Brano: [...]sato ai partigiani e caduto combattendo contro i tedeschi nell’agosto 1944 nel maquis di Bordeaux; Paolo Rao, cannoniere di marina, passato ai partigiani e caduto combattendo nel maquis di Bordeaux nell’agosto 1944; Werter Saie!e (n. il 30.11.1920 a Lomello, Pavia) di famiglia di emigrati antifascisti, dopo aver compiuto numerose azioni di sabotaggio, arrestato e torturato, venne infine fucilato al Fort du Ha il 26.1.1944; Ennio Stani, sottocapo telegrafista di marina, passato ai partigiani, caduto in combattimento contro i tedeschi nel maquis di Bordeaux nell’agosto 1944; Lino Truant, della Compagnia Garibaldi

na deH’VIII Reggimento della Legione Straniera, caduto combattendo nel Médoc il 16.4.1945.

Bibliografia: P. Leonetti Carena, Gli italiani del maquis, 1966.

Girosi, Massimo

N. nel 1889; ammiraglio. Antitedesco e antifascista, subito dopo l’8.9.1943, lasciò la carica di capo di gabinetto deH’ammiraglio Ferrari e, da Roma, raggiunse il Piemonte. Qui fu tenuto sotto stretta sorveglianza dalla polizia e infine (gennaio 1945) arresta[...]

Brano: [...]come infatti avvenne. Cominciarono a rovistare nel salone e nelle stanze acanto a giudicare dai rumori e sbatacchiamenti che si sentivano. Sul tavolo, al quale stavamo lavorando, c’erano carte geografiche, appunti, archivio radiomessaggi per i lanci, ecc., ma ancora i tedeschi non se ne erano accorti.

“ Eravamo lì, non so se da qualche minuto o da qualche ora, mentre i tedeschi abbaiavano inferociti contro di

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Luigi Morandi, l'eroico telegrafista di Radio Cora (foto 133)

Partigiani di vedetta vicino a un ponte sull ’A ppennino

noi, e dopo averci perquisiti brutalmente ci sbattevano e ci insultavano, quando ad un tratto si sentì una terribile sparatoria nell’interno del quartiere. Ebbi l’impressione che ci uccidessero subito. Invece, come ho saputo dopo, era stato Morandi che, approfittando di un momento di distrazione del tedesco che lo sorvegliava e che stava esaminando la stazione radio... gli

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Brano: [...]in una località sulle montagne e, durante il percorso, con le mani incatenate alla schiena si gettò in un burrone, mentre i compagni accorsi per liberarlo ingaggiavano battaglia. Raccolto gravemente ferito dagli stessi tedeschi, venne ucciso con un colpo alla nuca. Il suo cadavere fu quindi impiccato e oltraggiato.

Zambelli, Mario

Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. N. a Rio nell’Elba (Livorno) nel 1909, m. a Roma il 24.3. 1944; telegrafista.

Sottufficiale in servizio presso il Ministero della Marina, I’8.9.1943 si trovava a Roma e partecipò ai combattimenti in difesa della Capitale. Successivamente entrò nelle fila della Resistenza romana, in una formazione partigiana collegata al Fronte militare clandestino della Marina, svolgendo compiti di informazione e di collegamento. Arrestato dai nazifascisti, fu sottoposto a tortura ma nulla rivelò che potesse compromettere i compagni di lotta. Prelevato sanguinante dal carcere, venne fucilato alle Fosse Ardeatine (v.).

Zambia

Repubblica presidenziale indipendente (dal 1964) de[...]

Brano: [...]et” in Bologna, in seno alla quale svolse funzioni di collegamento con altre formazioni dell’Emilia. Successivamente decise di passare nell’Italia liberata, raggiunse Pescara e infine Bari, dove si mise a disposizio

ne del Servizio Informazioni del Comando militare alleato. Venne sbarcato con un M.A.S. sulle coste dell’Italia settentrionale e, per compiere la sua missione, si portò a Milano. Qui venne sorpreso dai tedeschi mentre, con il capo telegrafista Gastone Piccinini (v.), servendosi di una radio trasmittente clandestina passava notizie al Quartier Generale degli Alleati. Rifiutando di arrendersi, si barricò in una casa e ingaggiò combattimento. Esaurite le munizioni salì sul tetto dell’edificio e, gridando “Viva l’Italia”, si gettò nel vuoto.

Taviani, Paolo Emilio

N. a Genova il 6.11.1912; professore universitario.

Laureato in Legge, Scienze sociali e Filosofia, docente di Storia delle dottrine economiche. Uomo di molteplici interessi scientifici, è una delle figure più note e prestigiose dell’ala cattolica progressista, partic[...]

Brano: [...] » e « Val Bormida ») della Divisione « LigureAlessandrina ». Alla testa di quest’ultima furono, fino al rastrellamento di ottobre: Vito Doria (Carlo), comandante; Gregorio Cupic (Boro), vicecomandante; Oscar Bariilari (Ruggero), commissario politico; Paolo Casetti (Simba), capo di stato maggiore.

A metà novembre il Doria venne destituito e rimpiazzato da Cupic. Quest'ultimo, che terrà il comando fino alla Liberazione, era un ex sottufficiale telegrafista dell'esercito jugoslavo. Condannato dal Tribunale Speciale di Sebenico a 6 anni di carcere e internato nel campo di Fossano, ne era fuggito dopo l’armistizio e si era unito ai partigiani delI’Appennino Ligurepiemontese, fra i quali aveva acquistato una sicura esperienza di lotta armata, prima come commissario politico di un distaccamento della 3a Brigata « Liguria », poi come vicecomandante della « Buranello » e infine come vicecomandante della « LigureAlessandrina ».

I rastrellamenti del novembre 1944

La riorganizzazione dell’unità, in crisi dopo il rastrellamento di ottobre, fu lenta [...]