→ modalità player
modalità contesto

Il segmento testuale C.P.S.A. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 5Entità Multimediali , di cui in selezione 5 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 724

Brano: Sudafrica

nel paese per importanza, con un programma antimperialista. Nel 193536 questa lega condannò l’invasione italiana dell’Etiopia e l’invasione giapponese della Cina. L’antimperialismo e la noncollaborazione erano ormai diventati i due principi abbinati dei nuovi movimenti di liberazione. Nel 1937 Gool propose una “unità noneuropea” per realizzare questi scopi. Senonché l’A.A.C., l’A.N.C. e il C.P.S.A. accettarono come “portavoce” dell’A.A. C. il N.R.C. e spezzarono il boicottaggio facendo una campagna per far eleggere come rappresentanti indigeni “bianchi” i liberali Ballinger, Hemming e Molteno, ma il 61% degli “elettori” registrati boicottò le elezioni.

Kotane, a proposito del risultato politico del C.P.S.A., affermò: « Dobbiamo ammettere un completo tradimento del popolo africano » (Verbali del C.P.S.A., 29.12.1938).

Punto di riferimento delle forze della noncollaborazione divenne da questo momento l’Associazione Nuova Era (N.E.F.) fondata nel 1937 a Città del Capo come un forum aperto da Gool, B.M. Kies, I.B. Tabata, S.A. Jayiya e altri che, insieme al gruppo La Guma del C.P.S.A. e a militanti della N.L.L., nel marzo 1938 diedero vita al Fronte unito noneuropeo (N.E.U.F.) per una politica nonrazziale, antimperialista e noncollaborazionista. Nell'autunno del 1939 il N.E.U.F. tenne assemblee di massa contro le nuove leggi di segregazione e in favore della Cina e dell’Etiopia. Il dottor Y. Dadoo, dirigente “indiano” del C.P.S.A., nel settembre 1939 fu arrestato per dichiarazioni contro la guerra fatte dal N.E.U.F.. In seno a questa organizzazione anche Kies, Gool, Tabate, Jaffe, Jayiya e altri del N.E.F. denunciavano il nuovo conflitto mondiale come interimperialista. Essi condannavano la collaborazione del

C.P.S.A. con i nazionalisti sudafricani e con i nazisti, nonché il giornale razzista del C.P.S.A. “Ware Republikein”, per il loro voltafaccia dopo il Patto russotedesco del 1939.

Seconda guerra mondiale: Movimento di unità noneuropea

Dopo l’invasione tedesca della Russia (luglio 1941), il C.P.S.A. fece una nuova svolta: diede un incondizionato sostegno al regime razzista e imperialista di Smuts, bloccò uno sciopero dei minatori africani in nome dello “sforzo bellico”, accolse il ministro della Giustizia C. Steyn nella associazione Amici del

TUnione Sovietica (completamente “bianca”) e costituì infine la Z.eg/one Springbok inviando in Etiopia truppe sudafricane segregazioniste per sostenere l’Amministrazione militare britannica colonialista.

Nel 1942 il C.P.S.A. collaborazionista si fece rappresentare in seno al N.R.C. da Mfutsunyana. Nel N.E.F. intanto i giovani antimperialisti s[...]

[...]a: diede un incondizionato sostegno al regime razzista e imperialista di Smuts, bloccò uno sciopero dei minatori africani in nome dello “sforzo bellico”, accolse il ministro della Giustizia C. Steyn nella associazione Amici del

TUnione Sovietica (completamente “bianca”) e costituì infine la Z.eg/one Springbok inviando in Etiopia truppe sudafricane segregazioniste per sostenere l’Amministrazione militare britannica colonialista.

Nel 1942 il C.P.S.A. collaborazionista si fece rappresentare in seno al N.R.C. da Mfutsunyana. Nel N.E.F. intanto i giovani antimperialisti studiavano gli scritti di Kenyatta, Nkrumah e Nehru (imprigionato per essersi dichiarato contro la guerra). Fu costituita una Lega giovanile della A.N.C. che si ispirava a A. Cesaire della Martinica, al senegalese Senghor, al francese J.P. Sartre ed era influenzata da missionari cattolici.

Quando nel 1943 Smuts, il grande architetto della segregazione, costituì il Dipartimento degli affari di co^ lore [C.A.D.), il N.E.F. fondò un Comitato antiC.A.D. per boicottare i “quisl[...]

[...] di un programma di

10 punti per la lotta contro ogni determinazione razziale, per la noncollaborazione e contro l’imperialismo. Il movimento aveva propri rappresentanti in Rhodesia, in Namibia e nei protettorati. In campagne di estensione nazionale esso si oppose alla nuova segregazione del tempo di guerra e poi a quella del dopoguerra, salutando le lotte per l’indipendenza dell’Indonesia, dell’india, del Vietnam e della Cina.

Nel 1944 il C.P.S.A. e l’A.N.C. aderirono al N.E.U.F., ma nel 1945 si ritirarono da una campagna antipermessi lanciata dal movimento contro i liberali del Capo. Nel 1946 il N.E.U.M. rivendicò l’indipendenza per la Namibia, ma l’A.N.C. propose invece un’amministrazione fiduciaria.

Nel 1946, dopo uno sciopero di 80 mila minatori (nel corso del quale

10 scioperanti rimasero uccisi e 1.300 feriti), l’A.N.C. accettò la pro

posta di M. Kotane di boicottare le elezioni del Consiglio dei rappresentanti indigeni e delle rappresentanze degli indigeni “bianchi”. Nel giugno 1947 il N.E.U.M. organizzò il boicottaggio[...]

[...]feriti), l’A.N.C. accettò la pro

posta di M. Kotane di boicottare le elezioni del Consiglio dei rappresentanti indigeni e delle rappresentanze degli indigeni “bianchi”. Nel giugno 1947 il N.E.U.M. organizzò il boicottaggio di queste elezioni e in ottobre lo stesso Kotane, diventato nel frattempo segretario del C.P.S. A., nell’organo di partito “Libertà” stigmatizzò i rappresentanti indigeni come « traditori dell’Africa ». Ma la conferenza del C.P.S.A. del gennaio 1948 respinse il boicottaggio e decise di presentare (come “rappresentanti indigeni”) alcuni “bianchi” iscritti al partito.

Mentre Tabata veniva arrestato durante le lotte contadine condotte dal N.E.U.M. nel Pondoland, nel novembre 1948 S. Khan fu il primo “comunista bianco” eletto come “rappresentante indigeno” al Parlamento interamente bianco, e ciò nonostante un massiccio boicottaggio africano contro i “traditori dell’Africa”. Il C.P.S.A. continuò questa collaborazione razzista facendo eleggere altri “rappresentanti indigeni” bianchi: Bunting, Carneson e R. Alexander. Ciò du[...]

[...]l gennaio 1948 respinse il boicottaggio e decise di presentare (come “rappresentanti indigeni”) alcuni “bianchi” iscritti al partito.

Mentre Tabata veniva arrestato durante le lotte contadine condotte dal N.E.U.M. nel Pondoland, nel novembre 1948 S. Khan fu il primo “comunista bianco” eletto come “rappresentante indigeno” al Parlamento interamente bianco, e ciò nonostante un massiccio boicottaggio africano contro i “traditori dell’Africa”. Il C.P.S.A. continuò questa collaborazione razzista facendo eleggere altri “rappresentanti indigeni” bianchi: Bunting, Carneson e R. Alexander. Ciò durò fino al 1955, quando cioè si concluse l’esperimento di governo nazionalista che, dal 1948, aveva rimpiazzato il Partito Unito di Smuts.

Nel 1949 coloni e commercianti inglesi a Durban organizzarono un pogrom razzista antiindiano, mobilitando in questa operazione i bottegai africani del ghetto. Nel corso del pogrom si ebbero 442 morti e 1.067 feriti. All'indomani del massacro, Mkele per il N.E.U.M., il dottor Xuma per l'A.N.C. e Dadoo per il Congresso [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 723

Brano: [...] concetti inglesi lo statuto dell’I.C.U. che, così riformata, raggiunse gli 80.000 iscritti, più 250.000 simpatizzanti (da “La mia vita”, di Kadalie) .

F. Brockway, “rivoluzionario” del Partito laburista indipendente, diventò “consigliere personale” di Kadalie, ma il Congresso delle Trade Unions britanniche, cui erano sindacalmente affiliati i “bianchi” del Sudafrica, respinse l’adesione dell’I.C.U..

Nel dicembre del 1927 il presidente del C.P.S.A. W.H. Andrews e il sindacalista laburista R. Stuart, consigliarono anche al Congresso delle Trade Unions sudafricane di respingere l’adesione dell'I.C.U., con il pretesto che i 100.000 membri africani dell’I.C.U. avrebbero sommerso

100.000 forti “bianchi” delle Trade Unions. In effetti, il 15.1.1928, su una mozione di Andrews appoggiata da Weinbren (anch’egli del C.P.S.A.), le Trade Unions del Sudafrica votarono contro l’ingresso dell’I.C.U..

In luglio il Congresso delle Trade Unions di Motherwell inviò come “consigliere” a Kadalie W.G. Ballinger (che più tardi diverrà un “rappresentante nativo” nel Senato “bianco”). Kadalie scriverà in seguito a questo proposito: « Ho avuto un dittatore ». Sta di fatto che il sindacalista inglese « organizzò l’I.C.U. fuori dall’esistenza », come si dirà più tardi nei circoli liberali: nel 1929, per il convergere di pressioni liberali, fabianiste e del C.P.S.A., Kadalie fu allontanato dall'I.C.U. e la potente organizzazione[...]

[...] luglio il Congresso delle Trade Unions di Motherwell inviò come “consigliere” a Kadalie W.G. Ballinger (che più tardi diverrà un “rappresentante nativo” nel Senato “bianco”). Kadalie scriverà in seguito a questo proposito: « Ho avuto un dittatore ». Sta di fatto che il sindacalista inglese « organizzò l’I.C.U. fuori dall’esistenza », come si dirà più tardi nei circoli liberali: nel 1929, per il convergere di pressioni liberali, fabianiste e del C.P.S.A., Kadalie fu allontanato dall'I.C.U. e la potente organizzazione I.C.U. presto crollò.

La “repubblica nera"

L’altro aspetto della “politica laburista bianca” che garantiva la perfetta integrazione dei lavoratori europei nel sistema colonialista era costituito da una serie di misure per assicurare illimitate scorte di mano d'opera africana a bassissimo costo, facilmente spostabile, e contemporaneamente per impedire l’urbanizzazione di questa forzalavoro con il sistema della ghettizzazione, ma anche per prevenire nello stesso tempo la trasformazione di elementi ex tribali in contadini stab[...]

[...] premio da pagarsi appunto in oro al governo portoghese per ciascun lavoratore deportato (questo sistema sarà continuato da S. Machel dopo l’indipendenza del Mozambico nel 1974). Seguì, nel 1927, il decreto dell’Amministrazione nativa che estendeva la rete delle “autorità native”, aprendo la strada al decreto delle autorità bantù che, nel 1951, avrebbe istituzionalizzato i “bantustan”.

In questa elaborazione razzista del dominio indiretto, il C.P.S.A. inserì

10 slogan di Bucharin per una “repubblica nera”, riportato da La Guma che nel 1928 aveva partecipato a! Ili Congresso deH’Internazionale Comunista. Ma Andrews, Bunting e E. Roux si opposero a tale idea, adducendo il fatto che avrebbe « provocato l’ostilità dei bianchi ». L Bach, anche lui membro europeo del partito, interpretò da parte sua la “repubblica nera” come « una federazione di repubbliche native indipendenti », che sarebbe stata poi una forma di segregazione territoriale.

Nel 1934 II 90% del Comitato esecutivo bianco del C.P.S.A. aveva abbandonato lo slogan della “repubb[...]

[...]partecipato a! Ili Congresso deH’Internazionale Comunista. Ma Andrews, Bunting e E. Roux si opposero a tale idea, adducendo il fatto che avrebbe « provocato l’ostilità dei bianchi ». L Bach, anche lui membro europeo del partito, interpretò da parte sua la “repubblica nera” come « una federazione di repubbliche native indipendenti », che sarebbe stata poi una forma di segregazione territoriale.

Nel 1934 II 90% del Comitato esecutivo bianco del C.P.S.A. aveva abbandonato lo slogan della “repubblica nera” come imbarazzante per

11 lavoro da compiere tra i lavoratori tessili sudafricani e per il nuovo “fronte popolare” antifascista da realizzare con gli europei “democratici”. Il Primo maggio 1934 il Lenin Club (precursore del Partito dei lavoratori) si oppose alla “repubblica nera” perché faceva « dei contadini nativi arretrati l’avanguardia della rivoluzione ». Lo stesso club dibattè una lettera di Trotzky dell’aprile 1934, che proponeva un programma basato suH’antirazzismo e su rivoluzione agraria. Il Lenin Club si divise in Partito dei la[...]

[...]tirazzismo e su rivoluzione agraria. Il Lenin Club si divise in Partito dei lavoratori e in Sezione della Quarta Internazionale. Dopo l’assassinio di Trotzky (1940) entrambe le organizzazioni abbandonarono la Quarta Internazionale avendo questa accettato la spartizione della Palestina e dell’india, e negli anni Quaranta considereranno i “paesi socialisti” dell’Europa Orientale come stati “borghesi”. Entrambe saranno poi soppres

se, insieme al C.P.S.A., dalla legge del 1950 contro il comuniSmo.

Rappresentanze indigene “bianche”

Nel 1936, quando il governo di coalizione tra il filoinglese Smuts e il boero Hertzog varò le nuove leggi sulla terra e suH’amministrazione indigena e quella sulla rappresentanza indigena (Native Land and Trust Act; Native Representation Act), provvedimenti che miravano esattamente al contrario di quanto veniva indicato nel loro nome, 500 delegati di tutte le organizzazioni noneuropee sindacali, religiose, politiche e culturali si incontrarono a Bioemfontein per fondare la Convenzione di tutti gli africani [A.A[...]

[...]igene “bianche” per un Parlamento che era compietamente “bianco” e la elezione di africani al Consiglio dei rappresentanti indigeni (N.R.C.) che veniva instaurato dalla nuova legge. In questa stessa occasione il dottor G.H. Gool propose di creare un « movimento di liberazione nazionale », la prima proposta mai formulata di questo tipo.

In seguito alle pressioni della Chiesa anglicana e dei liberali, i capi deH'A.A.C., compreso Mfutsinyana del C.P.S.A., accettarono tuttavia il cosiddetto “compromesso della Città del Capo” e in luglio, in una seconda conferenza deH'A.A.C., cui parteciparono 206 delegati in rappresentanza di 112 organizzazioni, entrambi i progetti di legge del 1937 vennero accettati. Una mozione di C. Kadalie per boicottarli fu “rimandata”.

Nella successiva conferenza dell’A. A.C., svoltasi in ottobre, il rappresentante del Partito dei lavoratori Dladla propose un’altra mozione di boicottaggio, chiedendo un « parlamento separato e indipendente ».

Il C.P.S.A. sospese dal partito M. Kotane e altri africani per aver critic[...]

[...]glio, in una seconda conferenza deH'A.A.C., cui parteciparono 206 delegati in rappresentanza di 112 organizzazioni, entrambi i progetti di legge del 1937 vennero accettati. Una mozione di C. Kadalie per boicottarli fu “rimandata”.

Nella successiva conferenza dell’A. A.C., svoltasi in ottobre, il rappresentante del Partito dei lavoratori Dladla propose un’altra mozione di boicottaggio, chiedendo un « parlamento separato e indipendente ».

Il C.P.S.A. sospese dal partito M. Kotane e altri africani per aver criticato la nuova linea di “sicurezza collettiva” che vedeva schierarsi il C.P.S.A. con i razzisti liberali, sionisti e laburisti in una Lega antifascista (ma contro il fascismo tedesco, non quello del Sudafrica). Dissidenti noneuropei del C.P.S.A. si raccolsero allora intorno a G.H. Gool (che verrà per questo classificato “asiatico”), il quale diede vita alla Lega nazionale di liberazione (N.L.L.), che diverrà la seconda organizzazione

723



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 722

Brano: [...]e, armati di lance fatte in casa, si erano rifiutati di andarsene da Bulhoek, presso Queenstown (Capo). Il loro capo

E. Mgijama e altri 102 furono gettati in carcere e vi furono lasciati per anni. In luglio l’I.C.U. adottò la tattica di “resistenza passiva” consigliata da Gandhi. A Port Elisabeth venne eletto segretario generale C. Kadalie e come organizzatore loca

le J. la Guma (più tardi questi sarà uno dei primi noneuropei ad aderire al C.P.S.A.).

Intanto, sull’opposto versante “europeo”, nello stesso luglio 1921 i razzisti dell’I.S.L., il Partito socialdemocratico, il Club marxista di Durban, il Partito comunista unitario di Città del Capo e la Società socialista ebrea (sionista) fondavano il Partito comunista del Sudafrica (C. P.S.A.). I sionisti erano coloni ebrei che, dopo essere fuggiti dalla Russia zarista in seguito ai pogroms avvenuti nei primi anni del secolo, arrivati in Sudafrica avevano messo in atto contro i noneuropei un razzismo ancora più profondo di quel

lo da cui erano fuggiti. In seno al C.P.S.A. questi ebrei[...]

[...] Club marxista di Durban, il Partito comunista unitario di Città del Capo e la Società socialista ebrea (sionista) fondavano il Partito comunista del Sudafrica (C. P.S.A.). I sionisti erano coloni ebrei che, dopo essere fuggiti dalla Russia zarista in seguito ai pogroms avvenuti nei primi anni del secolo, arrivati in Sudafrica avevano messo in atto contro i noneuropei un razzismo ancora più profondo di quel

lo da cui erano fuggiti. In seno al C.P.S.A. questi ebrei (passando dal

lo stalinismo al sionismo) svolgeranno un ruolo predominante anche dopo il 1948, al momento della fondazione dello Stato di Israele sulle terre dei palestinesi. Ma già durante gli anni Trenta, mentre si svolgevano i processi di Mosca, essi erano all’avanguardia nel collaborare con le “democrazie occidentali”, quindi con l’imperialismo inglese padrone del Sudafrica, con i liberali, con i sionisti e con i vescovi anglicani contro i noncollaboratori, nella Lega di liberazione nazionale e nel Fronte unito noneuropeo (193841).

Che la Rivoluzione russa d’Ottobre sig[...]

[...]e terre dei palestinesi. Ma già durante gli anni Trenta, mentre si svolgevano i processi di Mosca, essi erano all’avanguardia nel collaborare con le “democrazie occidentali”, quindi con l’imperialismo inglese padrone del Sudafrica, con i liberali, con i sionisti e con i vescovi anglicani contro i noncollaboratori, nella Lega di liberazione nazionale e nel Fronte unito noneuropeo (193841).

Che la Rivoluzione russa d’Ottobre significasse per il C.P.S.A. tra le due guerre una “rivoluzione solo per gli europei” e per costruire un “socialismo bianco”, cioè salvare il lavoro e le classi medie “bianche” dall’abisso della rovina capitalista (cosa che, in Sudafrica, significava cadere nel minaccioso “abisso nero”) divenne chiaro quando, nel novembre 1921, l’organo del C.P.S.A. difese la discriminazione imposta dagli aguzzini europei contro i minatori africani. Nel gennaio 1922 lo stesso organo sostenne che la discriminazione nell’industria era necessaria per sostenere i livelli salariali “bianchi”, mentre il giornale “conservatore” dei coloureds dell’A.P.O. definiva i minatori “bianchi” veri e propri parassiti che succhiavano il sangue del nativo. Questa, e non l'opinione sulla rivoluzione russa, era la vera linea che demarcava la lotta di classe in Sudafrica: essere razzista o a favore dell’uguaglianza.

Nel febbraio 1922 il “rivoluzionario” C.P.S.A alzò nelle s[...]

[...]o squadre di “vigilantes”, simili a quelle del KuKluxKlan americano, che irruppero negli insediamenti africani, assassinando e terrorizzando la gente. L’A.P.O. condannò questo sciopero come uno dei peggiori crimini (Risoluzione del 25.3.1922), n.C.U. chiese che i massacratori venissero impiccati e, durante la sua III Conferenza (gennaio 1923), condannò lo sciopero come « l’assassinio cinico della nostra gente ». Ma l’“Internazionale”, organo del C.P.S.A., M 4.8.1922 e il 16.3.1923 salutò lo sciopero come « il più glorioso evento nella storia della civilizzazione bianca in Sudafrica » e, di fronte al l’Internazionale Comunista, I. Jones lo gabellò come un evento rivoluzionario. Prima di spegnersi, molti anni più tardi, in una clinica di Yalta, Jones farà in tempo, in un libro pubblicato a Londra (“50 anni di lotta”), a scusarsi per il suo “errore” del 1922.

Nell’aprile del 1923 la II Conferenza del C.P.S.A. decise di aderire al Partito laburista (segregazionista) che stava per coalizzarsi con il Partito nazionalista boero. Questa coalizione[...]

[...]8.1922 e il 16.3.1923 salutò lo sciopero come « il più glorioso evento nella storia della civilizzazione bianca in Sudafrica » e, di fronte al l’Internazionale Comunista, I. Jones lo gabellò come un evento rivoluzionario. Prima di spegnersi, molti anni più tardi, in una clinica di Yalta, Jones farà in tempo, in un libro pubblicato a Londra (“50 anni di lotta”), a scusarsi per il suo “errore” del 1922.

Nell’aprile del 1923 la II Conferenza del C.P.S.A. decise di aderire al Partito laburista (segregazionista) che stava per coalizzarsi con il Partito nazionalista boero. Questa coalizione promosse la legge sulle aree urbane del 1923 che, estendendo l’imposizione dei permessi di circolazione e i ghetti, proibiva agli africani di possedere suolo nelle città e creava commissioni consultive come “bungas” urbani. In queste commissioni entrarono l’A.N.C. e il C.P.S.A, contribuendo a far funzionare il meccanismo razzista del dominio imperialista indiretto. La coalizione nazionallaburista, capeggiata da Hertzog, attuò quella politica laburista bianca [...]

[...]zzista del dominio imperialista indiretto. La coalizione nazionallaburista, capeggiata da Hertzog, attuò quella politica laburista bianca che per mezzo secolo (cioè fino a quando la recessione economica degli anni Settanta la spazzò via) avrebbe riservato i lavori specializzati ai soli europei. Essa promosse, fra l’altro, la legge della cosiddetta “conciliazione industriale” che segregava razzialmente i sindacati e che venne fatta funzionare dal C.P.S.A. fino al 1950, quando questo partito venne messo fuori legge.

In seguito a un’ondata di arresti avvenuta nel 1925 a De Aar, Kimberley e Bloemfontein, n.C.U., che allora aveva 30.000 iscritti ma contava su un più vasto consenso, entrò in crisi. Il fondatore Kadalie ebbe un incontro con la Camera delle miniere liberale e il sindaco di Johannesburg tentò nei suoi riguardi una politica di corruzione. Il C.P.S.A, che nel 1926 contava soltanto 200 iscritti noneuropei, nel 1927 autorizzò l’ingresso del primo noneuropeo nel suo comitato esecutivo, e per dare la scalata all’I.C.U. vi fece entrare du[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 721

Brano: [...]ti agli europei milioni di africani con il loro bestiame il “socialista bianco” W.H. Andrews, temendo che questa legge finisse con il portare gli africani nelle città, affermò: « La gente di colore e i nativi dovrebbero essere tenuti nei loro territori ». Egli era allora deputato al Parlamento per il Partito laburista, razzista e legato all’Inghilterra. Nel 1915, Andrews e I. Jones (che più tardi sarà segretario del Partito comunista sudafricano C.P.S.A. e delegato alla Terza Internazionale) fondarono la Lega socialista internazionale (I.S.L.), totalmente “bianca” e razzista, che nel proprio organo di stampa, nato nel settembre 1915 (L’Internazionale), si dichiarò a favore « della separazione sociale naturale tra bianchi e neri ».

Nel 1916 l’I.S.L. accettò il decreto di discriminazione razziale nelle fabbriche, che aggravava la discriminazione di colore via via che procedeva l’industrializzazione dovuta al tempo di guerra. Nel settembre

1916 l'I.S.L. si oppose a un aumento salariale in favore degli africani (che allora prendevano nelle [...]

[...]inazione di colore via via che procedeva l’industrializzazione dovuta al tempo di guerra. Nel settembre

1916 l'I.S.L. si oppose a un aumento salariale in favore degli africani (che allora prendevano nelle miniere e nell’industria paghe pari al 10 per cento di quelle europee), temendo che salari più alti avrebbero potuto allontanare gli africani dal loro sistema tribale “naturale”.

Nel 1917 Andrews e S.P. Bunting, altro futuro fondatore del C.P.S.A., appoggiarono il decreto per l'amministrazione dei nativi del 1917, che l’A.N.C. respinse. Anche se l’I.S.L. e la Lega “guerra alla guerra” di Bunting erano “antibelliciste”, mentre l’A.N.C., l’A.P.O. e il N.I.C. erano favorevoli al conflitto, la posizione “rivoluzionaria” dei primi riguardo alla “guerra imperialista” mascherava il loro personale imperialismo coloniale e razzista.

La stessa apparente contraddizione emerse tra i socialisti razzisti americani alla Jack London. L’unica posizione antimperialista e contraria alla guerra fu, di fatto, quella assunta dai lavoratori di colore di W[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 725

Brano: Sudafrica

educativo e politico, salutando le lotte di liberazione in corso nel Kenya e in Algeria.

Nel 1956 i contadini di Glen Grey organizzati nel N.E.U.M. manifestarono e nel 1957 i contadini del Sekukuniland si ribellarono contro la “bantustanizzazione” (saranno seguiti dai contadni di Lusikisi e Monte Ayliff nel 1960). Furono arrestati membri del C.P.S.A. che vennero poi assolti dall’accusa di “tradimento”, Kies fu bandito e nel 1956 Tabata fu processato in base alla legge di repressione.

Nel 1958 cominciarono a sorgere in seno al N.E.U.M. dissensi sulla questione del « diritto di comprare teri ra », al quale Jaffe, Kies, Jayiye e Wessels Jr. si opponevano rivendicando una « libera ridistribuzione della terra » in nome del “nazionalismo africano”. Su questa seconda questione si ebbe, nel 1959, la scissione dell’A.N.C. dal Congresso panafricano (P.A.C.), capeggiata da R. Sobukwe.

Nel marzo 1960 una campagna antipermessi lanciata dal P.A.C[...]

[...]gge contro le “organizzazioni illegali” e migliaia di rifugiati politici cominciarono a lasciare il paese. Sobukwe fu arrestato e imprigionato nell'isola di Robben (dove resterà fino al 1969), Mandela e altri dirigenti dell'A.N.C. furono arrestati e più tardi condannati a morte, sentenza commutata in ergastolo solo a seguito delle proteste dell'O.N.U..

Nel 1961 V. Wessels fu bandito dal paese per cinque anni. Nel 196364 numerosi ex membri del C.P.S.A., dell’A.N.C. e del N.E.U.M. furono deportati nell’isola di Robben e il nu

Linciaggio di un collaborazionista indigeno in un ghetto sudafricano (1985)

mero dei prigionieri politici salì a 3.355. Nel 1965 Bram Fisher, nipote di un presidente boero, fu condannato all’ergastolo (si spegnerà in carcere nel 1975).

Nel 1967 i dirigenti dell’A.N.C. che erano riusciti a rifugiarsi all'estero lanciarono la parola d’ordine della lotta armata. In patria, nel 1968 il Movimento universitario cristiano fondò “Teologia nera” e “Coscienza nera”, movimenti ideali subito appoggiati da chiese e personal[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine C.P.S.A., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---A.N.C. <---razzista <---A.P.O. <---Il C <---Il C P <---N.E.U.M. <---collaborazionista <---comunista <---imperialismo <---imperialista <---indiani <---laburista <---razzisti <---A.A. <---B.M. <---Diritto <---I.C.U. <---I.S.L. <---N.L.L. <---N.R.C. <---Partito comunista <---Storia <---W.H. <---antimperialista <---antimperialisti <---collaborazionisti <---colonialista <---indiano <---nazionalista <---razzismo <---razziste <---sionisti <---socialista <---socialisti <---A Port Elisabeth <---A.A.C. <---A.C. <---Agraria <---C.A.D. <---C.E.E. <---C.P.S. <---C.P.S.A <---C.U. <---Capo Orientale <---Capo W <---Capo W P <---Capo W P Schreiner <---Capo-Xhosa <---Città del Capo <---Clinica <---College di Fort Hare <---Convenzione di Mozambico <---Corpo Organizzato Transkei <---Creech Jones <---De Beers <---Edoardo VI <---G.H. <---Giustizia C <---Giustizia C Steyn <---H.L. <---Hermanus Capo <---I.B. <---Il N <---Il N E <---Il N E F <---J.P. <---Jan Van Riebeeck <---Jesus College <---Kadalie W <---Kadalie W G <---Kadalie W G Ballinger <---Ku-Klux-Klan <---La Guma <---La lotta <---Letsie II <---Lettow-Voorbeck <---Malawi-Rhodesia <---Mongope a Londra <---Monte Ayliff <---N.E. <---N.E.F. <---N.E.U.F. <---N.I.C. <---Native Representation Act <---Nel N <---Nel N E <---Nel N E F <---P.A.C. <---P.K. <---P.O. <---P.S.A. <---Partito Unito di Smuts <---Pieter Willem Botha <---Protettorato del Basutoland <---Repubblica Federale Tedesca <---Repubblica Sudafricana <---S.A. <---S.M. <---S.P. <---S.W.A. <---Stato di Israele <---Suboza II <---Sud-Ovest <---Sudafrica Vorster <---Sybil Thorndyke <---T.O.B. <---Trade Unions <---Trade Unions del Sudafrica <---Trade Unions di Motherwell <---Trust Act <---U.M. <---W.G. <---Wessels Jr <---antibelliciste <---antifascista <---antimperialismo <---antirazzismo <---attivisti <---capitalista <---cristiano <---eurocomunismo <---fabiani <---fabianisti <---fascismo <---imperialisti <---indiana <---interimperialista <---italiana <---laburisti <---marxista <---nazionalismo <---nazionalisti <---nazisti <---noncollaborazionista <---panafricanismo <---rhodesiana <---segregazionista <---segregazioniste <---sindacalismo <---sindacalista <---sionismo <---sionista <---socialismo <---stalinismo <---terroristi <---tribalista <---zarista