Brano: [...]posizione che andava oltre il conflitto di competenze e le schermaglie, dimostrando un vero e proprio stato di crisi.

Il 1913, anno “neutro”, chiarì le tendenze centrifughe e la sostanziale incapacità dei dirigenti di proporre strategie unificanti: lo sciopero del 12.8.1913 non riuscì per l’atteggiamento autonomo di alcune categorie (tipografi, ferrovieri). La capa

tonino Campanozzi erano in odore cità Hi mobilitazione di massa sem

di « tripolismo ». Alcuni, come Guido Podrecca, esaltarono l’impresa coloniale compiendo giri di propaganda. Contro questi l'Unione socialista romana, spinta da Velia, Zerbini e Pittaiuga, dichiarò l’avversione alla guerra e creò un locale comitato di agitazione, ma l’entusiasmo bellico travolse le vecchie generazioni: esultò Barzilai, seguito da vari altri personaggi. Anche l’attentato

brava spenta e mutò la prassi: l’attivismo aggressivo e inconcludente sostituì la meditata teoria, la provocazione prese il posto della contrattazione, il movimentismo quello deH’organizzazione. Le cose andarono di questo [...]

Brano: [...]iornalista di razza, scriveva con penna fortemente polemica, non priva di arguzia, e grande lucidità logica e capacità divulgativa. Tra il

Claudio Treves megli anni dell’esilio

1910 e il 1912 fu direttore de\VAvanti! (v.), dove ripropose e guidò i dibattiti suITampliamento del suffragio elettorale, suH’indipendenza della magistratura (del 3.1.1911 fu l’articolo “La magistratura manutengola di assassini”), contro il nazionalismo e contro il tripolismo, di conseguenza contro il « ministerialismo sistematico » e « l'ascarismo innocente » di Ivanoe Bonomi (v.) e dei bissolatiani:

« Si è sostenuto fin qui il governo Giolitti

— scrive — come prima quello Luzzatti, come prima ancora si voleva da Bonomi e da Bissolati sostenere il ministero Sonnino. Si dovrà logicamente dopo sostenere un ministero Bertolini per paura di uno Tittoni, uno Tittoni per scongiurarne uno Cornaggia, uno Cornaggia per deprecarne uno ... di mons. Scotton dell’ala cattolica intransigente e temporalista! ».

Prima guerra mondiale

1914: attentato di Serajevo, era [...]

Brano: [...]etta opposizione al capitalismo, in Podrecca la vena polemica era alimentata fondamentalmente da un protagonismo individualista piccolo borghese che lo spingeva a schierarsi sì contro convenzionalismi e tabù del suo tempo, ma all’unico scopo di emergere e di affermarsi, indipendentemente dai contenuti politici e dalle scelte ideali. Così egli potè passare, con grande disinvoltura, dall’antimilitarismo e daH’anticolonialismo al nazionalismo e al “tripolismo”, fino al punto di essere espulso dal P.S.I. per il suo appoggio dato alla guerra di Libia (1912). Trasferitosi nelle fila del partito riformista, tu poi tra i più accesi sostenitori dell’intervento dell’Italia nella Prima guerra mondiale e, rotti i rapporti anche con

il suo vecchio amico Galantara, cominciò a lavorare per il “Popolo d’Italia”, diventando stretto collaboratore di Benito Mussolini. Nel dopoguerra aderì al fascismo e fondò a Milano la rivista II Primato artistico italiano, di chiara impronta fascista. Morì improvvisamente nel Nordamerica, dove si era recato per un ciclo di c[...]