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ANTEPRIMA MULTIMEDIALI

Il segmento testuale Cassola è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 72Analitici , di cui in selezione 3 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Recensione di Rossella Regni su Pier Paolo Pasolini, Descrizioni di descrizioni, a cura di Graziella Chiarcossi, Torino, Einaudi, 1979, pp. 481 in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - luglio - 31 - numero 4

Brano: [...]ere catalogata in riferimento a questi settori se non approssimativamente. Per questo accade che le riflessioni su un saggio di religioni orientali porti poi a valutare la nuova cultura di destra del suo editore, che ha superato la retorica dello schema fascista. Il procedimento risulta forse poco organico, legato da un filo tenue a volte, da cui emerge però l'interesse del critico ad un preciso tema. Luciano, Pound, Abelardo, Faldella, Campana, Cassola, Strindberg, Palladio, Gogol, Carducci, Longhi, Solmi, Wilcock rappresentano solo alcune delle tante voci, entità di una realtà assoluta in cui egli si addentra tanto da rasentare spesso la tentazione di riscrivere l'opera



RECENSIONI 493
altrui (e in non pochi casi sarebbe stato auspicabile!). Emergono quelle coppie antitetiche che lui stesso ci ha ricordato come elementi che intervengono nella critica, a volte con la prevalenza di una categoria sulle altre, producendo un discorso sempre libero da schemi. Nell'originalità dei contenuti ritroviamo un Pasolini già noto, ch[...]

[...]ni personaggi « pronti per un technicolor americano degli anni Cinquanta », in una delle pagine piú dissacranti, logiche conseguenze delle sue analisi improvvisate, « a braccio ». Tuttavia piú frequentemente la motivazione di fondo è rigorosamente circoscritta all'interno del fatto artistico, di come un'ideologia vive nella forma dell'opera: lo possiamo verificare nella stroncatura quasi totale de La Storia, dell'opera di Fenoglio, di Pavese, di Cassola, fino ad Amarcord o alla sceneggiatura di Berto, Oh Serafina, che lo indigna. Ritroviamo d'altra parte anche una benevolenza eccessiva, clamorosa per opere decisamente mediocri, valutate piú per un suo modo particolare di percepirle, in cui ritornano le categorie famose già indicate. L'effetto immediato è il disorientamento in cui si trova il lettore, per l'abolizione degli abissi che Pasolini cerca di realizzare, riducendo quello che il nostro gusto ha canonizzato come capolavoro e viceversa impreziosendo opere trascurabili. È un limite non piccolo, come d'altra parte lo è azzardare analisi [...]



da (9 Domande sul romanzo) Giorgio Bassani in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1959 - 5 - 1 - numero 38

Brano: [...]ecento anni, quando la lingua italiana sarà diventata veramente nazionale, e non sarà indispensabile far studiare ai ragazzi il latino, che resta l'unico connettivo, a tutt'oggi, del caos linguistico nazionale, allora, anche in Italia, tutto sarà possibile. Nell'attesa, il romanzo saggistico, letterario (è stato evocato Musil, ma bastava Manzoni), ha tutta l'aria di essere quello che meglio fa al caso nostro.
3
Nell'immediato anteguerra, Carlo Cassola scrisse due piccoli libri di racconti (La visita, Alla periferia) che anticipano curiosamente la visività da obbiettivo fotografico di Butor, RobbeGrillet, Nathalie Sarraute. Anche i racconti di Bilenchi, della stessa epoca, sono prevalentemente visivi. Ma a quel tempo, in Italia, c'era il fascismo, la dittatura. La retorica più smaccata, più indecorosa, impregnava ogni manifestazione pubblica e privata, pratica o intellettuale. In quelle condizioni, l'assenza dell'arte, la sua purezza, ebbero una precisa giustificazione, e rappresentarono effettivamente una protesta dell'intelligenza e del g[...]

[...]uino a confrontare ogni romanzo che vien fuori con questo ideale, platonico (anche se marxistico) nulla.
6
Non é simpatico polemizzare con le domande. Tuttavia, una volta tanto, mi sia consentito chiedere: « Perché questa domanda ? » Siamo nel 1959, ben avanti nel secolo, abbastanza adulti, direi. E ancora a doverci baloccare con questi falsi problemi ? Ancora a dover scegliere tra la via di Svevo e quella di Tomasi di Lampedusa, tra quella di Cassola e quella di Gadda o della Banti, tra quella di Moravia e quella di Soldati ? Quando invece si sa che tutte le strade vanno bene, o male: e che l'unica cosa necessaria a un romanzo perché funzioni — l'unica che l'acqua del suo linguaggio deve lasciar trasparire — é la ragione per la quale esso é stato scritto, la sua necessità ?
7
I romanzi e i racconti di Carlo Emilio Gadda, i due romanzi di Pier Paolo Pasolini hanno dimostrato chiaramente, mi sembra, che l'uso del dialetto é più che legittimo. E perché non dovrebbe esserlo, del resto ? Esistono vocaboli nobili o ignobili ? Se avessimo da f[...]



da m.m.[M. Marchi], scheda sintetica di «Filologia e Letteratura» (1962-1971) in KBD-Periodici: Rinascita 1975 - 8 - 29 - numero 34

Brano: [...]mutamento d'impostazione). Battaglia esordì in prima persona sulle colonne della rivista con un intervento su « Linguaggio reale e linguaggio figurato nella Divina Commedia », quasi a voler mediare un passaggio brusco e per certi aspetti sconcertante; ma ad apertura dei fascicoli successivi ecco apparire a ruota saggi dal titolo « La narrativa di Moravia e la definizione della realtà », « Lo scialo di Vasco Pratolini », « Il realismo elegiaco di Cassola », « Il senso della vita nei racconti di L. Pirandello », e così via passando da Svevo a Capuana, da Savinio a Papini, con l'eccezione dantesca fra gli impegni « retrodatati » veramente convinti. L'impostazione complessiva della rivista si modellò così per rispecchiamento e venne ad assumere, rispetto alla serie originaria, un carattere meno settoriale per problemi e meno specialistico per modi di metodologia critica. Filologia e Letteratura, strutturata per saggi semplicemente giustapposti, talvolta con una o più recensioni a conclusione di numero, accolse gli studi verghiani di R. Luperini,[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Cassola, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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