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Abstract, sinossi, scomposizione nelle eterogenee dimensioni catalografiche, sono prevalentemente anonimi redatti o diretti dal curatore quando si è ritenuta condivisibile quale interpretazione univoca; altrimenti, esempio sul medesimo Elio Varriale, e.v., s. sinossi; i titoli con sviluppo significativo in sottocampi testuali terminano in asis, asis-, acsis, rsis, ssis
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sviluppo del nome puntato incerto, schedatura in ambito dell'Istituto di lingue e letterature neolatine dell'Università di Firenze a cura di G. Castellani, M. C. Chiarelli, M. Marchi, A. Nozzoli, J. Soldateschi
Area della trascrizione e della traduzione metatestuale
Trascrizioni
Trascrizione Non markup - automatica: Cultura e realtà (1950) Rivista bimestrale diretta da Mario Motta, comitato di redazione: F. D'Amico, A. Del Noce, G. Guerrieri, N. Novacco, C. Pavese. Istituto Grafico Tiberino, Roma, formato: 24x16. Rivista bimestrale fondata a Roma nel 1950 e diretta da Mario Motta. Pur nella sua breve esistenza (ne uscirono quattro numeri, il primo di maggio-giugno, gli ultimi due in un unico fascicolo) Cultura e realtà dette un contributo costruttivo al dibattito letterario e culturale dell'immediato dopoguerra. I redattori della rivista, e i suoi collaboratori, fra cui vanno ricordati F. Balbo, C. Napoletani, A. Moravia, N. Ginzburg, si impegnarono nello sforzo di un dialogo comune per la soluzione della crisi della cultura, quale premessa della crisi materiale della società. Agli interventi di carattere filosofico, che portano la firma di F. Balbo (sullo storicismo) e di M. Motta (Croce e Marx), si affiancarono, fra gli altri, quelli sull'economia moderna di G. Napoleoni e sulla musica di F. D'Amico, secondo il programma della rivista di farsi interprete della crisi generale della cultura post-bellica. Di fondamentale importanza furono i numerosi saggi di Pavese, fra cul quelli sul « mito » (ma anche « Poesia è libertà » e « La narrativa contemporanea italiana ispirata al marxismo »), pubblicati nei primi due numeri di Cultura e realtà. L'improvvisa scomparsa dello scrittore privò la rivista di uno dei suoi promotori essenziali e una delle ragioni della sua nascita. (g. c.)
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