Brano: [...]blicani, gli avvocati Cesare Ciotti, Avezzana Pi zza rei lo e Pompilio Bruscantini; per i democristiani, Mario Fattorini e Otello Perugini; per i liberali, l'avvocato Ferdinando Ciaffi.
La riunione si concluse con la decisione di intensificare la lotta contro il governo Badoglio per otte
nere l'immediata cessazione della guerra e una effettiva ripresa della vita democratica nel paese. Venne anche deciso di chiedere alla prefettura di accelerare gli accertamenti sugli arricchimenti illeciti e le misure di epurazione nei confronti dei fascisti impiegati nelle pubbliche amministrazioni. I partiti della Concentrazione si impegnarono quindi in questo programma di attività politica, per più aspetti ancora clandestina, e nella riorganizzazione delle proprie file.
Movimento di liberazione
All'indomani dell’annuncio dell'armistizio dell’8.9.1943 e dopo una serie di iniziative e rapide consultazioni, in un incontro che ebbe luogo il 13 settembre in via Mozzi 106 la Concentrazione si costituì in Comitato di liberazione nazionale per il [...]
[...]delle proprie file.
Movimento di liberazione
All'indomani dell’annuncio dell'armistizio dell’8.9.1943 e dopo una serie di iniziative e rapide consultazioni, in un incontro che ebbe luogo il 13 settembre in via Mozzi 106 la Concentrazione si costituì in Comitato di liberazione nazionale per il Maceratese. Ai già ricordati membri della Concentrazione si aggiunsero
i comunisti Filippo Paolorossi e Mario Pianesi, i fratelli Enza e Antonia Berardi (socialisti) e don Quinto Linfozzi. Più tardi fecero parte del C.L.N. di Macerata Romano Cappelloni, Giovanni Carnevalino, Dino Berchiesi, l’avvocato Sisto Raccosta, il professore Vincenzo Cento, Canzio e Vinicio Strinati. La presidenza del Comitato venne affidata al democristiano Mario Fattorini.
Con l’armistizio i prigionieri di guerra dei vicini campi di concentramento di Sforzacosta, Castelraimondo, Villaspada e Abbadia di Fiastra (dove si trovavano rinchiusi circa
7.000 tra jugoslavi, greci, inglesi e polacchi) si dispersero sulle montagne, dove ricevettero assistenza dai contadi[...]
[...]i Sforzacosta, Castelraimondo, Villaspada e Abbadia di Fiastra (dove si trovavano rinchiusi circa
7.000 tra jugoslavi, greci, inglesi e polacchi) si dispersero sulle montagne, dove ricevettero assistenza dai contadini e più tardi, quando l’organizzazione antifascista andò ordinandosi e ramificandosi nei piccoli centri rurali dell’entroterra, anche da parte di questa.
Il 16 settembre i tedeschi occuparono Macerata e la provincia senza incontrare alcuna resistenza. Immediatamente comparvero nel Maceratese i primi manifesti del Comando germanico e del Presidio: del 20 settembre è il bando bilingue a firma della milizia fascista e della Kommandantur che ingiungeva ai militari sbandati di ritornare immediatamente alle caserme. Fecero seguito i bandi per il lavoro coatto nella organizzazione Todt.
Il 26 settembre il prefetto Socrate Forni segnalò l'avvenuta costituzione del fascio repubblicano diretto dall'ex squadrista Ferruccio Ferrazzani. Il settimanale fascista Azione repubblicana uscirà il 27 novembre. Questa repentina ripresa de[...]
[...]n Mario Vincenzetti, scelto a questo scopo da un gruppo antifascista di San Maroto, venne affidato dal C.L.N. di Macerata un messaggio per il Comando alleato. Purtroppo il sacerdote incappò nella sorveglianza del nemico, tu arrestato e rimase gravemente ferito in un tentativo di fuga.
Esito più felice ebbero altre missioni, in seguito alle quali arrivarono nel Maceratese gruppi operativi muniti di radiotrasmittenti. Tra questi si ricordano la R.A.R., diretta dall\zionista Goffredo Balde/li (24.10.1943J ; la P.R.D., guidata da Fiorindo Pirani (28.11.1943); e la L.H.T. (20.1.1944), agli ordini del generale Salvatore Melia (Cavalier Man).
Un dato di eccezionale importanza fu rappresentato dalla crescente adesione delle popolazioni alle iniziative della Resistenza. Particolarmente prezioso fu il sostegno dei contadini (che così ruppero una lunga tradizione di assenza dalla vita politica) nel momento in cui i gruppi armati uscirono allo scoperto compiendo le prime azioni militari.
Tra il 10 settembre e l’inizio di ottobre del 1943 si co[...]
[...]ormazioni partigiane, guidate da giovani ex ufficiali (Augusto Pantanetti, Mario Batà, Franco Cingolani, Sergio Senigallia, Giuseppe Baldini, Domenico Biancini, Salvatore Valerio poi Achille Bari!atti) o da quadri politici (Mario Depangher, Girolamo Casà, Pacifico Nerpiti, Pietro Capuzzi, Deciò Fiiipponi, Attilio Avenati, Gino Lazzari) in massima parte comunisti. Nello stesso tempo un gruppo comandato da un prete, don Nicola Riili, cominciò a operare nella zona di Serrapetrona.
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