Brano: [...] concetti inglesi lo statuto dell’I.C.U. che, così riformata, raggiunse gli 80.000 iscritti, più 250.000 simpatizzanti (da “La mia vita”, di Kadalie) .
F. Brockway, “rivoluzionario” del Partito laburista indipendente, diventò “consigliere personale” di Kadalie, ma il Congresso delle Trade Unions britanniche, cui erano sindacalmente affiliati i “bianchi” del Sudafrica, respinse l’adesione dell’I.C.U..
Nel dicembre del 1927 il presidente del C.P.S.A. W.H. Andrews e il sindacalista laburista R. Stuart, consigliarono anche al Congresso delle Trade Unions sudafricane di respingere l’adesione dell'I.C.U., con il pretesto che i 100.000 membri africani dell’I.C.U. avrebbero sommerso
100.000 forti “bianchi” delle Trade Unions. In effetti, il 15.1.1928, su una mozione di Andrews appoggiata da Weinbren (anch’egli del C.P.S.A.), le Trade Unions del Sudafrica votarono contro l’ingresso dell’I.C.U..
In luglio il Congresso delle Trade Unions di Motherwell inviò come “consigliere” a Kadalie W.G. Ballinger (che più tardi diverrà un “rappresentante nativo” nel Senato “bianco”). Kadalie scriverà in seguito a questo proposito: « Ho avuto un dittatore ». Sta di fatto che il sindacalista inglese « organizzò l’I.C.U. fuori dall’esistenza », come si dirà più tardi nei circoli liberali: nel 1929, per il convergere di pressioni liberali, fabianiste e del C.P.S.A., Kadalie fu allontanato dall'I.C.U. e la potente organizzazione[...]
[...] luglio il Congresso delle Trade Unions di Motherwell inviò come “consigliere” a Kadalie W.G. Ballinger (che più tardi diverrà un “rappresentante nativo” nel Senato “bianco”). Kadalie scriverà in seguito a questo proposito: « Ho avuto un dittatore ». Sta di fatto che il sindacalista inglese « organizzò l’I.C.U. fuori dall’esistenza », come si dirà più tardi nei circoli liberali: nel 1929, per il convergere di pressioni liberali, fabianiste e del C.P.S.A., Kadalie fu allontanato dall'I.C.U. e la potente organizzazione I.C.U. presto crollò.
La “repubblica nera"
L’altro aspetto della “politica laburista bianca” che garantiva la perfetta integrazione dei lavoratori europei nel sistema colonialista era costituito da una serie di misure per assicurare illimitate scorte di mano d'opera africana a bassissimo costo, facilmente spostabile, e contemporaneamente per impedire l’urbanizzazione di questa forzalavoro con il sistema della ghettizzazione, ma anche per prevenire nello stesso tempo la trasformazione di elementi ex tribali in contadini stab[...]
[...] premio da pagarsi appunto in oro al governo portoghese per ciascun lavoratore deportato (questo sistema sarà continuato da S. Machel dopo l’indipendenza del Mozambico nel 1974). Seguì, nel 1927, il decreto dell’Amministrazione nativa che estendeva la rete delle “autorità native”, aprendo la strada al decreto delle autorità bantù che, nel 1951, avrebbe istituzionalizzato i “bantustan”.
In questa elaborazione razzista del dominio indiretto, il C.P.S.A. inserì
10 slogan di Bucharin per una “repubblica nera”, riportato da La Guma che nel 1928 aveva partecipato a! Ili Congresso deH’Internazionale Comunista. Ma Andrews, Bunting e E. Roux si opposero a tale idea, adducendo il fatto che avrebbe « provocato l’ostilità dei bianchi ». L Bach, anche lui membro europeo del partito, interpretò da parte sua la “repubblica nera” come « una federazione di repubbliche native indipendenti », che sarebbe stata poi una forma di segregazione territoriale.
Nel 1934 II 90% del Comitato esecutivo bianco del C.P.S.A. aveva abbandonato lo slogan della “repubb[...]
[...]partecipato a! Ili Congresso deH’Internazionale Comunista. Ma Andrews, Bunting e E. Roux si opposero a tale idea, adducendo il fatto che avrebbe « provocato l’ostilità dei bianchi ». L Bach, anche lui membro europeo del partito, interpretò da parte sua la “repubblica nera” come « una federazione di repubbliche native indipendenti », che sarebbe stata poi una forma di segregazione territoriale.
Nel 1934 II 90% del Comitato esecutivo bianco del C.P.S.A. aveva abbandonato lo slogan della “repubblica nera” come imbarazzante per
11 lavoro da compiere tra i lavoratori tessili sudafricani e per il nuovo “fronte popolare” antifascista da realizzare con gli europei “democratici”. Il Primo maggio 1934 il Lenin Club (precursore del Partito dei lavoratori) si oppose alla “repubblica nera” perché faceva « dei contadini nativi arretrati l’avanguardia della rivoluzione ». Lo stesso club dibattè una lettera di Trotzky dell’aprile 1934, che proponeva un programma basato suH’antirazzismo e su rivoluzione agraria. Il Lenin Club si divise in Partito dei la[...]
[...]tirazzismo e su rivoluzione agraria. Il Lenin Club si divise in Partito dei lavoratori e in Sezione della Quarta Internazionale. Dopo l’assassinio di Trotzky (1940) entrambe le organizzazioni abbandonarono la Quarta Internazionale avendo questa accettato la spartizione della Palestina e dell’india, e negli anni Quaranta considereranno i “paesi socialisti” dell’Europa Orientale come stati “borghesi”. Entrambe saranno poi soppres
se, insieme al C.P.S.A., dalla legge del 1950 contro il comuniSmo.
Rappresentanze indigene “bianche”
Nel 1936, quando il governo di coalizione tra il filoinglese Smuts e il boero Hertzog varò le nuove leggi sulla terra e suH’amministrazione indigena e quella sulla rappresentanza indigena (Native Land and Trust Act; Native Representation Act), provvedimenti che miravano esattamente al contrario di quanto veniva indicato nel loro nome, 500 delegati di tutte le organizzazioni noneuropee sindacali, religiose, politiche e culturali si incontrarono a Bioemfontein per fondare la Convenzione di tutti gli africani [A.A[...]
[...]igene “bianche” per un Parlamento che era compietamente “bianco” e la elezione di africani al Consiglio dei rappresentanti indigeni (N.R.C.) che veniva instaurato dalla nuova legge. In questa stessa occasione il dottor G.H. Gool propose di creare un « movimento di liberazione nazionale », la prima proposta mai formulata di questo tipo.
In seguito alle pressioni della Chiesa anglicana e dei liberali, i capi deH'A.A.C., compreso Mfutsinyana del C.P.S.A., accettarono tuttavia il cosiddetto “compromesso della Città del Capo” e in luglio, in una seconda conferenza deH'A.A.C., cui parteciparono 206 delegati in rappresentanza di 112 organizzazioni, entrambi i progetti di legge del 1937 vennero accettati. Una mozione di C. Kadalie per boicottarli fu “rimandata”.
Nella successiva conferenza dell’A. A.C., svoltasi in ottobre, il rappresentante del Partito dei lavoratori Dladla propose un’altra mozione di boicottaggio, chiedendo un « parlamento separato e indipendente ».
Il C.P.S.A. sospese dal partito M. Kotane e altri africani per aver critic[...]
[...]glio, in una seconda conferenza deH'A.A.C., cui parteciparono 206 delegati in rappresentanza di 112 organizzazioni, entrambi i progetti di legge del 1937 vennero accettati. Una mozione di C. Kadalie per boicottarli fu “rimandata”.
Nella successiva conferenza dell’A. A.C., svoltasi in ottobre, il rappresentante del Partito dei lavoratori Dladla propose un’altra mozione di boicottaggio, chiedendo un « parlamento separato e indipendente ».
Il C.P.S.A. sospese dal partito M. Kotane e altri africani per aver criticato la nuova linea di “sicurezza collettiva” che vedeva schierarsi il C.P.S.A. con i razzisti liberali, sionisti e laburisti in una Lega antifascista (ma contro il fascismo tedesco, non quello del Sudafrica). Dissidenti noneuropei del C.P.S.A. si raccolsero allora intorno a G.H. Gool (che verrà per questo classificato “asiatico”), il quale diede vita alla Lega nazionale di liberazione (N.L.L.), che diverrà la seconda organizzazione
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