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tipologia: Analitici; Id: 1543337


Area del titolo e responsabilità
Tipologia Periodico
Titolo Massimo Robersi, Fra Ankara, Riad e Kartum [sopratitolo: La difficile ricerca di una stabilità]
Responsabilità
Massimo Robersi+++
  • Valabrega, Guido
  autore+++    
Rubrica od altra struttura ricorsiva
Politica internazionale [Rinascita] {Politica internazionale [Rinascita]}+++  
Area della trascrizione e della traduzione metatestuale
Trascrizioni
Trascrizione Non markup - automatica:
La difficile ricerca di una stabilità
Fra Ankara, Riad e Rartuin
Nelle ultime settimane una serie di avvenimenti molto interessanti, anche se non di rilievo grandissimo, s'è susseguita nel Medio Oriente. Sono avvenimenti, come meglio specificheremo, dal valore e dal significato diversi, che si riferiscono a situazioni ineguali ed a paesi parecchio distanti tra loro tanto geograficamente, quanto politicamente; tuttavia, in tale varietà, crediamo possibile cogliere qualche elemento unitario, qualche collegamento di fondo degno di essere sottolineato.
Un primo fatto su cui è opportuno soffermarsi è iI viaggio del ministro degli Esteri della Turchia, Cemal Er-kin a Mosca nella prima settimana di novembre. La visita — la prima de] genere che un'autorità turca compia nell'URSS dalla fine della guerra — insieme con la interpretazione che ne hanno data i giornali più influenti di Ankara ed Istanbul è una conferma evidente della svolta a nella politica estera della Turchia di cui si parla da molti mesi. Di fronte al fallimento dei programmi governativi per Cipro, di fronte alla crisi politico-economica ehe travaglia permanentemente U paese, di fronte ai sempre più preoccupanti scricchiolii che si sentono all'interno della NATO, i dirigenti turchi hanno cominciato a rivedere — poco importa se volenti o nolenti — il loro orientamento tradizionale. s'
Certo la visitä di Erkin a Mosca e a Leningrado e le sue conversazioni con i responsabili della politica estera sovietica non possono ancora essere giudicati preludio d'un assestamento della Turchia su posizioni di neutralismo vero e proprio: Comunque il senso principale di questa missione, che si inserisce in un piú ampio travaglio dell'intero mondo politico turco, è quello del riconoscimento che nuove strade possono aprirsi davanti el paese e che la presenza da un lato dello schieramento degli Stati socialisti, dall'altro degli Stati del neutrali smo positivo "costituisce una realtà di cui è ormai indispensabile tener conto se non si vuol precipitare nel caos della reazione più nera.
Proprio questa ricerca di nuove strade è ciò che contraddistingue il secondo episodio su cui richiamiamo l'attenzione: la sostituzione nell'Arabia saudita di re Saud con il fratello e principe ereditario Feisal. Anche in questo Stato arabo, dal regime ancora monarchico-feudale, la lotta tra i gruppi più retrivi della Corte (legati al vecchio re Saud) e quelli più interessati a modernizzare le arretratissime strutture, era in corso da tempo, anzi da vari anni: il principe Feisal infatti ha subito parecchi alti e bassi nella sua carriera politica da quando, nel 1958, al momento della creazione della RAU, aveva assunto i pieni poteri nella direzione del governo per le sue simpatie filo-nasseriane. Questa volta Feisal dovrebbe avere acquistato definitivamente le redini del potere. E' certo comunque che, unico uomo auto- revole dell'Arabia Saudita capace di addivenire ad un accordo con lo Yemen — ove le forze monarchiche ribelli sostenute da Ibn Saud sono state praticamente sconfitte — e con l'Egitto —. che sostiene il regime repubblicano di Sallal — ha avuto una parte di primo piano nell'accordo di armistizio siglato proprio in questi giorni fra gli opposti schieramenti e una parte altrettanto importante avrà nella pre- parazione della conferenza che si preannuncia e da cui dovrebbe uscire una definitiva soluzione di pace per to Yemen.
Ovviamente le riforme che Feisal si ripromette in Arabia Saudita, sono assai limitate sia a causa degli ostacoli obiettivi che è chiamato a superare, sia a causa della natura estremamente cauta del suo cosiddetto spirito modernizzatore. Quel che è certo comunque è che ci troviamo di fronte un uomo assai più esperto di Saud ne] suo mestiere di governante, ehe ha conosciuto in numerosi viaggi l'Occidente e l'Oriente e che appare meno incline del fratello a condurre uno stile di vita da c Mille e una notte'. Tutto ciò induce a pensare che pure nell'Arabia saudiana il contrasto tra conservazione e progresso non è più congelato in un'immobile staticità, ma si sviluppa, quantunque in maniera lenta e contorta, secondo i reali rapporti di forze che dominano tale paese.
Per tali ragioni non si può non sottolineare il fatto che mentre nella Federazione di Aden, confinante con l'Arabia Saudita, . le autorità Iocali, obbedendo alle direttive di. Londra vanno preparando i programmi per un'indipendenza del tutto falsa 'e formale, nelle altre parti della penisola arabica l'azione politica, diplomatica e militare contro le interferenze colonialistiche continua a progredire con una certa vivacità.
Terzo punto della zona ove negli scorsi giorni sono maturate novità di rilievo è il Sudan. Qui, nonostante giungessero di tanto in tanto notizie di agitazioni anti-governative e di proteste, dall'epoca del colpo di Stato del novembre 1958, tutto appariva sostanzialmente bloccato sotto il controllo d'un ristretto gruppo di militari. Attestatosi il paese, in politica estera, su posizioni di neutralismo e d'equidi-Stanza tra i blocchi, i problemi interni venivano affrontati o con insufficiente impegno dal nucleo dei governanti o addirittura accantonati o dichiarati — con l'uso della forza — tnesistenti. Ma questi anni, pur aspri e difficili, non paiono passati invano: é vero che insieme agli studenti, agli ufficiali ' filo-nassertani ed alla popo- lazione delle zone meridionali desiderosa di un'amministrazione autono• ma si sono mossi per abbattere il vecchio regime anche gli esponenti dei partiti tradizionali che Abbud aveva disciolto per Ia Ioro incapacità a pro. cedere alle riforme.
Tuttavia, contemporaneamente sono giunte da Kartum notizie circa la formazione ln organismi legali d'un Fronte anti-imperialista che raccoglierebbe in un'associazione unitaria tutti
gruppi di sinistra e tra questi i comunisti e d'una organizzazione di Li, beni Ufficiali alla quale farebbero capo quei gruppi di militari che dissentivano « sulla sinistra » dalle posizioni di Abbud. In altre parole la nuova situazione appare aperta verso un'evoluzione positiva anche perché, al momento, non risulta condizionata in misura rilevante da interferenze estere: come nel 1958 il conferimento della massima autorità ad Ibrahim Abbud avvenne attraverso un certo accordo tra le forze emergenti e i partiti sconfitti, così anche oggi, sotto la pressione dei movimenti di massa, una sorta di compromesso sarebbe stato trovato tra le più intelligenti organizzazioni clandestine della conservazione, i gruppi che hanno retto il potere negli ultimi anni ed i movimenti più avanzati della borghesia in formazione, degli intellettuali e degli Studenti progressisti, dei sindacalisti, dei militari di sinistra: questo c passaggio di consegne a potrebbe in effet. ti avviare il paese verso l'attuazione di quei provvedimenti rinnovatori che Abbud non è stato capace o non ha voluto mettere in pratica.
In conclusione i fatti che in questi giorni si verificano in Turchia, Arabia Saudita e Sudan e che la storia ha voluto porre a brevissima distanza l'uno dall'altro, hanno precise e profonde radici e motivazioni nelle specifiche vicende di ciascun paese e sono il risultato del sommarsi e dei sovrapporsi di particolari questioni e contraddizioni nazionali.
Massimo Rollers!
 
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in: Catalogo KBD Periodici; Id: 32501+++
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Area unica
Testata/Serie/Edizione Rinascita | settimanale ('62/'88) | ed. unica
Riferimento ISBD Rinascita : rassegna di politica e cultura italiana [rivista, 1944-1991]+++
Data pubblicazione Anno: 1964 Mese: 11 Giorno: 14
Numero 45
Titolo KBD-Periodici: Rinascita 1964 - 11 - 14 - numero 45


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