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ANTEPRIMA MULTIMEDIALI

Il segmento testuale Giordania è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 81Analitici , di cui in selezione 3 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Massimo Robersi, Patto islamico: una sfida imperialista ai popoli arabi [sopratitolo: I "pellegrinaggi diplomatici" del monarca saudita all'insegna dell'attacco contro le forze del progresso] in KBD-Periodici: Rinascita 1966 - 10 - 1 - numero 39

Brano: [...] dietro le quinte) : il Patto di Bagdad, appunto. Troppo complesso sarebbe esaminare i motivi specifici che spinsero ciascuno di questi Stati all'adesione: vale la pena di dire che essa fu però avversata violentemente dalle masse popolari, che lo Scià dell'Iran, ad esempio, si affrettò a sottoscriverla perchè appena uscito dal tentativo di democrazia avanzata di Mossadegh, che in Irak la monarchia era traballante (cadde infatti nel 1958), che in Giordania, re Hussein, per la pressione popolare dovette rinunciare al proposito di inserire il suo paese nella combinazione.
Tuttavia questa rapida rievocazione delle vicissitudini del Patto di Bagdad, che doveva melanconicamente trasformarsi nel semimorto patto della CENTO, non intende per nulla essere una sorta di meccanico auspicio o previsione circa il futuro del patto islamico in gestazione. La storia, in questo caso almeno, si guarda bene dal ripetersi o dal ripercorrere cammini conosciuti; tra l'altro sono venuti maturando negli ultimi tempi fenomeni che imporranno inevitabilmente alle forze p[...]

[...]di uomini politici alla Mecca, nel prossimo aprile, in occasione del tradizionale pellegrinaggio in tale località sacra alla religione musulmana. Ben fornita di armi occidentali (in primo luogo di aerei e istallazioni britanniche; secondo indiscrezioni di giornali inglesi un ufficiale a riposo della RAF sarebbe stato inviato a diri gere — come ai tempi di Glubb Pashà? il sistema aereo saudiano) l'Arabia Saudita, costituisce dunque, insieme alla Giordania ad all'Iran, la base di partenza di una assai vasta offensiva conservatrice.
D'altra parte va aggiunto che il proposito di cui si fa portavoce Feisal non sembra essere quello di voler completamente sostituire il movimento nazionalista arabo con il richiamo all'Islam. Piuttosto egli intenderebbe soffocare le spinte rinnovatrici insite nel movimento nazionale in un mare di clericalismo: mentre il nasserismo sarebbe considerato un pericoloso estremismo rivoluzionario, comunisteggiante e sovvertitore dei valori religiosi, Feisal vorrebbe diventare il banditore d'un nazionalismo riformista, moder[...]

[...]
Tenuto conto allora dell'importanza strategica del settore, della ricchezza delle risorse petrolifere, dei fermenti indipendentistici che agitano i piccoli Stati della penisola arabica (fermenti che mettono in pericolo tanto le basi strategiche, quanto il controllo delle ricchezze minerarie), il Compito che Feisal s'è assunto diviene perfettamente logico, così come del tutto comprensibili sono i motivi che spingono lo Scià dell'Iran ed il re di Giordania a Simpatizzare per lui, e coerenti gli sforzi per aggirare e diffamare, piuttosto che aggredire frontalmente, i movimenti anticolonialisti più impegnati. Non si tratta più, cioè, d'una congiura reazionaria pura
e semplice, ma d'un piano per nascondere intenzioni di mera conservazione sia sotto il mantello della fraseologia religiosa, sia sotto il paravento del mito dell'efficienza economica, della modernizzazione tecnica e persino della pianificazione.
Volendo un poco schematizzare il senso di questa « sfida » reazionaria, ci pare di poter precisare che essa si articola in due punti. In pri[...]

[...] e per procedere oltre. In effetti le correnti arabe antiimperialiste sono giunte in prossimità d'una svolta: un ncdo di problemi molto seri ri chiede d'essere affrontato con urgenza per arrivare a ponderate soluzioni. E infatti, essenzialmente in Egitto, Siria, Libano ed Irak, a differenti livelli e con modalità non sempre analoghe, il lavoro d'aggiornamento appare bene avviato, mentre . pure altrove, in condizioni più disagevoli (ad esempio in Giordania) non manca il contributo al dibattito. Si può aggiungere, anzi, che, almeno sul piano teorico v'è ormai una discreta consapevolezza degli obiettivi più immediati da raggiungere.
Tra essi potremmo segnalare, in campo politicosociale, la convinzione che occorra superare spregiudicatamente quella sorta di distacco tra dirigenti di governo
e masse che la routine della vicenda quotidiana tende ad allargare. Ribadita la validità della direttiva del partito unico, quale forma più adatta ed efficiente di guida politica rispetto alle condizioni del paese, nasce piuttosto la necessità di non farne un[...]



da Voce enciclopedica di G.Pr [Giovanni Primavera], Siria in Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S)

Brano: Siria
Repubblica presidenziale dell'Asia occidentale. Confinante con la Turchia, l'Iraq, la Giordania, Israele e Libano, la Siria si affaccia con circa 150 km di costa sul mare Medi
terraneo, ha un'estensione di
185.180 kmq, in gran parte desertica, e una popolazione di circa 6.300.000 abitanti, per la maggioranza arabi con piccole minoranze non semitiche (curdi e armeni), concentrata lungo la fascia occidentale del paese e la costa.
Circa l'88% della popolazione è di religione islamica: il 72% di rito sunnita, il 10% di rito alauita, il 3% drusi. Altre minoranze professano il rito islamista e quello sciita, mentre il restante 12°i° è diviso tra varie confessioni cristiane. Queste diversit[...]

[...]e e il 30.9.1918 i guerriglieri beduini, capeggiati da Faisal (figlio del re dell'Arabia) e dall'agente britannico D.H. Lawrence, a fianco delle truppe inglesi comandate dal maresciallo E. Hinman Allenby (futuro alto commissario per l'Egitto e il Sudan), entrarono a Damasco. Nel luglio 1919 il Congresso nazionale siriano, riunito nella Capitale, rivendicò l'indipendenza politica per uno Stato comprendente i territori degli attuali Siria, Libano, Giordania e Israele, da erigersi In unica monarchia costituzionale sotto Faisal, ma tale progetto fu respinto dalle potenze colonialiste che si contendevano il dominio dell'intero settore. In effetti fin dal 1916 (accordo segreto SykesPicot) i governi di Francia e Gran Bretagna avevano deciso di spartirsi tra loro tutta la vasta regione, tradendo le promesse fatte ai nazionalisti arabi per indurli a combattere i turchi: in base al piano segreto già previsto, Iraq, Palestina e Transgiordania passarono così sotto tutela britannica, mentre Siria e Libano furono affidati a un "mandato" francese che pratica[...]

[...]unica monarchia costituzionale sotto Faisal, ma tale progetto fu respinto dalle potenze colonialiste che si contendevano il dominio dell'intero settore. In effetti fin dal 1916 (accordo segreto SykesPicot) i governi di Francia e Gran Bretagna avevano deciso di spartirsi tra loro tutta la vasta regione, tradendo le promesse fatte ai nazionalisti arabi per indurli a combattere i turchi: in base al piano segreto già previsto, Iraq, Palestina e Transgiordania passarono così sotto tutela britannica, mentre Siria e Libano furono affidati a un "mandato" francese che praticamente riduceva entrambi i paesi a uno stato di soggezione coloniale.
Nella nuova situazione, il Congresso nazionale siriano proclamò l'indipendenza della SiriaPalestina, ri
conoscendo il diritto del Libano a una certa autonomia, ma tale decisione non venne accettata dalla Francia e, nel luglio dello stesso anno, un corpo di spedizione francese occupò Damasco. Faisal, evidentemente convinto dagli inglesi, si diede alla fuga e nel 1921 divenne, al servizio del governo britannico, r[...]

[...]ca del provvedimento alla fine della guerra. Nel marzo 1943 venne ripristinata la costituzione e, nelle elezioni del luglio, il Blocco nazionale conquistò la maggioranza, eleggendo alla presidenza della repubblica Shukri Al Quwali. Le truppe francesi abbandonarono il paese nel 1946.
Secondo dopoguerra
La sconfitta dei paesi arabi nella guerra araboisraeliana del 1948 (v. Israele), cui la Siria aveva partecipato a fianco dell'Egitto, della Transgiordania, dell'Iraq e del Libano, aggravò la già difficile situazione economica e sociale del paese. Oltre alla eterogeneità etnica e religiosa (tra musulmani sunniti, alauiti, drusi e varie confessioni cristiane), in Siria erano infatti presenti gravi sperequazioni sociali ed economiche fra abitanti dei centri urbani da una parte, contadini e nomadi dall'altra, tali da rendere esplosiva la situazione. Notabili e latifondisti (per la massima parte sunniti), che avevano guidato la lotta per l'indipendenza, si dimostrarono incapaci di gestire lo Stato unitario uscito dal mandato. All'interno della class[...]

[...], un alauita che era ministro della Difesa e leader di un nucleo nazionalista più spregiudicato in campo economico e sociale.
L'ascesa di Assad
Nel 1969 Assad riuscì a compiere il suo colpo di stato prendendo di fatto il potere che consolidò l'anno successivo, manovrando abilmente in campo economico con l'Unione Sovietica e i passi dell'Europa orientale, e sostenendo al tempo stesso la resistenza palestinese, fino a intervenire militarmente in Giordania in appoggio ai palestinesi nei giorni del "Settembre nero". Salito al vertice dello stato nel no
vembre del 1970, attraverso una gestione molto personale del potere e per mezzo di un liberismo realista Assad riuscì a guadagnarsi l'adesione di buona parte della borghesia mercadora che si era rapidamente sostituita all'aristocrazia fondiaria, formando un nuovo strato sociale urbano strettamente le gato allo Stato e ai militari. Bloccate le nazionalizzazioni e acquistato un certo seguito anche fra i sunniti (nonostante che il Ba'th si identifichi, in Siria, con il partito degli alauiti, cioè di[...]

[...]a i sunniti (nonostante che il Ba'th si identifichi, in Siria, con il partito degli alauiti, cioè di una minoranza numericamente insignificante), e fronteggiando l'opposizione interna dei Fratelli musulmani con i Servizi di sicurezza, il regime di Assad si è posto il compito di realizzare gli obiettivi strategici dei governi che l'hanno preceduto: stabilire la supremazia siriana nella "mezzaluna fertile" attraverso il controllo del Libano, della Giordania e della Palestina (ossia dell'O.L.P.) , cercando di tener fuori da questa zona, attraverso vari sistemi di alleanza, Iraq ed Egitto. In tale quadro sono da considerare l'intervento del 1976 ire Libano (cioè, in giugno, l'occupazione militare della valle della Beqaa e, nell'ottobre, il riconoscimento del protettorato siriano in Libano da parte degli altri paesi arabi), i tentativi di controllare sempre più da vicino l'O.L.P. (v.) , i relativamente buoni rapporti con libanesi e iraniani.
Pur mantenendo strette relazioni con l'U.R.S.S., il governo di Damasco ha riallacciato i rapporti diplomati[...]



da Giancarlo Lannuti, Cipro: dai complotti allo sbarco turco [sopratitolo: L'ostinata volontà americana di liquidare Makarios ha messo in moto e alimentato la nuova crisi] [sottotitolo: Il conflitto fra le due comunità non basta da solo a spiegare come si è giunti alla fine dell'indipendenza dell'isola. Una lunga storia di interferenze imperialiste. Il ruolo della NATO e dei servizi segreti. L'internazionalizzazione nella proposta dell'URSS accettata dalla Grecia] in KBD-Periodici: Rinascita 1974 - 8 - 30 - numero 34

Brano: [...]via di tre continenti », come è stata definita fin dall'antichità, ma è anche un nodo di prim'ordine in un'area politicamente e militarmente nevralgica, teatro di gravi tensioni e di conflitti a catena. Senza dilungarci in una lunga casistica, ricordiamo soltanto che l'isola ha costituito, fra l'altro, la testa di ponte per l'invasione anglofrancese dell'Egitto nel novembre 1956, per lo sbarco di marines americani in Libano e di paras inglesi in Giordania nell'estate del 1958, nonché un punto d'appoggio per le « manovre » militari angloamericane del 1970 in occasione del « settembre nero » di Amman; e solo la politica di indipendenza e neutralità del governo Makarios ha impedito che l'isola fosse direttamente coinvolta nei due conflitti mediorientali del giugno 1967 e dell'ottobre 1973.
Non è dunque da stupire che Washington abbia messo gli occhi su Cipro fin da quando essa era ancora sottoposta al dominio coloniale della Gran Bretagna, e nulla abbia lasciato di intentato dal 1959 (anno dell'indipendenza) per colmare quello che agli occhi deg[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Giordania, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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