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tipologia: Analitici; Id: 1472855


Area del titolo e responsabilità
Tipologia Periodico
Titolo Velio Spano, La lotta per la libertà del popolo siciliano
Responsabilità
Velio Spano+++
  • Spano, Velio
  autore+++    
Area della trascrizione e della traduzione metatestuale
Trascrizioni
Trascrizione Non markup - automatica:
LA RINASCITA 25
La lotta per la libertà
del popolo siciliano
Da alcuni mesi si fa molto chiasso, in Sicilia, intorno al c separatismo ,. Quel che voglia, almeno apparentemente, il movimento separatista ce lo dicono chiaramente i suoi capi, come l'on. Finocchiaro Aprile, il quale, senza masticar le parole, afferma (discorso del 13 febbraio 1944) che non si tratta, nè di un ingannevole autonomismo, nè di un temperato federalismo, ma di una vera e propria rivendicazione di indipendenza politica integrale.
E' perciò interessante, per comprendere la giusta posizione fortemente cantiseparatista, dei comunisti siciliani, ritracciare brevemente l'origine e le posizioni politiche dell'attuale c movimento per l'indipendenza ,.
L'eco dei clamori, popolari che accoglievano via via gli eserciti alleati liberatori non si era ancora spenta, nel luglio-agosto scorsi, che già cominciava in Sicilia la corsa affannosa ai posti di comando, comunali e provinciali. Gruppi e gruppetti di interessi si costituirono o si ricostituirono rapidamente per dar la scalata ai municipi e alle prefetture, in modo tale che il popolo, destandosi poco più tardi dalle bizzarre illusioni nelle quali aveva contribuito a gettarlo la stessa propaganda fascista, e costatando che la necessità prima era pur sempre la guerra, trovò già insediati i suoi prefetti, i suoi commissari di tutti i generi, i suoi amministratori. Il popolo conosceva questi uomini: alcuni di essi ritornavano a galla dopo venti anni durante i quali avevano comprato la loro quiete con baciamani e tributi prodigati ai gerarchi; altri riesumavano ardentemente un passato democratico vero o immaginario, ma comunque oramai sepolto sotto un bel fascicolo di tessere fasciste regolarmente pagate per molti anni; altri ancora—che avevano indossato vent'anni prima senza spiegazioni la camicia nera — si accontentavano di buttarla via senza maggiori spiegazioni. Ma a qualunque categoria appartenessero, i nuovi dirigenti avevano comunque, in generale, una caratteristica comune: essi erano gli esponenti delle eterne cricche locali raccolte intorno ai latifondisti e costituite in leghe dï difesa contro le rivendicazioni dei lavoratori. Avendo assunto in passato atteggiamenti diversi sulla base di diverse esigenze locali, queste cricche assumevano un colore politico diverso; ma avendo imparato dal fascismo almeno una cosa, la pratica della demagogia, si tingevano di colori vivaci e proclamavano a tutti i venti di voler assicurare la difesa degli operai e dei contadini. Soltanto più tardi, quando le forze veramente popolari, organizzandosi o riorganizzandosi, andarono acquistando un reale peso nella vita politica dell'isola, i nuovi c dirigenti , sentirono la necessità di coalizzarsi, stringendosi sotto un' unica bandiera, la bandiera rossa e gialla dell' c indipendenza siciliana ,.
Così si è organizzato, in Sicilia, l'odierno movimento separatista c per l' indipendenza ,, e così si spiega come sotto il comando di tin capo supremo il quale, fervente c unitario r fino a pochi mesi or sono, si è bruscamente convertito a (questo ultimo e grande scopo della sua esistenza,, si raggruppino oggi a casaccio pretesi demo-sociali, pretesi liberali, pretesi c laburisti ,, pretesi socialisti e persino qual-
che rarissimo bislacco esemplare di (comunista separatiste,.
Questo arcobaleno di gruppi e di gruppetti che si richiamano tutti, da orizzonti politici apparentemente diversi alla rivendicazione dell'indipendenza, vorrebbe dare l'illusione che tutto il popolo siciliano concordi oramai nell' idea di subordinare ogni interesse particolare alla creazione della' Repubblica siciliana. (E non è escluso che qualche separatista, alcuni mesi or sono, si fosse illuso davvero che il movimento potesse raccogliere. nell'isola la maggioranza dei suffragi). Ma è quasi subito apparso chiaro alle grandi masse lavoratrici dell'isola che il movimento odierno c per l' indipendenza » tende essenzialmente a mettere le masse lavoratrici siciliane al servizio di quegli interessi particolari che vengono aspramente difesi, da molti mesi ormai, dai sindaci e dai funzionari separatisti.
Quali siano questi interessi è facile inferire dalla stessa composizione sociale del movimento c per l'indipendenza » dal g4tale sono totalmente estranei gli operai e i contadini (salvo la (mafia dei giardini, a Palermo) è la piccola e media borghesia cittadina (salvo un gruppo di avvocati di Palermo e qualche c intellettuale , isolato nelle altre città). Gli ispiratori del movimento sono essenzialmente i grandi feudatari ed alcuni industriali locali circondati dalle forze più schiettamente reazionarie dell'isola, vale a dire da quegli elementi intermedi tra il proprietario e il lavoratore agricolo (gabellotti, campieri, soprastanti, amministratori ecc.) che sfruttano doppiamente i contadini, in quanto imprenditori e in quanto banchieri (anticipi di denaro e di sementi). I quadri del movimento separatista sono dappertutto, e particolarmente a Palermo dove il movimento appare maggiormente esteso, gli stessi vecchi quadri della tradizionale politica reazionaria c di interessi locali ,. I veri fondatori del separatismo attuale sono i latifondisti, e quelli che vengono presentati come c interessi siciliani , sono in realtà gli interessi dei latifondisti, come dimostra ampia. mente l'orientamento politico e sociale dei separatisti odierni i quali, essendo al governo da moltissimi mesi, non hanno fatto che favorire il mercato nero e la delinquenza e organizzare la reazione contro il movimento operaio, politico e sindacale.
Al Congresso comunista siciliano (Messina, 1516-17 aprile 1944) noi fummo facili profeti annunziando che le agitazioni separatiste si sarebbero demagogicamente esasperate intorno all' epoca del raccolto, con lo scopo di sottrarre la produzione cerealicola dell'isola al consumo interno della Sicilia e dell' Italia alfinchè il grano possa essere venduto attraverso i canali' della speculazione o persino all'estero con maggior profitto degli agrari e dei grossi commercianti, ai quali i contadir.; produttori sarebbero costretti a venderlo a prezzi molto bassi. E infatti, mentre i separatisti cominciano già a manifestare il loro malumore contro la politica del governo diretta ad aumentare il prezzo.del grano, essi inscenano contemporaneamente una campagna demagogica contro i tentativi di c rubare alla Sicilia il suo grano, e procedono in gran fretta alla preparazione di c squadre d'azione ,, minacciando un vero e proprio movimento insurrezionale contro i granai del popolo.
Un'altra considerazione si impone circa l'orientamento in generale e gli atteggiamenti particolari
degli attuali separatisti nel corso degli ultimi venti anni. Tutti i quadri del separatismo, a cominciare
dal capo supremo, hanno per lunghissimo tempo
c fiancheggiato ' il fascismo. I finanziatori dell'attuale separatismo, sono gli stessi che hanno finan-
ziato al suo sorgere il fascismo, che ne sono stati
per lunghissimi anni gli iniziatori, gli organizzatori e i sostenitori, fino al momento in cui, con altri
gruppi feudali e capitalistici del continente, si sono staccati dal defunto regime a.causa della sua catastrofica politica autarchica di guerra. Agli attuali separatisti siciliani si può tutt'al più concedere che, essendo stati i primi colpiti dalla politica autarchica, sono stati tra i primi ad abbandonare il fascismo, in nome dei loro interessi e non già di quelli del popolo siciliano, come essi pretendono oggi. Ma resta il fatto che gli attuali dirigenti del movimento per l' indipendenza, fortemente unitari quando il , separatismo siciliano si rivolgeva contro l' imperialismo fascista, diventano truculentemente separatisti quando questo movimento si dirige contro la sorgente democrazia italiana ed è quindi, almeno oggettivamente, favorevole al fascismo.
Questa indicazione, già estremamente chiara di per sè stessa, è d'altra parte convalidata dall'atteggiamento particolare che i separatisti hanno assunto nei confronti del movimento operaio. Il 16 gennaio l'on. Finocchiaro-Aprile dichiara con aria da gran signore che i separatisti saranno c anche lieti se taluno di essi (dei comunisti) riuscisse ad ottenere dalle popolazioni il mandato di rappresentarle all'Assemblea nazionale siciliana D. I comunisti siciliani, che costituiscono già oggi nell' isola una grande forza politica, hanno molto riso di questa graziosa concessione ed hanno respinto come un'oscura manovra l'alternativa indicata nello stesso discorso : c O indipendenza, o comunismo a.
I comunisti siciliani hanno avuto certamente ragione di accentuare la loro politica democratica di unità nazionale contro l'invasore. E infatti, 28 giorni dopo il primo discorso, Finocchiaro-Aprile ne pronunzia un secondo nel quale afferma (dopo aver dichiarato accettabile, soltanto in via di compromesso, una politica federalistica) che c se in Italia dovessero sorgere una o più repubbliche, se non addirittura bolsceviche (sic D, semplicemente comuniste, non sarebbe possibile la partecipazione della Sicilia alla confederazione ,. E qui il separatismo mostra chiarissimamente la sua coda di páglia l
Questo breve quadro indica tuttavia esaurientemente per quali ragioni i comunisti, che guardavano con simpatia al movimento separatista quando esso era rivolto contro l' imperialismo fascista, ,lo denunziano oggi, quando esso è schierato sulla stessa linea del fascismo, contro la sorgente democrazia italiana.
Questo, però, non soltanto non significa che i comunisti ignorino i problemi angosciosi che pongono oggi alle popolazioni siciliane ottant'anni di sfruttamento coloniale patiti ad opera del capitalismo continentale e dello Stato reazionario italiano in combutta con le cricche reazionarie dell' isola; ma significa anzi che i comunisti vogliono effettivamente risolvere questi problemi.
Se i comunisti non accettano oggi l'apprezza-
mento del Sonnino secondo il quale c la Sicilia lasciata a sè troverebbe il rimedio ,, essi non lo accettano per due ragioni : 1. - perchè è impossibile che la Sicilia venga c lasciata a sè ' in un
 
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in: Catalogo KBD Periodici; Id: 30832+++
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Testata/Serie/Edizione Rinascita | mensile ('44/'62) | ed. unica
Riferimento ISBD Rinascita : rassegna di politica e cultura italiana [rivista, 1944-1991]+++
Data pubblicazione Anno: 1944 Mese: 6
Numero 1
Titolo KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 1 - giugno


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