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tipologia: Analitici; Id: 1472873


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Titolo Concetto Marchesi, Sentenza di Morte
Responsabilità
Concetto Marchesi+++
  • Marchesi, Concetto ; ente ; ente
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Sentenza di morte
L' articolo che 1 Eccellenza Giovanni Gentile, nuovo presidente dell'Accademia d' Italia, ha pubblicato nel Corriere della Sera, non è recente: .è del 28 dicembre ; ma l' appello che vi risuona è sempre lo stesso, è l' appello per l' adunata dei c concordi ), di quanti cioè, senza distinzione di partiti, vorrebbero ricupe,rare (lo spirito nazionale, in un momento distrutto e rifare la c patria disfatta ,.
L' Italia, senatore Gentile, non si disfece improvvisamente, nell' c obbrobrio ~, — come voi dite, — dell' 8 settembre. Allora perfezionò il suo processo fascistico di disfacimento, allora finì di essere un paese con una monarchia e con un esercito. Il fascismo era già morto. Perchè questa rinascita del fascismo dopo l' 8 settembre è una sconcia commedia rappresentata da sconci gazzettieri. Il fascismo non può risorgere perche esso non è un organismo malato, è una malattia; non è il lebbroso che possa guarire, è la lebbra. Tradito dalla monarchia, da gran parte delle proprie gerarchie, abbandonato dalla grossa borghesia bancaria, industriale e terriera , avviluppato in un' atmosfera pesante di disfatta, il fascismo restò solo, con nessun altro appoggio fuorchè l'esercito germanico da alleato divenuto invasore. Il fascismo era già morto. Ma..c'era lo straniero in casa e si rialzò per fare da sicario a lui come l'aveva fatto a quegli altri; e• rivisse a far le vendette tedesche in terra italiana, servo e sghetro anche in quest'ultimo aspetto della sua ripugnante soggezione. Ma esso vorrebbe risorgere anche questa volta, non come pugnale soltanto o fucile mitragliatore o fiamma nera, ma come idea, come spirito animatore di risurrezione antica-pitalistica e antiborghese! Così quella dottrina corporativa, che diceva di avere annullato la c torbidezza insensata ed incivile della lotta. di classe >, è dichiarata fallace, e la < rivoluzione fascista , vorrebbe ora procedere a bandiere spiegate verso il c socialismo 1 ,.
Turpe gente che non sa morire! Sotto la garanzia dell' impunità ha saputo soltanto distruggere e ammazzare ; questa sola scienza ha posseduto, che è la scienza, — quando sia la sola, — dei pazzi e dei vili. Caduto il fascismo, la monarchia, l'esercito,
restavano ancora all' Italia con la classe lavoratrice i manipoli scelti dei suoi partiti politici, i centri vitali della sua riscossa e della sua liberazione; restavano quelli•che attraverso a un'atroce esperienza avevano depurato le loro anime e tese tutte le forze ; restavano, per fortuna d'Italia, i c ribelli s, Eccellenza Gentile : quelli che voi chiamale i c sobillatori s, i ( traditori, venduti o in buona fede s. In buona' fede, signor senatore, perchè essi, a vendersi, come voi dite, non ricaverebbero altra mercede che la fuga o la prigione o la morte. I denari di Giuda sono dalla vostra parte e si chiamano stipendi, taglie, pfemi di delazione, premi di esecuzione, arruolamenti di militari e di lavoratori.
Il professor Gentile, nuovo gran maestro della cultura e della intellettualità italiana, si rivolge a tutti, c anglofili e germanofili, antifascisti e fascisti, italiani sbandati e italiani orientati s, perchè ri- mandino per ora quella che può dividerli e cessino dalle lotte ; e ammonisce i fascisti a i mettere la patria al disopra dello stesso partito senza arbitri nè violenze, perchè la giustizia possa meglio adempiere al suo ufficio sacrosanto s. Grandi parole ! Sacrosanto chiama il filosofo Giovanni Gentile l'ufficio della giustizia e l'onore, afferma che ( non è parola vana, ma bisogno insopprimibile di un rinnegare sè stessi s. Precisamente ! Ma guardate, signor professore, quello che succede ora nelle città della vostra Italia repubblicana tra i poteri governativi e la parte avversaria. L'avversario assale per la strada a colpi di rivoltella. L'onore vi costringerebbe a cercare e a punire i colpevoli o a fare lo stesso anche voi, a fare da giudici o da nemici : non le due cose insieme. L'avversario si apposta, esce dall'agguato, colpisce, senza altra garanzia che la sua audacia e la sua fortuna; egli è tutto esposto alle conseguenze micidiali del suo atto micidiale, è uno che ha rinunciato ad ogni sicurezza ed ha offerto tutta la sua vita per compiere quello che la coscienza o la passione gli impone. Egli non ha altro mezzo per colpire ; il potere pubblico è tutto dall' altra parte, contro di lui e contro i suoi. A difesa di quella verità, cui egli obbedisce con l'atto di una esasperata protesta, non c' è alcun sostegno legale.
Ma voi, no. Voi a quell' atto che chiamate di c vile banditismo s, rispondete con la rappresaglia. Non vi contentate di cercare e punire i responsabili, volete che la macchia del vostro odio si allarghi, cercate le molte vittime da immolare sul tumulo del vostro ucciso, volete risuscitare i riti funebri del mondo eroico antico, scegliete gli ostaggi da sgozzare o da mitragliare perchè l'ombra dell'eroe sia placata ; voi le andate a pigliare dalle case dove dormono, dalle prigioni dove le avete rinchiuse e le portate all' aperto queste vittime propiziatorie perchè siano scannate prima che spunti la luce del giorno. Così fate ; ma così non dite o almeno non dite più. Fino a ieri usavate la parola giusta rappresaglia, parola giusta per significare 1 usura delittuosa della guerra. ( Hai preso uno, io esigo venti; venti morti per un morto solo, e di quelli scelti P.
Ora non si dice più rappresaglia. Ora è giudizio, sommario, di tribunale regolarmente costituito il quale esamina e giudica le colpe singole di ciascuno prima di emettere la sentenza capitali immediatamente eseguita.
Questi tribunali si radunano in seguito a un at-
tentato compiuto contro membro della fazione
governativa, non per operare una vendetta, ma per esplicare un giudizio contro determinate responsabilità personali. E così quei tali che avrebbero continuato a dormire nelle loro case o ad attendere comunque nelle carceri un giudizio su immaginarie colpe, vengono trascinati al supplizio in nome della legge. Da tanti anni, da secoli, questa parola è servita a legittimare ogni infamia, ma fin'ora non era servita a coprire la procedura di assassinio in massa su persone necessariamente innocenti perchè chiuse in casa od in prigione nell'ora in cui si compiva il reato, Il merito di aver portato la legge e la norma pubblica al livello dello scannamento più facile e più selvaggio, spetta al fascismo e al nazismo.
E di questo voi, Eccellenza Gentile, siete pienamente persuaso. Con chi debbono accordarsi, ora, i cittadini d' Italia ? Coi Tribunali speciali della repubblica fascista o coi Comandi delle S. S. germaniche ? Fascismo è l' ibrido mostruoso che ha raccolto nelle forme più deliranti di criminalità i deliri della reazione ; è lo stagno dove hanno confluito i rifiuti e le corrotture di tutti i partiti. E ora da questa proda immonda della paura e della follia si ardisce tendere le braccia per una concordia di animo ? Concordia è unità di cuori, è congiunzione di fede e di opere, è reciprocanza d'amore ; non è residenza inerte e fangosa di delitti e di scellerataggini.
Quanti oggi invitano alla concordia, sono complici degli assassini nazisti e fascisti; quanti invitano oggi alla tregua vogliono disarmare i patrioti e rifocillare gli assassini nazisti e fascisti perchè indisturbati consumino i loro crimini.
La spada non va riposta finchè l'ultimo nazista non abbia ripassato le Alpi, l'ultimo traditore fascista non sia sterminato. Per i manutengoli del tedesco invasore e dei suoi scherani fascisti, senatore Gentile, la giustizia del popolo ha emesso la sentenza : - Morte !
CONCETTO MAItCHHsI
Questo articolo di Concetto Marchesi venne pubblicato sul numero 4 (marco 1944) della rivista del Partito comunista La nostra lotta, che si pubblica clandestinamente nelle regioni occupate dai tedeschi. Esso venne Scritto in risposta a un miserando e vergognoso appello di Giovanni Gentile alla
concordia s, cioè al tradimento della patria, apparso sul Corriere della .Cera fascista. Poche settimane dopo la divulgazione di questo articolo, che suona come atto di accusa di tutti gli intellettuali onesti contro il filosofico bestione, idealista, fascista e traditore dell'Italia, la sentenza di morte veniva implacabilmente eseguita da un gruppo di giovani generosi e la scena politica e intellettuale italiana liberata da uno dei più immondi autori nella sua degenerazione. Per volere ed eroismo di popolo, giustizia è stata fatta I
 
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in: Catalogo KBD Periodici; Id: 30892+++
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Area unica
Testata/Serie/Edizione Rinascita | mensile ('44/'62) | ed. unica
Riferimento ISBD Rinascita : rassegna di politica e cultura italiana [rivista, 1944-1991]+++
Data pubblicazione Anno: 1944 Mese: 7
Numero 2
Titolo KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 2 - luglio


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