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tipologia: Analitici; Id: 1472745


Area del titolo e responsabilità
Tipologia Periodico
Titolo Saverio Tutino, Come lavora il gruppo dirigente cubano. Castro concepisce il governo come un «comando mobile». Non vi è una sede dove si riuniscano sistematicamente i ministri - Fidel non un ufficio stabile, si porta dietro in tre automobili, libri e incartamenti, viaggia ispezionando l'isola, dando consigli, discutendo con tutti - Singolare testimonianza del ministro Llanusa.
Responsabilità
Tutino, Saverio+++
  autore+++    
Area della rappresentazione (voci citate di personaggi,luoghi,fonti,epoche e fatti storici,correnti di pensiero,extra)
Nome da authority file (CPF e personaggi)
Castro Ruz, Fidel Alejandro+++   Titolo:co-oggetto+++   
Llanusa Gobel, José <11/8/1925 - La Habana 14/07/2007>+++   Titolo:co-oggetto+++   
Dorticós Torrado, Osvaldo+++   Corpo del testo:citato+++   
Castro Ruz, Raúl+++   Corpo del testo:citato+++   
Instituto Nacional de Reforma Agraria (INRA)+++   Corpo del testo:citato+++   
Luoghi
Pinar de Rio [Cuba]+++
  • Pinar de Rio [Cuba]
  Corpo del testo:citato+++   
Las Villas [Cuba]+++
  • Las Villas [Cuba]
  Corpo del testo:citato+++   
Isla de Pinos [Cuba]+++
  • Isla de Pinos [Cuba]
  Corpo del testo:citato+++   
Monti dell'Escambray [Cuba]+++
  • Monti dell'Escambray [Cuba]
  Corpo del testo:citato+++   
La Habana+++
  • La Habana ; Havana ; Avana
  Corpo del testo:citato+++   
Nomi epoche, fasi o fatti storici purché non esclusivamente narrativi
Rivoluzione cubana (liberazione dell'Avana del 2/1/1959 - ) - {Revolución Triunfante [1959-1963, periodizzazione cubana] ↑ Construcción del Socialismo [1964-1975, periodizzazione cubana]} - Politiche urbanistiche+++   Complemento:capitolo+++   
Rivoluzione cubana (liberazione dell'Avana del 2/1/1959 - ) - {Revolución Triunfante [1959-1963, periodizzazione cubana] ↑ Construcción del Socialismo [1964-1975, periodizzazione cubana]} - Politiche Pubblica Istruzione+++   Complemento:capitolo+++   
Nomi extra, ossia non da AuthorityFile, Fonti, epoche e fatti storici, correnti di pensiero
Rosafè [toro da monta canadese comprato da Cuba per l'aumento della produzione lattiera]+++   Corpo del testo:citato+++   
Area della trascrizione e della traduzione metatestuale
Trascrizioni
Trascrizione Non markup - manuale o riveduta:
Come lavora il gruppo dirigente cubano
Fidel Castro visita un allevamento di bestiame, durante una delle sue sistematiche ispezioni sui luoghi di lavoro
Castro concepisce il governo come un «comando mobile»
Non vi è una sede dove si riuniscano sistematicamente i ministri — Fidel non ha un ufficio stabile, si porta dietro, su tre automobili, libri e incartamenti, viaggia ispezionando l'isola, dando consigli, discutendo con tutti — Singolare testimonianza del ministro Llanusa
Dal rostro inviato L'AVANA, marzo.
Come lavora il gruppo dirigente a Cuba? Non vi è una sede dove si riunisca sistematicamente il governo, né una stanza dove si possa incontrare, di regola, il primo ministro. Si sa che Fidel Castro non ha un ufficio stabile e preferisce portarsi dietro, su tre automobili, i libri e gli incartamenti che gli occorrono, per potere stare il più possibile fuori dell'Avana, ispezionando piani e dando consigli di persona, in tutta l'isola.
Il presidente Dorticos lavora nella sede della presidenza e distribuisce con maggior ordine e sistematicità i suoi numerosi compiti. C'è chi dice che è l'uomo che lavora di più in tutta Cuba: sovraintende agli affari economici, sbriga le questioni protocollari della presidenza, controlla l'amministrazione dello Stato e segue i problemi del partito.
Raul Castro, il fratello del primo ministro, è vice primo ministro e ministro della difesa e anche vice segretario del partito. Raul nel lavoro, non è da meno dei primi due. Inoltre, più di una volta alla settimana si incontra con Fidel sul terreno dello studio per notturne sfide a «baseball» ossia alla «pelota». Anche Raul Castro, come Dorticos, è più rigoroso del fratello in fatto di ordine e di disciplina nel lavoro. Fidel è efficiente a modo suo.
Recentemente uno dei ministri del governo cubano che ha assimilato meglio lo stile di direzione di Fidel Castro – il responsabile dell'educazione e della cultura, José Llanusa – ha descritto in due articoli per la rivista Bohemia, alcune giornate di lavoro del primo ministro insieme col presidente, col vice presidente e altri membri del governo, in giro per le province. La testimonianza è di un certo interesse. Fidel Castro concepisce il governo come un posto di comando. La sede di questo comando si sposta secondo le necessità: siccome vi è continuo movimento, la sede diventa istituzionalmente mobile. Un giorno a Pinar del Rio, un altro giorno a Las Villas. Si formano cortei di automobili, oppure un gruppo prende un aereo per raggiungere Isla de Pinos. Quando si adotta il mezzo aereo si formano diversi gruppi per ragioni di precauzione evidente.
Progetti culturali
In viaggio si chiacchera e la penna curiosa del ministro giornalista prende appunti. Raul è preoccupato che i figli dei dirigenti non siano viziati, non diventino «figli di papà», «Papito». Sergueira, pubblico ministero nei processi che interessano lo Stato, è giovane e assai colto, quindi inquieto nel proporre temi di conversazione che riguardano i problemi degli intellettuali: si scherza sul «manualismo». Lionel Soto è presente, lui dirige le scuole di partito e giustamente si sente accusato e fa notare che è stato fra i primi a promuovere seriamente la ricerca pratica, intorno alle scuole.
Llanusa fa notare la differenza che ci sarà domani tra i piccoli contadini – realtà sociale rispettata dalla rivoluzione ma non «coltivata» – e i loro figli – un milione a scuola gratis nel '75 – che gli studi fuori casa avranno orientato verso un mondo tecnicamente sviluppato e politicamente solidale. Ma il discorso ronza intorno all'intellettuale individuale e creatore, figura di sempre, che non può essere coartata. «Non si devono canalizzare le opere – dice Llanusa – ma penso che orientare non sia uccidere la creazione». Lo dice e si entusiasma, e fa progetti per il '67, cinquantenario della rivoluzione d'ottobre, il '68 centenario della guerra dei dieci anni (contro la Spagna), il '69 dieci anni dalla rivoluzione.
Comincia poi il giro a piedi e in jeep nelle campagne. Fidel si informa sul lavoro e sulle difficoltà dei piccoli contadini e propone un piano por la trasformazione dei pascoli naturali in pascoli artificiali anche per la zootecnia privata. Quando il gruppo arriva in un certo luogo un contadino grida a Fidel: «Ehi Fidel, devo parlarti» come se fosse un suo vicino di casa. Fidel continua a parlare con furore del burocratismo, dice che bisogna sradicarlo come il «marabù», il cespuglio selvatico che invade qualsiasi terreno incolto. Caffè e frutta, fertilizzazione, sfruttamento del legno e quindi rimboschimento (27 milioni di pini seminati in un solo anno a Pinar del Rio), gli agrumeti di questa provincia e quelli dell'lsla de Pinos.
Nel frattempo Fidel Castro e alcuni altri hanno preso un aereo e sono arrivati nell'isola dei pini e degli agrumi. I giovani che dirigono ora questi «piani» sono alla vigilia di raccoglierne i frutti. «La tristezza sta agli agrumi come la burocrazia alla rivoluzione» sentenzia Fidel.
Vanno a vedere un toro che è figlio di Rosafè, il famoso Rosafè, una tonnellata e mezzo, comprato in Canada: uno dei più più grossi tori del mondo. Rosafè adesso è morto. Forse era stanco. L'inseminazione artificiale a Cuba si può dire sia cominciata con lui: ancora adesso che è morto si distribuiscono alle vacche il suo seme congelato e ce n'è per migliaia. «Avrà figli por molti anni ancora dopo morto» commenta Llanusa. Gli operai che fabbricano la diga non amano il pesco, dicono che ha un cattivo odore, e vogliono più carne. Si vedrà. Fidel Castro tenta invano di convincerli che il pesce è buono. Tornano di notte all'Avana e Fidel corre allo stadio per giocare a pelota. Ma sono pochi quelli che lo seguono: Raul, Llanusa e qualche altro.

Si discute di agricoltura
Nel secondo articolo, Josè Llanusa racconta di una riunione generale sull'agricoltura, tenuta a Las Villas due giorni dopo il giro descritto nel primo articolo. La forte personalità di Fidel Castro non impedisce la discussione. Gli apporti originali delle diverse personalità del gruppo dirigente mostrano che esiste una direzione collettiva. Emerge l'influenza antiburocratica di Fidel, che orienta i piani con visione ampia della strategia e insofferenza per le piccole regole che gli sembra possano togliere respiro alla marcia della rivoluzione. Ma accanto a Fidel fa spicco anche il carattere forte di Raul Castro, che invoca disciplina e ancora disciplina. Insieme, i due fratelli sembrano poter dare vita a una personificazione rivoluzionaria unica, dove la disciplina appoggia la libertà di spirito della creazione.
Alla riunione sull'agricoltura parteciperanno compagni venuti da tutta l'isola: lo stato maggiore dell'INRA, più quello del partito e il governo quasi al completo. L'incontro avviene per discutere sulla realizzazione dei piani. Comincia Fidel dicendo dei successi già ottenuti nel combattere l'eccesso di riunioni: una volta sulle strade vedevi incrociarsi solo automobili di funzionari che dalla provincia andavano all'Avana e da qui alla provincia. Ora si è più concretamente presenti sul posto con l'iniziativa necessaria.
Borrego, ministro dell'industria zuccheriera, fa la sua relazione. Si addensano le cifre. Intervengono Dorticos e Raul. Che cosa dicano, non si può sapere intieramente, anche perché la discussione è fitta e molto concreta. Fidel insiste sui fertilizzanti, sul problema dei rendimenti, sulla sperimentazione e l'applicazione della tecnica più avanzata. Il capo del reparto macchine dell'INRA fornisce cifre poco soddisfacenti sul rendimento dei trattori e Curbelo vice presidente del l'INRA allude a difetti che sono certamente frutto dell'indisciplina sul lavoro. Allora chiede la parola Raul: «Da anni Fidel ci parla dell'importanza della tecnica e delle macchine. Non mi spiego come non vi sia ancora la coscienza sufficiente per prestare il massimo di attenzione a questi strumenti...». La critica di Raul è molto severa: «Si sono riscontrati molti difetti e questo vuol dire che si devono prendere le misure adeguate per stabilire disciplina nell'uso delle macchine agricole»
Si tratta di questo: spesso si usano i trattori per favorire concentrazioni popolari, trasportano compagni, preparate feste. Raul sostiene che il paternalismo di alcuni amministratori nella soluzione di problemi a volte secondari è in contraddizione con il loro disinteresse verso i problemi principali. Fidel ribatte: «Bisogna stabilire la disciplina e risolvere al tempo stesso i problemi sociali. La disciplina spesso si confonde con il caporalismo. Più in là Fidel dirà che mai un dirigente deve apparire come uno «che dà ordini, che esige senza spiegazioni» «mai neanche in guerra — dice Castro — io ricordo di aver dato quello che si chiama un ordine a nessuno. E' importante che chi deve compiere un ordine sia convinto della convenienza di quello che dovrà fare».

L'Avana a Guaimaro ?
Fidel castro illustra quello che per lui è il miglior metodo di lavoro per un gruppo dirigente rivoluzionario: se fossimo stati abbastanza rivoluzionari, fin dal '59, dice, avremmo posto la capitale a Guaimaro – «dico Guaimaro per dire un piccolo paesino» – e avremmo soppresso i ministeri. Così viene fuori reiteratamente il proposito di Castro: rovesciare la struttura geopolitica del territorio nazionale, ridurre l'Avana a poco a poco a un centro di studi, creare nelle campagne intorno alle grandi concentrazioni agricole – base dello sviluppo economico e civile – altrettanti «effetti-città» (in gergo urbanistico). Il suo sogno è capovolgere la realtà di un tempo in modo che anche fisicamente la rivoluzione sia totale.
Una delle cose di cui Castro si vanta è di avere trovato un posto per il lavoro delle donne nell'agricoltura: una donna, Osoria, dirige tutto il piano di produzione di ortaggi — fragole, cipolle, pomodori, asparagi, uva e mele — a una quota un pò elevata sulle pendici della catena dell'Escambray. Qui sono occupate centinaia di donne e lavorano bene, molto meglio degli uomini, spesso anche con maggiore coscienza e senso di responsabilità degli uomini. Non sono schiave liberate: sono persone liberate da una funzione subalterna che trovano in una funzione socialmente equiparata a quella dell'uomo uno sprone di più a mostrare le proprie capacità.
Fidel Castro insegne dappertutto questo sogno di una umanità stimolata dalla coscienza e non dalle leggi mercantili. «Più che l'ansia di possedere molte ricchezze — dice — siamo spinti dall'ansia di creare molte ricchezze» Per ore e ore sfoglia le sue conoscenze tecniche, di agricoltore. «Siamo ormai maggiorenni» — dichiara — «ed è finita l'epoca dell'infantilismo irresponsabile...» Vorrebbe che tutti fossero come lui. Ma la visita ai terreni di coltivazione ha momenti bruschi: si incontra come sempre il trattore che viaggia solo per portare un compagno da qui a là, funzione che non è propria del trattore ma della corriera. La critica è dura. Un buon dirigente agricolo si sente fare una ramanzina perchè non si è reso conto che i piani non sono più quelli ristretti di due o tre anni fa: sono piani di grande estensione, per un'agricoltura intensiva.
Poi tutti tornano all'Avana e vanno a cena al «Cosejito» il I coniglietto, l'ultimo ristorante aperto all'Avana, che sembra tagliato nella campagna inglese, nelle brume del nord e invece è a due passi dal Habana Libre. Le occasioni dell'autore dell'articolo: bisogna istituzionalizzare questo stato di lavoro pratico, antiburocratico. Le conclusioni del lettore: bisogna istituzonalizzare il metodo di offrire un rendiconto giornalistico di tutto, anche di materia in discussione, in modo vivo, come ha fatto Llanusa, senza enfasi e senza timori.
Saverio Tutino
 
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in: Catalogo KBD Periodici; Id: 8046+++
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Testata/Serie/Edizione l'Unità | Nuova Serie(PCI) | Nazionale
Riferimento ISBD l'Unità : quotidiano degli operai e dei contadini. - A. 1, n. 1 (12 feb. 1924)-28 lug. 2000n. s.!, a. 78, n. 1 (28 mar 2001)-. - Milano : s. n., 1924!-. - Ill. ; 59 cm (( Il complemento del titolo varia in: organo del Partito Comunista d'Italia dal 12 agosto 1924. Nel periodo clandestino con periodicità settimanale ed irregolare al precedente complemento si aggiungono altri alternati tra cui: Giornale dei lavoratori italiani, nel 1942 Organo centrale del Partito Comunista d'Italia, dal luglio 1943 Organ... {L'Unità [quotidiano, 1924-]}+++
Data pubblicazione Anno: 1967 Mese: 3 Giorno: 4
Numero 0
Titolo KBD-Periodici: l'Unità - Nuova serie - Edizione nazionale 1967 - - marzo - 4


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