni modo pensarono di darmi il cambio, visto che c'ero stato quasi un anno. Mi dettero il foglio di via e mi misero sul treno. « Stai attento[...]

[...] accesi una sigaretta. Dopo tornai e bussai forte con un pezzo di mattone, tre volte. Poi bussai ancora, ma più forte non potevo bussare, sarebbe venuta gente. Aspettai una mezz'ora, con l'orecchio alla porta, ma non si senti nessun rumore. Cercavo di ricordarmi la lunghezza della scala, della cantina, per capire se lei avrebbe potuto sentire o no. Poi ricominciai a bussare ogni tanto, più forte, approfittando del rumore di qualche camion, delle saracinesche che si chiudevano, nella strada. Prima che chiudessero il portone me ne andai. Tornai a casa e mi rimisi a letto.
Due sere dopo stavo un'altra volta appoggiato al portone di quella casa. Pioveva. M'ero portato delle vecchie chiavi, del filo di ferro, per vedere se mi riusciva dì aprire, ma non s'era aperto. Avevo bussato ancora, ma nessuno aveva risposto. Poi ero andato girando un po' per le strade finché non aveva cominciato a piovere. Adesso stavo riparato sotto il portone e guardavo il selciato bagnato, la gente che passava con gli ombrelli. Di fronte al portone c'era una maceller[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Sarà, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---Come <---Del resto <---Cosa <---Così <---Diritto <---Ecco <---Perché <---Storia <---Voglio <---Basta <---Certo <---Davanti <---Dico <---Già <---Guarda <---Hai <---Niente <---Più <---Povera <---Sei <---siano <---Accendi <---Almeno <---Arrivò <---Buoni <---Chiuse <---Dei <---Dio <---Eccola <---Fai <---Farmacia <---Fuori <---In ogni modo <---La sera <---Lasciami <---Mi pare <---Noi <--- <---Però <---Pochi <---Qui <---Ricominciò <---Riuscì <---Sulla <---Tornò <---abbiano <---artigiani <---italiano <---A Filippo Bertolli <---A San Silvestro <---Abbiamo <---Accettò <---Agata a Rosaria <---Agli <---Ahi <---Ahé <---Alle <---Allineàti <---Allò <---Alzò <---Ammannati <---Amore mio <---Anche Rosaria <---Andate <---Andiamo <---Andò <---Anticristi <---Antonio Stura <---Appòggiati <---Army Ration <---Army Ration C <---Arta <---Artiglieria <---Artù <---Ascolta <---Aspettar <---Aspettare <---Aspettate <---Aspettiamo <---Aspetto <---Avanzò <---Aver <---Avrei <---Avvicinatasi <---Badate <---Baggina <---Baglietto <---Balzani <---Bambino Gesù <---Bande Nere <---Bastioni <---Batté <---Bellosguardo <---Belva <---Bertozzi <---Bestemmiò <---Bigazzi <---Binda <---Bisogna <---Bisogna riuscire a non farsi fregare <---Bisognò <---Bolli <---Borgo <---Borgonuovo <---Borino <---Bronzino <---Buffalo Bill <---Buonamico <---Buonasera <---Buondelmonte <---Caffè Notturno <---Cairo <---Calmati <---Cambiarlo <---Camminò <---Campagna <---Cantò <---Capitale <---Caprera <---Capì <---Cara Adriana <---Carabino <---Carmela dei Crispini <---Carogne <---Carrobbio <---Carrìa <---Casa del Popolo <---Cascine <---Case del Popolo <---Caso <---Celere <---Cercò <---Certamente <---Certe <---Certissimamente <---Certo Giuseppe <---Che Dio <---Che Egitto <---Che Michele <---Chiamò <---Chinò <---Ci hanno preso sempre alla sprovvista <---Ciao <---Cinquantanove <---Cinque <---Cioé <---Circolino <---Cocoa <---Col <---Colonia Florentia <---Comare Carmela <---Cominciò <---Commare Rosaria <---Comprane <---Contemporaneamente <---Continuò <---Contro Nino <---Cornini <---Corsi da Adriana <---Cosi <---Cosimo I <---Costanza Cataldo <---Cotesta <---Credi <---Crollò <---Cure <---D'Annunzio <---Dai Ciompi <---Denari <---Dentro <---Di Antonio <---Dietro <---Dietro a Marco <---Dietro alla porta ce ne saranno altrettanti <---Diglielo <---Dirgli <---Ditemi <---Domandaglielo <---Domandò <---Don Aldo <---Dormirò <---Dottor Micheli <---Dài <---E di Antonio <---Egitto <---Entrò <---Espinasse <---Evaporated Milk <---FAI <---Fascio del Pignone <---Febbre <---Felicetto <---Fermò <---Fiamme Nere <---Filippo Bertolli <---Filippo a Marco <---Finì <---Fissò <---Foemina <---Folco Malesci <---Fonderia <---Fonderia del Pignone <---Forset <---Forza <---Fosse <---Franchino <---Frescobaldi <---Fumò <---Gavagnini <---Genio Civile <---Gettò <---Giacomo Cataldo <---Gian Gastone <---Girate dalla Carraja <---Giunti <---Giuseppe Cantilo <---Giuseppe Spinola <---Giò <---Giù <---Grassa <---Grazie <---Guardandola <---Guardò <---Ho rubato <---Imparò <---Indossò <---Infine Vanda <---Ingegnere <---Insistette <---Insomma stai sistemata benino <---Iungo <---Kalmine <---La Grotta <---La Nazione <---La Redenta <---La casa <---Lascialo <---Lasciamoli <---Lasciò <---Legnaj <---Legnaja <---Lei <---Lenin <---Leopoldo di Lorena <---Liberatosi <---Lipari <---Lisetta <---Logica <---Longhi <---Lontanissimo <---Luigi Stura <---Ma Agata <---Ma Costanza <---Ma Dio <---Ma Giuseppe <---Ma Luigi <---Ma Marco <---Ma Rosaria <---Ma Teresa <---Ma mi <---Macché <---Magra <---Mai Marco <---Mambretti <---Marcò <---Maria Capua Vetere <---Masi <---Mediana <---Medicina <---Meroni <---Mese <---Michele Cataldo <---Michele Lando <---Miele <---Mignottona <---Misericordia <---Mistrá <---Morini <---Mugnone <---Muovetevi <---Murate <---Muscoli <---Musocco <---Mutuo Soccorso <---Mutuo Soccorso tra gli Operai del Quartiere del Pignone <---Nave a Rovezzano <---Nervi <---Nocera Inferiore <---Nome <---Non avere paura <---Non lo so <---Non mi fare male <---Non parlare <---Non sei stupida <---Non so che dire <---Non sono scocciato <---Non voglio <---Oddìo <---Ogni <---Operai del Quartiere del Pignone <---Ora Giuseppe <---Ora Teresa <---Oregina <---P.C. <---Pappalone <---Papà <---Parco <---Parliamone <---Parlò <---Passano <---Paura <---Pensatela <---Pensavamo solo a correre <---Pensò <---Per Spartaco Gavagnini <---Pescatori <---Pgppina <---Pignone <---Podestà dei Fiorentini <---Ponte <---Ponte Vecchio <---Popolo <---Porta <---Porta Romana <---Portatele <---Porterò <---Porto Nino <---Portò <---Potete <---Pratica <---Prendendole <---Prenderlo <---Prendimi <---Presto <---Provò <---Pure <---Puricelli <---Quartiere di Rifredi <---Quartieri <---Questione di minuti secondi <---Ration C <---Redentat <---Resta <---Restelli <---Restò <---Riandò <---Riboldi <---Rientrò <---Rifredi <---Righi <---Rinascita <---Ripensandoci <---Ripensò <---Risalì <---Ritrovò <---Riudì <---Roserio <---Rubaconte da Mandell <---S.I.R.C.A. <---Safety Matches <---Salvestro dei Medici <---San Fredia <---San Frediano <---San Gallicano <---San Niccolò <---San Pancrazio <---Sandrind <---Santa Trinita <---Saridon <---Sará <---Savoja <---Scaldò <---Scese <---Schiep <---Schiepp <---Schieppati <---Se Filippo <---Sebastiano Ricci <---Seguitò <---Seguì <---Senti <---Sentì <---Sfruttar <---Sfruttarli <---Si sta bene sul Righi <---Siano <---Siderno <---Signore <---Sistemò <---Soldi <---Sono le mogli che li trattengono <---Sottoripa <---Spartaco Gavagnini <---Sperò <---Spiegaglielo <---Spinola <---Statuto <---Sua Eminenza <---Sull'Arno <---Taddeo Gaddi <---Tarbé <---Terminò <---Terribile <---Tiranni <---Toglierlo <---Toglietevi di mezzo <---Topografia <---Tornerò <---Torno <---Tranquillizzatevi Rosaria <---Traversò <---Tre Tre <---Tredici <---Trespiano <---Tu sei sempre acuto <---Uhà <---Va bene <---Vado <---Venderò <---Vengon <---Venuti <---Verso <---Via Zoagli <---Vialba <---Viene <---Villa Fiorita <---Villapizzone <---Vogue <---Voltò <---Zia Agata <---abbracciano <---anticristi <---anziane <---apprendista <---artigiano <---baciano <---barista <---bolscevismo <---centesimi <---comunisti <---cristiani <---cristiano <---d'Antonio <---d'Arno <---d'Egitto <---d'Italia <---d'Ognissanti <---d'Oregina <---dell'Adriana <---dell'Amilcare <---dell'Anconella <---dell'Antonella <---dell'Antonio <---dell'Arno <---dell'Egitto <---dell'Eucaristia <---dell'Impresa <---dell'Isolotto <---dell'Italia <---dell'Oliva <---dell'Oratorio <---diano <---fascista <---fascisti <---guardiano <---incominciano <---italiani <---lanciano <---lista <---mutismo <---nell'Egitto <---persiana <---persiane <---pigliano <---riana <---rilasciano <---ripiano <---ruffiani <---ruffiano <---sbucciano <---seminaristi <---sull'Arno <---vogliano



Modalità in atto filtro S.M.O.G+: CORPUS OGGETTO

visualizza mappa Entità, Analitici e Records di catalogo del corpus selezionato/autorizzato (+MAP)




Interfaccia kSQL

passa a modalità Interfaccia kSQL