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Il segmento testuale A.C.I. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 9Analitici , di cui in selezione 1 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Carlo Falconi, La crisi della Parrocchia in Italia in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1953 - 7 - 1 - numero 3

Brano: LA CRISI DELLA PARROCCHIA IN ITALIA .
L'affermazione clamorosa e, si può ben dire, imprevista delle forze cattoliche nelle competizioni elettorali del '46 e del '48 — affermazione che, per la prima volta nella storia d'Italia, le portò a imporre al paese un governo confessionale — ha sollecitato un fervore di ricerche e di studi di carattere storicoreligioso di cui le opere d'un Jemolo e d'un Jacini, d'uno Spadolini e d'un De Rosa rappresentano soltanto l'avanguardia. Tutti questi notevoli contributi vertono però prevalentemente sull'azione politica svolta dalla S. Sede o sull'organizzazione delle forze cattoliche da essa dirette, da un secolo in qua, allo scopo di assicurarsi il predominio sulla cosa pubblica nel paese. Nessun serio contributo invece é venuto sinora a ragguagliare sulla vera efficienza degli istituti e delle organizzazioni ecclesiastiche in Italia o ad affrontare il difficilissimo quesito della concreta religiosità dell'italiano e in ispecie dell'italiano contemporane[...]

[...] spiega il corpo: se mai, è più vero il contrario. Troppe volte, del resto, la storia ha registrato il peso decisivo della cc base )) sulle stesse sorti spirituali dell'organismo ecclesiastico. Si può obbiettare che allora (nei secc. IX e XVI soprattutto) le condizioni erano ben diverse dalle attuali. Ma anche la cronaca relativamente recente della formazione delle forze cattoliche nel nostro paese offre spunti più che eloquenti in proposito. L' A.C.I. infatti é nata effettivamente solo dal momenta in cui l'Opera dei Congressi (fondata nel 1874) non tanto decise (1875) di render permanente il proprio Comitato, quanto di « costituire in ogni parrocchia, sotto la direzione del parroco e col nome di Comitato Parrocchiale, un gruppo di almeno cinque fedeli, ecc. ecc. » (1). « Cosi — commentava nel '97 il Crispolti (2) — la futura rete dell'organizzazione si designava, senza stretto legame ancora, nel suo alfa e nel suo omega, con una istituzione al centro e una all'estrema periferia ». In seguito la tela organizza tiva si integrò con la costitu[...]

[...]. in poi, invece, (panda, dopo la vittoria politica con Costantino, il Cristianesimo incominciò a diffondersi anche nelle campagne (divenute e rimaste per più secoli tenace rifugio del paganesimo) nacquero a poco a poco, prima in oriente. — dove fiorirono fra
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l'altro i corepiscopi poi in occidente, anche le parrocchie rurali.
Ma non ebbero, per lo più, una sorte molto felice. A parte quelle fondate dai vescovi o aperte dai monaci — pochissime, in proporzione, le prime; più numerose le seconde —, esse dovettero la loro esistenza ai latifondisti del tardo impero, divenuti o sostituiti poi dai signori feudali. L'esser proprietà di privati significò né più né meno per esse che una nascita in schiavitù. Sotto il feudalesimo,, il signore usava addirittura far consacrare sacerdoti dei propri territori alcuni dei suoi schiavi, che, come tali., seguivano naturalmente la sorte delle terre nei cambi di vassallaggio o proprietà a cui queste andavan soggette. L'obbligo della dotazione economica delle parrocchie, fondato al tempo d[...]

[...]anti,
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l'Italia conobbe un curioso episodio di parrocchismo. Per reagire all'invadenza dei nuovi venuti, il clero secolare si armò d'una « costituzione parrocchiale» per cui ogni fedele non solo era obbligato a ricevere nella propria parrocchia il battesimo, la comunione pasquale, il matrimonio e la sepoltura, ma doveva anche assistervi alla messa festiva e richiedervi la confessione annuale a Pasqua. Bonifacio VIII e il Concilio di Vienna, sotto Clemente V, spezza rono la rigidità della u costituzione », ma anche per la parrocchia fu soprattutto il concilio di Trento che pose definitivamente termine alle contese tra clero secolare e regolare e agli abusi nell'assegnazione dei benefici.
Le controversie tra parroci e «mendicanti» diedero persino origine a una dottrina eretica, difesa soprattutto da Guglielmo di S. Amore (t 1272), secondo la quale i parroci sarebbero stati istituiti da Cristo come i vescovi. La curiosa teoria, nonostante le condanne incontrate, non morì. Risorse nella Francia gallic[...]

[...]e alla Chiesa la fedeltà delle masse credenti e la saldezza della loro coesione. Pio X, il papaparroco, si mise subito all'opera sia nella propria diocesi che nell'intera cristianità, promuovendo la rinascita delle parrocchie dapprima con la riforma del canto gregoriano (motu proprio 1903), per riportare la liturgia a contatto del popolo (solo dal 1909 si cominciò a parlare di « movimento liturgico », specie per merito del card. Mercier e dei monaci della badia di MontCésar di Lovanio), poi con l'ammissione dei bambini alla comunione e la propaganda della comunione frequente tra gli adulti. Nel 1905 la canonizzazione dell'umile Curato d'Ars da parte dell'exparroco di Riese fu considerata come un simbolo della nuova direzione di riforma interiore impresso dal Sarto alla Chiesa.
E per tutta la prima metà del sec. XX l'azione di governo della S. Sede doveva infatti rimanere decisamente orientata in senso parrocchiale. Le affermazioni pontificie — da Pio X a Pio XII — relative all'importanza della parrocchia nella vita della Chiesa potrebbe[...]

[...]techismo, asili d'infanzia, case del giovane, ecc.), senza contare le cappelle sussidiarie sparse nella periferia e nell'Agro Romano. L'impostazione decisamente parrocchiale dell'A.C. é inoltre da rivendicarsi a lui, che dell'A.C. ufficiale fu del resto il riconosciuto fondatore. Negli ultimi anni del suo pontificato il senso della Parrocchia suscitò un autentico fermento di iniziative: libri, con gressi, ecc. Nel 1936 tutte le associazioni dell'A.C.I. fecero oggetto di studio il problema della parrocchialitá.
Nel primo dopoguerra il primato d'intelligenza e di riforma della parrocchia passò dall'Italia alla Francia, ma chi direbbe che esso é sopito sbaglierebbe. Gli echi dei curiosi esperimenti francesi furono quanto mai vivaci anche di qua dell'Alpi e provocarono, nel '48, il ritorno del problema allo studio di tutte le branchie dell'A.C. Basta del resto scorrere le riviste (4) d'ispirazione cattolica dell'ultimo quinquennio per convincersi della sua continua presenza. Dal '51 poi, a renderlo piú attuale, son venuti di rink calzo alcuni notevoli discorsi di Pio XII.
PROFILO DELLA PARROCCHIA MODERNA
Sarebbe dunque un grave errore non curarsi dell'importanza che la Chiesa dá all'istituto parrocchiale nell'attuale fase di riassesto e di conquista che la caratterizza. Chi conosca anche solo superficialmente la parroc[...]

[...]scorsi di Pio XII.
PROFILO DELLA PARROCCHIA MODERNA
Sarebbe dunque un grave errore non curarsi dell'importanza che la Chiesa dá all'istituto parrocchiale nell'attuale fase di riassesto e di conquista che la caratterizza. Chi conosca anche solo superficialmente la parrocchia del 1953 e la confronti con quella di 50 anni or sono non può del resto meravigliarsi di tale condotta. Una parrocchia — quella degli ultimi anni del pontificato leoniano —pacifica, e sonnolenta, fatta sulla misura del ceto borghese d'allora, quasi sempre deserta durante la settimana dal pacifico giansenismo dei fedeli e appena messa in discreto orgasmo la domenica e nelle
(4) ofr. ad es. i due numeri unici de L'Assistente Ecclesiastico, 1948, VI; e di Vita Sociale (con le relazioni della « Settimana della Parrocchia », tenuta a Firenze dal 4 al 10 nov. 1951 per iniziativa del locale Centro Cattolico di Studi Sociali), genn. apr. 1952.
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rade solennità dell'anno. Una parrocchia larga d'ozi al suo clero, lasciato libero di consacrarsi alla serenità dello studio o al piacevole scambio di visite tra benpensanti dell'alto ceto; e non certo affati cato dalla preparazi[...]

[...]olo di circostanza; oggi si esige non di rado che il rito matrimoniale, da cui s'inizia una nuova famiglia, venga celebrato lontano dalla famiglia parrocchiale, in cappelle private o in santuari di devozione personale; e pure le esequie e il cristiano addio alla salma avvengono molto spesso nella chiesa dell'ospedale. Tutto ciò si risolve evidentemente a pregiudizio della vita ,parrocchiale» (6).
Lo stesso mons. Urbani, assistente generale dell'A.C.I., lanciando i Convegni del Clero per l'estate del 1948 sull'argomento <c la Comunità parrocchiale» si muoveva la domanda:'— E finita la parrocchia ? —, ma poi rispondeva (7) con le parole del card. Schuster: « Le varie istituzioni, distinte dalla parrocchia, valgono soprattutto a trattenere nella religione e nelle pratiche del culto quelle persone che altrimenti non andrebbero nella parrocchia. Rappresentano un rimedio ad un male veramente esistente. Ecco quindi perché la Chiesa le loda, le favorisce, le promuove, come per gli infermi si aprono le buone case di salute. Resta però fermo che in [...]

[...]pettiva Parrocchia » (8).
(6) « Crisi della Parrocchia moderna », in L'Ass. Eccl. 1948, VI.
(7) « La Comunità Parrocchiale », ivi, 1948, IV.
(8) Dalla Pastorale per la Quaresima del 1948 sulla « missione della P. ».
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La crisi della parrocchia tuttavia non coincide con le deprecate interferenze, ma si allarga ai difetti per eccesso o per difetto delle sue delimitazioni topografiche e giunge sino all'incapacità o alla difficoltà di reazione di fronte alle mutate condizioni sociali e religiose del paese.
***
T1 primo fattore la disfunzione delle divisioni territoriali —
é evidente soprattutto in due fenomenilimite: la sopravvivenza di trappe « parrocchie onorarie > (o nei centri di città fitti soltanto di banche, aziende, uffici, rappresentanze, ecc. e quasi completamente sprovvisti di popolazione stabile — o tra nuclei troppi esigui [di centoduecento abitanti] dispersi in pianure o appollaiati in qualche remoto grembo di montagne) e la pletora di altre in zone di continuo incremento demografic[...]

[...]100.000 ab. nel 1900; 22 nel 1936). Ed è constatabile in modo non meno perspicuo nell'incremento di popolazione dei centri superiori ai 20.000 ab. 54 nel 1865, nel 1931 eran ben 142; ma mentre nel 1861 abbracciavano appena 1'11% dell'intera popolazione, nel 1931 ne comprendevano circa un quarto. 15 di questi centri (9), inoltre, videro nel settantennio aumentare 4 volte e più la loro popolazione: La Spezia ben 15 volte, Sesto S. Giovanni 13.
E facile immaginare le conseguenze di questi ininterrotti spostamenti di popolazione dalla campagna ai centri industriali o marittimi sull'organizzazione parrocchiale delle città. Una trascrizione esteriore del fenomeno la nota a prima vista anche il visitatore più superficiale: persino là dove si é provveduto a vendere e smantellar le chiese e le cappelle secondarie del centro, la differenza tra il numero degli edifici di culto situati entro la vecchia cerchia e quelli esterni é di una sproporzione impressionante. E, si sa, la ra
(9) La Spezia, Pola e Taranto, porti militari; Savona, Bari, Brindis[...]

[...]d'immonde gazzette... Quando si vede questa gente (le popolazioni delle campagne) che rispetta anche il prete, che osserva i comandamenti di Dio, che pone anche una croce a tutela della propria fortuna, che resiste insomma in qualche guisa alla propaganda delle idee sovversive della mente e del cuore, fa duopo cavarsi il cappello e pensare che molto probabilmente si avrà bisogno delle rozze lane per rinsanguare di un umore più cristiano questa fracida società!... Ma se nelle popolazioni campagnole ci sembra con fondamento ravvisare un elemento di ordine, di cui a un dato momenta pub sentirsi provvidenzialmente vantaggiata la società, é naturale che quanti siano desiderosi e deliberati anzi a prestare il nostro umile concorso sotto il vessillo di. Gesù Cristo alla restaurazione del suo regno sulla terra, incomba il debito di non trascurare una risorsa, la quale si presenta con caratteri fondamentali... Preservare le
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popolazioni agricole dal contagio pestilenziale delle idee rivoluzionarie, irreligiose e socialiste che [...]

[...] quando era di moda esaltare ditirambicamente le campagne come le riserve delle energie più sane della religione. Il crollo del mondo religioso rurale va quindi attribuito in definitiva agli agenti cosiddetti esterni, la cui azione però ha penetrato anche intimamente la coscienza e lo spirito del contadino. Nel tempio della sua religiosità, cioè, prima che le pareti ne cadessero in frantumi, si erano sostituiti al dio tradizionale, numerosi e tenaci idoli; quelli stessi che poi regnarono sulla sua intera vita scristianizzata. Così l'aumentato benessere materiale seguito al mutamento dell'economia di bisogni in quella di scambi, ne accrebbe il materialismo; i contatti col cosiddetto mondo del progresso attraverso una più diffusa cultura, il giornale, il cinema, la radio, ne naturalizzarono le credenze (Dio, Provvidenza) ispirandogli un concetto quasi magico del potere della scienza e della tecnica; l'emigrazione o l'invasione della città, distruggendo il suo primitivismo, ne solleticarono e sferzarono il desiderio di piaceri, di comodità,[...]

[...]più diffusa cultura, il giornale, il cinema, la radio, ne naturalizzarono le credenze (Dio, Provvidenza) ispirandogli un concetto quasi magico del potere della scienza e della tecnica; l'emigrazione o l'invasione della città, distruggendo il suo primitivismo, ne solleticarono e sferzarono il desiderio di piaceri, di comodità, di lusso. Infine i miti. politici,
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con la lotta di classe, sopraggiunti (da noi) buoni ultimi, ebbero facile giuoco agitando i noti slogans sull'alleanza tra clero e capita listi, sulla religione come sfruttamento, sul paradiso in terra come antitesi del paradiso in cielo.
Naturalmente non ovunque la scristianizzazione delle zone rurali ha raggiunto eguale intensità. Studiosi del problema come il Boulard (16) hanno distinto in proposito tre tipi fondamentali di parrocchie:
a) le parrocchie di cristianità, in cui regna ancora lo spirito cristiano e dove la maggioranza é tuttora praticante;
b) le parrocchie indifferenti ma di tradizione cristiana, in cui iI cristianesimo vive alla giornata a seco[...]

[...]or dispersione c'è una pratica religiosa più intensa e dove c'è maggior dispersione c'è una pratica più debole» (20) e che «ove minore é la densità, ivi abbiamo notato minor pratica religiosa» (21): infatti il Basso Mantovano — cioè la zona che presenta soltanto parrocchie notevolmente popolose, è il meno praticante (22). Ma anche la coincidenza tra le zone religiose e quelle pedologiche non é meno sorprendente: « Composizione, configurazione, giacitura altimetrica e grado di permeabilità del terreno ci spingono a riconoscere nel territorio diocesano una zona morenica e ghiaiosa, bibula, di alta pianura, corrispondente in gran parte a quella da noi chiamata, sotto l'aspetto religioso, Alto Mantovano, di intensa pratica cristiana, e due zone di bassa pianura, impermeabili, tagliate dal Po, l'una siliceocalcareocretosa, l'altra alluvionale argillosa, corrispondenti in gran parte rispettivamente al Medio M., di media pratica religiosa, e al Basso M., di scarsa pratica religiosa. Tale coincidenza sarà meramente causale o non indicherà un'inf[...]

[...] tuttavia non poteva costituire che un'atmosfera propizia all'azione riformatrice: la vera e propria riforma avrebbe invece dovuto estrinsecarsi attraverso l'eliminazione puntuale e metodica delle singole cause della crisi.
Che cosa sia stato fatto a proposito della disfunzione territoriale di molte : parrocchie s'è in parte accennato riferendo, ad es. sull'operosità della Pontificia Opera per la preservazione della fede in Roma. E si potrebbe facilmente sviluppare coi dati relativi alla moltiplicazione delle parrocchie realizzata nei vari centri urbani da Milano a Napoli, da Genova a Bari. Ma che il problema dell'elefantiasi delle parrocchie cittadine, specie periferiche, sia tutt'altro che risolto lo attestano i recentissimi discorsi di Pio XII. Il problema é spesso complicato dalla scarsezza numerica del clero disponibile e il Papa é giunto persino ad approvare, per la sua Diocesi, il sistema cosiddetto di patronato, secondo il quale alcune diocesi più favorite per numero di sacerdoti possono (( adottare l'una o l'altra parrocchia di[...]

[...]tica del catechismo e dell'assistenza ai giovani nelle parrocchie cittadine o suburbane: ma la cosa non riesce priva d'inconvenienti.
La vita collegiale del clero (nelle parrocchie cittadine, s'intende) è un altro problema tattico di molta importanza. Solo in tal modo, infatti, esso potrebbe realizzare quel lavoro organico e disciplinato che può veramente incidere sulla popolazione d'una parrocchia. Ma anche questa prospettiva é tutt'altro che facilmente raggiungibile. Per ora la collegialità si realizza soprattutto nella forma più larga di convivenza nella stessa canonica (in distinti appartamenti).
***
Alla crisi di laicizzazione ambientale la parrocchia, sia citta dina che rurale, può opporre soprattutto la vivacità delle sue varie e molteplici .attività apostoliche. (Non esclusivamente, certo, perché le opere e attività profane — come le scuole, i cinematografi, i campi sportivi, ecc. — vanno oltre il puro e semplice lavoro apostolico). S'è già detto del cambiamento notevole tra la parrocchia di 50 anni fa e quella attuale: notevole nei quadri e nell'impostazione del lavoro. Ma anche negli effetti raggiunti ? In proporzione, certo, no. Non di rado, anzi, i quadri d'una parrocchia finiscono per essere l'attestazione della sua impotenza anziché della sua vitaHa. Sta al senso pratico e alla giusta intuiz[...]

[...]ffondendo discretamente l'idea della «parrocchia comunità». Che é, del resto, il concetto di parrocchia quale risulta dall'analisi storica della sua configurazione primitiva e dei suoi sviluppi posteriori. La storia poi insegna che la parrocchia é stata efficiente solo quando ha saputo mantenersi una comunità aperta e vitale, una comunità (com'è caro oggi definirla in Francia) missionaria. Perché l'equivoco dell'equazione `parrocchiacomunità' è facilissimo se non si specifica immediatamente la caratteristica fondamentale della comunità parrocchiale: e cioè la sua permanente apertura e tensione all'esterno, sino ad abbracciare tutti i credenti del territorio. Le parrocchiecomunità nel senso d'ovile e di rifugio non sono infrequenti in Italia: ma la loro sorte è appunto quella dell'inerzia. Le vere parrocchie dinamiche e conquistatrici sono invece una minoranza assoluta.
Una rinascita in senso missionario della parrocchia è stata promossa comunque negli ultimi decenni dall'A.C. Dove e finché, s'intende, non è stata anch'essa domata dalla [...]

[...]nere per mezzo dei laici la ripenetrazione nelle masse dei principi cristiani e la liberazione del sacerdote dall'isolamento. Di fatto però l'A.C. anche per la sua degradazione da gruppi d'élites a organismo di massa (due milioni e mezzo d'iscritti alla fine del '51), si è esaurita da tempo soprattutto nell'attività di, autoformazione dei proprio membri anziché in vera e propria attività di conquista all'esterno. Ma la sua maggior modernità e vivacità la salvaguardano ancora dal finire come le altre associazioni. Se essa comunque ha dato e in parte ancor dà alla parrocchia, dalla parrocchia ha pur ricevuto. E non solo la solidità della sua organizza zione capillare, quanto e soprattutto il terreno sperimentale delle sue attuazioni. In questa luce mi sembrano particolarmente significativi alcuni criteri di cc Orientamento nell'Apostolato Parrocchia
LA CRISI DELLA PARROCCHIA IN ITALIA 75
le» fissati dagli Assistenti centrali degli Uomini Cattolici nel 1948 (42), per l'attuazione di questo preciso programma: «l'Associazione sia lo specchi[...]

[...]rebbe metterlo in dubbio? il punto di partenza, il punto d'arrivo ed il più desiderata punto di riferimento; ma, poiché non basta più, occorre integrarla. Ecco la parrocchia del marciapiede.
«Gli operai in parte notevolissima non entrano più in chiesa? Che si fa? Si vanno a prendere in fabbrica. Gli studenti in iscuola, ecc. ecc.
« Occorrono dei ministri di Dio che rompano ogni rapporta colla propria comodità, ritornino alla forte e saggia audacia dei tempi apostolici e vadano incontro agli uomini che si perdono. In Italia è provvidenzialmente sorto l'Onarmo; ci sono gli Insegnanti di religione che possono diventare più uniti...
«....Tutti costar() per() devono mirare sempre a riversare alle parrocchie il frutto del loro lavoro. Ed anche questo "riversare" va accuratamente organizzata.
«Ecco la parrocchia nuova. Che gioia quando potremo abolire la parrocchia del marciapiede ed attendere la gente che verrà, perché avrà un'altra volta imparato a venire!» (43).
Nelle campagne il problema è diverso: di adattamento e insieme di integraz[...]

[...]sottovalutata. Il Messale quotidiano e più ancora quello festivo sono anche da noi abbastan za diffusi (sebbene tra i soli ceti devoti); ma la liturgia parrocchiale non va oltre, quasi dappertutto, la messa dialogata. E vero che le remore più gravi alla pietà liturgica sono poste proprio dal conservatorismo idolatra della Curia, ma troppo poco si tenta dai
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sacerdoti di a iniziare» i fedeli ai misteri liturgici (47). Molto più facile è solleticarne il sentimentalismo con pratiche extraliturgiche e specialmente con le devozioni mariane. Ed infatti é quello che i parroci italiani si son limitati, per lo più, a fare. Citare i fasti nefasti raccolti dall'invenzione delle Madonne Pellegrine tra il '46 e e il '48 non é davvero necessario.
Innovazioni numerose — più numerose anzi che in ogni altro campo — sono state accolte dal nostro clero nella predicazione, o meglio nelle forme esterne (sempre più pubblicitarie) della predi, cazione. Le più sensazionali riguardano la specializzazione per categorie, il ripiegamento progress[...]

[...]bio di guardia » — il cavallo di Troia delle rivendicazioni politiche della Chiesa ? Lo storico di domani non avrà certo molti scrupoli, come il cronista d'oggi che voglia ad ogni costo corazzarsi d'obiettività per tema d'esser giudicato partigiano, nel
1
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rispondere a questi interrogativi, tanto la realtà gli apparirà d'un'evidenza violenta.
Ebbene, quali conseguenze matureranno da questo stato di cose ? Naturalmente, non è facile prevederle. Troppi imprevisti possono sovvertire i calcoli più prudenti. Ma una cosa si può tranquillamente asserire: e cioè che la strada della politicizzazione porterà la Chiesa a delle amare esperienze. Oggi essa sta tentando con tutte le sue forze di slaicizzare l'Italia, rimedioevizzandola in una nuova teocrazia solo apparentemente più rispettosa del progresso e aperta al riconoscimento dei valori terrestri. Dopo l'antitesi ottocentesca, stile «piononista », insomma, la sintesi novecentesca, stile «piododicista ». Ma non si concilia, sopraffacendo. Leone XIII osò assai meno, e lasciò i[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine A.C.I., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---A.C. <---A.C.L.I. <---ACLI <---Adam Josefcyk <---Aiuto Cristiano <---Aldo Leoni <---Alfonso Rulliani <---Alto Mantovano <---Assistenti <---Associazioni <---Attenti <---Basso M <---Basso Mantovano <---Basta <---Biblioteca Parrocchiale <---Bollettino Parrocchiale <---Boulard <---Buona Stampa <---Bussi <---C.I.F. <---Calabria <---Carolingi <---Caserta <---Casse Rurali <---Cattolicesimo <---Cattolico Italiano <---Cavagna <---Cenacolo <---Cenarle <---Centro Cattolico di Studi Sociali <---Chiesa <---Chiesa in Italia <---Chiese in Roma <---Circoli <---Comitato Parrocchiale <---Comunità <---Concilio <---Concilio Vaticano <---Concilio di Vienna <---Congresso Cattolico <---Convegni del Clero <---Corpo Mistico <---Corsi Agricoli <---Cosi <---Crisi <---Crispolti <---Curia Romana <---Dal IV <---De Rosa <---Del resto <---Dio <---Diritto <---Diritto Canonico <---Diritto canonico <---Diritto feudale <---Dodici <---Dottrina Cristiana <---Droulers <---E Tito Casini <---Ecco <---Economia <---Eremitani <---F.A.C. <---Faggioli <---Francia <---Franzelin <---Friburgo <---G.I.O.C. <---Geografia <---Gerusalemme <---Gesù Cristo <---Giovanni Barra <---Giuliotti <---Già <---Godin <---I Congresso Mondiale <---Il F A C <---Il lavoro <---La Chiesa <---La Comunità <---La Nuova Parrocchia <---La Parrocchia <---La Sociologia religiosa in Italia <---La Vigilia Pasquale in un centro periferico <---Leone XII <---Leone XIII <---Loew <---Lombardia <---Lovanio <---Madonne Pellegrine <---Mantova <---Mantovano <---Maria del Popolo <---Medio <---Medio M <---Meglio <---Milano Palermo Roma <---Moelher <---Mont-César <---Morcelliana <---Munus <---N.S.G.C. <---Napoli Venezia Milano Palermo <---Noi Parroci <---Noppel <---Nuova <---Nuova Antologia <---Operaia Cristiana <---Opere Parrocchiali <---Orientamento nell'Apostolato Parrocchia <---Paolo Arnaboldi <---Papa <---Parfoci <---Perché <---Pie Unioni <---Pio X <---Pio XI <---Pio XII <---Pistoia <---Più <---Pontificia Commissione <---Pontificia Opera <---Portaluppi <---Pratica <---Pratica Pastorale <---Problèmes <---Quaresima <---Quaresinialtisti <---Riese <---Rivoluzione Francese <---Romagna <---Rurali Militanti <---San Lorenzo <---San Saba <---Sardegna <---Scheeben <---Scuola Cattolica <---Scuole Serali <---Secondo G <---Secondo G B Rossi <---Segretariato del Popolo <---Segreteria di Stato <---Sesto S <---Settimana Sociale <---Sociologia <---Sociologia religiosa <---Sommo Pontefice <---Spiazzi <---Statistica <---Stocchiero <---Storia <---Studi Sociali <---Swoboda <---Teologia <---Teologia pastorale <---Torre Del Greco <---Troia <---Umanesimo rurale <---Uomini Cattolici <---Vescovi <---Vigilia Pasquale <---Vita Sociale <---Vivere in Cristo <---X a Pio <---abbiano <---analfabetismo <---artigiani <---attiviste <---autonomismo <---autonomisti <---catechismo <---conservatorismo <---cristiana <---cristiane <---cristianesimo <---cristiani <---cristiano <---curialista <---d'Ars <---d'Assistenza <---d'Egitto <---d'Italia <---d'élites <---dell'Alpi <---dell'Italia <---dell'Opera <---dell'Ottocento <---dell'Università <---denunciano <---dicista <---dustrialismo <---ecclesiologica <---egoista <---emiliane <---essenzialista <---fascismo <---fascista <---feudalesimo <---giansenismo <---giuseppinismo <---gregoriano <---integralista <---italiana <---italiani <---italiano <---laicismo <---laicista <---latifondismo <---latifondisti <---leoniano <---lillipuziane <---listi <---maltusianesimo <---mariane <---massimalista <---materialismo <---materialista <---modernismo <---murrismo <---nell'Abruzzo <---nell'Agro <---nell'Alto <---nell'Apostolato <---oscurantismo <---paganesimo <---parallelismo <---parrocchiani <---parrocchiano <---parrocchismo <---parrochismo <---pedologiche <---piononista <---poggiano <---primitivismo <---professionista <---professionisti <---realismo <---ritualismo <---seminaristi <---sentimentalismo <---siano <---socialismo <---socialiste <---sociologia <---sull'Assistente <---tediano <---teologia <---teologici <---teologie <---umanesimo <---urbanesimo



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