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Il segmento testuale Castelletto-Cervo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 1Entità Multimediali , di cui in selezione 1 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 483

Brano: [...]rovava al centro del dispositivo di difesa, su una piccola altura tra Brusnengo e Buronzo, e precisamente nella località Garella, da cui la battaglia avrebbe preso il nome. Ivi furono predisposte solide postazioni e vennero schierati due distaccamenti del Battaglione « Aldo Brina », dotati di armi automatiche e bombe a mano, sotto la guida del comandante Mosca e del commissario Gianni Gremmo.

A un secondo caposaldo, sulla strada tra Cossato e CastellettoCervo, comandato da Francesco Cola, fu affidato il compito di proteggere la destra dello schieramento partigiano. Il grosso delle forze garibaldine si attestò infine al centro della Baraggia, destinato a sostenere l'attacco frontale e a scatenare il contrattacco qualora la resistenza dei distaccamenti avanzati fosse venuta a mancare.

L'attacco nemico

Il concentramento nemico iniziò il 25 marzo: una colonna nazifascista di circa 1.200 uomini, con mortai da 81 e mitragliere da 20 m/m, provenendo da Biella raggiunse Cossato e si suddivise in due parti, l’una diretta a Mottalciata e l’altra a Cas[...]

[...]ttestò infine al centro della Baraggia, destinato a sostenere l'attacco frontale e a scatenare il contrattacco qualora la resistenza dei distaccamenti avanzati fosse venuta a mancare.

L'attacco nemico

Il concentramento nemico iniziò il 25 marzo: una colonna nazifascista di circa 1.200 uomini, con mortai da 81 e mitragliere da 20 m/m, provenendo da Biella raggiunse Cossato e si suddivise in due parti, l’una diretta a Mottalciata e l’altra a CastellettoCervo.

Una seconda colonna, partita da Vercelli con accompagnamento di tre autoblinde e numerose armi pesanti, avrebbe dovuto essere impiegata per aprire agli attaccanti le sterpaglie della Baraggia. Fu appunto questa seconda colonna che, all’alba del 26 marzo, iniziò l’attacco avanzando guardinga nel bosco e sparando alla cieca, senza ottenere alcuna reazione da parte dei garibaldini. Questi lasciarono avvicinare il nemico fino a pochi passi dalla postazione senza dare segni di vita, e quando a un certo momento i nazifascisti abbandonarono la prudenza e si ammucchiarono! i partigiani li investi[...]

[...]egamento

Fallito anche questo secondo attacco, il ritmo del combattimento cominciò a diminuire, come se gli attaccanti avessero momentaneamente rinunciato ai loro piani. Ma poco dopo le 13, giunti rinforzj da Vercelli, tedeschi e fascisti attaccarono contemporaneamente da ogni lato, facendosi precedere dalle tre autoblinde e investendo tutte le postazioni della 50a Brigata. Questa volta l'attacco principale toccò al caposaldo sulla strada tra CastellettoCervo e Cossato, ma i partigiani, galvanizzati dai precedenti successi, anche qui riuscirono a contenere validamente il nemico, nonostante la sua superiorità di mezzi. Dopo circa mezzora di battaglia, senza interrompere il fuoco i garibaldini cominciarono a ritirarsi ordinatamente verso Lessona, lasciando la zona del combattimento con tutti gli uomini e le armi senza aver subito alcuna perdita, salvo tre feriti.

Posizioni partigiane e linee di attacco del nemico nella battaglia della Garella (26.3.1945)


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Castelletto-Cervo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---Baraggia di Buronzo <---Comando Germanico <---Efisio Borgo <---Elio Piantino <---FIAT <---G.A.P. <---Gianni Gremmo <---In segno di protesta <---fascisti <---nazifascista <---nazifasciste <---nazifascisti <---terroristi



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