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tipologia: Analitici; Id: 1549905


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Tipologia Periodico
Titolo v. p. [corsivetto], Operai all'attacco
Rubrica od altra struttura ricorsiva
Politica italiana [Rinascita]+++  
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La spinta sociale ha un andamento nettamente ascendente, soprattutto, in questa fase, tra gli operai: questo è il giudizio che nasce dai fatti più recenti, dall’esame della situazione reale.
Consideriamo l’esito di due vertenze importanti e significative, quelle della Fatme di Roma e della Rhodiatoce di Verbania: di quest’ultima Rinascita pubblica qui una « radiografia ». In entrambi i casi il padronato (e non solo le singole imprese) ha dovuto cedere su piattaforme rivendicative che segnano uno scarto in avanti rispetto alle vertenze precedenti: il fronte rivendicativo si sposta in avanti.
Alla Fatine, all’accordo — approvato dalla assemblea operaia — si è arrivati dopo 40 giorni di lotta e dopo la serrata: gli operai oltre ad importanti miglioramenti economici hanno realizzato una effettiva con­ quista di potere attraverso l’istituzione dei delegati di reparto per il controllo del cottimo. Il potere contrattuale comincia così ad esercitarsi anche sulla organizzazione della produzione e del lavoro, che finora è stato il terreno naturale di tutte le manovre padronali. Alla Rhodiatoce gli operai hanno vinto dopo 20 giorni di sciopero e 12 giorni di occupazio­ ne della fabbrica, e anche qui — come illustra l’articolo-inchiesta — le conquiste economiche si intrecciano con quelle di potere (diritto di assemblea in fabbrica durante l’orario di lavoro), che sono il più solido fondamento delle prime.
La spinta operaia è in fase montante: gli accordi Rhodiatoce e Fatme, gli ultimi in ordine di tempo, sono tra i più avanzati e costituiscono un nuovo punto di riferimento per le altre aziende.
E ancora, va aggiunto, queste lotte, oltre che risultati avanzati, han­ no prodotto una espansione della democrazia sindacale e un rafforzamento, nei lavoratori e nei sindacati, della coscienza della propria forza e dei propri diritti.
Le lotte aziendali di quest’ultimo periodo — di una certa difficoltà in quanto si colloca tra le grandi lotte generali per le pensioni e per le zone e l’inizio di quelle per i rinnovi contrattuali — hanno fatto segnare decisivi punti all’attivo dell’intero movimento rivendicativo. Innanzitutto è stata battuta la « linea dura » che le direzioni aziendali hanno sperimentato alla Marzotto, alla Rhodia­ toce e anche alla Fatme. In secondo luogo l’inasprirsi delle lotte contro le resistenze padronali ha dato luo­ go alla politicizzazione delle stesse lotte e all’ampliamento del loro orizzonte: valga al riguardo l’esempio del superamento del « moderatismo » alla Marzotto (cfr. Rinascita n. 11).
E insieme a questa politicizzazione interne si è registrato (Rhodiatoce e Fatme) un allargamento di fronte politico, sia attraverso la solidarietà delle popolazioni e la stessa occupazione dei Comuni, sia attraverso le prese di posizione di raggruppamenti politici o di personalità appartenenti agli stessi partiti di governo.
In questa situazione di spinta montante — e in quella più specifica del gruppo dopo l’ultima grande lotta — si colloca l’iniziativa di Leopoldo Pirelli, un tentativo cioè di rilanciare la controffensiva padronale sulla linea neo-capitalistica, dopo la sconfitta della cosiddetta « linea dura ».
La mossa del gruppo Pirelli (e pare che anche la Fiat si muoverà) esprime innanzitutto il tentativo padrona­ le di riprendere l’iniziativa di fronte alla crescente spinta operaia. Il « lancio » è stato clamoroso: riduzione di orario a parità di salario, lavoro a tempo parziale per donne e studenti, nuova occupazione. Si tratta di pro­ poste interessanti (quanto meno perchè sono una prova della forza della spinta operaia), ma in esse si esprime anche il tentativo di « razionalizza­ re » e concentrare lo sfruttamento, di escludere il controllo operaio sulla organizzazione del lavoro, di assicurare la « pace sociale » alla programmazione della grande azienda. Tutti questi problemi sono stati immedia­ tamente chiari agli operai che non hanno perduto l’iniziativa anche di fronte alla iniziativa neo-neocapitalista di Pirelli. Questo è chiaramente il significato dello sciopero di due ore a Settimo Torinese e della serrata di alcuni reparti della Pirelli-Bicocca.
L’iniziativa Pirelli ha spostato in avanti il terreno dello scontro nella nostra società, ma non è riuscita, certo, a sospenderlo: il movimento è in fase di avanzata e non accetta supinamente di essere organizzato secon­ do la razionalità del padrone. La con­ troproposta sindacale di fissare sabato e domenica i giorni liberi (e quindi di togliere all’azienda la possibilità di manovrarli a suo modo) ha visi­ bilmente innervosito la « moderna » dirigenza Pirelli, che, a Bicocca, ha appunto parlato di « caos » e ha deciso la serrata in alcuni reparti.
In questa situazione — nella quale la legge sulle pensioni è in discussione al Parlamento e la vertenza sulle zone ha avuto una conclusione positiva — i problemi sono quelli di mantenere unito lo schieramento, portando avanti settori, zone e aziende arretrate, per impedire cioè quella separazione — facile a determinarsi nel nostro paese — tra fasce avanzate e fasce arretrate, sulla quale forse, non poco, ha puntato il brain-trust di Leopoldo Pirelli. Le lotte per i rinnovi dei contratti di categorie decisive come quelle dei metallurgici e dei tes­ sili, dei chimici e i congressi sinda­ cali ricomporranno il fronte e riporteranno avanti tutte le forze
v. p.
 


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in: Catalogo KBD Periodici; Id: 32725+++
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Area unica
Testata/Serie/Edizione Rinascita | settimanale ('62/'88) | ed. unica
Riferimento ISBD Rinascita : rassegna di politica e cultura italiana [rivista, 1944-1991]+++
Data pubblicazione Anno: 1969 Mese: 3 Giorno: 21
Numero 12
Titolo KBD-Periodici: Rinascita 1969 - 3 - 21 - numero 12


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