Brano: [...]rovava al centro del dispositivo di difesa, su una piccola altura tra Brusnengo e Buronzo, e precisamente nella località Garella, da cui la battaglia avrebbe preso il nome. Ivi furono predisposte solide postazioni e vennero schierati due distaccamenti del Battaglione « Aldo Brina », dotati di armi automatiche e bombe a mano, sotto la guida del comandante Mosca e del commissario Gianni Gremmo.
A un secondo caposaldo, sulla strada tra Cossato e CastellettoCervo, comandato da Francesco Cola, fu affidato il compito di proteggere la destra dello schieramento partigiano. Il grosso delle forze garibaldine si attestò infine al centro della Baraggia, destinato a sostenere l'attacco frontale e a scatenare il contrattacco qualora la resistenza dei distaccamenti avanzati fosse venuta a mancare.
L'attacco nemico
Il concentramento nemico iniziò il 25 marzo: una colonna nazifascista di circa 1.200 uomini, con mortai da 81 e mitragliere da 20 m/m, provenendo da Biella raggiunse Cossato e si suddivise in due parti, l’una diretta a Mottalciata e l’altra a Cas[...]
[...]ttestò infine al centro della Baraggia, destinato a sostenere l'attacco frontale e a scatenare il contrattacco qualora la resistenza dei distaccamenti avanzati fosse venuta a mancare.
L'attacco nemico
Il concentramento nemico iniziò il 25 marzo: una colonna nazifascista di circa 1.200 uomini, con mortai da 81 e mitragliere da 20 m/m, provenendo da Biella raggiunse Cossato e si suddivise in due parti, l’una diretta a Mottalciata e l’altra a CastellettoCervo.
Una seconda colonna, partita da Vercelli con accompagnamento di tre autoblinde e numerose armi pesanti, avrebbe dovuto essere impiegata per aprire agli attaccanti le sterpaglie della Baraggia. Fu appunto questa seconda colonna che, all’alba del 26 marzo, iniziò l’attacco avanzando guardinga nel bosco e sparando alla cieca, senza ottenere alcuna reazione da parte dei garibaldini. Questi lasciarono avvicinare il nemico fino a pochi passi dalla postazione senza dare segni di vita, e quando a un certo momento i nazifascisti abbandonarono la prudenza e si ammucchiarono! i partigiani li investi[...]
[...]egamento
Fallito anche questo secondo attacco, il ritmo del combattimento cominciò a diminuire, come se gli attaccanti avessero momentaneamente rinunciato ai loro piani. Ma poco dopo le 13, giunti rinforzj da Vercelli, tedeschi e fascisti attaccarono contemporaneamente da ogni lato, facendosi precedere dalle tre autoblinde e investendo tutte le postazioni della 50a Brigata. Questa volta l'attacco principale toccò al caposaldo sulla strada tra CastellettoCervo e Cossato, ma i partigiani, galvanizzati dai precedenti successi, anche qui riuscirono a contenere validamente il nemico, nonostante la sua superiorità di mezzi. Dopo circa mezzora di battaglia, senza interrompere il fuoco i garibaldini cominciarono a ritirarsi ordinatamente verso Lessona, lasciando la zona del combattimento con tutti gli uomini e le armi senza aver subito alcuna perdita, salvo tre feriti.
Posizioni partigiane e linee di attacco del nemico nella battaglia della Garella (26.3.1945)